Abbiamo finalmente messo mano alla nuova scheda di fascia media AMD per la recensione della ASUS ROG Strix Radeon RX 5500 XT, un modello da 8GB di memoria e due ventole che guarda al gaming in 1080p a circa 60fps combinando il brand di punta dell'azienda con una GPU di fascia non certo estrema. Vive dunque di piccoli lussi e timide rinunce, con un backplate in metallo, ma decisamente sottile, e illuminazione Aura Sync, limitata però al solo logo (piccolo piccolo) sul bordo superiore della GPU. Non manca invece l'indicatore luminoso dell'avvenuta connessione del singolo connettore ausiliario a 8-pin, comunque abbondante per una GPU da 130W di TDP.
Una nuova soluzione per il 1080p accompagnata da una piccola rivoluzione del software Radeon
Classica ROG Strix di fascia non estrema, la RX 5500 XT Gaming da 8GB è riparata da un'armatura in plastica non certo lussuosa ma discretamente resistente, al di sotto della quale pulsa un cuore basato sulla medesima GPU Navi 14 della Radeon RX 5500, con 1408 stream processor e 22 compute unit attive. In questo caso, però, si tratta della declinazione per desktop che gode di frequenze più elevate, ulteriormente spinte verso l'alto con un modello che arriva a 1685MHz di clock base contro i 1607 della reference e 1737MHz di game clock contro i 1717 della reference. Resta invece invariato, con 1845MHz, il clock massimo in boost, utile in certe situazioni ma non sostenibile a lungo e ben meno rilevante delle frequenze effettive di lavoro dalle quali ci aspettiamo qualcosa in più della potenza di 5.196TFLOP attribuita alla versione base da 8GB, equipaggiata con la medesima memoria da 14Gbps e già di per se più potente della versione da 4GB. Sembra però frenata, almeno in parte, da qualche magagna con il PCIe 4.0, cosa che da una parte potrebbe spiegare alcuni dei benchmark di cui parleremo tra breve, ma dall'altra ci fa sperare in un miglioramento nella costanza delle prestazioni che aumenterebbe senza dubbio la convenienza di questa GPU. Da questo punto di vista, comunque, ogni modello ha la sua storia che nel caso di ASUS comprende il costo aggiuntivo di un brand che piace parecchio a diversi giocatori.
Ed eccoci di fronte a un prezzo che risulta ben più elevato - superando i 260 euro anche in mercati come la Malesia - di quello consigliato di 199 euro per le versioni base, con un ovvio rincaro che si fa però decisamente corposo, anche a causa degli inevitabili rincari del lancio, visto che si parla di un 30% in più. Dovremo quindi aspettare qualcosa per vedere l'effettivo prezzo di mercato della scheda, ma possiamo già valutare la dotazione che include un secondo BIOS silenzioso, che riduce le prestazioni ma assicura minore rumorosità, e la capacità di funzionare senza spostare di un millimetro ventole fino a 60 gradi, risultando del tutto silente con gran parte delle applicazioni, durante la visione di video e di fronte a carichi di lavoro non eccessivi. Sfoggia inoltre ben 3 DisplayPort 1.4, oltre all'ovvio ingresso HDMI 2.0b, e gode del supporto HDCP 2.3 oltre che della piena compatibilità con tutte le tecnologie dei nuovi driver Adrenalin 2020 Edition, completi di interfaccia per la gestione di giochi e profili, tra cui troviamo il nuovo Radeon Boost che diminuisce la risoluzione nei movimenti veloci aumentando il framerate medio, un Anti-Lag ulteriormente ottimizzato, le tecnologie Fidelity FX e l'Integer Scaling che garantisce pixel definiti valorizzando giochi d'epoca e pixel art. Tutto implementato al meglio e controllabile in tempo reale grazie al nuovo overlay che oltre a includere un browser integrato, potenzia cattura e streaming introducendo anche svariati selettori per gestire la maggior parte delle opzioni grafiche con un click e spesso senza dover uscire dal gioco. Manca invece una porta DVI, ancora utile in determinate soluzioni seppur non certo essenziale.
Prestazioni, overclock e temperature
Consumi in linea con il TDP di 130W e rumorosità contenuta sotto sforzo anche senza ricorrere al Quiet BIOS, con il sistema di raffreddamento che non supera i 64 gradi sotto stress test sono elementi importanti, ma sono inevitabilmente secondari rispetto alle prestazioni, soprattutto in una fascia piena zeppa di alternative tutte orientate al 1080p. Ed è proprio questo l'obiettivo di una scheda che in 3DMark Time Spy, in combinazione con 16GB di memoria a 3600MHz CL16 e un Ryzen 5 3600X, macina qualcosa in più della RX 580, con 4821 punti alla voce grafica, promettendo prestazioni migliori anche in forza del design RDNA che pur trascinandosi dietro qualcosa dalle GPU GCN, ha permesso alle schede Navi di superare alcuni pesanti limiti del passato. Nessuno stupore, quindi, di fronte a un pareggio con la Radeon RX 590, e persino con la GTX 1660, giocando a Battlefield V, con 80fps in 1080p e 56fps in 1440p. Diversa invece la questione con il più datato The Witcher 3: Wild Hunt che gira sensibilmente meglio sulle schede NVIDIA e vede la RX 590 riprendersi il primato sulla RX 5500 XT che si ferma i 69fps in 1080p e i 49fps in 1440p. Si torna invece al testa a testa con Shadow of the Tomb Raider che sulla nostra configurazione viaggia a 65fps in 1080p e 42fps in 1440p, più difficile da digerire con il pesante titolo di Crystal Dynamics. In questo caso però parliamo di un titolo con supporto per Radeon Boost, la nuova tecnologia implementata dal Radeon Software Adrenalin 2020 Edition che non porta migliorie con il benchmark del titolo, visto che funziona solo con movimenti veloci del mouse, ma garantisce benefici evidenti in gioco garantendo un framerate più stabile.
Riduce infatti i cali di fluidità grazie abbassando la risoluzione fino a un massimo del 50%, impostazione da noi usata, laddove il rapido movimento della visuale rende difficile notare cali di qualità. Gode però di un supporto limitato che ci auguriamo cresca rapidamente, magari includendo titoli come Apex Legends che soffre di alti e bassi notevoli, a seconda della zona della mappa in cui si gioca. In ogni caso con la RX 5500 XT di ASUS gira in 1080p a circa 80fps con dettagli elevati, per arrivare a 144fps, anche se con qualche importante scivolone verso i 100fps, con le impostazioni al minimo. Diventa quindi immaginabile anche l'uso di un monitor a 144Hz, magari combinato con un pizzico di overclock che con una scheda del genere garantisce un 4% di prestazioni in più, spingendo clock base della memoria e frequenza della GPU di circa 100MHz, senza che ci siano impennate nelle temperature e senza che le ventole diventino particolarmente rumorose. Ma non può fare certo miracoli con Metro Exodus che gira a 45fps in 1080p e 34fps in 1440p, risultando duro da digerire da tutte le schede di fascia media, a prescindere dal quantitativo di memoria. Si torna invece verso l'alto con i 49fps in 1440p e i quasi 70 in 1080p di Rage 2, dove però la GTX 1660 e la RX 590 fanno meglio contribuendo a delineare il profilo di una scheda video che non porta nulla di nuovo e che in diversi casi non riesce a fare meglio di soluzioni già disponibili nella stessa fascia di prezzo. La nuova Radeon si fa quindi notare, anche in questo modello ASUS, per miglioramenti legati a consumi e rumorosità, risultando un'opzione da tenere d'occhio quando il prezzo sarà più vicino ai 200 euro e quando il tempo avrà dipanato i dubbi su prestazioni non sempre in linea con le aspettative.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.0
La ASUS ROG Strix Radeon RX 5500 XT da 8GB, versione di lusso che garantisce qualcosa in più delle versioni base come il doppio BIOS ma risulta anche più costosa, conferma luci e ombre della neonata AMD, una GPU che garantisce buone prestazioni in 1080p ma, complice qualche scivolone in alcuni giochi, si incastra a fatica in un segmento saturo, offrendo più che altro maggiore efficienza e più silenzio rispetto alle RX 500.
PRO
- L'architettura Navi a 7nm garantisce più efficienza e temperature contenute
- Con alcuni giochi fa valere il rapporto tra prezzo e potenza
- Aura Sync, seppur in piccolo, anche in fascia media
CONTRO
- Prestazioni altalenanti per una GPU che non cambia molto nel panorama della fascia media
- Le opzioni ASUS sono raramente economiche
- Il logo RGB è proprio piccolo piccolo