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Furiosa: A Mad Max Saga, la recensione di un film potente, ma meno viscerale e spettacolare di Fury Road

Abbiamo visto Furiosa: A Mad Max Saga, il film che getta le basi all'eccezionale Mad Max: Fury Road, riprendendo personaggi e ambientazioni, ma non raggiungendone i picchi.

RECENSIONE di Luca Forte   —   23/05/2024
Il cast di Furiosa: A Mad Max Saga

Strana la parabola di Mad Max. Partita quasi in sordina nel 1979 con uno sconosciuto Mel Gibson come protagonista, la saga di George Miller ha dovuto aspettare 30 anni nel dimenticatoio prima di consacrarsi definitivamente e in maniera fragorosa con Mad Max: Fury Road. Un film praticamente perfetto, dalla trama essenziale, il design visionario, l'eccellente cast e un comparto tecnico e sonoro soverchiante. Come poter proseguire l'epopea di Max a questo punto?

L'idea di Miller è stata quella di fermarsi e guardare indietro, pensando a un film in grado sia di dare maggior spessore all'Australia post-apocalittica della serie, sia di raccontare la storia della vera protagonista della pellicola che ha vinto ben 6 Oscar nel 2016: Furiosa.

Ci sono voluti nove anni per mettere assieme il progetto, trovare il giusto cast e girare le due ore e mezza di inseguimenti, esplosioni e violenza. 148 minuti nei quali Furiosa passa dall'essere un'innocente bambina, per quanto possa essere innocente qualcuno nato in questo futuro distopico, al divenire uno dei principali alleati di Immortan Joe, lo spaventoso capo della Cittadella che abbiamo imparato a conoscere e temere in Fury Road.

La furiosa di Charlize Theron con il Mad Max di Tom Hardy
La furiosa di Charlize Theron con il Mad Max di Tom Hardy

In questo caso non è lui che proverà a mettere il bastone tra le ruote (chiodate) della protagonista, ma Dementus, l'ambizioso capo di un'orda di motociclisti interpretato da Chris Hemsworth. Da qui partirà un furioso tira e molla tra i due che porterà allo status quo della precedente pellicola che, per chi non lo sapesse, in realtà è cronologicamente il seguito diretto di Furiosa: A Mad Max Saga.

Gli occhi di Anya Taylor-Joy

A George Miller, evidentemente, piace che il protagonista dei suoi Mad Max parli poco. Similmente a quanto fatto da Tom Hardy in Fury Road, anche la Furiosa di Anya Taylor-Joy è una protagonista taciturna, schiva e imbronciata, molto diversa dall'eroina più aperta e empatica che conoscevamo.

Una scena di Furiosa: A Mad Max Saga nella quale si vedono chiaramente gli occhi di Anya Taylor-Joy
Una scena di Furiosa: A Mad Max Saga nella quale si vedono chiaramente gli occhi di Anya Taylor-Joy

Serviva quindi un'attrice in grado di saper comunicare più col viso, o meglio con gli occhi, che con le parole e la scelta è ricaduta su Anya Taylor-Joy, salita alle cronache anche per serie La regina degli scacchi, dove aveva già stregato tutti per il suo affascinante sguardo. Una scelta azzeccata, visto che le bastano gli occhi per trasmettere rabbia, sdegno, dolore, speranza.

Quello che interessava di Chris Hemsworth, invece, era il fisico statuario, non la celebre bellezza dell'ex Dio del tuono, oltre che la vena comica mostrata nello sfortunato Ghostbusters del 2016. Il suo Dementus è un personaggio complesso, carismatico, scaltro, contorto. Capace di grandi crudeltà, ma anche di inaspettata dolcezza, di grandi macchinazioni, ma anche di scelte dementi come il suo nome. Un buon nemico sul quale imperniare gli inseguimenti, le scene d'azione e le battaglie di questo primo film della Saga di Mad Max, peccato che tutta la tensione e le sue astuzie si scontrino col fatto che sappiamo benissimo come finirà il tutto. Solo coloro che avranno la fortuna di vedere Fury Road dopo Furiosa potranno, almeno per qualche istante, temere che le minacce di Dementus possano avere un qualche impatto.

Sapendo già come andrà a finire, quindi, tutta la storia della povera Furiosa perde un po' di mordente, nonostante non manchi di momenti sopra le righe, oltre che di qualche passaggio piuttosto truculento.

La più bella Australia post apocalittica di sempre

Se dal punto di vista della storia questo sequel paga un po' il fatto di essere un prequel, scusate il gioco di parole, dal punto di vista dell'ambientazione Furiosa: A Mad Max Saga funziona alla perfezione. Non importa che abbiate visto Fury Road o meno, la scoperta di alcuni luoghi dei loghi citati in quella pellicola sarà una piacevole sorpresa per i vecchi e i nuovi fan di Mad Max. Quello che George Miller fa alla perfezione è unire i puntini del suo universo, quello che in gergo anglofono chiameremmo world building, ponendo le basi per una mitologia più complessa, fatta di avvenimenti storici (la guerra dei 40 giorni), luoghi leggendari, rapporti di forza ben espressi.

Anche da questa scena di inseguimento si nota la curatissima fotografia del film
Anche da questa scena di inseguimento si nota la curatissima fotografia del film

Perché Immortan Joe è così venerato? Cosa lo lega a Gastown? Dove è Bullet Farm? A tutte queste cose Miller dà una risposta, creando un universo tanto distorto quanto affascinante, ricco di scorci meravigliosi, ma soprattutto di trovate scenografiche e mezzi di trasporto davvero azzeccati, che talvolta sembrano strizzare l'occhio ai mezzi volanti di Miyazaki e dello Studio Ghibli, pur rimanendo ferocemente ancorati all'universo fatto di sangue e fuoco di Mad Max.

Ne vengono fuori nuovi inseguimenti al cardiopalma, perfettamente coreografati e altamente spettacolari che, nel tentativo di rispettare la grammatica di Fury Road, perdono forse quel pizzico di cuore e viscere che avevano reso immortale il primo capitolo (ciò il seguito... ok si è capito). Questo vuol dire che queste scene sono noiose? Fatte male? O che non vale la pena andare al cinema a vedere la pellicola?

Furiosa controlla un fucile a fiocina perfettamente caratterizzato per l'universo di Mad Max
Furiosa controlla un fucile a fiocina perfettamente caratterizzato per l'universo di Mad Max

Assolutamente no, anzi, in una sala dotata di un buon impianto audio e uno schermo di qualità Furiosa: A Mad Max Saga riuscirà a strapparvi letteralmente dalla poltrona, proiettandovi sull'arida pista che unisce la Cittadella con Gastown e Bullet Farm. Solo che lo fa in modo intermittente, forse anche per colpa di una durata leggermente eccessiva o di un finale un po' anticlimatico, nel quale le scene epiche vengono velocizzate per dare maggior spazio ai dialoghi. Ma si tratta davvero di piccoli nei nel nuovo brillante tassello della Saga di Mad Max.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

Il viaggio nel passato di Furiosa è uno di quelli che va vissuto, soprattutto nel caso in cui non abbiate mai visto Mad Max: Fury Road. La nuova fatica di George Miller, infatti, racconta, espande, e mostra l'universo di Mad Max come mai fatto fino ad ora e lo fa con il suo stile fatto di inseguimenti spettacolari, mezzi blindati fuori di testa e tanta azione. Il vero problema, se di problema vogliamo parlare, è che queste cose Fury Road le ha fatte un po' meglio nove anni fa, in una pellicola più compatta e originale. Restano comunque quasi due ore e mezza di grande cinema, che rapiscono, sballottano e impressionano come poche altre. La speranza è quella di non dover aspettare altri 10 anni per un film della Saga di Mad Max, e magari per un videogioco dedicato al Guerriero della Strada.

PRO

  • Il mondo di Mad Max non è mai stato così vibrante
  • Gli occhi della Taylor-Joy parlano
  • Dementus è un buon avversario
  • Solito design di mezzi e scenari fuori di testa

CONTRO

  • Finale un po' anticlimatico
  • Il fatto che sappiamo come andrà a finire smorza la tensione
  • Alcune soluzioni sanno di già visto