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Il Game Pass trasforma gli sviluppatori in schiavi stipendiati, secondo l'ex Sony Shawn Layden

Shawn Layden è molto critico verso il modello Game Pass, che vede come rischioso per il benessere degli sviluppatori, che diventano degli schiavi stipendiati.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/08/2025
Shawn Layden in foto

Shawn Layden non ha speso buone parole per il modello Game Pass in un'intervista concessa alla testata Gamesindustry.biz. L'ex capo di PlayStation ha espresso dubbi non tanto in merito alla sostenibilità o meno del modello, quanto ai cambiamenti che comporta per gli sviluppatori, si ritrovano a essere degli "schiavi stipendiati".

I rischi del Game Pass

Insomma, al di là delle questioni relative alla sostenibilità e alla convenienza di rendere i nuovi giochi disponibili 'gratuitamente' al lancio, Layden sembra essere preoccupato di come questo modello cambi completamente la filosofia del settore. "Ci sono molti dibattiti in corso. Il Game Pass è redditizio? Il Game Pass non è redditizio? Cosa significa? In ogni caso, non è questa la domanda che bisogna porsi".

Alcuni giochi sul Game Pass
Alcuni giochi sul Game Pass

Layden spiega quindi che "Se uno vuole, può fare ogni sorta di magia finanziaria per qualsiasi tipo di servizio aziendale offerto, così da farlo apparire redditizio. Togli abbastanza costi, dici che sono fuori bilancio e, oh guarda, ora è in attivo. La vera questione per me, riguardo a servizi come il Game Pass, è: è un modello salutare per gli sviluppatori?"

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Con il modello degli abbonamenti, lo sviluppatore diventa essenzialmente uno "schiavo stipendiato", secondo lui. "Non creano valore per poi immetterlo sul mercato, sperando che abbia un successo esplosivo, con la conseguente condivisione degli utili, i guadagni extra e tutte quelle belle cose. Si riduce tutto a un: 'Mi paghi X dollari l'ora, io ti ho sviluppato un gioco, eccotelo, vai a metterlo sui tuoi server'. 'Non credo che sia davvero stimolante per gli sviluppatori."