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King’s Bounty 2, la recensione di un buon cocktail di strategia e gioco di ruolo

La recensione di King's Bounty 2, gioco che mescola abbastanza bene strategia e gioco di ruolo, ma che doveva prendere meglio qualche misura.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   23/08/2021

Non è la prima volta che qualcuno prova a mescolare insieme strategia e gioco di ruolo. Se vogliamo anche i primi capitoli della serie King's Bounty furono un tentativo in questa direzione, ma con lo sguardo rivolto al modello Heroes of Might and Magic, mentre con King's Bounty 2 ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso e complessivamente più fresco, nonostante in passato non siano mancati esperimenti in questa direzione. Per scoprire se il tentativo è riuscito o meno, continuate a leggere la recensione di King's Bounty 2.

Storia e personaggi principali

King's Bounty 2: eroi si nasce, almeno a Nostria
King's Bounty 2: eroi si nasce, almeno a Nostria

Il regno di Nostria è in pericolo e per salvarlo c'è bisogno di adempiere a una profezia che vede l'arrivo di un salvatore o di una salvatrice, colui o colei chiamato a scoprire cosa sta accadendo e perché le forze dell'oscurità stiano spuntando da ogni dove. Chi le guida? Quali sono i loro obiettivi? Perché proprio ora? All'inizio dell'avventura bisogna scegliere uno tra tre eroi con cui affrontare la campagna di gioco: Aivar, il classico guerriero mercenario sprezzante del pericolo e un po' cinico, deluso dal sistema e dai suoi rappresentanti; Katharine, una maga della regione di Rigern che vuole aiutare la sua contea a liberarsi dall'oppressione di un nobile profittatore; Elisa, una paladina piena di ideali, determinata a sconfiggerete tutte le forze del male che minacciano Nostria. In base al personaggio scelto, la campagna offrirà alcune differenze, legate in buona parte anche al sistema degli ideali, di cui parleremo diffusamente nei prossimi paragrafi. Cosa significa ciò?

Mettiamola così: per finire una campagna ci vogliono circa 50-60 ore, ma i personaggi e gli ideali consentono di rigiocarsela almeno altre due volte, moltiplicando di parecchio il tempo di gioco complessivo che il titolo di Prime Matter ha da offrire. Risolte le questioni burocratiche cerchiamo di capire cosa funziona e cosa non funziona in questo affascinante cocktail di generi.

Scelto uno dei personaggi e superata l'introduzione, si può iniziare a esplorare la prima mappa, andando a piedi o chiamando un cavallo (utile per gli spostamenti più lunghi per zone già conosciute). Esplorando si troveranno anche degli obelischi che sbloccheranno il viaggio rapido, ma diciamo che le fasi a piedi continueranno a essere sempre frequentissime, visto il gran numero di cose nascoste negli anfratti dello scenario, che richiedono di guardarsi intorno con attenzione per essere trovate, o le strutture bonus che meritano una visita, come le pietre del mana o gli altari del potere. Inoltre, stando a cavallo non si può parlare con gli altri personaggi, quindi spesso è necessario scendere, se non si vogliono perdere pezzi importanti del gioco.

King’s Bounty 2: il gioco di ruolo

In King's Bounty 2 ci sono vari tipi di unità
In King's Bounty 2 ci sono vari tipi di unità

Togliamoci subito il dente avvelenato e parliamo del lato da gioco di ruolo di King's Bounty 2, che sulla carta è davvero un'ottima idea: invece di mandare l'avatar del giocatore in giro per un mondo isometrico con ben visibili nemici e potenziamenti, come avveniva nei precedenti capitoli della serie, trasformiamo il tutto in un GDR open world in cui si ha il controllo diretto dell'esplorazione e in cui costruire un bell'intrigo a base di poteri demoniaci e antiche profezie, grazie a un ricco cast di personaggi secondari con cui parlare e a una variegata serie di quest, principali e secondarie, che spinga il giocatore a visitare il regno di Nostria in lungo e in largo. Il problema principale di King's Bounty 2 è che però non riesce mai a diventare fino in fondo ciò che vorrebbe essere. Ora, non fraintendete: la parte ruolistica funziona in linea generale (sopratutto grazie al sistema di combattimento), ma ha dei limiti che gli amanti del genere troveranno quantomeno fastidiosi.

Il più evidente è nell'esplorazione: per garantire che il mondo di gioco alla bisogna si trasformi in un campo di battaglia e per gestire la progressione senza ricorrere a trucchi come scontri casuali o altre trovate simili, gli sviluppatori hanno optato per un design molto rigido, in cui è possibile percorrere solo le strade mappate, così da non anticipare certi incontri. Poco male, visto che la cosa regala profondità alla parte strategica, verrebbe da dire.

King's Bounty 2: i combattimenti si svolgono sulle stesse mappe della fase GDR
King's Bounty 2: i combattimenti si svolgono sulle stesse mappe della fase GDR

Peccato che quando ci si trova a non poter superare delle semplici rocce o delle recinzioni molto blande, che il nostro personaggio potrebbe scavalcare con agilità a piedi (figurarsi a cavallo), un po' il naso lo si storce. La libertà assoluta sarebbe stata probabilmente controproducente per il sistema di gioco nel suo complesso, ma alcune barriere potevano essere realizzate in modo tale da non sembrare assurde, andando così a minare la sospensione dell'incredulità. Altro limite è quello degli edifici visitabili: sono pochissimi. La maggior parte delle case delle città sono mera scenografia, così come quelle delle campagne, e si può entrare solo in luoghi chiave. Cosa c'è di meno ruolistico?

Altro problema, il più grave, riguarda il sistema degli ideali, che funziona molto bene dal lato strategico, ma che da quello ruolistico è abbastanza limitante. Anche in questo caso sulla carta è tutto perfetto: durante le missioni il giocatore può seguire alcuni ideali (quattro in tutto) attraverso le sue scelte. Ogni ideale sblocca delle abilità (potenziabili fino a tre volte) da un albero dedicato che si riflettono con grande efficacia sul campo di battaglia, andando però a inibire gli altri ideali. Ad esempio un personaggio che sviluppasse l'ideale dell'ordine andrebbe a penalizzare quello dell'anarchia e viceversa.

In base agli ideali sposati, le unità sono più o meno efficaci
In base agli ideali sposati, le unità sono più o meno efficaci

Il problema è che seguire un ideale si traduce non nel cercare di intuire quali decisioni possano farci andare in una direzione piuttosto che in un'altra, ma nello scegliere sempre la possibilità con affianco l'icona dell'ideale che ci interessa far crescere. Quindi, di fatto, il sistema va a limitare moltissimo l'arbitrio del giocatore, che sarà sempre portato, per una mera questione di convenienza (sbloccare le abilità più potenti dell'ideale di riferimento), a compiere determinate scelte, anche quando le riterrà meno interessanti.

A compensare c'è sicuramente il fattore rigiocabilità, che come già detto è elevatissimo, ma che da solo non riesce comunque a eliminare la percezione del limite che viene imposto al giocatore, che si sente sempre troppo guidato nelle sue azioni. Facciamo un esempio: in una quest dovremo scegliere se consegnare un maiale a un uomo che si professa essere suo amico e il legittimo proprietario dell'animale, o a un contadino, che afferma di averlo regolarmente pagato. Esplorando l'area in cui si trovano i due personaggi si possono reperire informazioni che chiariscono la faccenda... ma sono inutili, perché sono le icone a dirci cosa dobbiamo fare per far crescere certi ideali (e a suggerirci chi ha ragione e chi ha torto). Quindi basta individuare l'icona che ci interessa per decidere, senza porci troppe domande e senza perdere tempo ad andare a caccia di documenti, perché comunque saremo sempre portati a compiere la scelta più conveniente per i progressi del nostro personaggio.

Alcune unità in King's Bounty 2 sono molto belle
Alcune unità in King's Bounty 2 sono molto belle

Detto questo non crediate che come gioco di ruolo King's Bounty 2 sia completamente da buttare, perché non è così. Il mondo di Nostria è ben costruito e interessante da esplorare, nonostante ci si trovi di fronte a un fantasy abbastanza convenzionale. Alcune quest sono ben architettate e consentono diversi livelli di approfondimento, nonché di visitare dei luoghi affascinanti, come castelli in rovina, boschi fittissimi e pieni di misteri, radure popolate da troll e così via. Ben fatto anche il sistema di equipaggiamento, con le armi e le corazze indossate che appaiono direttamente sul personaggio. L'equipaggiamento in sé è inoltre molto vario e comprende singoli oggetti di diversa rarità e valore e veri e propri set, che quando completati danno dei grossi bonus. I nostri eroi possono quindi impugnare armi, vestire tuniche magiche o armature da guerrieri, indossare anelli magici e altri accessori. I sistemi per ottenere oggetti sono quelli classici: acquistandoli dai mercanti, aprendo i vari contenitori sparsi per il mondo di gioco, come premi di quest o di combattimenti particolarmente impegnativi. Oltre agli oggetti utili e alle pergamene, in giro si trovano anche moltissime cianfrusaglie, vendibili per fare soldi, così da poter acquistare altri oggetti o truppe per il nostro esercito.

King’s Bounty 2: lo strategico

King's Bounty 2: i luoghi da visitare sono davvero tanti
King's Bounty 2: i luoghi da visitare sono davvero tanti

Lì dove King's Bounty 2 rifulge è nella parte strategica, ossia quando si scende sul campo di battaglia, solitamente un'area della mappa che viene divisa in esagoni, in cui le truppe si affrontano a turno, seguendo l'ordine di iniziativa dettato dalle loro caratteristiche. Come accadeva nei King's Bounty precedenti, l'eroe non partecipa direttamente all'azione, ma schiera alcune unità, acquistabili visitando città e accampamenti, che influenza direttamente con le abilità legate agli ideali e con gli ideali stessi di cui dispone. Ogni unità, infatti, è legata a un determinato ideale e tende a reagire male se accoppiata con unità di ideali differenti o se guidata da un comandante che ha dimostrare di seguire una filosofia di vita opposta alla sua. Il risultato è che bisogna stare molto attenti in fase di composizione dell'esercito, perché anche la truppa più forte in mano al comandante sbagliato, o con dei compagni poco adatti, può risultare insignificante anche contro unità nettamente inferiori.

Una volta iniziata una battaglia, bisogna schierare le truppe in base alle proprie preferenze tattiche e alla conformazione del teatro dello scontro, che può essere determinante in molte circostanze. I primi scontri sono molto blandi e diretti e non offrono volutamente una grossa sfida al giocatore, per farlo acclimatare con il sistema di gioco, ma quando si inizia a vagare per Nostria e si trovano i nemici più potenti, King's Bounty 2 sfodera tutte le sue carte migliori, grazie anche al suo design rigorosissimo, dando di che meditare al giocatore, che spesso si ritrova invischiato in situazioni molto difficili, che richiedono parecchio pensiero laterale per essere superate.

King's Bounty 2: una delle battaglie
King's Bounty 2: una delle battaglie

Il sistema è fatto così bene e offre una tale ricchezza tattica che all'interno del gameplay gli sviluppatori si sono permessi di inserire delle prove simil "scacchistiche", in cui si guidano eserciti predeterminati contro avversari apparentemente insormontabili, solo per far capire al giocatore fino a dove si può spingere nell'utilizzo di certe unità e in quello dei poteri magici.

Questi ultimi sono la parte attiva dell'eroe in battaglia: ogni turno è infatti possibile lanciare uno o più incantesimi (a seconda delle abilità possedute), per cercare di aiutare le proprie unità. Ad esempio è possibile curarle, oppure indurire la loro corazza o ancora massimizzare i loro danni. Volendo si possono anche lanciare incantesimi offensivi contro i nemici, o altri mirati a indebolirli. Le magie sono di due tipi: quelle apprese dal personaggio, legate ai valori dell'ideale magia, e quelle delle pergamene, usabili una sola volta da tutti.

Il regno di Nostria offre biomi differenti
Il regno di Nostria offre biomi differenti

Tutti questi elementi messi insieme creano un mix davvero appassionante, che va in buona parte a compensare gli altri difetti del gioco, tanto è vero che spesso ci si trova a esplorare la mappa solo per andare alla ricerca di nemici con cui impegnarsi, disinteressandosi del resto. Le unità a disposizione sono di vario tipo: ci sono i classici soldati umani, divisi in base al loro ruolo (spadaccini, arcieri, cavalieri e così via); ci sono i guerrieri non morti che contano nelle loro fila ghoul, arcieri scheletrici e fantasmi; ci sono creature magiche come golem, spiriti ed elementali e, insomma, c'è tutto il campionario tipico del genere, comprese alcune truppe speciali che danno parecchio filo da torcere e che caratterizzano le fasi avanzate della campagna.

Questioni tecniche

Uno dei castelli visitabili in King's Bounty 2
Uno dei castelli visitabili in King's Bounty 2

Dal punto di vista grafico King's Bounty 2 si difende, pur non essendo una produzione gigantesca. Il mondo di gioco è molto vario e pieno di paesaggi intriganti, ma i singoli oggetti non sono proprio ricchissimi e lo stile visivo generale è nei canoni del fantasy più commerciale, quindi niente di particolarmente innovativo. La parte più curata è sicuramente quella del combattimento, sia nelle animazioni delle unità, sia negli effetti dei vari poteri, delle unità o dell'eroe che siano). Per usare un'espressione abusata, complessivamente ci troviamo di fronte a un buon lavoro, ma niente che faccia gridare al miracolo. Lo stesso dicasi per la colonna sonora, che ricalca gli stilemi del genere senza tentare di aggiungere qualcosa, ma anche senza sfigurare. Volendo possiamo definire quella di Prime Matter la produzione media perfetta, ossia è su di un livello più che accettabile, ma senza mai strafare in positivo o negativo. L'importante è che funzioni bene il suo gameplay.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (15)
7.8
Il tuo voto

King's Bounty 2 è complessivamente un ottimo titolo, che deve la gran parte della sua capacità di appassionare alla parte strategica. Come gioco di ruolo è ancora un po' acerbo: non disprezzabile, ma non è ancora riuscito a risolvere alcuni problemi dovuto al miscuglio di generi che lo compone. Nonostante ciò ve lo consigliamo con una certa convinzione, dato che ha molto da offrire a chi saprà soprassedere sui suoi problemi.

PRO

  • Il lato strategico
  • Il sistema di combattimento
  • Tante cose da fare e da trovare

CONTRO

  • Il sistema di ideali è un po' limitante
  • A volte si trovano delle barriere ridicole