158

Atomic Heart: Annihilation Instinct, la recensione del primo DLC

Il primo DLC di Atomic Heart, Annihilation Instinct, delude parecchio, mettendo in risalto i difetti riscontrati nell'avventura originale e non introducendo nulla.

Atomic Heart: Annihilation Instinct, la recensione del primo DLC
RECENSIONE di Lorenzo Kobe Fazio   —   10/08/2023

Pur con i suoi innegabili difetti, Atomic Heart riuscì, in un colpo solo, a strappare un più che discreto voto in sede di recensione e a fomentare una notevole schiera di amanti del genere e non, folgorati più di ogni altra cosa dal convincente e maestoso comparto artistico.

La produzione, se non in termini prettamente qualitativi, seppe comunque avvicinarsi idealmente a Bioshock, innegabile fonte d'ispirazione del progetto. Come per il gioco diretto da Ken Levine, per diverse settimane non si parlò d'altro che di distopie, ucronie, film e romanzi di fantascienza, segno che sviluppatori e artisti in forza a Mudfish avevano fatto centro, creando un gioco in grado di far parlare di sé, vertice di confronti e discussioni tra gli appassionati ricchi di spunti interessanti, anche quando la tematica attorno a cui ruotava il dibattito si faceva più controversa.

Al netto di qualche défaillance, dicevamo, Atomic Heart è indubbiamente uno dei giochi più chiacchierati e persino apprezzati di questo ricco e generoso 2023. Ovvio che ci fosse un po' di attesa intorno al primo DLC, che ha debuttato ufficialmente qualche giorno addietro.

Purtroppo, le cose non sono andate come sperato, dal momento che ci troviamo di fronte ad un contenuto aggiuntivo piuttosto deludente che, se da una parte non introduce nulla di realmente nuovo, peccato veniale che non ci sentiamo nemmeno di ascrivere tra i difetti, dall'altra ha la grande colpa di prendere solo il peggio di quanto mostrato nella campagna principale.

In questa recensione di Annihilation Instinct, il primo DLC di Atomic Heart vi spiegheremo perché il risultato finale è ampiamente sotto le aspettative.

Meno armi, meno nemici

Annihilation Instinct, primo DLC di Atomic Heart, inizia nel migliore dei modi, proiettando l'Agente P-3 in uno scenario suggestivo quanto basta
Annihilation Instinct, primo DLC di Atomic Heart, inizia nel migliore dei modi, proiettando l'Agente P-3 in uno scenario suggestivo quanto basta

Esattamente come per l'avventura principale, avrete a che fare con un FPS che, oltre ad armi futuristiche, consegna nelle mani del videogiocatore alcuni poteri da utilizzare all'occorrenza, una volta terminato il tempo di ricarica. In questo caso specifico, sono letteralmente due. La gustosa e divertente Tecnostasi, che rallenta qualsiasi oggetto e nemico che entri nell'area interessata all'effetto, e lo Scudo Polimerico, già utilizzato nella campagna principale, in grado di proteggere l'Agente P-3 dagli attacchi finché attivo.

Scossa, Gelone, Telecinesi di massa, non sono più disponibili, sfoltimento che coinvolge anche l'arsenale. Le novità sono sostanzialmente due. Klusha è una sorta di lancia che l'Agente P-3 può agitare colpendo con ampi fendenti anche più nemici. Il Plasmatore, dal canto suo, è un mitragliatore pesante che con il fuoco secondario può sparare raggi che colpiscono e potenzialmente lacerano tutto ciò che gli si para davanti.

Annihilation Instinct ruota intorno a Nora, intelligenza artificiale bizzarra e dalle strane pulsioni, che si era già messa in mostra nella campagna principale di Atomic Heart
Annihilation Instinct ruota intorno a Nora, intelligenza artificiale bizzarra e dalle strane pulsioni, che si era già messa in mostra nella campagna principale di Atomic Heart

Per il resto, torna la Svedoska, una mazza che può lanciare dei dischi di metallo, la pistola e il fucile a pompa. Stop. Sebbene si possano ovviamente sbloccare potenziamenti e abilità per ogni armamentario, Annihilation Instinct di fatto mortifica buona parte della complessità del sistema di a cui ci aveva abituati l'avventura principale, già a sua volta compromessa da un ritmo non sempre ideale. Un difetto, quest'ultimo, che torna con tanta più intensità anche nel DLC.

Da una parte, infatti, ci si ritrova a corto di soluzioni tattiche con cui fronteggiare i robot impazziti della Struttura 3826. Al di là dell'imperante scarsità di munizioni, che in certe situazioni causa frustrazione, manca per esempio una bocca da fuoco precisa dalla distanza. Gli stessi poteri, già utili solo in determinate situazioni in passato, in Annihilation Instinct si utilizzano ogniqualvolta la ricarica è terminato, giusto per avere un vantaggio, e non come ulteriore passaggio di una strategia ben precisa.

È innegabile che utilizzare il Plasmatore, novità di Annihilation Instinct, sia gustoso, ma spesso vi lamenterete della sua cronica imprecisione
È innegabile che utilizzare il Plasmatore, novità di Annihilation Instinct, sia gustoso, ma spesso vi lamenterete della sua cronica imprecisione

Si spara, spesso con poca precisione, si attivano i poteri appena possibile, ci si affida molto, pure troppo a tratti, alle due armi corpo a corpo. Dal canto loro, tra l'altro, Svedoska e Klusha mettono nuovamente in risalto la pessima gestione della visuale in prima persona quando la situazione si fa caotica ed adrenalinica. Come e più che in passato, vista la tendenza degli stessi nemici di approcciare a corta distanza, spesso si fatica a tenere sott'occhio il bersaglio. Complice un sistema di controllo che ogni tanto perde qualche colpo, non è nemmeno così raro incastrarsi da qualche parte, avendo come unica opzione valida il menare fendenti a caso, mentre si cerca di ogni modo di liberarsi dalla morsa, a volte persino invisibile, che impedisce i movimenti del personaggio.

La decimazione ha coinvolto anche la tipologia di nemici che dovrete affrontare, al punto che dovrete addirittura affrontare due volte lo stesso boss per completare l'avventura. Certo, i nuovi androidi in grado di colpirvi a distanza lanciando loro arti, e i robot sferici in grado di sparare potenti raggi laser e di unirsi per formare avversari più robusti, sono due novità gradite, ma resta ugualmente inspiegabile la sparizione di buona parte del bestiario che aveva caratterizzato l'avventura principale.

Tra i pochi personaggi che incontrerete in Annihilation Instinct, anche questa eccentrica e sboccata papera parlante
Tra i pochi personaggi che incontrerete in Annihilation Instinct, anche questa eccentrica e sboccata papera parlante

Sparizione inspiegabile e penalizzante anche perché, come anticipato, Annihilation Instinct soffre anche di problemi di ritmo abbastanza evidenti. Si passa da situazioni eccessivamente caotiche, in cui bisogna fronteggiare orde che a tratti sembrano interminabili, ad altre situazioni in cui con fin troppa calma si passa da una stanza all'altra. Non aiuta, in questo senso, né l'arenale limitato, né la presenza di innumerevoli nemici uguali tra loro. Nonostante ogni battaglia tenda ad imporre una certa frenesia all'azione, fin troppo presto si inizia a soffrire la ripetitività di certe situazioni, sensazione amplificata ulteriormente dal level desing.

Basi tutte uguali tra loro

Questo è l'unico boss di Annihilation Instinct. Così come lo sconfiggerete la prima volta, farete la seconda. Un po' deludente
Questo è l'unico boss di Annihilation Instinct. Così come lo sconfiggerete la prima volta, farete la seconda. Un po' deludente

Laddove la campagna principale alternava fasi più lineari a momenti di maggior libertà, con ampie aree da esplorare anche a caccia di missioni secondarie e armamenti, Annihilation Instinct elimina qualsiasi variazione sul percorso. Fatta esclusione per un paio di aree vagamente più ampie, in cui ci si può effettivamente imbattere in qualche cassa nascosta, dall'inizio alla fine si procede unicamente in linea retta, per la maggior parte del tempo al chiuso, dove neanche la bellezza paesaggistica della Struttura 3826 è in grado di apportare un minimo di varietà alla sequela di corridoi e ampie arene in cui combattere orde di robot.

Se la qualità degli scontri a fuoco fosse degna di lodi, si potrebbe anche chiudere un occhio su questa scelta di design certo in controtendenza rispetto a quanto mostrato nella campagna principale, ma comprensibile se rapportata ad un DLC. Purtroppo, per i numerosi difetti sopraelencati, la basilarità architettonica dello scenario esacerba il quadro tutt'altro che esaltante, amplificando ulteriormente la noia e la frustrazione che certi passaggi sono in grado di scatenare nell'utente.

Scordatevi oggetti nascosti, missioni secondarie e aree segrete. In Annihilation Instinct  la strada da seguire è sostanzialmente una sola
Scordatevi oggetti nascosti, missioni secondarie e aree segrete. In Annihilation Instinct la strada da seguire è sostanzialmente una sola

Non si salva neanche la trama. Nelle due ore necessarie per completare l'espansione, Annihilation Instinct si macchia delle stesse colpe evidenziate qualche mese addietro con la prima avventura dell'Agente P-3. Ancora una volta l'intreccio è affidato a spiegoni, a dialoghi spesso confusi, ad eventi che avvengono sempre al di fuori, lontano dallo schermo. Fortunatamente, la narrazione emergente brilla di luce propria anche in questo caso. La maggior parte degli scenari racconta (drammatiche) storie, molti documenti rinvenuti nello scenario approfondiscono ulteriormente la lore del gioco, alcuni NPC forniscono dettagli interessanti.

Peccato che si perda interesse piuttosto in fretta sui motivi che hanno portato l'intelligenza artificiale Nora a prendersi qualche libertà di troppo e su come l'Agente P-3 possa riuscire a disattivarla.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 9.99 €
Multiplayer.it

Lettori (145)

7.7

Il tuo voto

PRO

  • Narrativa emergente nuovamente promossa
  • L'Agente P-3 ha sempre la battuta pronta

CONTRO

  • Trama confusa e poco interessante
  • Level design estremamente lineare
  • Arsenale e tipologie di nemici molto inferiori rispetto alla campagna principale