L'ambizioso e complesso piano di rilancio intrapreso da Intel negli ultimi anni non si limita a rivoluzionare le strategie industriali e produttive, ma prevede un cambio di passo che punta a riposizionare l'azienda e che attraversa lo sviluppo di nuovi prodotti hardware che fanno dell'efficienza un vero e proprio punto di forza.
Dopo il lancio dei processori mobile Core Ultra 200V del mese scorso, accolto positivamente un po' ovunque, il colosso californiano è pronto ad effettuare un ulteriore passo con l'arrivo delle CPU desktop nome in codice Arrow Lake, che sul mercato saranno riconosciute con la dicitura Core Ultra 200S: il nuovo progetto di Intel porta in dote un'architettura completamente rinnovata, basata su un design composito che prevede il posizionamento delle componenti su tile differenti, ognuno dedicato ad una specifica funzione.
Con questa generazione inoltre, Intel apre le porte alle tanto chiacchierate NPU in ambiente desktop, prese in prestito direttamente dai chip Meteor Lake.
L'ammiraglia di questa nuova famiglia è rappresentata dall'Intel Core Ultra 9 285K, un processore che al prezzo di lancio di 589 dollari, racchiude il meglio delle tecnologie della casa e che nelle intenzioni di Mountain View segna un nuovo inizio nel segmento desktop.
La parola d'ordine, come abbiamo accennato, è efficienza: Intel promette prestazioni gaming sostanzialmente invariate rispetto al top di gamma della passata generazione, a fronte di consumi ridotti fino al 40%, con un conseguente calo delle temperature, mentre le prestazioni multi-thread dedicate alla produttività sono superiori del 15%, il tutto impreziosito dal supporto hardware all'intelligenza artificiale.
L'azienda guidata da Pat Gelsinger è riuscita a vincere la sfida delle performance per watt ed a consegnare un prodotto in grado di bilanciare prestazioni ed efficienza? Abbiamo provato a fondo la nuova CPU targata Intel e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni in questa recensione.
Caratteristiche tecniche dell'Intel Core Ultra 9 285K
Le novità portate in dote dall'Intel Core Ultra 9 285K non sono poche, a partire dal nuovo processo produttivo a 3 nanometri di TSMC, dalla scomparsa dell'Hyper-Threading e dall'arrivo di un'inedita architettura dei P-core e degli E-Core.
Stando ai numeri di Intel, i nuovi E-core Skymont offrono un miglioramento dell'IPC (Istruzioni Per Ciclo) del 32% rispetto alla precedente architettura Gracemont, mentre i P-core Lion Cove forniscono un miglioramento del 9% rispetto alla generazione Raptor Cove. La gerarchia della cache è stata ridisegnata per supportare questo aumento di prestazioni: ogni cluster di E-core ha accesso a 4 MB di cache L2, ogni singolo P-core è dotato di 3 MB di cache L2, mentre tutti i core condividono una cache L3 da 36 MB.
Intel ha notevolmente ampliato le capacità di accelerazione AI della famiglia Core Ultra 200S : l'architettura grafica integrata Xe-LPG mette in campo 4 Xe-core e fornisce fino a 8 TOPS per compiti dedicati all'intelligenza artificiale, insieme al supporto integrato per i codec avanzati. L'inedita NPU offre fino a 13 TOPS, promettendo un ulteriore miglioramento dei flussi di lavoro assistiti dall'AI. Il combinato disposto di CPU, GPU e NPU del Core Ultra 9 285K può insomma garantire fino a 36 TOPS di potenza destinati alle funzionalità AI e alla produttività.
Tutte le componenti appena descritte, disposte sul chip, vengono fatte funzionare coralmente dalle tecnologie di packaging avanzate e nel caso specifico da quella che viene chiamata Faveros 3D. La differenza strutturale rispetto alla passata generazione si riflette sull'introduzione del nuovo socket LGA 1851 e dei chipset della serie 800 (con la necessità di comprare una nuova scheda madre), che vedono la loro massima espressione nel chipset Z890: scompare il supporto alla RAM DDR4 a favore della gestione nativa della DDR5-6400 fino a 192 GB. Il nuovo processore è dotato di 20 linee PCIe 5.0 e 28 linee PCIe 4.0, 24 delle quali legate al chipset.
Segnaliamo che, nel momento in cui scriviamo, Intel non ha fornito indicazioni sulla "longevità" di questo nuovo socket e non abbiamo garanzie sulla compatibilità dei futuri processori della casa di Mountain View con la nuovissima piattaforma.
Sul fronte delle specifiche tecniche, Intel Core Ultra 9 285K è equipaggiato con 24 core (8 P-core e 16 E-core) e 24 thread, con una frequenza base di 3.2 GHz per i P-core e di 3.7 GHz per gli E-core, mentre la frequenza massima di boost può toccare i 5.7 GHz, il tutto accompagnato da 40 MB di cache L2 e da 36MB di cache L3.
Il top di gamma Intel ha infine un TDP di 125 W con un consumo massimo che può arrivare a 250 W.
Scheda tecnica Intel Core Ultra 9 285K
- Nome in codice: Arrow Lake
- Socket: LGA 1851
- Numero di core: 24
- Numero di P-core: 8
- Numero di E-core: 16
- Numero di thread: 24
- Frequenza massima in boost: Fino a 5.7 GHz
- Frequenza base P-Core: 3.7 GHz
- Frequenza base E-Core: 4.6 GHz
- Cache L2: 40 MB
- Cache L3: 36 MB
- TDP di default: 125 Watt
- Processo produttivo
- TSMC 3 nanometri N3B
- Chipset supportati: Z890
- Componente grafica: Intel Graphics
- Core GPU: 4 Xe-Core
- Frequenza GPU: 2000 MHz
- NPU: Intel AI Boost 13 TOPS
- Data di lancio: 24 ottobre 2024
- Prezzo: 589 dollari
Caratteristiche tecniche dell'ASUS ROG Maximus Z890 Hero
ROG Maximus Z890 Hero di ASUS è una scheda madre progettata per offrire prestazioni elevate, pensata sia per gamer esigenti che per creatori di contenuti professionali. Tra le novità principali troviamo un solido design per la gestione dell'alimentazione, con 22+1+2+2 stadi di potenza, che garantiscono una fornitura di energia stabile al processore e alle componenti critiche, ideale per affrontare carichi di lavoro intensi e sessioni di overclocking senza preoccuparsi troppo del surriscaldamento.
Un'altra caratteristica distintiva è la compatibilità con la tecnologia NitroPath DRAM, che migliora l'integrità del segnale della memoria. La scheda supporta fino a 192 GB di memoria DDR5, permettendo di gestire frequenze elevate e promettendo un multitasking fluido, ideale per chi esegue contemporaneamente giochi e applicazioni.
In termini di connettività, la Z890 Hero offre un'ampia gamma di opzioni I/O e di rete avanzate. Dispone di doppi adattatori LAN multi-gig, di cui uno supporta fino a 5 Gbps e WiFi 7. Inoltre, offre due porte Thunderbolt 4, capaci di raggiungere velocità di trasferimento dati fino a 40 Gbps, rendendola adatta ai trasferimenti veloci di file di grandi dimensioni.
Per quanto riguarda l'archiviazione, Z890 Hero è dotata di sei slot M.2, supportando sia standard PCIe 5.0 che PCIe 4.0. La funzione M.2 Power Boost assicura un'alimentazione stabile agli slot M.2, prevenendo cali di prestazioni dovuti a carenze energetiche.
Sul piano del design, la scheda madre si distingue per l'elegante (e vistoso) logo ROG riflettente sul PCH e per l'effetto di illuminazione Polymo Lighting, personalizzabile tramite Armoury Crate, che permette agli utenti di creare effetti luminosi sempre diversi.
Per concludere, il sistema di raffreddamento è uno dei punti di forza della Z890 Hero. Le generose dimensioni dei dissipatori di calore, posizionati strategicamente sopra VRM e slot M.2, assicurano temperature ottimali anche sotto sforzo. Gli header RGB e ARGB permettono inoltre l'integrazione di ulteriori ventole o pompe, controllabili attraverso il software proprietario per una gestione termica a 360°.
Scheda tecnica ASUS ROG Maximus Z890E Hero
- CPU supportate: Intel Core Ultra 200S con socket LGA1851
- Chipset: Intel Z890 Chipset
- Slot di memoria: 4x DIMM slot, massimo 192 GB, DDR5
- Memorie supportate: 8800+MT/s(OC) Non-ECC, Un-buffered, Clocked Unbuffered DIMM (CUDIMM)
- Slot per la grafica
- 1x HDMI con supporto a 8K@60Hz
- 2x Intel Thunderbolt 4 USB Type-C
- Slot di espansione
- Intel Core Ultra 200S 1 x PCIe 5.0 x16 slot
- Intel Z890 Chipset 1 x PCIe 4.0 x16 slot (supports x4 mode), 1 x PCIe 4.0 x1 slot
- Storage:6 x M.2 slot e 4 x SATA 6Gb/s
- Ethernet: 1x Intel 2.5Gb Ethernet, 1x Realtek 5Gb Ethernet
- Wireless: Wi-Fi 7 con supporto per transfer rate fino a 5.8 Gbps, Bluetooth 5.4
- Porte USB sul retro
- 2x Thunderbolt 4 USB Type-C
- 5 x USB 10Gbps
- 4 x USB 5Gbps ports
- Porte USB frontali
- 1x USB 20 Gbps (supporta USB Type-C con power delivery fino a 60W
- 1x USB 20 Gbps con connettore USB Type-C
- 2x USB 5 Gbps
- 2x USB 2.0
- Audio: ROG SupremeFX 7.1 Surround Sound High Definition Audio CODEC ALC4082
- Porte sul pannello I/O
- 2x USB4 (40 Gbps) con connettore USB Type-C
- 8x USB 10 Gbps (6x Type-A + 2x USB Type-C
- 1x HDMI
- 1x modulo Wi-Fi
- 1x Intel 2.5 Gb Ethernet
- 1x Realtek 5 Gb Ethernet
- 2x audio jack placcati in oro
- 1x S/PDIF ottico
- 1x pulsante BIOS FlashBack
- 1x pulsante Clear CMOS
- Sistemi operativi supportati: Windows 11
- Form factor: ATX
- Dimensioni: 30.5 x 24.4 cm
- Prezzo: 839€
Condizioni di test
Come per la recensione dell'AMD Ryzen 9 9900X, per testare le capacità dell'Intel Core Ultra 9 285K abbiamo potuto fare affidamento su alcune delle migliori componenti sviluppate in maniera specifica per sfruttare la nuova CPU del team blu, a partire dalla scheda madre ASUS ROG Maximus Z890 Hero basata sul nuovissimo chipset Z890.
Il comparto memorie è capitanato da 48 GB Kingston Fury Renegade DDR5-8000 e da 2 TB SSD NVMe Corsair MP600 Pro con supporto PCIe 4.0, mentre il fronte grafico è sostenuto da una ASUS TUF GeForce RTX 4070 Ti Super con 16 GB GDDR6. Per raffreddare il sistema, infine, abbiamo utilizzato il cooler ASUS ROG Ryujin III 360 ARGB Extreme.
Abbiamo lasciato la gestione della CPU alla scheda madre ASUS ROG Maximus Z890, regolando manualmente il profilo energetico come da consigli di Intel e il profilo delle RAM, portando il BIOS all'ultima versione e aggiornando tutti i driver disponibili.
Ci siamo poi affidati alla versione 24H2 di Windows 11 Pro, utilizzando il profilo energetico "Prestazioni Ottimali".
Come è ormai nostra abitudine, abbiamo utilizzato un ricco pacchetto di benchmark sintetici come Cinebench R23, Cinebench 2024, CPU-Z, Blender Benchmark, Geekbench, Procyon, PCMark e 3DMark, mentre sul versante dei giochi ci siamo affidati a Cyberpunk 2077, Returnal, Assassin's Creed Mirage, Warhammer III, F1 2023 e Wukong, il tutto alla risoluzione di 720p, 1080p, 1440p e in riferimento ai settaggi "Ultra" disponibili in ogni singolo caso, escludendo l'aiuto del Frame Generation.
Prestazioni benchmark sintetici
Proprio com'è successo recentemente con la recensione dell'AMD Ryzen 9 9900X, anche il nuovo arrivato di casa Intel ci ha messo di fronte ad una situazione complessa, spesso ambigua e difficile da interpretare, a causa della marcata differenza di prestazioni tra i benchmark sintetici, spesso in linea con le prove di produttività, e le prestazioni in game.
Come abbiamo detto in apertura, il colosso di Mountain View - sin dalla prima presentazione riservata alla stampa - ha espresso obiettivi piuttosto chiari, promettendo da un lato prestazioni di picco paragonabili a quelle del precedente Intel Core i9-14900K, ma con consumi ridotti del 40% e temperature fino a 13°C in meno, e dall'altro un aumento della produttività multi-thread nell'ordine del 15%.
I numeri da noi ottenuti sembrano dare ragione a Intel per quello che riguarda la produttività e vedono il Core Ultra 9 285K in diretta competizione con il Ryzen 9 9950X, superando la concorrenza interna del Core i9-14900K, soprattutto nelle sfide su più core. Con Cinebench 2024, per esempio, il nuovo chip Intel fa segnare 2516 punti in multi-thread e 132 in single-thread, contro i rispettivi 2177 e 139 punti della generazione precedente, mentre il top di gamma AMD tocca i 2340 e 139 punti.
Con Cinebench R23 la forbice multi-thread tra il Core Ultra 9 285K e il Core i9-14900K diventa più sostanziosa, con 42490 punti contro i 38712 punti: è una differenza percentuale di circa il 10%.
Con il test TimeSpy di 3DMark, utile per avere un riferimento sintetico in ambito gaming, abbiamo registrato 23275 punti totali, 19190 per il processore.
Sul fronte della produttività abbiamo utilizzato una serie di benchmark specifici in grado di mettere a nudo le reali capacità della nuova CPU, soprattutto relativamente ai carichi dedicati all'intelligenza artificiale. UL Procyon, per esempio, utilizza una serie di test basati sui principali software professionali: nel test dedicato alla produttività del pacchetto Office abbiamo ottenuto 8354 punti, circa 1000 punti in meno rispetto ai numeri dichiarati dalla stessa Intel. Nel caso specifico però, le differenze potrebbero essere dettate proprio dalle versioni dei relativi software: a fare la differenza, per noi, è stato Outlook, che ha ottenuto un punteggio singolo di circa la metà, andando ad inficiare la media.
Dal punto di vista dei benchmark sintetici e della produttività, la nuova CPU targata Intel sembra rispettare le aspettative, con numeri e prestazioni che tengono testa alla concorrenza di AMD Ryzen 9 9950X, superando il vecchio Intel Core i9-14900K in un range che, a seconda delle specifiche prove, si muove tra il 5% e il 15%.
Prestazioni gaming
Se i benchmark sintetici riescono ad offrire un certo grado di soddisfazione, le prestazioni di gioco riservano più di una sorpresa negativa. In questo frangente, infatti, Intel Core Ultra 9 285K mette in campo prestazioni decisamente altalenanti, alternando numeri in linea con le promesse di Intel a prove piuttosto sottotono, non solo rispetto al corrispettivo della passata generazione, ma anche rispetto ai processori di fasce più basse della concorrenza.
Cyberpunk 2077, titolo che fa largo uso della CPU, soprattutto nelle scene molto popolate, è uno dei titoli che sembra soffrire maggiormente la presenza del nuovo chip della casa blu. Alla risoluzione 1280 x 720 pixel siamo riusciti ad ottenere 102 FPS, che diventano 78 a 1920 x 1080 pixel e 64 FPS a 2160 x 1440 pixel. Le prestazioni da noi registrate pongono il Core Ultra 9 285K al di sotto del Ryzen 9 9900X, che a parità di configurazione e settaggi fa registrare rispettivamente 113, 82 e 67 FPS.
Con F1 2023 la situazione non cambia e in questo caso le prestazioni sono addirittura peggiori se paragonate al chip del team rosso appena citato, che alla risoluzione di 1920 x 1080 pixel supera il nuovo arrivato di intel di ben 39 FPS.
Come abbiamo detto però, le prestazioni sono incostanti e nel caso di Assassin's Creed: Mirage i numeri pongono Intel Core Ultra 9 285K al vertice della classifica, così come succede per Total War Warhammer III.
Il nostro pool di titoli mette in evidenza le contraddizioni del nuovo top di gamma di casa Intel, capace di deludere ed entusiasmare in egual misura, facendo intravedere l'immaturità di una piattaforma che forse, allo stato attuale, non è in grado di esprimere al meglio le proprie potenzialità, speriamo a causa di un software non ancora ottimizzato e pienamente compatibile. Va anche considerato, poi, che se alle basse risoluzioni la CPU sembra soffrire, con l'aumentare dei pixel la situazione si stabilizza e spesso, in condizioni di gioco reali - con risoluzione 1440p e 4K - il chip di Intel non fa rimpiangere il suo predecessore.
Tutti i numeri sciorinati fino a questo momento, vanno letti alla luce di quello che è il vero punto di forza della nuova famiglia di processori Intel e del Core Ultra 9 285K in particolare: l'efficienza. Il nuovo monolite di silicio offre infatti prestazioni per watt difficilmente immaginabili nella scorsa generazione, con ripercussioni positive anche sul controllo della temperatura.
Consumi e temperature
Uno degli obiettivi dichiarati della serie Core Ultra 200S è quello di migliorare l'efficienza energetica. Intel Core Ultra 285K, in particolare, è stato progettato per garantire lo stesso livello di prestazioni della generazione Raptor Lake, ma con un consumo energetico dimezzato. Nelle sessioni di gaming, si possono osservare riduzioni del consumo energetico che variano dai 30 ai 150 watt, a seconda dello scenario.
L'efficienza per watt del Core Ultra 285K è migliorata significativamente rispetto ai suoi predecessori, con un incremento che, semplificando, può arrivare fino a 2 volte in termini di prestazioni per watt a 125W e fino a 1,25 volte a 250W.
In termini pratici, abbiamo registrato un consumo medio in idle che non supera i 30 W, mentre nel corso dei nostri test sulla produttività la CPU si è mossa tra i 30 e i 50 W. In-game, anche nelle sessioni più concitate, il chip è rimasto costantemente tra 75 e 80 W e solo alle prese con i benchmark più energivori abbiamo visto picchi di 240 W. I miglioramenti rispetto al Core i9-14900K sono, da questo punto di vista, evidenti e rappresentano al meglio la nuova filosofia che guida lo sviluppo di Intel: il vecchio top di gamma, a parità di carico, consuma mediamente 30 W in più.
Per avere un confronto diretto con la concorrenza del Ryzen 9 9900X, la CPU della casa rossa, in idle fa registrare una media di 45 W, mentre in-game si attesta mediamente sugli 85 W. Insomma, dal punto di vista energetico Intel Core Ultra 285K può essere considerato un nuovo punto di riferimento.
Ancora più impressionanti sono le temperature del processore: in idle, il Core Ultra 285K rimane costantemente intorno ai 28 °C e nelle fasi di test la temperatura media si è assestata sui 44 °C. Nelle sessioni di gioco più lunghe e alle prese con titoli pesanti, la media è arrivata a 65 °C e il picco massimo che abbiamo raggiunto è stato di appena 75 °C.
Per il vecchio 14900K non c'è gara e persino il brillante Ryzen 9 9900X viene battuto con una forbice di circa 10 °C. Segnaliamo, anche in questo caso, l'ottimo lavoro svolto dall'ASUS ROG Ryujin III 360 ARGB Extreme, un cooler ai vertici della categoria.
Insomma, i bollenti spiriti a cui ci avevano abituati le generazioni passate, sembrano ormai un lontano ricordo.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
La nuova generazione di CPU non sembra essere iniziata con le migliori premesse. Intel Core Ultra 285K è un processore che si presenta con una doppia faccia: capace di soddisfare le aspettative sul fronte delle prestazioni multi-thread e della produttività e nello stesso tempo sottotono, incostante e con qualche problema sul versante del gaming. In questo segmento, le ombre proiettate dal nuovo chip del colosso americano lo pongono spesso al di sotto dei chip concorrenti, persino della precedente generazione.
Quanto detto però, va letto alla luce della spinta innovativa che guida gli sforzi di Intel: un'architettura completamente nuova che tenta di scavalcare le barriere imposte dalla legge di Moore e punta tutto su una nuova filosofia di sviluppo, che interessa anche il modo in cui viene concepito il gaming su PC.
L'impressione è che l'ottimo lavoro svolto sull'efficientamento energetico abbia penalizzato l'ottimizzazione delle prestazioni, consegnando una piattaforma ancora immatura, sebbene dall'indubbio potenziale. Solo il tempo saprà dirci se Intel sarà in grado di mantenere le promesse fatte ai giocatori, ma allo stato attuale la presenza di AMD, con i processori X3D in arrivo, si fa più pressante che mai. Le prestazioni per watt nettamente a favore della nuova generazione e il prezzo di lancio di 589 dollari, invariato rispetto al precedente top di gamma, non bastano però a convincere pienamente.
PRO
- Rapporto prestazioni per watt eccellente
- Produttività al top
- Temperature ridottissime
CONTRO
- Prestazioni gaming altalenanti
- La piattaforma sembra immatura
- La concorrenza è spietata