A poco più di sei mesi dall'uscita nelle sale nipponiche, Dragon Quest: Your Story arriva anche nel nostro paese, completamente doppiato in italiano, grazie all'ormai popolarissima piattaforma di distribuzione digitale Netflix. Il film, prodotto da Shirogumi e Robot Communications, ha ricevuto in patria un'accoglienza non proprio calorosa... anzi, si potrebbe dire che abbia decisamente floppato al botteghino, soprattutto se si considera l'amore che i giapponesi nutrono da trent'anni nei confronti del franchise (Square) Enix. Scritto e diretto da Takashi Yamazaki, il film si ispira a uno dei capitoli più amati, noto in Italia come Dragon Quest V: La sposa del destino, ma racconta una versione alternativa di quella storia, con un controverso twist sul finale e un character design sensibilmente diverso da quello originale di Akira Toriyama. I fan giapponesi hanno anche criticato aspramente la scelta di affidare il doppiaggio a varie celebrità televisive, piuttosto che a veri e propri professionisti. Insomma, con tutte queste scelte autoriali discutibili, ci siamo approcciati alla visione vagamente prevenuti... e invece siamo arrivati ai titoli di coda tutto sommato soddisfatti.
La trama in sintesi
E quando diciamo "in sintesi", lo intendiamo letteralmente. Dragon Quest: Your Story comincia come un videogioco... nel senso che le prime scene riproducono proprio un gioco per console a 8-bit, tra piccoli sprite pixellosi, musica chiptune e finestre di dialogo in giapponese, fortunatamente sottotitolato in italiano. Assistiamo così alla nascita di Luca e alla fuga disperata di suo padre Pankraz quando le forze del demoniaco stregone Skriterioska attaccano il castello: Luca cresce insieme al padre e allo scudiero di famiglia, Sancho, e qualche anno dopo si ritrova nelle grinfie dello stregone, che lo prende come schiavo insieme al principe Robert. Dragon Quest: Your Story, in realtà, è un'avventura generazionale che questo film, purtroppo, racconta in modo molto frettoloso. Per quanto sia difficile condensare in un'ora e quaranta minuti di pellicola decine di ore di gioco, la sceneggiatura di Takashi Yamazaki glissa su alcuni snodi narrativi di un certo rilievo, ne rappresenta troppo freneticamente alcuni e indugia su altri meno importanti, come la scelta della fantomatica "sposa" che dava il sottotitolo al gioco.
Your Story, però, non è e non vuole essere una trasposizione fedele di Dragon Quest V. Le piccole differenze che i fan del gioco Enix cominceranno a riscontrare col passare dei minuti trovano la loro ragion d'essere in quel finale che ha fatto infuriare i giapponesi. Non vogliamo anticiparvi troppo riguardo a questo particolare colpo di scena: mettiamola così, chi ha visto The LEGO Movie potrebbe avere una vaga idea di quel che lo aspetta prima dei titoli di coda. È una scelta molto particolare - come abbiamo detto, controversa - ma dobbiamo ammetterlo: ci è piaciuta. Ci ha ricordato perché amiamo tanto un genere con cui siamo cresciuti negli anni, un sentimento che si estende al di là dei confini di questo franchise e che, siamo sicuri, commuoverà tutti gli appassionati di JRPG che hanno vissuto avventure particolarmente coinvolgenti e che hanno visto crescere e trasformarsi le loro serie preferite. Forse Yamazaki avrebbe dovuto concentrarsi un pelo di più sui rapporti tra i personaggi e su un intreccio che qualcuno potrebbe fare un po' di fatica a seguire, senza aver giocato Dragon Quest V, ma la trama è tutt'altro che incomprensibile.
Sulle note di Sugiyama
Doverosa premessa, abbiamo visto Dragon Quest: Your Story in italiano. Siamo forti sostenitori del doppiaggio in lingua originale, ma sosteniamo anche il talento del doppiaggio nostrano, uno dei migliori del mondo che sfortunatamente, negli ultimi tempi, vediamo spesso sminuito sul web. Il lavoro svolto dai nostri connazionali ci è sembrato ottimo: il cast - che può vantare le voci di Andrea e Monica Ward, tra gli altri - infonde ai personaggi la giusta energia e non suona mai stucchevole o forzato. Non abbiamo la presunzione di comprendere gli eventuali dislivelli tecnici riscontrati dal pubblico giapponese, ma sappiamo per certo che la produzione ha investito molto sulla lavorazione del film, facendolo doppiare addirittura due volte: prima dello sviluppo e poi una seconda volta, così da sincronizzare le battute con le animazioni facciali. A livello tecnico, insomma, Dragon Quest: Your Story è un prodotto curato che magari non raggiunge l'eccellenza dei migliori film Disney Pixar, ma che comunque si difende benissimo e, soprattutto, riesce a trasmettere tutta l'energia, la goliardia e l'allegria che contraddistinguono il brand.
Ci sentiamo anche di appoggiare la coraggiosa scelta di rinunciare al character design di Akira Toriyama, forse troppo spigoloso e cartoonesco per questo tipo di lungometraggio. Non che il design finale ci sia apparso troppo distante da quello dell'autore di Dragon Ball e Dr. Slump, intendiamoci, ma a un primo sguardo risulta sensibilmente più morbido e rotondeggiante, forse anche più adeguato a una computer grafica tanto ricca e particolareggiata. Ottime anche le animazioni in generale, fluide e nitide anche nelle scattanti scene d'azione. Dragon Quest: Your Story è un film coloratissimo, pieno di rimandi alla serie e ai suoi caratteristici tratti distintivi che possono essere i mostri più celebri come le Slime, in uno spassoso intermezzo all'inizio del film, o gli strani dialoghi di quei personaggi che parlano improbabili commistioni di italiano, inglese e spagnolo. La colonna sonora è una deliziosa compilation di brani orchestrali tratti dalla serie e dal quinto capitolo di Dragon Quest in particolare: la firma il solito Koichi Sugiyama, dunque l'effetto nostalgia è assicurato per chiunque abbia giocato almeno un Dragon Quest in vita sua.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.5
Forse sono proprio le distanze che prende da Dragon Quest V a rendere Dragon Quest: Your Story un prodotto decisamente godibile. La trama avrebbe avuto bisogno di un maggior respiro rispetto a quello concesso dal ritmo troppo affrettato della sceneggiatura, ma in questo senso il film si rivolge anche a chi mastica poco Dragon Quest, e i videogiochi in generale, per aprire una finestra su questo mondo e spiegarci, o ricordarci, perché amiamo tanto i JRPG. E non è cosa da poco.
PRO
- Cattura lo spirito goliardico e avventuroso dei videogiochi di Dragon Quest
- Visivamente molto bello
- Le musiche di Koichi Sugiyama
CONTRO
- Il ritmo del racconto è un po' troppo affrettato e trascura alcuni momenti o personaggi rilevanti
- Il colpo di scena finale potrebbe far arrabbiare qualche fan