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Xbox Game Pass, quanti soldi vanno agli sviluppatori? Lo rivela Phil Spencer

Phil Spencer ha rivelato in un'intervista gli accordi alla base di Xbox Game Pass, dunque quanti soldi vanno agli sviluppatori e perché il sistema è sostenibile.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   26/11/2020

Molti si chiedono come faccia un servizio come Xbox Game Pass a essere sostenibile, nonché quanti soldi vadano agli sviluppatori che portano i propri titoli nel catalogo. Ebbene, Phil Spencer ha rivelato tutto in un'intervista.

Dopo aver dichiarato tempo fa che Xbox Game Pass è sostenibile e non c'è intenzione di aumentarne il prezzo, Spencer ha spiegato esattamente come funzionano i meccanismi alla base dell'abbonamento ai microfoni di The Verge.

"I nostri accordi sono variabili, diciamo. A sentirlo sembrerebbe qualcosa di ben poco organizzato, ma è un principio che si basa sui bisogni di ogni singolo sviluppatore" ha detto il boss di Xbox.

Phil Spencer

"Una delle cose belle da vedere è quando uno studio, in genere quelli piccoli e medi, comincia a realizzare un gioco e ci dice 'vogliamo portare il nostro progetto su Game Pass al lancio se ci date questa somma adesso'."

"Ciò che possiamo fare è dunque creare per loro una base solida su cui poggiare, e sanno che potranno avere questo in cambio. In alcuni casi paghiamo l'intero costo produttivo di un gioco."

"Dopodiché questo sviluppatori possono monetizzare tutte le eventuali opportunità di vendita al di là del Game Pass, mettendo in commercio il titolo su PlayStation, Steam, Xbox o Nintendo Switch."

"Per loro ciò significa proteggersi da qualsiasi rischio: il gioco verrà realizzato, avranno tutti i margini di profitto delle vendite, mentre noi avremo questa opportunità temporale."

"A volte paghiamo una somma allo sviluppatore per coprire le sue spese, a volte si tratta di una semplice transazione per portare un gioco già pronto su Game Pass."

"Altri vogliono degli accordi basati sull'uso e la monetizzazione tramite store. Siamo aperti a sperimentare con diversi partner perché non pensiamo di aver ancora stabilito perfettamente come dovrebbe funzionare questo rapporto."

"Quando abbiamo iniziato, disponevamo di un modello basato completamente sull'uso del software, ma molti studi ci dicevano 'sì, sì, lo comprendiamo ma non crediamo in questa forma di accordo, dunque dateci i soldi e basta'."