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Citizen Sleeper, la recensione di un gioco di ruolo dalla forte impronta autoriale

La recensione di Citizen Sleeper, un gioco di ruolo atipico dalla forte impronta autoriale che riflette il punto di vista del suo autore: Gareth Damian Martin.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   16/05/2022

Gareth Damian Martin è un autore di videogiochi nel senso più puro del termine, perché non solo crea le sue opere in una quasi perfetta solitudine, determinandone quindi grandezza e limiti, ma ciò che fa si pone sempre in modo critico verso il medium e alcune delle sue forme più consolidate. In Other Waters, il suo primo gioco, fu concepito proprio in antitesi al concetto di aggressività che domina spesso i videogiochi, anche quelli apparentemente più innocui.

Nella recensione di Citizen Sleeper vedremo come Martin ha fatto maturare questo discorso, pur in un contesto completamente diverso.

Meccaniche di gioco

Il personaggio è più delle sue skill
Il personaggio è più delle sue skill

Citizen Sleeper è un gioco di ruolo narrativo con elementi survival in cui si interpreta uno sleeper, un replicante dal corpo robotico di proprietà di una multinazionale fuggito sulla stazione spaziale The Eye, un luogo di frontiera pieno di reietti di ogni tipo, fondato da degli idealisti dopo il crollo di un immenso conglomerato galattico, unico posto in cui un fuggitivo può provare a essere libero. Considerate che gli sleeper non godono degli stessi diritti degli esseri umani: vengono creati copiando parte della mente di un individuo vivo in un corpo meccanico. Inoltre le multinazionali li dotano di un sistema di sicurezza, chiamato obsolescenza programmata, che li uccide se per caso sfuggono al loro controllo. In fondo sono un loro investimento e ne fanno ciò che vogliono.

Senza ricordi e non potendo andare da nessun'altra parte, lo scopo iniziale dello sleeper creato dal giocatore, scegliendo semplicemente una delle tre classi disponibili, è quindi quello di capire come sopravvivere. Le risorse da tenere in considerazione sono essenzialmente due: la barra della condizione, formata da venti blocchi che diminuiscono dopo ogni ciclo, ossia quando si manda a dormire lo sleeper a fine giornata, e la barra dell'energia, legata all'alimentazione, formata da cinque blocchi che calano a ritmi di due alla volta.

Le due barre sono collegate tra loro: finita l'energia, la condizione peggiora più velocemente. Quest'ultima è legata a un'altra meccanica, quella dei dadi: più la condizione è alta, più a inizio ciclo si ricevono dadi da usare per eseguire le azioni. Avere molti dadi significa poter fare molte più cose, siano esse lavorare per ripagare un debito e guadagnare qualcosa, o scoprire dettagli di qualche personaggio particolarmente interessante. Sono anche il modo principale con cui far progredire la storia. Il valore del dado (da uno a sei), determina l'efficacia dello stesso, ossia la facilità con cui permette di compiere una determinata azione. Ogni azione è inoltre influenzata dalle specializzazioni o abilità del personaggio, che possono rendergli più semplice o più complicata la vita in determinate circostanze.

In totale ci sono cinque abilità: Tecnica, Interfaccia, Resistenza, Intuizione e Interazione, che possono essere fatte crescere assegnando punti abilità quando disponibili. Anzi, diciamo meglio: che sono determinate dallo stile di gioco.

Agency

I personaggi hanno dei retroterra molto ricchi
I personaggi hanno dei retroterra molto ricchi

Queste regole semplicissime, che richiamano alcuni giochi da tavolo, servono per addentrarsi in quello che è un titolo sfaccettato e molto articolato, che lascia il giocatore davvero libero di decidere il suo percorso, senza forzarlo in alcun modo, ma solo suggerendogli delle strade attraverso i cosiddetti Impulsi, ossia un sistema di missioni pensato più come una serie di tracce da seguire, che come il classico insieme di azioni da compiere in una certa sequenza per ottenere dei bonus.

La bellezza di tanta semplicità sta nel modo in cui l'intero sistema finisce per svanire, tanto diventa automatico e tanto viene aiutato da un'interfaccia utente semplice ed elegante e da uno stile grafico essenziale, ma efficacissimo, fatto di un 3D elementare per la stazione spaziale e di disegni molto ben realizzati per i vari eventi e personaggi. Dopo l'inizio, un po' lento, ci si ritrova quindi a seguire il proprio percorso, ruotando l'Eye per accedere alle azioni che ci interessano.

Ci si rende anche conto che ci troviamo in un ambiente fortemente dinamico, in cui le storie e i personaggi si evolvono seguendo dei percorsi interessanti, quando non proprio emotivamente intensi, e che creano un legame profondo con il giocatore, che si sente sempre più coinvolto in questa comunità.

La stazione spaziale The Eye
La stazione spaziale The Eye

Le possibilità sono davvero moltissimo, tanto che l'intera esperienza è vivibile più volte con la sicurezza di poter fare sempre qualcosa di diverso e di scoprire dettagli inediti sulla stazione e su noi stessi. Certo, ci sono dei problemi fissi con cui vedersela, come i cacciatori di taglie mandati dalla multinazionale che ci possiede per provare a recuperare il suo investimento, ma anche in casi simili l'idea è sempre quella di trovare dei modi per farcela senza abbandonare la nostra strada.

Andando avanti nel gioco le azioni disponibili diventano così tante che è praticamente impossibile eseguirle tutte e bisogna iniziare a scegliere. Proprio in queste scelte, che presuppongono di lasciare per strada qualcosa, sta la forza di un'opera che si presenta come profondamente diversa da qualsiasi altro gioco di ruolo, sia nei suoi presupposti, sia nell'esecuzione.

Gameplay

Citizen Sleeper è un gioco pacifico
Citizen Sleeper è un gioco pacifico

Per sottolineare l'unicità di Citizen Sleeper, prendiamo i personaggi: lo scenario sembra inizialmente abbastanza tipico, tanto che in più di un'occasione si pensa di trovarsi di fronte a dei meri stereotipi, ossia dei tipi già visti e rivisti in altri titoli. La realtà, però , è ben diversa: il primo approccio mostra solo la parte più superficiale dei personaggi, che svelano una natura fortemente sfaccettata e umana con l'approfondimento della loro storia personale, ossia quando si entra in contatto con loro tramite le azioni.

Il gameplay diventa presto qualcosa di completamente diverso da ciò che sembrava inizialmente e lo fa in modo sottile, attraverso le sue meccaniche di gioco, non per virtù di qualche filmato rivelatore: la parte survival viene messa in ombra, ossia diventa secondaria perché facilmente soddisfabile grazie al gran numero di risorse disponibili. Il miglioramento delle condizioni materiali ci consente quindi di cambiare il focus della nostra ricerca, che non è più mirata a rimanere in vita, ma a dare un senso alla vita stessa. Il tutto è, nelle intenzioni dell'autore, una rappresentazione del capitalismo da una parte (la lotta per la sopravvivenza accumulando risorse) e del post capitalismo dall'altra (la ricerca di un'esistenza libera e pacifica, fuori dal potere del capitale).

Il giocatore è libero di scegliere la sua strada
Il giocatore è libero di scegliere la sua strada

In questo senso la metafora è così lapalissiana, e resa così bene attraverso i sistemi che regolano il gioco, da essere magnifica, ma allo stesso tempo ingombrante. Probabilmente è inevitabile che sia così, ma in certi momenti il gioco sembra quasi voler convincere il giocatore della sua tesi forzandola il più possibile dal punto di vista retorico, il che riduce un po' il fascino della scoperta, perché diventa chiaro dove il tutto voglia andare a parare. Certo, va detto che a livello di scrittura è una spanna sopra a moltissimi titoli ben più blasonati, che magari vantano molti sceneggiatori nei crediti, ma allo stesso tempo è ingenuamente diretto nel proporre il suo tema, tanto da anestetizzarlo un po', facendogli perdere efficacia.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 16,79 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (17)
8.0
Il tuo voto

Citizen Sleeper è un titolo che ci sentiamo di promuovere senza troppe remore perché rappresenta ciò che qualsiasi gioco d'autore dovrebbe essere: un'opera personale che svolge il suo tema principale dentro i suoi sistemi, ossia che rende vivo il suo senso ultimo nelle meccaniche di gioco, non in qualche testo riepilogativo, sia esso fatto di caratteri o di video. Peccato per come a volte cada nel didascalico, ma è un piccolo prezzo da pagare per provare un gioco di ruolo originale e pieno di elementi interessanti.

PRO

  • Sistema di gioco semplice, ma che offre grande libertà
  • Narrativamente ottimo
  • Una grande prova d'autore

CONTRO

  • A volte troppo didascalico