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Marvel's Spider-Man Remastered, la recensione su PS5

La recensione di Marvel's Spider-Man Remastered, edizione che Insomniac Games ha tirato a lucido per l'uscita su PlayStation 5

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   13/11/2020
Marvel's Spider-Man
Marvel's Spider-Man
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Quando un personaggio di finzione viene interpretato da un attore diverso da quello a cui si è abituati, c'è sempre una parte di pubblico pronta a puntare il dito come fosse una spada. Che si tratti dell'eresia di un giovane Han Solo senza il volto di Harrison Ford, o che venga rivelata l'ennesima inevitabile reincarnazione di Doctor Who, la polemica è sempre dietro l'angolo. Succede anche nei videogiochi, e così quando lo scorso settembre Sony e Insomniac Games hanno annunciato un'edizione rimasterizzata di Marvel's Spider-Man su PS5, non tutti hanno accolto con entusiasmo la scelta di cambiare il volto di Peter Parker, con il protagonista che non ha più i tratti dell'attore newyorkese John Bubniak, bensì del modello ventiseienne Ben Jordan. A prescindere da quali siano i ragionamenti dietro la decisione di Sony, il cambiamento non compromette minimamente l'ottimo lavoro fatto dal team di sviluppo nel proporre una versione tecnicamente migliorata e che possa avvicinare tutti quei nuovi possessori di PS5 che non hanno ancora giocato l'originale. Anzi. Per la recensione di Marvel's Spider-Man Remastered su PS5, abbiamo passato qualche ora con il gioco, confrontandolo fianco a fianco con l'originale.

Sotto una nuova luce

Spider 2

Con Marvel's Spider-Man Remastered l'obiettivo degli sviluppatori era chiaro: prendere uno dei giochi di maggior successo apparsi su PlayStation 4 e ammodernarlo per fare in modo che su PS5 non sfigurasse accanto al suo pseudo-sequel Miles Morales. Questo vuol dire l'aggiunta di nuove opzioni grafiche, la possibilità di giocarlo con un framerate superiore e il supporto alle funzionalità del nuovo controller DualSense.

Il risultato è un'edizione che, fin dai primi istanti della cinematica introduttiva, mostra uno stacco visivo evidente dall'opera originale. Quando il gioco mostra l'appartamento di Peter Parker, col protagonista che prepara la colazione e indossa per la prima volta il suo iconico costume, il nuovo sistema di illuminazione rende la sequenza decisamente più realistica e intensa. Insomniac ne ha approfittato per cambiare qualche oggetto qua e là, aggiungere alcuni dettagli e modificare certi materiali nell'ambiente, ma a fare davvero la differenza è il contrasto di luci e ombre e il modo in cui l'illuminazione naturale invade la stanza, si riflette sulle superfici e crea contrasti e chiaroscuri tanto sugli oggetti della camera quanto sul costume del personaggio. Specialmente se la si confronta con l'originale, ne viene fuori un'immagine più intensa, paradossalmente più cupa e decisamente meno vivace e cartoon: è come se il gioco si fosse allontanato di qualche passo dallo "Spider-Man fumetto" per avvicinarsi ancora di più a quello cinematografico. È un cambio stilistico, e qualcuno, magari, dirà anche che lo preferiva prima.

Spider 3

Nonostante si tratti "solamente" di un'edizione rimasterizzata, fin dai primi secondi tutto sembra pensato per comunicare l'idea che l'hardware di PlayStation 5 possa letteralmente rivoluzionare l'aspetto di un gioco. E se questo si nota già nella sola cinematica introduttiva, diventa ancora più evidente quando Peter Parker, ora Spider-Man, si lancia come una fionda fuori dalla finestra e sulle strade di New York City.

Manhattan è cambiata dal giorno alla notte. O meglio, dal giorno a un'altra ora del giorno. O chissà, forse è proprio un altro giorno, perché il cielo è più nuvoloso, la città si tinge di colori più caldi, le ombre dei palazzi sono in una diversa posizione e per le strade c'è più gente in giro. Chi gioca per la prima volta a Spider-Man nella sua edizione rimasterizzata si troverà a oscillare in una New York più avvolgente, che in queste prime battute ha un'atmosfera diversa, e in cui il costume rosso e blu di Spider-Man stacca in maniera meno evidente dal grigio e dal marrone dei palazzi della città. Non sarà sempre così, e nel corso dell'avventura ci si trova ad attraversare Manhattan in diverse ore della giornata, ogni volta con un'atmosfera sempre diversa. È quando però ci si ferma tra le strade o si esplorano gli interni degli edifici che si può apprezzare l'implementazione del ray tracing su superfici, pozzanghere e le vetrate dei grattacieli che riflettono in maniera decisamente più credibile le luci provenienti dall'ambiente circostante. Ricordate il "puddlegate", quell'inutile polemica riguardo la rimozione di alcune pozzanghere nell'originale Spider-Man? In maniera quasi provocatoria, questa Remastered sembra aver rannuvolato l'introduzione del gioco proprio per giustificare l'aggiunta di nuove pozzanghere e marciapiedi più bagnati, capaci quindi di evidenziare l'introduzione del ray tracing ancor prima di entrare nella FISK Tower con le sue mille pavimentazioni riflettenti.

Più fluido che mai

Spider 5

Insomma, che si stia oscillando tra i palazzi della città, facendo a pugni in un covo di banditi, o che ci si fermi ad ammirare il panorama dalla cima della Torre Avengers, sono evidenti le migliorie estetiche introdotte con questa Remastered. Eppure, esattamente come abbiamo raccontato nella nostra recensione di Spider-Man: Miles Morales, il beneficio più grande dell'approdo su PlayStation 5 è senza ombra di dubbio la modalità Performance, con la possibilità di giocare l'intera avventura a 60 frame per secondo. Specialmente chi ha già divorato l'originale su PS4 ritroverà stavolta un'esperienza action quasi inedita, più fluida, veloce e, in generale, più divertente ed elettrizzante. Non c'è dubbio che in molti preferiranno sacrificare le novità date dal ray tracing e dal sistema di illuminazione più avanzato in favore invece di un framerate superiore. Che si giochi in modalità "Fedeltà" o "Performance", comunque, anche i tempi di caricamento sono stati ridotti all'osso fino praticamente a sparire del tutto. Alleluja.

C'è infine la questione del nuovo volto di Peter Parker, che superato lo straniamento iniziale appare invece perfettamente integrato nell'avventura. Chiariamo, chi scrive è stato uno dei primi scettici verso la scelta di Bubniak, un po' troppo simile al Peter di Tom Holland, un po' troppo giovane per apparire credibile nelle sue dinamiche con Miles. Tutti pregiudizi neutralizzati da una maggiore attenzione per le animazioni e le espressioni del nuovo Pete, più efficaci di quanto lo sia stato il precedente. Sebbene in misura minore, anche gli altri personaggi hanno ricevuto qualche piccolo ritocco: da Mary Jane a zia May, passando per un certo cameo e arrivando addirittura alle persone sulle barche lontane (ormai un meme per la loro bassissima qualità).

Uno degli easter egg indirizzati ai fan del gioco originale
Uno degli easter egg indirizzati ai fan del gioco originale

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (89)
8.0
Il tuo voto

Marvel's Spider-Man per PS4 era tutt'altro che un gioco perfetto, sporcato soprattutto da attività secondarie poco entusiasmanti e combattimenti con boss piuttosto ripetitivi. Inutile dire che da quel punto di vista, la Remastered soffra degli stessi e identici problemi dell'originale, ma se il lavoro di Insomniac ha conquistato così tanti appassionati è per la sua eccezionale capacità di immergere chi gioca nei panni di Spider-Man, dando vita a fantasie supereroistiche in un racconto pieno di personaggi gradevoli. Il tutto mentre si oscilla tra grattacieli con acrobazie spericolate. La New York di Spider-Man Remastered non ha il carattere e la vivacità della Manhattan ritrovata nel più recente Miles Morales, ma in attesa di scoprire che direzione prenderà la serie con l'inevitabile Spider-Man 2, quest'edizione rimasterizzata rappresenta un eccezionale punto d'ingresso per un pubblico tutto nuovo.

PRO

  • Giocato a 60 fps è una goduria
  • Ray tracing e illuminazione avanzata donano un nuovo look al gioco
  • Dite addio ai tempi di caricamento

CONTRO

  • Boss ripetitivi e attività secondarie poco interessanti
  • Incomprensibile l'impossibilità di acquistarlo stand-alone