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Kena: Bridge of Spirits, la recensione

Abbiamo affrontato assieme a Kena il suo viaggio per comprendere meglio il suo ruolo di Guida Spirituale e siamo pronti per raccontarvelo nella nostra recensione di Kena: Bridge of Spirits.

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   21/09/2021

Kena: Bridge of Spirits è quel gioco da cui non sai bene cosa aspettarti. Esteticamente si mostra al pari di un film d'animazione, ci sono addirittura le creaturine carine che da sole trainano l'attenzione e invogliano a provarlo (vi anticipiamo che sono davvero tenere come appaiono) ma il dubbio che può sorgere è: assieme alla forma ci sarà anche la sostanza? Ember Lab in fondo è al suo primo progetto e potrebbero esserci mille fattori per cui un gioco tradisce le aspettative del pubblico - che a volte sono eccessive ma nondimeno esistono. L'abbiamo capito appena avviato il gioco, invece, che Kena aveva tanto da dire: non solo una storia ma una vera e propria esperienza, che amalgama benissimo narrazione e gameplay, non si spinge oltre le proprie ambizioni, abbracciandole senza snaturarle, e tiene un ritmo costante dall'inizio alla fine, lasciando soddisfatti a vedere i titoli di coda.

Non sono mancate le sbavature ma sono davvero minime e di natura tecnica, moltissime delle quali saranno eliminate al lancio; nessuna di queste è stata peraltro invalidante, a conferma della cura di Ember Labs nel proprio lavoro e della necessità di quei rinvii che tanto hanno fatto storcere il naso. Il gioco che ci è stato presentato è rifinito, divertente, accattivante, pulito nella sua semplicità e ci ha accompagnato in un viaggio del quale non ci dimenticheremo facilmente - e anzi, che potrebbe aprire la strada a nuove avventure per Kena. Anche se preferiremmo restasse unico.

Scopriamo Kena: Bridge of Spirits nella nostra recensione su PS5.

Un viaggio alla ricerca di se stessi

Kena: Bridge of Spirits, il viaggio di Kena la porterà più lontano di quanto avesse previsto
Kena: Bridge of Spirits, il viaggio di Kena la porterà più lontano di quanto avesse previsto

Kena: Bridge of Spirits ci mette nei panni di una giovane Guida Spirituale: queste figure hanno il difficile compito di accompagnare le anime di chi rifiuta il passaggio verso l'aldilà, non avendo ancora compiuto ciò che dovevano in vita. Difficilmente sono creature pacifiche poiché ciò che le trattiene nel mondo dei vivi finisce per corromperle. Kena è in viaggio per comprendere meglio il suo ruolo di Guida e, nel farlo, si troverà a dover comprendere cosa sia accaduto a un villaggio in rovina e ai suoi abitanti, ripercorrendo la storia attraverso il dolore di chi non ha accettato la propria morte. La storia che ci viene proposta non ha nulla da invidiare ai film di animazione, in particolare per l'estetica ma anche per il racconto in sé, che tratta la morte e il rimpianto (ma non solo) degli spiriti in modo molto delicato e al tempo stesso, potente ed efficace. Si incontrano pochi personaggi, durante l'avventura, ciascuno tratteggiato a dovere.

Dall'inizio alla fine, Kena: Bridge of Spirits si dimostra un'esperienza perfettamente allineata alle proprie ambizioni: lo vedremo soprattutto nel gameplay ma anche dalla storia si capisce come gli sviluppatori non si siano lasciati prendere dalla smania di voler realizzare il capolavoro della vita, optando per una struttura pulita e lineare sia nel racconto sia nel giocato. Si arriva ai titoli di coda soddisfatti, sapendo di non esserci lasciati indietro nulla e che tutto ha trovato la sua perfetta conclusione: dolceamara, come lo è qualsiasi storia che tratti la morte, il rimorso e la necessità di accettare la ciclicità della vita, eppure affascinante nel suo piccolo. Valorizzata ancora di più, come abbiamo accennato, da filmati e da una messa in scena che hanno veramente il sapore di un film di animazione. Nemmeno le lievi sbavature dovute a un'assenza di antialiasing si intromettono, perché pur notandole soprattutto sui capelli dei personaggi (il male incarnato quando si modella), non privano il gioco del proprio fascino.

Un gameplay semplice e pulito

Kena: Bridge of Spirits, le minacce che Kena dovrà affrontare saranno varie e impegnative soprattutto a difficoltà elevate
Kena: Bridge of Spirits, le minacce che Kena dovrà affrontare saranno varie e impegnative soprattutto a difficoltà elevate

Scorrevole e pulito. Non troviamo parole migliori per definire il gameplay di Kena: Bridge of Spirits. È uno di quei giochi che, finalmente, fa tirare un sospiro di sollievo perché non s'infarcisce fino alla nausea di contenuti con lo scopo o di piacere a tutti, oppure di dilungarsi il più possibile. Proprio come nel caso della storia, sa cosa vuole e come metterlo a disposizione del giocatore. Pochi poteri ma tutti incastrati alla perfezione nell'esperienza. Kena può combattere corpo a corpo sfruttando il suo bastone, in una limitata serie di combo, ma è assieme ai Rot che libera tutto il suo potenziale.

I Rot sono piccoli (e tenerissimi) spiriti della foresta che dovremo cercare nelle varie aree dell'estesa mappa di gioco: non siamo tenuti a farlo, e alcuni ci verranno dati di default al termine degli scontri con i boss, tuttavia il loro numero è direttamente proporzionale alla nostra potenza. O meglio: una volta raggiunti certi limiti, Kena "salirà di livello" e i Rot stessi potranno compiere un'azione in più in combattimento, una possibilità che progredendo con l'avventura si rivelerà essenziale soprattutto a livello di difficoltà avanzati - a proposito, l'abbiamo giocato a quello più alto a disposizione, togliendo l'interfaccia utente, e sa essere spietato quando vuole.

Kena: Bridge of Spirits, i Rot sono i nostri preziosi e teneri compagni di viaggio
Kena: Bridge of Spirits, i Rot sono i nostri preziosi e teneri compagni di viaggio

Poiché i Rot sono creature pacifiche, serve loro coraggio per compiere le azioni in battaglia e sta a noi infonderglielo. In base alla difficoltà con cui decidiamo di affrontare il gioco, le variabili per l'accumulo di coraggio cambiano rendendo tutto più ragionato e complesso: una volta accumulato a sufficienza, e in base alle abilità apprese fino a quel momento, i Rot scateneranno la loro potenza su nostro comando. Possono bloccare il nemico e renderlo vulnerabile, trasformarsi in una freccia magica ben più devastante della nostra, persino creare una bolla temporale entro la quale i mostri vengono rallentati al punto da stare praticamente fermi. Il design dei mostri è di nuovo prova che gli sviluppatori hanno voluto costituire un'esperienza amalgamata in tutto e per tutto: non sono troppi e sono pensati, specie quando messi assieme, per spingerci a sfruttare ogni abilità di Kena.

Da quelli volanti ai golem, dagli stregoni a quelli esplosivi, più altri che non vi riveleremo, ciascun nemico è abbastanza per spingerci a ragionare e utilizzare meglio anche i piccoli ma combattivi Rot. Questi spiriti sono inoltre l'unico modo che abbiamo per curarci durante battaglie e soltanto laddove siano presenti dei fiori curativi. Consumando un'azione, possiamo dire ai Rot di guarirci. Tutto quindi ruota attorno a loro e alle azioni eseguibili, che come già detto aumentano in base a quanti ne abbiamo raccolti: va da sé quindi che l'esplorazione si lega al combattimento in modo pressoché indissolubile anche per il fatto che le abilità si acquistano con i punti karma, accumulabili sia durante la storia sia soprattutto completando i vari obiettivi secondari.

Kena: Bridge of Spirits, il mondo di gioco è disseminato di segreti e puzzle ambientali da risolvere
Kena: Bridge of Spirits, il mondo di gioco è disseminato di segreti e puzzle ambientali da risolvere

A dispetto di quanto si possa pensare, Kena: Bridge of Spirits è un gioco che porta via le sue dieci e più ore, senza essere completato al 100%. La mappa è estesa e divisa in diverse sezioni che contano al loro interno numerosi collezionabili od oggetti relativi alle missioni secondarie; poche ma ci sono. Inoltre non esiste alcuna indicazione per trovare quello che vogliamo, se non occhi buoni e occasionalmente la maschera dello spirito che si sta aiutando: indossandola possiamo vedere oltre ed eventualmente individuare le impronte dei Rot, se siamo abbastanza vicini. In quel caso ci basta seguirle per recuperare uno dei tantissimi spiritelli dispersi.

L'esplorazione è soddisfacente e lo sono altrettanto le varie sfide che ci vengono poste sul cammino: dagli enigmi alle fasi platform, ciascuna richiede il pizzico di ingegno sufficiente a tenerci occupati e soddisfarci raggiunto l'obiettivo, grazie a un level design ancora una volta ben inserito in quella coesione fluida che simboleggia il cuore di tutta l'esperienza. La verticalità è valorizzata ma non mancano anche le fasi nel sottosuolo, così da garantire anche degli ottimi cambi di scenario. Da pianure sconfinate a caverne altrettanto estese, il viaggio di Kena è costellato di fascino e pericolo, ma i segreti nascosti valgono totalmente lo sforzo.

Comparto tecnico e artistico

Kena: Bridge of Spirits, il gioco vanta scenari mozzafiato
Kena: Bridge of Spirits, il gioco vanta scenari mozzafiato

Kena: Bridge of Spirits presenta due modalità di gioco: Performance, per 60fps e 4K upscalati, e Fedeltà che blocca il frame rate a 30fps in cambio di 4K nativi. Abbiamo provato entrambe, optando alla fine per una maggiore fluidità poiché la resa estetica rimane ugualmente valida e il gioco si fa spesso abbastanza frenetico da preferire i 60fps. Al netto di questo, ormai l'avrete capito, siamo di fronte a un gioco che per essere il titolo d'esordio del team di sviluppo è incredibile: coeso in tutto e con dei filmati da film d'animazione, nonostante le piccolissime sbavature dettate dalla mancanza di antialiasing che però potrebbe essere sistemata al lancio insieme ad altri aggiustamenti confermati tra cui la presenza della Photo Mode.

Non siamo sempre stati convinti dal doppiaggio ma anche in questo caso si tratta di sporadiche occasioni, nel complesso è più che godibile. Nulla da dire invece dal punto di vista della colonna sonora, al solito perfettamente inserita nel contesto. In oltre dieci ore di gioco ci è capitato un bug soltanto che ci ha obbligato a ricaricare partita ma la presenza di salvataggi automatici frequenti (assieme a quelli manuali) non ha reso la cosa un problema. Per quanto riguarda il DualSense, l'uso non è granché implementato ma abbiamo apprezzato il leggero pulsare che si sente quando c'è un Rot nascosto.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (120)
8.2
Il tuo voto

Kena: Bridge of Spirits è un gioco sorprendente. L'opera prima di Ember Labs colpisce sotto ogni punto di vista, a cominciare da una storia matura ma trattata con incredibile delicatezza e servita da filmati ottimamente realizzati, fino a un gameplay pulito nella sua semplicità; privo di orpelli inutili, si presenta coeso in ogni sua parte e ben legato alla narrazione, votato anche a un certo backtracking per i completisti. Il viaggio di Kena cattura fin dai primi momenti, intriga e diverte, commuove anche nelle sue sfaccettature, offre spunti di riflessione sulla vita e gli affetti, sulle responsabilità e il peso di decisioni che spesso non dipendono da noi. Al netto di leggerissime sbavature, se l'esordio del team di sviluppo è questo non vediamo l'ora di scoprire che cos'hanno in serbo per noi in futuro.

PRO

  • Coerente con le proprie ambizioni
  • Ottima storia, temi trattati con delicatezza
  • Gameplay pulito e scorrevole nella sua semplicità
  • I filmati non invidiano niente ai film d'animazione

CONTRO

  • Leggerissime sbavature tecniche
  • In rare occasioni il doppiaggio non convince