In un momento storico nel quale la colonizzazione di Marte sembra un obiettivo fantascientifico, ma alla portata, Tlön Industries ha provato a immaginare le sfide che l'umanità dovrà affrontare prima di potersi stabilire serenamente sul Pianeta Rosso. Nella recensione di Per Aspera scopriamo, infatti, che dietro ad un manageriale solo all'apparenza molto asciutto si nasconde una simulazione più profonda e intelligente di quanto sospettato, in grado di farci aprire un po' gli occhi su quanta strada ci sia ancora da fare prima di poter portare a termine questa impresa.
Questo perché il gioco dello sviluppatore argentino mescola diversi elementi tra di loro, ma soprattutto mette il giocatore di fronte a scelte morali piuttosto interessanti. E lo pone anche di fronte alla possibilità di fallire. Questo perché nel gioco non basterà accumulare risorse ed edifici per vincere, ma bisognerà stare attenti a gestire con attenzione quello che il pianeta può offrire, oltre che a non superare determinati limiti. Se all'inizio della partita, infatti, la mancanza di acqua e di ossigeno potrebbero essere il principale freno alla colonizzazione, nelle fasi finali della partita il problema sarà il contrario. Dovremo, infatti, controllare che non ci sia troppo O2 nell'aria e che il livello dell'acqua dei nuovi mari non finisca per sommergere completamente le nostre colonie.
La storia della colonizzazione
Una delle caratteristiche più interessanti di Per Aspera è il fatto che a una modalità campagna nella quale si narra la storia delle colonizzazione di Marte. Si tratta di un racconto di fantascienza forse non perfetto, ma in grado di accompagnare e scandire il ritmo della partita, affiancando la scoperta di nuovi edifici e risorse con dialoghi e intermezzi piuttosto interessanti.
Noi saremo AMI, l'intelligenza artificiale inviata sul pianeta per sovraintendere alla colonizzazione, così da creare i requisiti per ospitare in sicurezza dei coloni umani. All'inizio della partita AMI sarà poco cosciente di sé, ma progressivamente comincerà a fare delle domande sul suo essere, sul suo ruolo sul pianeta e su tutta l'operazione di colonizzazione. Grazie anche all'ottima interpretazione di attori del calibro di Troy Baker, Phil LaMarr, Laila Berzins, Yong Yea, Lynsey Murrell e Nneka Okoye, questi intermezzi sono interessanti e garantiscono uno spunto aggiuntivo per riflettere in maniera un po' meno superficiale su quello che avverrà nei prossimi anni.
Dal punto di vista videoludico, l'aver provato ad inserire un elemento narrativo con diramazioni etiche in uno strategico/manageriale di questo tipo è sicuramente una scelta interessante, che speriamo venga rielaborata e perfezionata in futuro. Per i giocatori più tradizionali (o per le partite successive) c'è comunque una modalità sandbox nella quale potersi immergere nel gioco senza troppi fronzoli.
Strati
La modalità campagna aiuta anche a entrare nelle dinamiche di gioco in maniera più graduale. Alle prime battute, infatti, Per Aspera sembra un manageriale piuttosto canonico, dalla grafica molto essenziale. Dal punto di atterraggio iniziale occorrerà cominciare a raccogliere risorse di base presso le miniere vicine, così da poter costruire componenti sempre più elaborati. Al nostro servizio avremo una serie di droni che vanno mantenuti e rimpiazzati nel caso in cui si rompessero.
Dal punto di vista del city-building il gioco non sembra offrire molto: a parte le miniere che vano piazzate esattamente dove c'è la risorsa estratta, posizionare il resto, apparentemente, non sembra richiedere grossa pianificazione. In realtà presto si scopre che è meglio creare delle specie di distretti produttivi in grado di massimizzare la resa di alcuni edifici e diminuire il più possibile le distanze.
Dopo aver costruito le prime miniere e le prime fabbriche di pezzi di ricambio, sempre tenendo d'occhio l'energia prodotta, ci verrà comunicato che un gruppo di coloni sta per arrivare dalla Terra. A questo punto non dovremo più pensare solo alla popolazione meccanica, ma anche a quella biologica, costruendo edifici dall'atmosfera protetta ed estrattori di acqua.
Il personale umano, oltretutto, sbloccherà anche il sistema di ricerca, ovvero il modo di entrare in possesso di nuove tecnologie grazie alle quali migliorare gli edifici già presenti, ma anche scoprirne di nuovi per espandere ulteriormente la colonizzazione del pianeta.
Terraformazione
L'obiettivo finale, infatti, non è semplicemente quello di ospitare i coloni all'interno di ambienti controllati, ma di trasformare il Pianeta Rosso in una nuova Terra. Per far questo dovremo prima regolare la temperatura del pianeta, poi introdurre nuove specie vegetali in grado di convertire l'anidride carbonica in ossigeno e infine creare distese d'acqua capaci di garantire la vita.
Per far questo dovremo procedere alla conquista dell'intero pianeta, attraverso l'apertura di nuovi settori e la creazione di colonie secondarie, ma anche tramite la forza bruta. Senza svelare troppo, sappiate che ci sarà anche una parte di esperienza che vi chiederà di creare un esercito e dei sistemi di difesa per respingere gli attacchi nemici e distruggere le loro postazioni. Si tratta di un aspetto abbastanza marginale dell'esperienza e forse anche quello sviluppato con meno cura, ma resta comunque più che sufficiente a dare un cambio di ritmo alle fasi avanzate di Per Aspera.
Non c'è una strategia univoca per ottenere questi risultati: per esempio per ottenere l'acqua si potrà scegliere tra lo sciogliere i ghiacci dei poli o dirottare un asteroide ghiacciato sul pianeta, e soprattutto c'è anche il rischio di un eccesso di zelo che porti, come detto precedentemente, ad avere degli effetti contrari piuttosto sgraditi, come inondazioni e incendi.
La tecnologia per andare su Marte.
Per poter godere di Per Aspera non è necessario possedere un hardware di ultima generazione. Noi lo abbiamo giocato in FullHD e tutto al massimo su di un portatile AMD Ryzen 7 PRO 4750U. Le fasi avanzate della partita, quelle con più colonie sparse per tutto il pianeta, potrebbero essere più esigenti in fatto di risorse, ma resta comunque un'esperienza piuttosto leggera da far girare. Nelle prossime settimane, oltretutto, quando lo sviluppatore interverrà sulle routine di intelligenza artificiale che gestiscono i droni e la distribuzione delle risorse, la situazione potrebbe migliorare ulteriormente.
Resta comunque un'esperienza piacevole da giocare, con la sua grafica minimalista, ma di sicuro impatto. Meno memorabili sono, a nostro avviso, le musiche, un po' troppo monotone. Mentre, come dicevamo, il doppiaggio è il fiore all'occhiello dell'esperienza, grazie a talenti di altissimo livello che hanno prestato la loro voce. Ovviamente solo in inglese.
Conclusioni
Per Aspera è un gioco profondo e intelligente, in grado di catturare l'attenzione grazie alla continua aggiunta di nuovi elementi di gioco che trasformano un semplice manageriale in una vera e propria epopea per la colonizzazione di Marte. Il tentativo di introdurre una componente narrativa nella campagna, con l'utilizzo di celebri doppiatori per dare maggiore carattere al tutto, è lodevole. Così come lo è la stratificazione del gameplay, che va dalla gestione dei singoli processi produttivi al controllo dell'andamento climatico del pianeta. Si tratta di un gioco di nicchia, ma che è in grado di tenere incollati allo schermo per ore, grazie alle continue richieste di intervento e obiettivi a corto e medio termine che propone. Forse il ritmo non è il suo forte, ma se Roma non è stata costruita in un giorno, figuriamoci Marte.
PRO
- Simulazione complessa
- Esperimento narrativo
- Doppiaggio di livello
CONTRO
- Ritmo blando
- Combattimenti poco curati