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Xbox è nel caos? Non più del solito e non senza motivi

Giungono voci secondo cui Xbox sarebbe nel caos, con cambiamenti di direzione che arrivano senza preavviso dalla dirigenza.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   30/09/2024
Phil Spencer, il capo di Xbox

Secondo Jason Schreier attualmente Xbox sarebbe in preda al caos, con cambiamenti strategici fatti anno per anno, tanto che è non è chiaro quale sia il futuro della piattaforma. Più precisamente, il giornalista di Bloomberg ha scritto: "Xbox è attualmente nel caos, ho come l'impressione che i loro piani stiano cambiando ogni singolo anno. Recentemente hanno suggerito un possibile arrivo di una console portatile, ma chissà cosa succederà?" C'è da dire che non lo è più del solito. Semplicemente va così quando devi riuscire a far quadrare i conti.

Tutto è in divenire

Diciamo che in questo momento storico l'unico dei tre grandi produttori hardware ad avere una direzione precisa è Nintendo, considerando che ha le spalle coperte dal successo globale di Nintendo Switch, che le ha regalato un ampio margine di manovra, compresa la possibilità di dare al ciclo commerciale della stessa una vita più ampia di quella tradizionalmente riservata alle console. Dalle parti di Sony le cose vanno bene, ma non si ride troppo, tra la strategia dei live service che si è schiantata contro l'iceberg Concord e alcune scelte discutibili riguardanti PS5, con la compagnia alla ricerca di un modo di aumentare il margine sugli enormi ricavi prodotti da PlayStation ogni anno.

Detto questo, la situazione più problematica ci sembra quella di Xbox, non per altro perché è anche quella che negli ultimi anni ha investito di più nel settore. Immaginiamo che a un certo punto Satya Nadella, l'amministratore delegato di Microsoft, abbia iniziato a chiedere dei risultati a Spencer e i suoi, dopo aver investito decine di miliardi di dollari in acquisizioni, 70 dei quali solo per Activision Blizzard. Da qui il succedersi di decisioni, spesso contraddittorie, come quella sull'esclusività di Indiana Jones e l'antico Cerchio. Del resto a cercare coerenza nelle multinazionali ormai sono solo quelli che credono che le stesse abbiano un'anima e perseguano scopi differenti dal fare soldi. Scriverlo fa sorridere, ma c'è chi lo pensa davvero.

Come detto infinite volte, se i risultati della divisione videogiochi sono sotto le aspettative della compagnia (attenzione, non per forza negativi... i concetti sono molto diversi), in relazione agli innumerevoli fattori da tenere in considerazione per valutarli, allora è normale che le strategie vengano riviste frequentemente e che chi le subisce tenda a non capirci molto. Quindi oggi un gioco è esclusivo, domani forse no. Oggi c'è una console portatile in arrivo, domani chissà. Oggi l'hardware non è più centrale, domani potrebbe diventarlo di nuovo e così via.

Certo, è chiaro che la confusione sia indice che qualcosa non è andato per il verso giusto e che chi dirige la baracca sia un po' nel panico, altrimenti sarebbe stata mantenuta la linea dettata inizialmente. Ma in certi casi la pressione è così alta, che in qualche modo bisogna agire, anche solo per dare l'idea che si sta facendo qualcosa, se non si vuole finire per subire le decisioni di chi sta più in alto, che potrebbe anche applicare delle soluzioni più radicali di quelle che sono state scelte negli ultimi anni.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.