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Company of Heroes, la recensione su iPad

Ritroviamo Company of Heroes in formato mobile con questa recensione della versione iPad

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   12/02/2020

Se siete alla ricerca di un vero strategico per iPad, che non sia una versione annacquata del genere per funzionare al meglio su queste piattaforme, allora questa recensione di Company of Heroes fa al caso vostro. Feral Interactive, specializzata in conversioni su piattaforme Apple (Mac e iOS) ha infatti trasportato di peso quello che era il mitico gioco per PC del 2006 sul tablet della casa di Cupertino, completando l'opera con una buona traduzione dell'interfaccia utente secondo le dinamiche tipiche del touch screen. Questo è tutto quello di cui ha bisogno un appassionato di strategia alla ricerca di una soluzione mobile, o semplicemente un videogiocatore tradizionale interessato a qualcosa di sostanzioso e profondo da giocare su iPad: Company of Heroes non è una riduzione portatile con meccaniche semplificate e rese più lineari per meglio calzare nel contesto, è semplicemente un porting quasi diretto dell'esperienza originale. Questo fornisce già qualche elemento da tenere in considerazione: prima di tutto la dimensione e il peso del gioco, visto che si tratta di oltre 5GB di dati da scaricare e installare (anche in pacchetti progressivi) che su un dispositivo di questo tipo hanno un certo peso, oltre al fatto che si tratta di un software piuttosto impegnativo per un tablet, almeno nei modelli meno prestanti di iPad.

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Messe in evidenza queste premesse, tutto il resto è semplicemente Company of Heroes, per cui nel caso ci sia bisogno di rinfrescarvi la memoria vi rimandiamo all'ormai antica recensione originale di Luca Olivato su queste pagine, di quasi quindici anni fa. Il valore del gioco è rimasto intatto ma è chiaro che nel frattempo si sono probabilmente ridotte le possibilità che qualcuno non vi abbia giocato in precedenza: tuttavia, lo sbarco su una piattaforma di questo tipo consente di raggiungere fasce di pubblico completamente nuove, dunque la sfida di questa conversione, sebbene molto tardiva, è interessante. Già all'epoca della sua uscita, Company of Heroes rappresentava l'ulteriore conferma del valore di Relic Entertainment nell'ambito degli strategici, ma anche più delle produzioni precedenti del team (Homeworld, Warhammer 40.000: Dawn of War), questo titolo è stato in grado di apportare qualcosa di nuovo in un genere solitamente molto statico dal punto di vista strutturale.

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La storia in single player segue le gesta di due compagnie delle forze statunitensi durante la Seconda Guerra Mondiale, raccontando il D-Day con l'iconico sbarco in Normandia e le battaglie successive per quanto riguarda un gruppo di soldati di fanteria e gli eventi immediatamente precedenti e poi intersecati con questi della compagnia Fox aviotrasportata, raccontando dunque l'avanzata degli alleati nell'ultima fase della guerra contro la Germania sul territorio europeo. Sebbene la questione sia stata ampiamente esplorata in molti sparatutto, per un RTS rappresenta un'ambientazione piuttosto peculiare e il taglio cinematografico dato alla Campagna, con tanto di scene d'intermezzo ed elementi scriptati ad arricchire gli eventi in single player, rappresentano ancora oggi uno stile piuttosto particolare con cui rappresentare lo strategico in tempo reale.

Una mancanza di rilievo in questa edizione è però quella del multiplayer online: la versione iPad consente di impegnarci nella Campagna con storia oppure dedicarci alla modalità Schermaglia, ovvero battaglie standard su diverse mappe, ma in entrambi i casi si tratta di un single player contro la CPU, a meno che non venga introdotta successivamente la possibilità del multiplayer online.

La guerra tra le dita

Company of Heroes presenta delle caratteristiche peculiari che rendono profonda la sua struttura strategica, basate sulla gestione della mappa e delle unità sul campo di battaglia. Queste mutuano alcuni elementi dall'RPG in un tutt'uno che risulta però ben amalgamato alla dinamica classica dell'RTS. La gestione delle truppe è molto intuitiva, basata soprattutto sulla possibilità di dividerle in gruppi e farle agire in maniera concertata secondo le tattiche che si ritengono più opportune per perseguire i vari obiettivi. C'è una notevole interazione con gli elementi dello scenario, grazie alla possibilità di utilizzare questi come elementi di copertura e anche adattare edifici per creare nuove basi, che si aggiungono alle strutture da costruire ad hoc direttamente sul campo di battaglia. La progressione delle unità viene sottolineata dal loro aumento di grado, che consente lo sblocco di potenziamenti e abilità aggiuntive, tutti elementi che rendono ancora più profonda la dinamica degli scontri e spingono a mantenere alta l'attenzione per non perdere preziose unità.

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La gestione della mappa ricorda per certi aspetti la meccanica del Risiko: per ottenere rifornimenti e incrementare il controllo sugli scenari è necessario conquistare vari punti di controllo, ma questi devono corrispondere ad aree contigue per fare in modo che si crei una linea di rifornimenti funzionante. Questo spinge a un approccio più ragionato alla conquista delle varie aree, oltre che aprire la strada a scelte tattiche nella "rottura" delle linee dei rifornimenti degli avversari, tutti elementi che contribuiscono a caratterizzare ulteriormente l'esperienza strategica in Company of Heroes.

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La trasposizione su iPad vede le modifiche principali applicate al sistema di controllo, che in questo caso si fonda sull'utilizzo del touch screen, che sulla carta dovrebbe rappresentare un surrogato funzionale del mouse ma all'atto pratico si rivela spesso inadeguato. Sebbene il sistema di controllo storico del PC rimanga su un altro livello di comodità, il lavoro effettuato in questo caso è comunque lodevole: il gioco consente di scegliere tra un'interfaccia utente del tutto simile a quella originale, con un menù rettangolare dei comandi posto nella zona inferiore dello schermo, oppure il menù radiale che è diventato piuttosto tipico nei giochi che usano il touch screen, con la ruota dei comandi che compare mantenendo il dito sullo schermo in corrispondenza delle varie unità. Notevole la quantità di opzioni che Feral è riuscita a inserire senza dover necessariamente ricorrere ai menù: si tratta di dover memorizzare varie tipologie di comandi fra tocco singolo, doppio tocco, touch multiplo con più dita contemporaneamente e altro che inizialmente possono disorientare ma rappresentano in effetti la trasposizione più intuitiva della varietà di combinazioni possibili con un mouse e una tastiera.

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Sul versante tecnico, Company of Heroes sente il peso degli anni passati, anche perché le impostazioni grafiche sembrano scalate verso il basso (almeno con il dispositivo utilizzato, un iPad standard del 2018, non essendoci opzioni per la modifica dei settaggi). Il risultato è comunque piacevole con l'inquadratura lontana, dignitoso anche con visuale ravvicinata ma mostra notevoli limiti nelle scene d'intermezzo, dove la risoluzione bassa e il dettaglio minimo rende le figure quasi inquietanti. In ogni caso, si tratta di andare a cercare il pelo nell'uovo perché nell'azione di gioco tutto funziona molto bene e soprattutto vengono mantenute performance sempre ottimali anche nei momenti di carico maggiore.

Conclusioni

Versione testata iPad
Digital Delivery App Store
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (1)
10
Il tuo voto

Company of Heroes su iPad è semplicemente un port fedele dell'originale sul tablet Apple, né più né meno. Chi ha già consumato lo strategico Relic potrebbe non aver voglia di tornarci sopra, considerando che non c'è alcuna novità in questa versione e manca il multiplayer, ma per chi non lo conosce o ha intenzione di tornarci su in versione portatile, allora il lavoro svolto da Feral è esattamente all'altezza della situazione, avendo portato sui dispositivi Apple l'esperienza originale senza alcuno snaturamento. L'adattamento dell'interfaccia al touch screen è ottimo, specialmente utilizzando il menù radiale, cosa che contribuisce a mantenere il gioco al livello della sua controparte PC, fatta eccezione per l'ovvia differenza in termini di precisione rispetto al mouse, mentre la maggiore mancanza è rappresentata dal multiplayer, che potrebbe limitare la longevità del gioco. Per il resto, al di là di qualche pesantezza e un comparto tecnico che risente ormai degli svariati anni sulle spalle, si tratta semplicemente di uno dei migliori RTS mai usciti sul mercato videoludico, ora in forma portatile.

PRO

  • È Company of Heroes portatile, ancora uno dei migliori RTS sulla piazza
  • Buono l'adattamento dell'interfaccia per il touch screen
  • Finalmente un Premium: prezzo più alto dello standard ma nessuna trappola da micro-transazioni

CONTRO

  • Manca il multiplayer
  • La grafica in stile realistico risente un po' del tempo trascorso