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DiRT Rally 2.0: la recensione

La recensione di DiRT Rally 2.0, secondo capitolo del nuovo corso inaugurato da Codemasters nel 2015.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   20/02/2019

La tradizione di Codemasters nell'ambito dei giochi di corsa è una delle più radicate tra quelle presenti nell'intera industria videoludica. I primi titoli sviluppati dal team inglese risalgono infatti alla fine degli anni '80, ed è per questo motivo che per molti di noi il nome dello studio inglese è sinonimo di primo amore videoludico, quantomeno nel genere racing. Che a farci appassionare sia stato il vecchissimo Grand Prix Simulator o un più recente (per modo di dire) Colin McRae Rally, Codemasters ha saputo veicolare la passione per i motori sui nostri schermi accontentando un po' tutti i gusti, da quelli più orientati verso l'arcade a quelli che invece cercano di avvicinarsi maggiormente alla simulazione. Proprio a questo tipo di filosofia è legata la nascita della serie DiRT Rally, avvenuta col suo primo capitolo nel 2015 per arrivare al presente di DiRT Rally 2.0, di cui ci occupiamo in questa recensione. Nel mezzo c'è stato anche un DiRT 4, prima che Codemasters decidesse di tornare a farci masticare fango e gloria con un titolo più simulativo. Siamo dunque pronti a partire con DiRT Rally 2.0.

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Modalità e tracciati: piloti in carriera

Sin dalle prime battute in compagnia di DiRT Rally 2.0, appare chiara l'intenzione di Codemasters di rivolgersi principalmente a chi ha amato il suo predecessore, da noi premiato a suo tempo. Il gioco si presenta infatti con poche spiegazioni sulle possibilità che abbiamo a nostra disposizione per dare il via alle danze, partendo da una modalità carriera che come spesso accade è al centro dell'offerta di DiRT Rally 2.0. Un'offerta che parte dunque dalla possibilità di creare un nostro pilota per portarlo ai vertici del rally internazionale, partecipando a eventi di vario tipo legati sia al rally tradizionale, sia al rallycross con le sue gare disputate all'interno di circuiti chiusi. Vale la pena a questo proposito ricordare che a livello di licenze DiRT Rally 2.0 non può contare su quella del campionato ufficiale WRC, nelle mani di Kylotonn Games e del suo WRC 7, mentre può invece fare sfoggio di quella legata al FIA World Rallycross Championship, di cui include gli otto tracciati di Barcellona, Montalegre, Mettet, Lohéac Bretagne, Trois-Rivieres, Hell, Holjes e Silverstone.

La carriera si articola principalmente attraverso queste due discipline, presentando nel caso del rally classico sei ambientazioni che contano un totale di oltre settanta percorsi da imparare centimetro per centimetro tra Nuova Zelanda, Argentina, Spagna, Polonia, Australia e Stati Uniti. Un'offerta che come vedremo più avanti presenta delle luci ma anche qualche ombra, completata da quelle che sono alcune sfide di community disputabili in modo asincrono con altri giocatori. Al di fuori della modalità carriera, DiRT Rally 2.0 permette di disputare il già citato FIA World Rallycross Championship partendo dalle sue vetture ufficiali, oppure di mettersi alla guida in un rally storico con le auto d'epoca. Completando eventi all'interno di quest'ultima il giocatore acquistare nuove automobili tra le oltre cinquanta che il gioco mette a disposizione, partendo da una Lancia Fulvia per il rally e da una Opel Corsa 1600 per il rallycross. Senza dimenticare di potenziare il proprio team, per fare in modo che ingegneri e copilota diventino più efficienti nel loro lavoro di supporto al nostro pilota in cerca di successo. Rispetto a DiRT Rally, scompare come largamente annunciato la modalità hill climb.

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Gameplay: freno a mano tirato, insieme al fiato

Il cuore di DiRT Rally 2.0 sta naturalmente tutto nel suo modello di guida, incentrato su un'esperienza di tipo simulativo che però non rinuncia a qualche ammorbidimento per evitare che possano essere solo i veri piloti di rally a giocare. La possibilità di attivare qualche aiuto si rende necessaria soprattutto con l'uso di un DualShock 4, dove il ricorso al cambio automatico è praticamente obbligatorio per riuscire a godersi quella che a conti fatti è una buona resa in termini di feeling anche con un controller in mano. Dove DiRT Rally 2.0 riesce a dare il massimo è inevitabilmente con volante e pedaliera, meglio se dotati di frizione, riproducendo attraverso questa accoppiata tutto il peso della nostra vettura in curva, mentre la pioggia batte sul nostro parabrezza ma soprattutto sul fango. La politica simcade adottata da Codemasters serve ad ammorbidire un po' quella che resta una curva d'apprendimento abbastanza ripida, usando gli aiuti per fare scuola mentre si impara a coordinare la voce del copilota con le proprie azioni tra crinali e tornanti. Chi è già abituato al modello di DiRT Rally troverà ad attenderlo un'esperienza simile, maggiormente rifinita soprattutto in termini di grip degli pneumatici nelle varie situazioni: a questo proposito è un peccato dover attendere l'uscita dei contenuti aggiuntivi (a pagamento) per assaggiare DiRT Rally 2.0 anche sulla neve, la vera grande assente nell'offerta iniziale di questo gioco.

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Smaltita la delusione, è comunque possibile apprezzare il dettaglio riposto da Codemasters a vari livelli, partendo dalla gestione della fisica che permette al giocatore di sentire sulla propria pelle tutto il peso della gara anche grazie a un sistema di danni che perdona un po', ma non troppo. A rendere ogni tappa elettrizzante è l'impossibilità di effettuare un riavvolgimento breve in caso di errore, accompagnato da una lunghezza dei tracciati che in alcuni casi supera i dieci minuti. Grazie a questo, DiRT Rally 2.0 ci porta ad affrontare con il massimo della concentrazione ogni singola insidia, valutando attentamente come uscire da un salto o come affrontare al meglio l'ingresso in una strettoia. Se da un lato la consapevolezza di avere l'errore sempre pronto ad assalirci dietro l'angolo pesa come un macigno soprattutto nelle fasi iniziali, dall'altro la necessità di ricominciare l'intera tappa per porre rimedio rende l'esperienza rallystica offerta da DiRT Rally 2.0 un impegno da non prendere sotto gamba, arrivando in alcuni casi ai limiti della fatica fisica. Nella nostra strada per imparare a padroneggiare le automobili nel fango, Codemasters ci dà comunque una mano al di là degli aiuti: l'intelligenza artificiale del gioco è infatti di tipo adattivo, rendendo quindi più abbordabile il raggiungimento di una buona posizione per poi intensificare la sfida quando il livello di difficoltà sale e ci dobbiamo preoccupare di mantenere quanto conquistato.

Trofei PlayStation 4

Oltre a quelli ottenibili vincendo le sue tappe, DiRT Rally 2.0 porta con sé anche cinquantuno Trofei. L'onnipresente Platino è accompagnato da due di tipo Oro, dieci Argento e trentotto Bronzo, divisi tra tutte le modalità che fanno parte del gioco. La natura dei Trofei è infatti quella che ci si aspetterebbe da un titolo del genere, con la necessità di completare alcuni livelli o portare alcune auto al successo. Fa eccezione il premio legato al ribaltamento, da ottenere rigorosamente in Australia.

Grafica e sonoro: Ego Engine al massimo

Quando poco fa abbiamo parlato di cura per i dettagli non ci riferivamo solo al modello di guida, ma anche all'intero comparto tecnico di DiRT Rally 2.0. Anche se meno sorprendente rispetto al suo predecessore, questo nuovo capitolo si fa apprezzare su PlayStation 4 Pro per i sessanta fotogrammi al secondo che non accennano praticamente mai a diminuire, in assenza di sbavature che possano in qualche modo inficiare lo stato di trance del giocatore al volante. Solo guardando con un occhio distaccato si può notare qualche compromesso nella vegetazione e nella rappresentazione dei modelli delle auto, necessario per riuscire a mettere a suo agio un Ego Engine che si avvia verso l'inevitabile pensionamento.

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Dall'interno dell'abitacolo di guida, comunque, è tutta un'altra storia: sfrecciare sinuosi tra le rocce argentine o attraversare i paesini spagnoli è pura poesia, anche grazie a un ampio campo visivo che in alcuni casi apre a visuali mozzafiato, da apprezzare per un nanosecondo prima di occuparsi della curva 1 che sta per arrivare. I nostri errori alla guida ci hanno portato anche a guidare di notte senza fari, apprezzando ogni centimetro di una tappa condotta a termine alla cieca fatta eccezione per i tratti al chiaro di luna o al bagliore di un flare mantenuto sul ciglio della strada. Il sonoro è in ugual modo efficiente a mantenere alto il livello di coinvolgimento in DiRT Rally 2.0, grazie a un copilota dalla voce chiara anche in italiano, puntuale nel suo dare indicazioni sul percorso. A tratti anche esagerando, costringendoci a un lavoro extra di memoria per prendere nota di ciò che si trova davanti a noi. Ottimo naturalmente anche il lavoro sugli effetti sonori del motore, i cui rumori al cambio di marcia suonano come una melodia mentre il numero di giri esplode in una fragorosa festa.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 54,99 € / 69,99 €
Multiplayer.it
8.7
Lettori (54)
7.9
Il tuo voto

La recensione di DiRT Rally 2.0 ci consegna quella che probabilmente resterà la migliore simulazione di rally di questa generazione. La fatica di Codemasters migliora quanto visto nel suo predecessore, non compiendo però il passo aggiuntivo che ci saremmo aspettati anche in termini di contenuti. Qualche tracciato aggiuntivo e, perché no, anche il supporto immediato alla realtà virtuale ci avrebbero fatto parlare di DiRT Rally 2.0 con un trasporto ancora maggiore, sorvolando anche su qualche limitazione del suo motore che appare ormai evidente. Siamo comunque sicuri che anche così com'è il gioco non mancherà di divertire gli amanti della disciplina a cui è dedicato.

PRO

  • Giusto compromesso tra simulazione e arcade
  • Si possono scegliere le gomme!
  • Comparto tecnico di ottimo livello...

CONTRO

  • ...ma l'Ego Engine inizia a mostrare la sua età
  • Sui contenuti si sarebbe potuto fare anche stavolta qualcosa in più
  • Niente VR da subito, speriamo per il futuro