In questa recensione di un altro appartenente al ricco catalogo di Apple Arcade parliamo di Pilgrims, opera ultima del team Amanita Design, già autore di apprezzatissime avventure come Machinarium, Botanicula e la trilogia di Samorost. Stavolta gli sviluppatori si mettono in gioco con un prodotto che differisce dai precedenti sia in termini stilistici sia per ciò che concerne il gameplay, che più che sulla durata effettiva e sulla complessità degli enigmi punta sulla grande varietà di interazioni che è possibile compiere tra protagonisti, oggetti e personaggi secondari. Andiamo dunque a scoprire di che si tratta e se riesce a confermare gli standard qualitativi ai quali ci ha abituati lo studio ceco.
Avventura punta e...carta
Non si può dire che Pilgrims abbia una vera e propria trama: il gioco si apre con una buffa introduzione nella quale si vedono cinque personaggi (un bandito, un prete, un viandante, un'anziana e un demone) seduti a un tavolo a giocare a carte e bere birra, scambiandosi battute nell'incomprensibile gibberish abbinato a balloon contenenti simboli che costituisce l'unico mezzo di comunicazione del titolo. La scena poi sfuma e ci fa vedere una tenda in mezzo a un bosco dalla quale esce il baffuto viandante, che di fatto si rivelerà il protagonista principale dell'avventura: senza tante spiegazioni né tutorial, Pilgrims fa capire all'utente che il suo scopo è quello di esplorare i diversi scenari presenti sulla mappa, interagendo con altri personaggi, raccogliendo oggetti e risolvendo gli enigmi che vengono presentati.
Nulla di concettualmente nuovo insomma, ma è l'originale forma utilizzata da Amanita Design a rendere Pilgrims un qualcosa di tanto diverso quanto piacevole. Ogni location occupa il solo spazio di una schermata, e in questa piccola porzione contiene tutti gli agenti necessari al gameplay, siano questi degli oggetti da ottenere facendo un tap su di essi oppure personaggi o elementi con cui interagire. Ciò è reso possibile da una curiosa interfaccia costituita da un mazzo di carte che occupa la parte inferiore del display e che illustra i protagonisti e i componenti dell'inventario disponibili per risolvere la situazione. In buona sostanza, arrivati in uno scenario bisogna anzitutto pescare la carta relativa al personaggio che si intende utilizzare (all'iniziale viandante si possono infatti unire gli altri quattro buffi figuri dell'introduzione), tenendo conto che ognuno di essi ha abilità diverse e può suscitare alterne reazioni nell'ambiente circostante. In seguito va selezionato un oggetto da far maneggiare all'eroe di turno per poi mettersi comodi ed osservare cosa viene fuori da questa combinazione.
Il gameplay di Pilgrims è davvero tutto qua, ma il bello sta in due fattori: anzitutto, ogni protagonista sfrutta l'equipaggiamento a modo suo, ad esempio la vecchina potrebbe usare una scopa per spazzare a terra mentre il bandito non esiterebbe a usarla per picchiarla in testa al malcapitato di turno. C'è poi il gusto di provare abbinamenti anche assurdi, un po' per divertirsi con le spassose reazioni dei personaggi su schermo, un po' perché Pilgrims non offre soluzioni univoche ai propri puzzle, e anzi spinge l'utente a sperimentare offrendo 45 obiettivi che si sbloccano eseguendo determinate azioni. Entrare nella tana di un orso, ottenere una bottiglia di liquore da un oste, guadagnarsi la fiducia di uno scorbutico mercante sono alcuni degli esempi delle situazioni che Amanita Design ha messo in piedi per lasciare i giocatori liberi di decidere come procedere, per un'avventura che si rivela decisamente breve e non particolarmente impegnativa, ma che spinge appunto a ritornare sui propri passi con altre partite per tentare nuove vie e sbloccare ulteriori obiettivi. Ovviamente non tutti coloro che scaricheranno Pilgrims punteranno a un completamento del 100%, e per questi è indubbio che il titolo rappresenterà un divertimento estemporaneo che verosimilmente finiranno per abbandonare dopo la prima run. Rimangono comunque universalmente apprezzabili gli ottimi valori artistici della produzione, con un'incantevole grafica che sembra fatta a mano e un'azzeccatissima colonna sonora ad opera di Floex, già autore delle musiche di Machinarium e Samorost 3.
Conclusioni
Pilgrims è un prodotto tanto atipico quanto affascinante, dotato di un look che sembra essere uscito dritto da un cartoon anni '50 e di un gameplay semplice ma efficace. Si tratta di un gioco che, complice la struttura molto basilare e un livello di sfida praticamente nullo, sembra più una favoletta interattiva che una vera e propria avventura grafica, ma se affrontato col giusto piglio sa offrire un genuino divertimento a chi volesse sperimentare con le carte e i personaggi messi a disposizione da Amanita Design.
PRO
- Artisticamente delizioso
- Originale nell'impostazione
- Personaggi e situazioni divertenti
CONTRO
- Brevissimo se si gioca una sola volta
- Non c'è molta interattività