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Chained Echoes, la recensione del gioco che omaggia i grandi GDR degli anni '90

La recensione di Chained Echoes, un gioco eccellente sotto molteplici punti di vista che omaggia i grandi GDR degli anni '90 con passione e intelligenza.

RECENSIONE di Christian Colli   —   18/12/2022
Chained Echoes, la recensione del gioco che omaggia i grandi GDR degli anni '90
Chained Echoes
Chained Echoes
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Se siete degli appassionati di GDR, soprattutto giapponesi, vi sarà capitato almeno una volta nella vita di desiderare un prodotto che rappresentasse il meglio del genere, specialmente se avete vissuto gli anni '90 e giocato i capolavori a 16 e 32-bit dell'epoca. Ecco, Matthias Linda è uno di noi, un appassionato di JRPG che vive in Germania e che questo sogno non solo l'ha fatto, ma l'ha concretizzato in Chained Echoes, un gioco indie che si è programmato quasi completamente da solo nell'arco degli ultimi sette anni. Linda, che si è fatto le ossa sui vari RPG Maker, ha pensato proprio a tutto, delegando la realizzazione di sfondi e musiche a qualche freelancer fidato, mentre lui lavorava al resto. Verrebbe da pensare a un titolo troppo ambizioso per essere vero, destinato a uscire con una marea di problemi e ad essere bollato da un gelido ma educato: "Grazie per averci provato, Mathias". Stretta di mano e tanti saluti.

E invece no. In questa recensione di Chained Echoes stiamo per raccontarvi come sia uno dei migliori GDR che abbiamo giocato negli ultimi anni: un vero gioiello che nessun appassionato del genere dovrebbe farsi scappare.

Una storia che appassiona

Chained Echoes, il gioco è tutto in inglese
Chained Echoes, il gioco è tutto in inglese

Per Linda sarebbe stato facile pescare a piene mani nel secchio della nostalgia: Chrono Trigger, Xenogears, Suikoden, Final Fantasy VI, Terranigma e soci. Prendi questo, prendi quello, metti tutto insieme, nasconditi dietro la scusa del fanservice e voilà, il gioco è servito e l'appassionato è più o meno soddisfatto. Linda, però, non ha solo amato quei giochi: li ha anche capiti. Per questo non c'è nulla di forzato o superfluo nel suo Chained Echoes, e ogni riferimento è così arguto e ben incastrato nel gameplay o nella narrativa da non scadere nel semplice citazionismo da fanboy.

Prendete la storia, che comincia con un gustoso richiamo all'incipit di Chrono Trigger, salvo poi prendere una direzione completamente diversa. Siamo nel continente di Valandis, in cui tre nazioni si fanno guerra da troppo tempo e i mercenari abbondano, come il protagonista che controlliamo nei primi minuti di gioco, Glenn. L'introduzione è una specie di tutorial: ci insegna a muoverci e a combattere mentre ci facciamo strada verso una pietra preziosa che potrebbe dare una svolta al conflitto.

Le azioni di Glenn - che poi è un meccanico specializzato nella manutenzione delle armature da combattimento chiamate Sky Armor - e della sua compagnia, tuttavia, innescano il potere della pietra, che in realtà è una specie di arma: scoppia una catastrofe, muoiono migliaia di innocenti, e la storia fa un improvviso salto nel futuro. La catastrofe ha indotto le nazioni a una tregua, ma nell'ombra ci sono delle forze che tramano per riaccendere la miccia del conflitto. La sceneggiatura di Linda, svelta e scorrevole ma mai frettolosa, ci mette nei panni di personaggi diversi che nelle prime battute del gioco convergono tutti nello stesso posto: formando una prima squadra di eroi che si ritroverà a combattere dalla stessa parte nonostante le loro divergenze.

Sebbene lo possa sembrare, la narrativa di Chained Echoes non è affatto scontata, anche e soprattutto perché Linda ha avuto la capacità di articolarla in modo intelligente, sensato e, soprattutto, inaspettato. La storia rompe e ricostituisce il gruppo a più riprese; inoltre, il cast è a dir poco pittoresco, caratterizzato non solo nei retroscena individuali, ma anche nel gameplay attraverso il sistema di combattimento che dà ancora più spessore ai singoli personaggi. È un peccato, quindi, che la storia prosegua così dritta da mettere in secondo piano alcuni protagonisti che avrebbero meritato maggior spazio o chiusura.

Chained Echoes, gli scenari sono coloratissimi e particolareggiati
Chained Echoes, gli scenari sono coloratissimi e particolareggiati

Chained Echoes è un fantasy-mezzo-steampunk in cui umani e animali antropomorfi condividono lo stesso mondo, in cui ogni PNG ha qualcosa di interessante da dire che contribuisce a definire meglio la narrativa, ma senza perdersi in inutili o logorroiche chiacchiere. I dialoghi - tutti in inglese: il gioco non è localizzato in italiano - sono scorrevoli, mai prolissi, e i personaggi si svelano pian piano, sorprendendo il giocatore in più occasioni. Al netto di qualche momento in cui la storia rallenta eccessivamente - e forse perché il ritmo è talmente sostenuto che la frenata si nota meglio - Chained Echoes è un GDR che pecca nella presentazione, e per motivi completamente diversi da quelli che potreste pensare.

La pixelart è infatti fantastica, curatissima sia nelle animazioni che nel dettaglio degli sprite e degli scenari, un particolareggiatissimo trionfo di colori e di level design, intricato ma mai frustrante. Tuttavia, è nei momenti migliori della storia che si sente la mancanza di qualcosa. Non della musica, perché la colonna sonora di Eddie Marianukroh è veramente splendida, ma di una marcia in più, per così dire, nella spettacolarità visiva: forse è proprio perché Chained Echoes richiama i GDR anni '90 che ci saremmo aspettati una cinematica nei momenti salienti, che però non è mai arrivata.

Overdrive e Overheat

Chained Echoes, i combattimenti a turni sono molto strategici
Chained Echoes, i combattimenti a turni sono molto strategici

Chained Echoes è un titolo che trova un raro equilibrio tra narrativa e gameplay. Per riuscirci, Mathias Linda ha scelto la formula di Chrono Trigger, preferendo collocare i combattimenti in precisi punti della mappa: l'esplorazione è quindi calibrata alla perfezione, e concede ai giocatori la libertà di esplorare le varie mappe in cerca di obiettivi secondari e collezionabili più o meno nascosti. L'autore non ha sprecato un centimetro quadrato, e se c'è una strada alternativa a quella principale, potete star certi che essa condurrà a qualche forziere o scontro opzionale.

Questo non significa che si combatta poco, anzi. Gli scontri a turni durano mediamente più del normale, ma questo non pesa proprio perché sono ben dosati e si appoggiano a un sistema di combattimento davvero intuitivo e ingegnoso. Il giocatore può schierare fino a quattro personaggi contemporaneamente, ma in realtà a ognuno di essi può associare un partner che può essere scambiato nel turno della coppia, e senza alcuna penalità, portando a un totale di otto i personaggi sul campo di battaglia.

Chained Echoes, i personaggi possono pilotare dei mech chiamati Sky Armor
Chained Echoes, i personaggi possono pilotare dei mech chiamati Sky Armor

Non ci sono né punti esperienza né level up: i personaggi acquisiscono SP per potenziare le loro abilità ad ogni combattimento, e sconfiggendo i boss o completando alcuni incarichi secondari si guadagnano i punti speciali che servono a imparare nuovi incantesimi, abilità o bonus passivi che poi dovremo equipaggiare in un limitato numero di spazi individuali. Ogni personaggio è definito da un kit di abilità molto specifico, che comprende persino uno scenico super attacco. Viktor, per esempio, è un bardo, e quindi canta i suoi incantesimi che possono potenziare il gruppo o danneggiare i nemici. La furfante Sienna, invece, è una specie di samurai, con eleganti attacchi di spada che infliggono danni nel tempo o possono concatenarsi in successione. Robb è il cacciatore del gruppo: può scoccare micidiali frecce, piazzare trappole e infliggere condizioni anomale ai nemici.

Ogni personaggio rappresenta un'aggiunta solida al party, che va di vari passo con l'introduzione di meccaniche o condizioni specifiche, e la possibilità di sfruttare le debolezze elementali nemiche comporta un minimo ragionamento sulle abilità da utilizzare.

Chained Echoes, il gioco è pieno di collezionabili e segreti
Chained Echoes, il gioco è pieno di collezionabili e segreti

Fortunatamente, il party recupera tutti gli HP e i TP alla fine di ogni scontro, perciò il giocatore può sbizzarrirsi liberamente, ma deve sempre tenere conto dell'Overdrive, una meccanica che aleggia su ogni scontro e rappresenta il principale modificatore della difficoltà. Questo indicatore è diviso in tre aree colorate di giallo, verde e rosso, e ogni abilità o attacco che useremo sposterà un segnalino in una direzione o nell'altra: il nostro obiettivo è restare nello spazio verde, così da mantenere in Overdrive il party e beneficiare di svariati vantaggi. Finendo nello spazio rosso, invece, i nostri eroi andranno in Overheat e dovranno fare i conti con diversi problemi, a cominciare dal fatto che i nemici infliggeranno molti più danni. Serve quindi scegliere le azioni con saggezza, specialmente durante i boss che spesso richiedono un minimo di strategia e pianificazione.

È un sistema davvero ingegnoso che tiene il giocatore sulle spine, lo obbliga a microgestire le risorse e lo induce a diversificare la scelta delle abilità. L'introduzione delle Sky Armor a un certo punto del gioco cambia ulteriormente questa dinamica, intervenendo direttamente sulla varietà degli scontri che diventano ancora più impegnativi e interessanti.

Chained Echoes, il sistema Overdrive rende alcuni boss davvero impegnativi
Chained Echoes, il sistema Overdrive rende alcuni boss davvero impegnativi

Ora verrebbe da chiedersi come sia possibile che un solo individuo sia riuscito non solo a fabbricare un gameplay d'eccellenza, che mischia sapientemente azione ed esplorazione, ma anche una narrativa intrigante, che raramente scade nel cliché e che sorprende fino ai titoli di coda. Ma forse la risposta è semplice: nel tentativo di rinventarsi, i giganti del settore hanno perso di vista ciò che ha reso davvero grande questo genere nella sua età d'oro.

Tenete presente che servono circa trenta ore per completare Chained Echoes, anche di più se si decide di spulciare ogni area e di completare ogni incarico secondario: ci sono equipaggiamenti speciali da trovare, minigiochi, boss segreti e tutto quello che ci si aspetterebbe da un GDR di questo tipo. Con la differenza che Chained Echoes è venduto a un prezzo demenziale, per i contenuti che offre, ed è addirittura compreso nel Game Pass. Se amate questo genere, insomma, dovete assolutamente giocarlo.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (38)
8.8
Il tuo voto

Chained Echoes è una delle più belle sorprese del 2022: un GDR equilibrato, ricco e appassionante da cui molti sviluppatori tripla A dovrebbero prendere esempio. Allo stesso tempo, non è un titolo perfetto, e ci sono delle piccole spigolosità che tradiscono l'esperienza di Linda - e forse anche la sua grandissima passione per il genere - ma se il buongiorno si vede dal mattino, non vediamo l'ora di scoprire cosa s'inventerà in futuro. Basta che non si debbano aspettare altri sette anni.

PRO

  • Storia avvincente e piena di colpi di scena
  • Il sistema di combattimento è ingegnoso e impegnativo
  • Longevo e ricco di contenuti

CONTRO

  • Qualche brusco rallentamento nella narrativa
  • A volte si sente il bisogno di una grafica di maggior impatto
  • Alcuni personaggi sono più sacrificati di altri