L'adattamento cinematografico di Five Nights at Freddy's, in arrivo al cinema il 2 novembre, con un'anteprima fissata per Halloween, ha avuto una gestazione travagliata ma, dopo diversi anni di attesa, siamo finalmente riusciti a vedere il film che ha dato vita a una delle videoludiche più inquietanti di sempre. C'è una grandissima premessa da fare prima di addentrarci tra le cose che il film ha fatto bene e quelle che poteva fare meglio: se siete alla ricerca di un'esatta replica dell'esperienza del primo, storico, Five Nights at Freddy's, questo film vi deluderà per via delle inevitabili libertà che si è dovuto prendere per creare una storia di due ore che fosse in qualche modo coerente.
Se invece siete alla ricerca di un prodotto che replichi l'atmosfera, l'inquietudine e la tensione di questa iconica serie di videogiochi (che ha venduto 33 milioni di copie), allora vi divertirete parecchio con questo film horror. La cura che autori e scenografi hanno messo nei dettagli è evidente: in più, chi è davvero appassionato dell'universo videoludico troverà molti riferimenti grandi e piccoli tra le inquadrature e gli oggetti di scena. In questa recensione del film di Five Nights at Freddy's vi racconteremo delle molte cose fatte bene dalla regista Emma Tammy e di tutti gli spaventi e il divertimento che vi aspettano.
Non il solito guardiano notturno
Mike Shmidt non riesce a tenersi un lavoro. Inizialmente non capiamo perché, ma ben presto è evidente che nel suo passato c'è un trauma irrisolto che si traduce in una rabbia incontrollata. I suoi genitori non ci sono più, quindi occuparsi della sorellina Abby è una sua responsabilità, ma una cattiva zia vuole togliergli la custodia della bambina per incassare l'assegno di sostegno dello Stato. Per fare bella figura con il giudice quando si concretizza la possibilità di perdere l'affidamento di Abby, Mike è disposto ad accettare qualunque lavoro, anche di fare il guardiano notturno in un vecchio ristorante chiuso negli anni '80 dopo un terribile incidente.
Il lavoro sembra semplice: fare la guardia controllando dalle telecamere che nessuno provi a entrare e che tutto sia in ordine ma Mike, che non ha mai lavorato di notte, finisce inevitabilmente per addormentarsi sul lavoro. Il nostro protagonista è tormentato da un sogno ricorrente: il ricordo di quando il suo fratellino più piccolo, diversi anni prima, è stato rapito e mai più ritrovato. Ogni notte il sogno è sempre lo stesso: in un campeggio sono tutti seduti a un tavolo e stanno per mangiare, la mamma rovescia della coca cola e chiede a Mike di badare al fratellino mentre lei pulisce. Mike si distrae e lo perde di vista per poi vederlo un'ultima volta nel lunotto posteriore di un'auto nera mentre viene rapito da un uomo misterioso.
Quando lo stesso sogno avviene alla Pizzeria Freddy Fazbear's, quattro nuovi personaggi irrompono sulla scena, sono bambini e Mike chiede loro di dirgli se hanno visto qualcosa. Prova a inseguire uno di loro, ma cade e si sveglia di soprassalto con una ferita. Controlla le telecamere (che hanno le stesse identiche inquadrature di quelle del primo videogioco) e vede un'auto della polizia arrivare al locale. L'agente Vanessa, dopo essere entrata con molta nonchalance, inizia a fare qualche domanda al protagonista. Ci fermiamo qui con la nostra narrazione della storia per evitare di rovinarvi la trama: sappiate solo che, a partire da questo punto, l'arrivo di Freddy e degli altri animatronic sulla scena è imminente.
L’atmosfera perfetta per un rapimento
La storia di Five Nights At Freddy's riesce mandare avanti il film senza troppe forzature (con una notevole eccezione poco prima del finale), ma quello che fa da struttura portante di tutta l'esperienza è l'atmosfera anni '90 che gli scenografi hanno ricreato alla perfezione. Dai cellulari ai vestiti passando per le macchine e, soprattutto, dal sistema di sicurezza della Pizzeria Freddy Fazbear's, ogni oggetto di scena e ogni set porta chi guarda in un viaggio nel tempo verso l'epoca che ha reso unica la serie di videogiochi.
L'altro grande elemento scenografico di questo film, poi, sono gli iconici animatronic che sono stati interamente costruiti a mano e vengono controllati da dei marionettisti. La cura nella realizzazione di questi enormi pupazzi è altissima: la contrapposizione tra parti in peluche e componenti in metallo in grado di decapitare un essere umano è vivissima, così come la loro espressività. Quando vogliono fare la pelle a un personaggio si vede nei loro occhi, così come quando emerge l'ingenuità dettata dal fatto che ad animarli è lo spirito di quattro bambini. Bonnie the Rabbit, il coniglio che suona la chitarra elettrica, Chica the Chicken, la gallina inseparabile dal suo cupcake antropomorfo, Foxy la volpe pirata con il suo uncino e l'iconico Freddy Fazbear sapranno spaventarvi a dovere.
Performance da film horror
La regia e le interpretazioni di Five Nights at Freddy's si difendono molto bene. Non c'è nulla di rivoluzionario tra le solite inquadrature a filo del pavimento tipiche dei film horror e i rapidi cambi di prospettiva, dall'inseguito all'inseguitore, che fanno parte dei canoni classici del genere. Sono degne di nota le performance di Mike, interpretato da Josh Hutcherson, e di Abby, interpretata da Piper Rubio. La parte della zia cattiva, interpretata da Mary Stuart Masterson, poi, riesce a materializzare alla perfezione l'idea di una "Karen" americana che il web ci ha insegnato a odiare istintivamente ovvero una donna bianca altezzosa, arrogante ed egoista, pronta a tutto pur di avere ciò che vuole.
A livello generale, però, niente si spinge troppo al di fuori dei canoni del genere horror, soprattutto a livello di profondità, per cui Five Nights at Freddy's è un film godibile ma che, cinematograficamente parlando, non impressiona. Il suo problema principale, senza fare alcun tipo di spoiler, risiede nel finale che, in qualche modo, smorza l'azione e si dirige in una direzione non proprio in linea con lo spirito dei giochi. Questo, però, toglie poco alla godibilità generale del prodotto, soprattutto se non siete appassionati delle storie complesse e intricate della serie e siete solo alla ricerca delle sue suggestioni. Questo film è perfetto per un Halloween tardivo e per sentire quel pizzico di paura (con qualche salto sulla sedia) che, uscendo dal cinema, fa divertire piuttosto che spaventare.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
Five Nights at Freddy's può essere aggiunto alla lista dei prodotti multimediali tratti dai videogiochi che fanno giustizia al materiale originario. Le atmosfere, i set e, soprattutto, le marionette che danno vita agli animatronic sono assolutamente fedeli allo spirito del franchise. La tensione è palpabile quando le macchine possedute prendono vita e il cast di attori fa un buon lavoro nel farci percepire l'assurdità, la follia e la pericolosità della situazione che sta vivendo. Le licenze poetiche necessarie a creare una storia coerente che duri due ore potrebbero dare fastidio ai fan duri e puri della saga che hanno giocato tutti e nove i videogiochi, ma, se avete sentito parlare della saga o avete provato qualcuno dei suoi capitoli, soprattutto il primo, troverete in questo film un piacevole adattamento dell'universo macabro e crudele di Five Nights at Freddy's.
PRO
- Set che riporta agli anni '90
- Le marionette che danno vita agli animatronic sono perfette
- Tensione e suspense fedeli al materiale originale
CONTRO
- Finale un po' povero
- Recitazione nella media