Xbox Series X è in realtà una sorta di Steam Machine creata da Microsoft? Dichiarazione dopo dichiarazione il colosso di Redmond sembra sempre più allontanarsi dal classico concetto di console per avvicinarsi a quello di piattaforma per servizi.
Il primo passo Microsoft lo ha fatto acquistando Mojang e spingendo affinché tutti i giocatori di Minecraft potessero giocare tra di loro, a prescindere dalla piattaforma. Il secondo indizio è arrivato quando le esclusive Xbox sono diventate esclusive Xbox e PC, giocabili da subito grazie al medesimo abbonamento: l'Xbox Game Pass. Il fatto che Cuphead e Ori siano arrivati su Switch ci è sembrato il terzo segnale importante. La quarta pulce nell'orecchio è stata l'annunciare che tutti i giochi Microsoft di Xbox Series X sarebbero stati pienamente compatibili con Xbox One per almeno due anni.
Quando oggi hanno chiesto a Phil Spencer se il non avere esclusive al lancio sarà un problema per Xbox Series X, il capo di Xbox ha risposto in maniera articolata, ma che può essere riassunta in pochi concetti.
Il primo è che "Se guardiamo all'ecosistema PC, credo che oggi ci siano alcuni fra i giochi con la migliore grafica in assoluto che girano su configurazioni high-end, ma alcuni di loro funzionano alla grande anche su computer vecchi di qualche anno." Ovvero: grazie alla scalabilità, su PC troviamo giochi bellissimi che girano senza problemi anche su macchine vecchie.
Il secondo è che "volevamo costruire una console da gioco in grado di offrire assolutamente il meglio su di un televisore. [..] Solo non volevamo farlo escludendo chiunque altro dall'equazione." In altre parole quello che sapevamo già: i giochi Xbox One gireranno su Xbox Series X in maniera migliore. Saranno identici, ma più brutti da vedere o con qualche limitazione, un po' come accade ora con Switch. Questa differenza, però, è sufficiente a rimarcare le differenze tra una macchina vecchia e una nuova.
Terzo: "Non mi metterò a dire a tutti gli studi third party ciò che devono fare, ma ciò che vediamo nel mondo di oggi sono giocatori che vogliono divertirsi insieme ai loro amici, a prescindere dal dispositivo che possiedono," ovvero noi faremo così, gli altri facciano come vogliono. Inoltre a noi interessa che i giocatori acquistino ai nostri giochi (magari investendo un po' di soldi in microtransazioni), dove lo faranno poco ci importa.
Da questo deduciamo che da una parte Microsoft vuole creare un hardware in grado di resistere al tempo esattamente come il PC. Una Xbox Series X del 2022 farà girare FIFA 22 con tutto al massimo e 60FPS, una del 2020 dovrà rinunciare a qualche effetto luce, mentre su Xbox One il gioco sarà spogliato dall'RTX, ma girerà comunque in maniera dignitosa. In altre parole le Series X saranno delle macchine dall'architettura hardware predefinita che consentirà agli sviluppatori di ottimizzare al meglio ai loro giochi, pur mantenendo un elevato grado di scalabilità. In altre parole dei PC con un'architettura e un software "prevedibile" che semplifichi di molto il processo di ottimizzazione tipico di questa macchina. Ovvero quello che cercava di fare Valve con le Steam Machine.
L'ispirazione, però, probabilmente viene da Apple: limitando il numero di modelli e di variabili immessi sul mercato, la casa di Cupertino riesce a spremere le sue macchine al limite e a rallentare l'obsolescenza. Inoltre a ciò si unisce un altro concetto che potrebbe suonare più o meno così: se volete giocare a Halo, Gears o Age of Empires in maniera ottimale, giocateli su di una Xbox Series X. Avete però un'altra console o vi piace giocare su PC o il telefono? Nessun problema, basta che diventiate nostri abbonati (ovvero ci diate dei soldi) e poi giocate dove volete col Game Pass o Project X Cloud. Netflix, Spotify o Epic Games, per esempio, hanno dimostrato che i veri soldi e il dominio sul mercato lo si può ottenere non solo creandosi una nicchia estremamente redditizia come Apple, ma anche puntando a coinvolgere il maggior numero possibile di clienti.
Una volta dentro il tuo ecosistema, poi, sarà difficile che ti abbandonino, a meno di offrire politiche molto più svantaggiose rispetto alla concorrenza. Forse anche per questo che Microsoft non vede in Sony e Nintendo come principali concorrenti: al momento le due compagnie sono ancora ferme ad un modello in salute (le vendite di PS4 e Switch sono lì a ricordarcelo) ma forse destinato a cambiare radicalmente. E sui servizi Microsoft, come Google e Amazon, è già attrezzata.
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