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Jurassic World Evolution 2, la recensione del nuovo gestionale sui dinosauri

Con Jurassic World Evolution 2 siamo di fronte a un'evoluzione vera e propria, come dice il titolo: esploriamola nella recensione.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   18/11/2021

Un gestionale su Jurassic Park nelle mani di Frontier è un progetto dal potenziale immenso che si è espresso solo parzialmente nel primo capitolo. Questo secondo gioco aveva dunque l'opportunità e la responsabilità di diventare perfetto: missione compiuta? Quasi. Come vedremo in questa recensione, Jurassic World Evolution 2 di fatto rappresenta una vera e propria evoluzione del capostipite, ma manca ancora di qualcosina per raggiungere il grado di perfezione che un titolo con queste premesse potrebbe offrire.

Dopo aver tentato varie strade in generi differenti, la declinazione in versione gestionale sembra essere veramente la migliore interpretazione di Jurassic Park/World in ambito videoludico, con il brand che continua a incontrare un consenso enorme a distanza di anni e un'attenzione sicuramente maggiore da parte degli sviluppatori, che ora provano a sfruttarlo per qualcosa di un po' più sostanzioso di un semplice tie-in anni '90.

D'altra parte, i dinosauri vanno sempre alla grande e la serie basata sui libri di Michael Chrichton a sua volta ha generato un vero e proprio culto che può essere sfruttato a dovere anche nel mercato dei videogiochi. Il primo Jurassic World Evolution è stato visto un po' come un'occasione sprecata, come riferito anche nella nostra recensione, perché si presentava ancora un po' grezzo sotto alcuni aspetti e soprattutto incompleto, a meno di comprare le numerose e costose espansioni aggiuntive.

Con Jurassic World 2, Frontier Developments ha creato un'esperienza molto più ricca e completa, sebbene si abbia l'impressione il gioco sia piuttosto un prodotto complementare al primo capitolo che non un gioco finalmente completo in ogni sua parte. Questo perché, curiosamente, il secondo episodio corregge diversi difetti del primo, ma introduce anche degli elementi critici, come una Campagna limitata a una sorta di breve tutorial e un sandbox bloccato dietro la necessità di completare le altre modalità, rimanendo comunque impostato secondo i principi visti nel capostipite. Nel complesso, Jurassic World Evolution 2 è sicuramente un'evoluzione sostanziale che esprime a dovere, sebbene ancora non del tutto, l'enorme potenziale del franchise e del concetto alla base del gioco.

L'eredità di Hammond

Jurassic World Evolution 2: una panoramica che mostra la maggiore ricchezza degli scenari, le ampie voliere e le zone acquatiche
Jurassic World Evolution 2: una panoramica che mostra la maggiore ricchezza degli scenari, le ampie voliere e le zone acquatiche

In Jurassic World Evolution 2 dobbiamo costruire e gestire parchi a tema paleontologico, ovvero introdurre oltre 70 specie di dinosauri in ambienti protetti, cercando di far funzionare tutto al meglio. Cosa non semplice, come sappiamo bene anche dagli eventi della serie cinematografica e dai libri, visto che gli animali in questione sembrano davvero poco propensi a essere rinchiusi, avendo peraltro dimensioni e potenza notevoli. Ne viene fuori una simulazione molto particolare, che affonda le radici nella tradizione di Theme Park e Zoo Tycoon, ma con caratteristiche peculiari che derivano dai soggetti delle attrazioni, i quali richiedono una gestione davvero complessa. In linea di massima, si tratta di costruire aree racchiuse da recinzioni in cui inserire le varie specie di dinosauri, cercando di soddisfare le diverse esigenze di queste in termini di habitat e bisogni fisiologici: non si tratta solo di posizionare delle mangiatoie, ma di curare anche la tipologia di vegetazione da associare alle varie specie, riprodurre quanto più fedelmente possibile le loro ambientazioni originali, evitare le incompatibilità tra i diversi animali, rispettare le abitudini di caccia e approvvigionamento del cibo e adottare i migliori sistemi di controllo e sicurezza.

I lucertoloni in questione si ottengono recuperandoli dall'ambiente circostante, attraverso un'azione combinata che richiede prima l'invio di una squadra per sedare l'esemplare e poi l'invio di un elicottero per il trasporto verso una recinzione predisposta, oppure possono essere creati direttamente nei laboratori, una volta che avremo raggiunto un certo livello di esperienza e ampiezza del parco. Una volta dentro alla struttura i dinosauri devono essere appagati, altrimenti ci possono mettere ben poco a dimostrare la propria scontentezza, distruggendo recinzioni, fuggendo all'aperto e seminando il caos, oppure semplicemente ammalandosi e morendo, per cui è necessario mantenere sempre sotto controllo i vari parametri e imparare il modo migliore di costruire i differenti habitat.

In generale, si tratta sempre di trovare un equilibrio tra la necessità di spettacolarizzazione, legata alla soddisfazione dei visitatori e dunque agli introiti del parco, e i bisogni dei dinosauri, da curare in maniera costante. Tuttavia, anche questo secondo capitolo tende soprattutto a concentrarsi sul secondo aspetto, visto che la gestione specifica dei dinosauri prende nettamente il sopravvento rispetto al controllo dei vari aspetti strutturali ed economici del parco in termini di sistema per l'intrattenimento.

Costruzione e gestione del parco

Jurassic World Evolution 2, altra panoramica sulle strutture installabili nei parchi
Jurassic World Evolution 2, altra panoramica sulle strutture installabili nei parchi

Come da tradizione per il genere in questione, l'azione di gioco si suddivide tra la costruzione delle strutture e la micro-gestione costante dei vari aspetti del parco, che in questo secondo capitolo sono anche aumentati fino a diventare quasi troppi. La parte creativa si è evoluta in maniera sostanziale e consente una notevole libertà nella costruzione delle varie aree destinate ai dinosauri: è possibile modificare il terreno con una vera e propria terraformazione, posizionare specchi d'acqua, rocce, vegetazione di diverso tipo con influssi di paleobotanica e ovviamente strutture contenitive di diverso tipo a seconda della specie di dinosauro che vogliamo piazzare, che in questo capitolo comprendono anche i volatili e le creature acquatiche. Poi ci sono le strutture di supporto tra centri ricerca per gli scienziati, centri risposta per gli addetti alla sicurezza, punti di osservazione, generatori elettrici, strade e altro. Le possibilità costruttive sono molto interessanti e consentono di creare parchi piuttosto diversi tra loro, grazie anche alle differenti aree geografiche con le proprie ambientazioni e caratteristiche climatiche.

La micro-gestione delle varie componenti del parco si è ulteriormente approfondita in questo secondo capitolo, introducendo nuovi aspetti da tenere sotto controllo. Oltre alla necessità di curare il fabbisogno di ogni dinosauro, con i controlli che possono essere parzialmente automatizzati assegnandoli ai vari custodi, assume una certa importanza la gestione diretta del personale scientifico, che ora dev'essere assunto e controllato attraverso una nuova serie di menù e opzioni. Bisogna assumere i candidati ideali in modo che coprano varie aree d'interesse come la ricerca scientifica per incrementare la velocità nelle nuove scoperte, la genetica per correggere i problemi che possono emergere nella creazione di creature in laboratorio o la medicina, in modo da prevenire epidemie o curare gli animali più efficacemente.

Ogni dinosauro presenta vari parametri da tenere sotto controllo, tra salute e soddisfazione
Ogni dinosauro presenta vari parametri da tenere sotto controllo, tra salute e soddisfazione

Tra i parametri da tenere sotto controllo c'è addirittura lo stress degli scienziati, che in certi casi devono essere messi a riposo per evitare che possano dare di matto e sabotare il parco, un'idea forse un po' eccessiva, ma che ovviamente serve a fornire un'ulteriore fronte a cui prestare attenzione tra le varie micro-gestioni. Tra queste troviamo anche altri aspetti da tenere sempre sotto controllo come il rifornimento di carburante per le strutture, tutte piccole attività che complicano l'azione ma servono a fornire ulteriori fronti di attenzione oltre al controllo dei dinosauri. A tutto questo si aggiungono anche imprevisti come tempeste e condizioni meteo estreme, variabili a seconda della zona geografica in cui ci troviamo, che possono avere effetti catastrofici e costringono ad agire con prontezza per arginare i problemi e ripartire.

Continua a mancare, anche in questo secondo capitolo, un'attenzione più specifica agli spettatori del parco e dunque tutta la parte più afferente alla tradizione dei Tycoon o delle simulazioni di struttura per l'intrattenimento. È chiaro che Frontier abbia scelto un'interpretazione diversa per la serie, che appare tutta tesa alla cura dei dinosauri più che alla loro esposizione, cosa che spinge ulteriormente questo gioco verso gli appassionati della serie Jurassic o dei dinosauri in generale più che ai fan delle simulazioni di parchi tematici.

Storia e novità tra Campagna e Teoria del Caos

Il mosasaurus nella sua enorme vasca è uno degli elementi nuovi aggiunti in Jurassic World Evolution 2
Il mosasaurus nella sua enorme vasca è uno degli elementi nuovi aggiunti in Jurassic World Evolution 2

Abbiamo pubblicato il mese scorso un provato di Jurassic World Evolution 2 in cui abbiamo introdotto alcuni elementi di base sulla sua struttura, in particolare per quanto riguarda le modalità Campagna, Teoria del Caos e Sandbox, dunque vi rimandiamo anche a quello per una visione più approfondita di alcuni aspetti. Il secondo capitolo del gestionale Frontier è totalmente immerso nel "lore" di Jurassic World, per così dire, rappresentando un mondo nel quale i dinosauri sono ormai tornati a vivere con le specie animali attuali, come accadeva alla fine dell'ultimo film della serie. Per questo motivo la storia, raccontata soprattutto all'interno della Campagna, ci vede passare da un paese all'altro cercando di risolvere vari problemi emersi con i colossali rettili ormai sparsi tra parchi nazionali e varie aree geografiche. Questa modalità di gioco è essenzialmente un lungo tutorial che introduce gradualmente diversi aspetti di base del gioco e novità introdotte nel secondo capitolo, ma ci inserisce perfettamente nello spirito del franchise anche grazie al ricorso dei vari personaggi noti, interpretati dai rispettivi attori: abbiamo dunque a che fare con il mitico Dott. Ian Malcolm, per esempio, interpretato da Jeff Goldblum, con Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) e con Owen Grady (Chris Pratt), tra gli altri, oltre a vari altri del consolidato mondo "giurassico".

Oltre a dimostrare le dimensioni della produzione, questo accompagnamento continuo di dialoghi fornisce anche una qualche base narrativa, tuttavia non si rileva una vera e propria storia alla base della successione di missioni, nel senso che non c'è una progressione di eventi significativi. La Campagna serve soprattutto a prendere dimestichezza coi sistemi di gioco e mostrare le novità introdotte, preparando il giocatore al Sandbox, che infatti sblocca completamente tutte le sue caratteristiche solo una volta che si sono completati gli obiettivi nelle altre modalità.

La Teoria del Caos ci trasporta direttamente in luoghi e situazioni tipiche dei film
La Teoria del Caos ci trasporta direttamente in luoghi e situazioni tipiche dei film

Trasportandoci di netto da un luogo all'altro, questa consente di avere una visione diretta della varietà di ambientazioni e situazioni in cui è possibile trovarsi, ma risulta anche molto frammentata vista la relativa brevità di ogni missione, a differenza della medesima modalità del primo capitolo che risulta tutt'ora più organica e continuativa.

Altri elementi narrativi si trovano all'interno dell'interessante modalità Teoria del Caos: in questo caso abbiamo a che fare con scenari derivati direttamente dagli eventi dei cinque film cinematografici, mettendo in scena dei veri e propri "What if", eventi alternativi che ci pongono come protagonisti di situazioni in cui cerchiamo di evitare i disastri che sono successi nelle pellicole o di porre rimedio a quelli già accaduti. È una modalità molto interessante perché si lega più nettamente agli elementi celebri del franchise, facendoci immergere in quelle storie e mettendoci a contatto con personaggi e creature noti e amati, che renderà particolarmente felici i fan della serie.

Sandbox e sfide

Strutture dedicate a ricerca, sviluppo e sicurezza nella costruzione del parco
Strutture dedicate a ricerca, sviluppo e sicurezza nella costruzione del parco

La modalità sandbox è quella più canonica per un gestionale, probabilmente la preferita dai grandi appassionati di questo genere, cosa che rende un po' bizzarra la limitatezza con cui viene presentata in Jurassic World Evolution 2 all'inizio. In pratica, per poter accedere a ogni elemento del gioco nella modalità libera, è necessario prima aver completato buona parte delle altre modalità presenti, cosa che può rappresentare una fastidiosa forzatura per i puristi, i quali magari non sono interessati alle altre opzioni di gioco. Le varie ambientazioni geografiche con le loro specifiche caratteristiche ambientali e climatiche, ma anche i singoli settori del parco, tra i quali le novità specifiche introdotte in questo capitolo come le nuove voliere o le lagune per i dinosauri acquatici, sono tutti bloccati dietro il raggiungimento di determinati obiettivi nelle altre modalità di gioco. È vero che la Campagna non è lunghissima e ha comunque l'utile scopo d'introdurre e spiegare le meccaniche del gameplay, ma la scelta di Frontier può essere discutibile sotto questo aspetto. Del resto, il sandbox è fondamentalmente l'interpretazione più pura del gioco e, una volta sbloccata completamente, diventa la dimostrazione più chiara della quantità di contenuti e profondità di struttura che caratterizzano Jurassic World Evolution 2.

Molti elementi sono collegati al superamento delle Sfide, che diventano dunque un elemento di grande importanza nell'economia generale del gioco. Si tratta di una modalità interessante, sebbene anche questa molto frammentata, visto che si concentra su situazioni specifiche con condizioni di partenza prefissate e un limite di tempo in cui raggiungere l'obiettivo previsto. I vari scenari vanno completati in sequenza sono disponibili a diversi livelli di difficoltà, offrendo il vantaggio di ambientazioni e situazioni variegate, anche se con meno caratterizzazioni di Campagna e Teoria del Caos in termini di eventi ed elementi narrativi e più limitati del Sandbox come respiro.

Grafica, audio e interfaccia

L'interfaccia di Jurassic World Evolution 2 si presenta molto semplice e intuitiva
L'interfaccia di Jurassic World Evolution 2 si presenta molto semplice e intuitiva

Anche dal punto di vista tecnico, l'evoluzione attuata da Jurassic World Evolution 2 sul primo capitolo è esponenziale, sia per quanto riguarda complessità, ricchezza e varietà degli scenari e delle strutture sia nella riproduzione dei dinosauri in 3D. L'aspetto di questi è ovviamente derivato dalla tradizione della serie Jurassic Park/World, con tutte le possibili incongruenze rispetto alle nuove teorie paleontologiche, ma si tratta del look ormai da star che hanno questi impressionanti mostri della preistoria. Visti da vicino fanno davvero una splendida figura ed è impressionante il livello di dettaglio raggiunto, considerando anche che per la maggior parte del tempo li vediamo solo come bestioline in miniatura, visto che l'inquadratura più pratica rimane sempre quella più distante possibile. A questo proposito, il gioco effettua zoomate veloci con transizioni molto convincenti da un livello d'inquadratura all'altro, mantenendo sempre un colpo d'occhio molto piacevole grazie anche a una distanza visiva notevole, incrementata anche rispetto al primo capitolo.

L'interfaccia è molto chiara e si aggiunge agli elementi positivi del gioco, consentendo un'immersione immediata anche a coloro che sono alle prime armi con il genere dei gestionali, almeno per quanto riguarda la versione PC testata. Un semplice menù principale è disposto in una barra al lato dello schermo, con ogni singola opzione che apre un piccolo menù contestuale contenente a sua volta una breve spiegazione per ogni opzione possibile, rendendo tutto molto chiaro. Ottimo l'accompagnamento audio, che riprende frammenti della colonna sonora originale dei film ma soprattutto con il suo costante supporto di dialoghi e spiegazioni in sottofondo, interamente doppiati in italiano.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Windows Store
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (20)
8.0
Il tuo voto

Jurassic World Evolution 2 corregge gran parte dei difetti del primo capitolo e si presenta come una sua evoluzione sostanziale, sviluppando in buona parte, ma non ancora del tutto, il potenziale immenso di un gestionale a tema Jurassic Park. Oltre 70 specie di dinosauri, nuove strutture, ambientazioni e situazioni di gioco rappresentano basi ottime per questo nuovo capitolo, che tuttavia non è ancora esente da problemi. Alcune scelte riguardanti l'organizzazione della Campagna e del Sandbox sono piuttosto discutibili e sembrano quasi dei passi indietro, così come l'insistenza su alcuni elementi della micro-gestione che possono scadere nel tedio a lungo andare, tuttavia questo è indubbiamente un perfezionamento di quanto provato da Frontier con il capostipite, raggiungendo un livello qualitativo superiore. Rimane ancora un gioco dedicato soprattutto agli appassionati della serie o dei dinosauri in generale, vista la netta concentrazione su questi ultimi piuttosto che sulla struttura-parco, ma è chiaro ormai come Frontier abbia voluto dare questo taglio specifico al gestionale, rendendolo comunque molto più profondo e ampio.

PRO

  • Grande quantità di contenuti anche rispetto al primo capitolo
  • Nuovi elementi aggiunti ad arricchire la struttura gestionale
  • Esteticamente ottimo e con un notevole supporto di dialoghi doppiati in italiano

CONTRO

  • Alcune decisioni discutibili sull'organizzazione delle modalità
  • Resta molto più concentrato sui dinosauri che sulle strutture d'intrattenimento del parco
  • Alcuni elementi di micro-gestione un po' tediosi