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Cookie Run: Kingdom, la recensione tra RPG, strategia e biscottini

Cookie Run: Kingdom prende personaggi e ambientazione dal precedente OvenBreak e sposta il tutto in una sorta di RPG strategico-gestionale con scontri tra dolciumi.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   25/02/2021

Devsister Corporation ha avuto questa geniale idea di mettere in scena le epiche avventure di biscotti allo zenzero e ovviamente ha avuto un successo planetario, motivo per il quale dopo un primo capitolo della serie strutturato come un endless run ci troviamo ora di fronte alla recensione di Cookie Run: Kingdom, il quale non poteva che essere un RPG con elementi gestionali, strategici e gacha, ovviamente free-to-play. Insomma, si tratta del classico stampino che abbiamo visto applicato alle ambientazioni e ai franchise più variegati in questi anni sulle piattaforme mobile, in questo caso particolarmente ricco di elementi da tenere sotto controllo e dotato di una caratterizzazione veramente peculiare, vista la storia e i personaggi di riferimento. Se questo possa bastare a farlo risaltare in mezzo all'oceano di giochi simili non è facile dirlo, anche perché può essere una valutazione soggettiva, ma il compito svolto da Devsister quantomeno è corretto, anche lodevole sotto alcuni aspetti.

Cookie Run: Kingdom ha una componente RPG a turni piuttosto classica
Cookie Run: Kingdom ha una componente RPG a turni piuttosto classica


Come siamo soliti vedere nei giochi di questo tipo, il tutto è strutturato secondo le direttrici dell'RPG a turni e del gestionale, con i due elementi staccati in termini di gameplay ma organicamente inseriti in una complessiva crescita dei personaggi e in generale della propria fazione tra quest da portare a termine e cura del regno da far crescere e prosperare. Il tutto però è reso un po' più strano del solito dal fatto di basarsi su biscotti allo zenzero e dolciumi vari: la storia narra di un regno distrutto da una malvagia incantatrice che ha sconfitto i cinque biscotti guardiani rubandone le preziose "Soul Jam", con le quali può ora dominare sull'universo dei dolciumi grazie alle sue armate di "Cake Monster". Il destino del mondo ricade allora nelle friabili mani di pastafrolla del semplice biscottino GingerBrave, che si troverà a dover reclutare un esercito di dolcissimi combattenti con cui lanciarsi in vari scontri progressivi, al contempo cercando di restaurare la gloria del regno. La storia è chiaramente qualcosa di folle, ma viene raccontata con notevole ironia, prendendo un po' in giro anche i cliché più tradizionali dell'RPG fantasy, cosa che rende il tutto particolarmente godibile, con scene d'intermezzo di grande qualità, animate con notevole maestria.

Tra combattimenti e gestione del regno

Il gameplay si divide nei due compartimenti stagni rappresentati dagli scontri a turni in stile RPG e dalla gestione del regno, con la costruzione e l'ottimizzazione delle strutture. Quest'ultime forniscono risorse e potenziamenti per i personaggi, mentre le quest consentono di ottenere tesori, valute e altri elementi spendibili nella costruzione ed evoluzione degli edifici, dunque c'è un rapporto di interdipendenza tra i due settori del gioco, ma le meccaniche restano alquanto diverse e poco amalgamate. D'altra parte, è un misto a cui ormai siamo abituati da parecchio tempo, dunque la discrepanza tra le diverse azioni risulta praticamente familiare, a questo punto.

In Cookie Run: Kingdom la gestione del regno è uno dei due elementi principali
In Cookie Run: Kingdom la gestione del regno è uno dei due elementi principali


Le quest si sbloccano esplorando il mondo esterno e sono strutturate secondo la classica meccanica degli scontri progressivi: si tratta di comporre il party e vederlo avanzare in vari combattimenti contro ondate di nemici fino al boss finale, interagendo in maniera molto elementare attraverso l'attivazione delle abilità speciali per ogni personaggio, gestendo al meglio i tempi di cooldown ma senza particolare impegno, visto che molto dipende dal livellamento dei combattenti più che dalla necessità di elaborare strategie sul momento. Un minimo elemento di profondità è dato dalla necessità di costruire un party quanto più equilibrato possibile, cosa che ricade nella spinta alla raccolta di personaggi attraverso il sistema gacha: ci sono veramente molti combattenti da raccogliere e, visto lo stile fantasioso scelto per la rappresentazione, sono tutti molto variegati e bizzarri, riflettendosi in abilità e attacchi differenti da scoprire. I riflessi di questa varietà non sono sempre visibili in battaglia, a dire il vero, ma quantomeno la differenza tra le macro-categorie di combattimenti a distanza o corpo a corpo contribuisce a creare un elemento strategico da tenere in considerazione.

Essendo anche un gacha, Cookie Run: Kingdom contiene molti personaggi da gestire ed evolvere
Essendo anche un gacha, Cookie Run: Kingdom contiene molti personaggi da gestire ed evolvere


L'altro comparto del gioco è la costruzione e gestione del regno, che si sviluppa alla stregua di un normale gestionale "tappabile" come ne abbiamo visti tanti in ambito mobile. Anche in questo caso il gioco punta sul vecchio meccanismo delle attese e sulla possibilità di ridurle spendendo valute in-game, ma se si temporeggia un po' e si utilizza il gioco in piccole dosi è possibile bypassare il problema facilmente, inoltre la quantità di azioni che vengono proposte mitiga lo spezzettamento dell'azione facendoci dedicare ad altro senza incidere troppo sul ritmo. Nonostante tutta la struttura del gioco si basi sul solito meccanismo che punta verso le micro-transazioni, insomma, Cookie Run: Kingdom è molto meno cinico di altri titoli simili e non rende impossibile evitare di cadere in tentazione.

I personaggi di Cookie Run: Kingdom sono ovviamente molto particolari
I personaggi di Cookie Run: Kingdom sono ovviamente molto particolari

Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.1.72
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.7
Lettori
ND
Il tuo voto

Non c'è assolutamente nulla di nuovo in Cookie Run: Kingdom, per quanto riguarda il gameplay e le soluzioni strutturali del gioco: si tratta di uno dei tantissimi RPG a turni con elementi gestionali e gacha, come ne vediamo ormai da anni nel mercato mobile. Eppure, in qualche modo il gioco Devsister riesce ad emergere dalla massa, soprattutto per la sua graziosa caratterizzazione grafica e la sua atmosfera solare e autoironica, che penetrano un po' la coltre di indifferenza che ormai è facile provare per questo tipo di giochi. La quantità di cose da fare e la vivacità del mondo fantasy a base di dolciumi possono far calare anche i giocatori più scafati, ancora una volta, tra i noti meccanismi del gacha free-to-play, anche se la permanenza in questo universo biscottato potrebbe non durare a lungo.

PRO

  • Ottima ambientazione e atmosfera
  • Meccanismi RPG e gestionali ben rodati, qui particolarmente smussati e oliati a dovere
  • Realizzazione tecnica di notevole fattura tra grafica e audio

CONTRO

  • Davvero nulla di nuovo rispetto alla marea di titoli simili in ambito mobile
  • Tra gacha e attese, sappiamo come il meccanismo punti alle micro-transazioni
  • Al di là della simpatia, la storia è veramente di poco spessore