La recensione dell'Intel Core i9-10900K ci porta ufficialmente nell'era dei Comet Lake-S, la variante desktop dei processori a 14 nanometri che abbiamo già visto all'opera in ambito mobile. Cambiano i consumi, con un TDP che arriva a 125W per i modelli di punta, e cambiano le frequenze base, ovviamente più alte per le varianti desktop, ma la filosofia è la stessa. L'obiettivo di Intel, in attesa del passaggio a una nuova generazione a 10 nanometri, è quello di spremere ancora più a fondo i 14 nanometri, combinando una spinta ulteriore sulle frequenze, utili anche con molti giochi, con novità che colmano alcuni punti deboli della lineup precedente.
Da qui un modello di punta, pensato per configurazioni enthusiast che tengono conto anche del singolo frame in più nel gaming, che compie un passo fino ai 10 core e 20 thread per differenziarsi in un'offerta che si rinnova nel segno dell'Hyper-Threading, ora uno standard per tutti i modelli della serie Core. Ma la capacità di questa serie di spingersi oltre ai limiti delle precedenti, nonostante un'architettura simile e lo stesso processo produttivo, pretende motherboard dotate di un sistema di raffreddamento superiore e del nuovo socket 1200 delle schede madri Z490, per fortuna pienamente compatibile con i dissipatori per socket LGA 1151.
Chipset, specifiche e configurazione
Non potendo rinnovare del tutto le CPU, Intel ha puntato sul chipset Z490 per potenziare la sua offerta in termini di funzionalità. Parliamo di WiFi 6 integrato, connettività LAN 2.5GbE e fino a 10GbE, possibilità di integrare un chip opzionale per l'USB Gen 2x2, supporto più esteso per la connettività Thunderbolt 3, supporto nativo per memorie da 2933MHz per i processori di fascia medio-alta, possibilità di disabilitare l'Hyper-Threading per ogni singolo core, ottimizzazioni assortite per l'overclock e tecnologia Thermal Velocity Boost che permette di spingere le frequenze fino a un massimo di 5,3GHz per i modelli come il Core i9-10900K, il processore di punta che come anticipato fa un passo in avanti anche in quanto a potenza bruta con 10 core 20 thread. Gode inoltre di 20MB di cache, ha una frequenza di Turbo Boost 3 di 5,2GHz e parte da 3,7GHz contro i 3,6GHz del 9900K. Ma la combinazione tra frequenze, margini di overclock e numero di core ha un impatto sui consumi con il primo power limit che coincide con il TPD di 125W e il secondo che arriva a 250W, superando nettamente il TDP.
Il tutto mentre la GPU integrata resta la vecchia Intel UHD 630 e le linee PCIe sono sempre 40 di cui 16 legate alla CPU e 24 massimo alla scheda madre. Godono però del supporto PCIe 4.0, confermato ufficialmente per numerose schede madri della nuova seri, anche se non è supportato dai processori Comet Lake-S e guarda alle future CPU Rocket Lake-S. Risultano invece tra i pregi della CPU l'aumento dello spessore del dissipatore integrato, questa volta saldato, e ottimizzazioni dedicate al gaming come nel caso di Total War: THREE KINGDOMS, con la nuova modalità Dynasty che sfrutta le CPU intel per animazioni e fisica, aumentando fino a 6 volte il numero di soldati sul campo.
Il resto delle novità, lo abbiamo appena detto, dipendono dal chipset che nel nostro caso è montato su una ASUS ROG Strix Z490-E Gaming le cui specifiche includono WiFI 6 2x2, porta Ethernet da 2.5Gbps, doppio slot M.2 e diversi connettori USB 3.2 Gen 2 Type-A e Type-C. Ma l'elemento più importante è il VRM da 14+2 fasi di alimentazione che pur basato su MOSFET da soli 50 ampere è pensato per consentirci di sfruttare a pieno i processori di punta della nuova serie Intel. Proprio per questo gode di dissipatori generosi che sono connessi con un tubo sul blocco del chipset sul quale tra l'altro troviamo il logo ROG illuminato e arricchito da fregi futuristici. Un'aggiunta che non ha a che fare di certo con le prestazioni, ma che risulta importante per un scheda madre da gaming, fatta garantire da subito prestazioni elevate combinate con un design riconoscibile che comprende l'illuminazione simil olografica sul backpanel e i dissipatori per i dischi NVMe integrati con l'armatura del chipset, in modo simile a quanto visto con gli ultimi modelli della serie ROG Strix.
In questo caso però il primo slot M.2 è stato spostato in modo da permettere l'utilizzo di SSD NMVe da 110mm. Non mancano inoltre ottimizzazioni lato software con un nuovo BIOS UEFI che ci consente di valutare le stime effettuate dall'AI Overclocking sulle possibilità del nostro sistema, valutando anche il dissipatore usato con un punteggio numerico. Ed è un dato rilevante visto che come vedremo la qualità del raffreddamento è vitale per poter sfruttare a pieno un processore come il Core i9-10900K. Tra l'altro il software ASUS ci ha consentito di spingere da subito la memoria fino a 4600MHz, ovvero il massimo raggiungibile con la ROG Strix Z490-E Gaming, anche se per questioni di stabilità abbiamo preferito il profilo XMP I delle nostre G.Skill Trident Z da 3600 MHz con CL16 affiancate da una Radeon VII.
Prestazioni, temperature e overclock
Per la nostra prova abbiamo usato un dissipatore ad aria di fascia media che ha registrato circa 100 punti nella graduatoria della ASUS ROG Strix Z490-E Gaming. Niente di eccezionale anche se come abbiamo avuto modo di vedere in passato è sufficiente a tenere a bada processori di buona potenza. Ma il Core i9-10900K è una bestia differente come evidenzia la rapidità con cui alcuni core si involano verso i 100 gradi in Prime 95, a fronte di consumi che arrivano a oltre 220W e superano abbondantemente il TDP. Il sistema, comunque, è rimasto stabile, consentendoci di passare a benchmark meno estremi che si sono rivelati efficaci nell'evidenziare il salto rispetto alla serie precedente. In multi-threading il vantaggio netto sul Core i9-9900K lo si deve in buona parte ai due core in più, ma i punteggi single core si sono rivelati comunque sensibilmente superiori, evidenziando come le frequenze possano garantire guadagni rilevanti anche a una CPU per certi versi ormai datata. I 6305 punti di media in Cinebench R20, insufficienti per insidiare i circa 7000 del 3900X, sono infatti merito di un punteggio single thread di 532 punti, di 15 punti superiore rispetto a quello del 9900K. Certo, non è sufficiente per garantire una potenza complessiva superiore alla concorrenza, particolarmente a suo agio con il test Maxxon, ma evidenzia un margine di vantaggio nelle prestazioni single core anche laddove le opzioni AMD godono di prestazioni elevate. Non ci siamo quindi stupiti di fronte a 7065 punti di media e 7400 di picco in CPU-Z, ovviamente nel test in multi-thread, per un vantaggio di oltre 2000 punti su un 9900K. Un bel salto che nasce da un punteggio single thread di ben 602 punti, coerente con un 9900K spinto a 5,3GHz e decisamente superiore al toip della concorrenza. Il tutto con un massimo di 35 gradi sul VRM, a evidenziare la qualità del sistema di raffreddamento della ASUS ROG Strix Z490-E Gaming.
Il guadagno nelle prestazioni single core trova conferma in POV-Ray 3.7 con 675PPS di picco e 554 di media che mettono il 10900K in testa a tutti. Ma in multithreading i 12 core del 3900X riportano in cima il processore AMD, difficile da superare laddove test e applicazioni sfruttano tutti i core a disposizione. Ci troviamo invece di fronte a un sostanziale parecchio in Handbrake, con la CPU intel che arriva a 157fps di media con il nostro file 1080p da 3.7GB. Non sembra invece esserci partita in Time Spy, con 13304 punti che vedono il processore Intel superare di una buona spanna il 3900X nonostante un po' di fatica dovuta al thermal throttling.
Diversa la questione del gaming, dove le temperature sono arrivate a un massimo 73 gradi, con test in 1080p che ci danno un'idea delle prestazioni con una risoluzione diffusa e che concede ancora un ruolo rilevante alla CPU a differenza di quelle superiori. Ci sono titoli come Shadow of the Tomb Raider che nel benchmark ufficiale guadagnano poco ma in gioco qualcosa in più, titoli con incremento relativi come nel caso dei 135fps di The Witcher 3 e ci sono titoli che rispetto alla serie precedente mostrano scarti notevoli come nel caso di Mount & Blade II: Bannerlord, di Middle Earth: Shadow of War e A Plague Tale: Innocence che, toccando 157fps ribadisce, la superiorità in single core dei processori Intel, spinta ancora più in alto da un processore che guarda inevitabilmente a chi vuole il massimo in gaming ed è disposto a pagarlo. Il tutto combinato con 10 core e 20 thread che garantiscono un aumento sensibile della potenza bruta, ovviamente rispetto al 9900K, ma pretendono raffreddamento e attenzioni non certo da utente comune.
Questo ci ha frenato sul lato overclock, visti punteggi inevitabilmente condizionati dal thermal throttling, ma siamo stati contenti nel vedere temperature ottime per il VRM della ASUS ROG Strix Z490-E Gaming, una scheda che lascia senza dubbio discreti margini per l'overclock quotidiano. Si parla invece di record, ovviamente ottenuti usando l'azoto, con i picchi raggiunti da su una ASUS Maximus XII APEX, fino al record di 6666MHz sulla RAM e fino a 7,7GHz nel caso della CPU che è arrivata a macinare 9017 punti in Cinebench R20. Parliamo di un punteggio vicino a quello di una CPU da 16 core che assieme ai 10257 punti registrati in single core in Geekbench evidenzia come un'architettura dalla genesi ormai datata sia ancora in grado di sorprenderci grazie alle frequenze.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
Il Core i9-10900K è un processore che aggira i limiti architetturali infischiandosene dell'efficienza e risultando così difficile da maneggiare. Ma anche per questo è anche un piccolo miracolo, ancorato ai 14 nanometri ma ancora capace di tradurre l'aumento di frequenze in guadagni prestazionali che ribadiscono la superiorità single core dei processori Intel, con tutti i vantaggi del caso in ambito gaming. I margini di incremento in quest'ultimo caso sono relativi, ma sono combinati con due core in più che garantiscono una potenza bruta nettamente superiore a quella del 9900K, nonostante lo stesso prezzo consigliato di 488 dollari. Non possiamo però trascurare i limiti rispetto alla concorrenza in quanto a core ed efficienza per un processore che nello spingersi verso il limite va incontro a consumi sensibilmente superiori al TDP, almeno al di fuori dell'ambito gaming, e a temperature che pretendono una dissipazione di alto livello anche solo per sfruttare adeguatamente la CPU senza correre troppi rischi.
PRO
- Prestazioni single thread eccezionali
- Dieci core sfruttati a fondo nell'ottica delle prestazioni multi-threading
- Incrementa ulteriormente il picco delle prestazioni in gaming
- Un processore completo e versatile che può dare soddisfazioni
CONTRO
- Ma anche CPU di nicchia impegnativa da maneggiare e da sfruttare a fondo
- Nel prezzo va necessariamente incluso un dissipatore di fascia alta
- Pretende una nuova madre nonostante le poche novità rispetto al passato
- Le frequenze non sono sempre sufficienti a colmare il divario in termini di core