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Ve li buco questi palloni

Il ritorno di Pang mostra qualche segno del tempo?

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   03/05/2016

È praticamente certo che chiunque sia nato prima degli anni '90 abbia visto Pang almeno una volta, a prescindere dal fatto di essere un appassionato o di aver semplicemente seguito o meno il mondo dei videogiochi. Si tratta di uno degli arcade più diffusi negli anni 90, proveniente dalla vulcanica Capcom di quei tempi, regina delle sale giochi insieme agli altri storici produttori giapponesi.

Ve li buco questi palloni

È probabile che nei ricordi di quegli anni compaiano da qualche parte le schermate esotiche di questo arcade, se non per averlo giocato direttamente almeno come elemento di sfondo di qualche esperienza da bar di quartiere o sala giochi estiva, e il fatto di poter attingere da questa memoria comune è un bel punto di partenza per Pang Adventures, l'immancabile operazione remake-nostalgia da parte degli specialisti di DotEmu. Per i più giovani, o per coloro che hanno passato gli anni 90 lontani da qualsiasi contatto con i videogiochi, riassumiamo il concetto di base, che è rimasto lo stesso dell'epoca: misteriosi alieni tentano di invadere la Terra utilizzando come armi una grande quantità di sfere colorate che uccidono al contatto. Queste possono essere colpite ma si sdoppiano in due sfere di dimensioni ridotte e velocità maggiore, e così via finché le sfere diventano piccolissime (e numerose) e a quel punto possono essere eliminate (se si riesce a colpirle, ovviamente). La storia vede protagonisti due ragazzi intenzionati a ripulire la Terra da questa minaccia aliena, girando il mondo per varie ambientazioni rappresentate da schermate statiche con scenari variabili e cercando di eliminare tutte le sfere presenti in ogni livello armati di una sorta di pistola con proiettili ed effetti modificabili in base ai power-up raccolti. La meccanica di base è rimasta immutata e si dimostra ancora oggi decisamente valida, con le nuove aggiunte incastrate piuttosto bene nel flusso di gioco, tuttavia qualche problema intrinseco emerge sul lungo termine mentre nell'immediato il sistema di controllo si dimostra alquanto scomodo.

Pang Adventures riesce a sfruttare in pieno il suo potenziale sulle piattaforme mobile?

Palle rimbalzanti

Come si conviene a certi arcade storici, la meccanica di Pang Adventures è semplice ma al contempo ben ponderata: il personaggio principale si muove nella parte bassa dello schermo mentre le sfere rimbalzano sia sul pavimento che contro i bordi della schermata fissa, creando un notevole caos in ogni zona visibile, tanto più quando iniziano a sdoppiarsi e aumentare di velocità. La difficoltà maggiore è data dall'impossibilità di abbassarsi o saltare, cosa che costringe a spostarsi sull'asse orizzontale con un tempismo perfetto per schivare le sfere, considerando anche il fatto di dover fare i conti con i bordi inamovibili dei livelli.

Ve li buco questi palloni

Anche l'utilizzo dell'arma pone alcune difficoltà: nella sua forma base, la pistola può sparare un solo colpo per volta che impiega una certa quantità di tempo per raggiungere la parte alta dello schermo, lasciando il protagonista indifeso per lunghissime frazioni di secondo, dunque un colpo non andato a segno può diventare alquanto fatale. Questa caratteristica può essere modificata dai numerosi power-up temporizzati che si possono raccogliere in giro e modificano rateo, gittata ed effetti dei proiettili, creando delle notevoli variazioni al ritmo di gioco e al gameplay, che di per sé si modifica anche con il variare delle sfere (diversi colori corrispondono a comportamenti differenti) e con la configurazione dei livelli, che presentano ostacoli e piattaforme distruttibili e non. Questa sorta di remake introduce inoltre alcune caratteristiche nuove, ampliando la quantità di livelli e scenari, introducendo inediti combattimento contro boss e aggiungendo nuovi power-up, tutti elementi che risultano in linea di massima ben integrati nella struttura di base, oltre all'inserimento di un paio di modalità aggiuntive basate soprattutto sulle sfide asincrone online in base al punteggio. Purtroppo, viene meno il multiplayer classico, che pure era una delle caratteristiche di base del Pang originale, con i suoi classici "doppi" ora non più replicabili. L'operazione remake ha riguardato ovviamente anche la veste grafica del gioco, che si presenta come una valida attualizzazione del look originale, anche se il fascino del pixel resta sempre insuperabile rispetto al disegno moderno "simil flash". Più traumatico, sui dispositivi mobile, risulta invece l'adattamento del sistema di controllo, con i classici tasti virtuali su schermo che essendo fissi possono essere difficili da toccare con precisione e possono portare a errori fatali, considerando il piccolissimo margine di errore concesso dal gioco.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.3
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo 3,99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (1)
6.0
Il tuo voto

Con una meccanica così semplice e immediata e i suoi numerosi livelli a schermata singola, brevi ma intensi, Pang Adventures potrebbe essere potenzialmente il gioco ideale da godere sulle piattaforme mobile. Il suo problema maggiore risiede nel sistema di controllo inadatto al ritmo e alla precisione richiesta in un arcade di questo tipo, ma è un difetto che potrebbe essere risolto con aggiornamenti o con l'utilizzo di un controller esterno. Per il resto, l'operazione remake risulta di buona fattura, con una grande quantità di novità inserite organicamente nella struttura rimasta per gran parte quella classica, portandosi dunque dietro i suoi innegabili punti di forza e anche le sue debolezze, prima fra tutti l'inevitabile ripetitività degli arcade più basilari.

PRO

  • Gameplay old school sempre valido, specialmente su mobile
  • Una bella iniezione di nuovi livelli e caratteristiche
  • Le modalità aggiuntive contribuiscono a variare l'azione

CONTRO

  • Il sistema di controllo funziona ma non è piacevole
  • Manca il multiplayer
  • Intrinsecamente ripetitivo