Luglio apre le porte al terzo DLC di Call of Duty: WWII, un contenuto scaricabile che non cambia di una virgola il piano annuale di Activision. Tre nuove mappe per il multiplayer competitivo, una nuova zona per la modalità guerra e un'interessante aggiunta a zombie completano un cerchio che ormai si ripete identico da anni, pronto a cambiare probabilmente solo con la prossima iterazione, dove la mancanza di una campagna e la pressione della modalità Battle Royale dovrà per forza di cose collimare con un supporto differente da parte di Treyarch. United Front, invece, continua imperterrito a dare ai fan esattamente ciò che si aspettano, non deludendo le aspettative ma nemmeno esaltando o facendo cambiare idea a chi ha abbandonato questo Call of Duty da tempo. È insomma il solito pacchetto che getta legna sul fuoco, una vampata di cose nuove da fare che ci traghetteranno verso il quarto e ultimo DLC annuale.
Operation Supercharge tra nuovo e già visto
Mentre in quel di Los Angeles Treyarch si sta arrovellando sul come far digerire al pubblico l'ennesima Battle Royale, in Sledgehammer hanno avuto la fortuna di uscirsene con la modalità Guerra che, per carità, non ha portato nulla di terribilmente nuovo tra gli sparatutto dato che semplifica quanto già visto in Rush su Battlefield ma che ha anche saputo al contempo proporre un buon diversivo a chi Call of Duty lo mastica tutti i giorni. Operazione Supercharge si sposta dal continente europeo per finire in Tunisia, nel tentativo di strappare con la forza la linea di Mareth dalle mani dell'Asse, per una mappa godibile e altamente dinamica, seppur molto lineare. Sledgehammer ha puntato sulla spettacolarità per presentare la nuova mappa, con un assalto paracadutistico inedito grazie al quale iniziare a bersagliare i tedeschi ancor prima di toccare terra. Il design del livello è interessante e presenta tantissime linee di tiro a lunga gittata, perfette per i cecchini dunque, pur non dimenticandosi di creare zone apposite per gli scontri corpo a corpo e a breve gittata. È una mappa ben strutturata insomma, ed estremamente bella da vedere. Le esplosioni fanno crollare parti dello scenario, i bombardamenti continui assordano e distraggono il giocatore, per un'atmosfera che regala la vera sensazione del conflitto. Per ciò che concerne gli obiettivi invece, Supercharge non esalta né innova, proponendo a grandi linee quanto già visto nelle altre mappe di Guerra. Dovremo inizialmente difendere dei rifornimenti aerei e poi far detonare un ponte piazzando delle cariche, finendo con conquistare obiettivi specifici issando bandiere e spostando la linea di conflitto sempre un passo indietro. Interessante vedere come le nuove armi e classi inserite di recente, come la cavalleria ad esempio, abbiano sostanzialmente cambiato il modo di approcciare i punti di difesa, rendendo molto più semplice ora arroccarsi o trincerarsi dietro muraglie di scudi sostanzialmente insuperabili. Fortunatamente, visto il buon mix di obiettivi, non c'è una fazione avvantaggiata completamente sull'altra per una mappa che risulta essere quantomeno bilanciata e divertente da giocare.
Tre nuove mappe arricchiscono il DLC
Ma United Front, come al solito, punta tanto anche sulle mappe competitive che non risultano però poi particolarmente ispirate, nonostante la presenza di Monte Cassino, area italiana che dovrebbe quanto meno valere qualche punticino in più per i giocatori nostrani. Purtroppo invece l'idea di sfruttare in maniera pesante la verticalità, grazie a tutta una serie di palazzi distrutti ed edifici da scalare, non rende giustizia a una location che poteva dare veramente molto di più. La mancanza di mobilità di Call of Duty: WWII rende difficile sfruttare al meglio le altezze, per combattimenti che tendono dunque a risolversi sullo stesso piano, favorendo invece cecchini e camper. Sono molto interessanti, dal punto di vista di strategia e design, i passaggi a bordo mappa, che permettono sostanzialmente di poter fare fuoco diretta in un'unica direzione senza paura di essere sorpresi di lato o alle spalle, una situazione che capita raramente nelle mappe di Call of Duty data la consuetudine nel creare stanze dai molteplici accessi. Buona comunque la varietà visiva, con magazzini arricchiti da opere d'arte e piazze con fontane del mezzo a coprire eventuali punti di controllo. Market Garden è un'altra mappa abbastanza dimenticabile, piuttosto classica come design e senza veri e propri spunti interessanti. Un lavoro sufficiente ma che difficilmente rimarrà nelle memorie dei giocatori dato che, purtroppo, porta ad avere i combattimenti ravvicinati per l'ennesima nelle playlist di questo nuovo capitolo, una tipologia di approccio già presente in gran quantità nelle altre mappe. Stalingrad infine è la mappa di United Front più riuscita, di discrete dimensioni e con la possibilità di approcciare le partite in modi diametralmente opposti. Potete dunque imbracciare un fucile da cecchino e coprire i vostri compagni sulla distanza o armarvi di mitragliatrici e combattere nelle fogne. Stalingrado, come vi aspettereste, è letteralmente ricoperte di neve con impronte sul terreno che facilitano l'individuazione dei nemici, aggiungendo un livello di strategia interessante.
Rivoluzione per gli zombie su COD
Molto, molto interessante è invece questa volta il lavoro svolto da Sledgehammer sulla modalità zombie. Il nuovo capitolo, a differenza di quelli visti nella versione base e anche nei seguenti DLC tradisce la consuetudine per regalare ai giocatori un approccio differente, che evita le tediose prime lente ondate per favorire un gameplay da subito più frenetico e dinamico. Invece di avere una sola enorme mappa nella quale cercare pezzi vari e risolvere puzzle, questa volta avremo a che fare con tre mini capitoli dagli obiettivi randomici in cui dovremo resistere a nove ondate e poi affrontare un mini boss di turno. Le partite diventano così più rapide ed è estremamente più interessante seguirne l'evoluzione, anche perché la casualità dei loot questa volta è stata resa ancora più predominante. Sparse per la mappa troveremo diverse casse armi ma che al loro interno contengono solo ed esclusivamente armi casuali divise per tipologie. Pagando un determinato quantitativo di scosse, dunque, verremo ricompensati con una bocca da fuoco casuale di una specifica categoria, obbligandoci così ad adattare il nostro stile di gioco ai ritrovamenti, una scelta interessante e in grado di variare il solito tran tran. I tre livelli si distinguono poi enormemente anche per la conformazione delle diverse location, una delle quali ambientata su una barca, con i nemici che vi assaliranno da ogni parte mentre il passaggio finale vi porterà in una caverna ghiacciata. Interessante anche il nuovo sistema di progressione e bonus che migliorerà le vostre prestazioni, dandovi bonus di vario tipo mano a mano che progredirete nella modalità: un incentivo più che discreto per restare ancorati sui serve e spolpare a dovere la nuova esperienza Nazi Zombi targata Sledgehammer.
Conclusioni
United Front è un pacchetto che fa il suo, semplicemente. La mole contenutistica è la stessa di sempre e non ci sono innovazioni tali da strapparsi i capelli. Se le mappe multiplayer non risultano particolarmente ispirate, con l'eccezione di Stalingrad, ad alzare il valore del pacchetto ci pensa il nuovo capitolo Nazi Zombi che qualche novità per fortuna la porta. I giocatori sanno dunque cosa aspettarsi nell'attesa del quarto ed ultimo DLC.
PRO
- Nuove idee per la modalità zombi
- Solita buona mole di contenuti
CONTRO
- Mappe Multiplayer poco ispirate