Lo avreste mai detto che le visual novel sarebbero uscite dalla nicchia? Process of Elimination è l'ennesimo esempio recente di avventure grafiche giapponesi che tentano la strada del successo, sulla scia di un movimento sotto la superficie decisamente animato. Se c'è un publisher da ringraziare per aver reso questo genere quasi popolare è Nippon Ichi Software: sarà per via della sua rete globale e un palinsesto di pubblicazioni molto ricco, ma la struttura di NIS è solida, ramificata, consapevole di poter tirare fuori dal cilindro titoli altrimenti timidissimi che sarebbero stati fantasmi videoludici qualche anno fa.
Process of Elimination non è la novel investigativa perfetta, ha dei guizzi, dei suoi personaggi e delle stramberie giustamente prevedibili, ma rimane ancorata intorno a un grande sogno: raccontare una storia sufficientemente appagante, arricchirla di colpi di scena e indagini di gameplay.
Sarà andata così? Scopriamo insieme nella recensione di Process of Elimination se l'arrivo in Europa dona nuova linfa a questo gioco.
Assassino tra noi
Se sognavate finalmente di entrare nel genere delle novel investigative controllando un detective, NIS ve ne ha preparati quattordici, tutti caratterizzati e piuttosto profondi: i nostri eroi dovranno indagare su una serie di omicidi piuttosto brutali, compiuti da un assassino seriale. Siamo nell'Isola di Morgue e il nostro protagonista è il membro più giovane a unirsi all'alleanza di detective che si forma per scoprire l'assassino. Process of Elimination prova ad andare in una direzione differente dal solito, buttando nella mischia enormi momenti di dialogo tra comprimari e una buona dose di investigazione, deduzione e indagine.
Ogni detective è stato pensato con criterio, sia sul fronte estetico che caratteriale, grazie a nomi in codice che subito trasmettono al giocatore la natura di ognuno: sarà tramite l'enorme mole di dialoghi che potremo indirizzare la storia verso uno dei finali. Ciò di cui non dovrete preoccuparvi è la semplicità con la quale si fallisce la partita e si viene portati all'ultima decisione presa: nel suo andare a indirizzare verso più epiloghi alcuni elementi di trama, la narrazione di Process of Elimination si allunga e accorcia come una fisarmonica, alternando momenti di decisioni concrete ad altri meno marcati e palpabili, in ogni caso comodamente gestibili dall'onnipresente funzione di salvataggio. Seppur non incredibile per chi mastica visual novel nipponiche, la storia è ben confezionata soprattutto grazie al cast che, come da tradizione giapponese, spinge ad affezionarsi a questo o quel personaggio senza però valicare la linea stucchevole di una narrazione oltremodo sopra le righe.
La squadra di detective di Process of Elimination
Se c'è un elemento che emerge imperioso dal gameplay investigativo di Process of Elimination è sicuramente il concetto di squadra: sarà la collaborazione tra i detective la chiave per esplorare ogni opportunità di indagine, facendosi aiutare da determinati personaggi per risolvere specifici enigmi, spostarli per la mappa per esplorare zone diverse in simultanea o attivando abilità speciali, in base alle peculiarità di ognuno. Se questo meccanismo vi sembra dispersivo, non allarmatevi: il gioco fornisce delle indicazioni sia per rendere chiara la complessità di indagine di un punto specifico, sia per sottolineare prove più importanti di altre.
Nel complesso, la logica di gameplay spinge sufficientemente in avanti, rendendo l'investigazione e l'utilizzo delle risorse umane un elemento strategico da non disperdere, invitando a comprendere, avanzando, le caratteristiche e i punti di forza dei personaggi, che come già detto sapranno conquistarvi e deliziarvi per caratterizzazione.
La ruota delle indagini si muove bene e il ritmo, la diversità delle opzioni ludiche, le scelte e gli enigmi gettano farina su una pasta che rimane fluida e per fortuna non si solidifica mai troppo duramente: il fatto è che talvolta la risoluzione è semplice, a volte quasi guidata, forse per fare in modo che nessuno si blocchi più di tanto in alcuni punti. C'è un "ma", che diventa ancora più grande vista la mole di dialoghi e testo presenti: scordatevi l'italiano. Se questo può non essere un problema per i più, anche il più esperto può perdersi dei dettagli nei fiumi di scritto che popoleranno i vostri schermi.
Nota finale, piuttosto rapida: l'aspetto tecnico è gradevole, reso tale dagli artwork dei comprimari e un'ambizione grafica di fondo chiaramente non prioritaria, ma il vero plus rimane poterlo giocare in mobilità su Nintendo Switch.
Conclusioni
Grazie a un colorito cast di personaggi, Process of Elimination intrattiene senza grandi problemi, anche se il fronte ludico è un po' troppo guidato per risultare appagante. La storia è simpatica, i detective riescono a rendere frizzante una discreta parte di dialoghi, il fatto che è talvolta la mole di testo - in inglese - è soverchiante e rischia di appesantire i palati meno inclini alla narrazione nipponica. Complice un prezzo non banale e una durata che si attesterà intorno la dozzina di ore, Process of Elimination ha dalla sua più finali e una discreta rigiocabilità di approccio. Non è il titolo che porterà nuova gente a bordo, ma chi ama il genere lo apprezzerà.
PRO
- Cast di comprimari
- La trama si lascia giocare
- Sistema di gioco interessante
CONTRO
- Risoluzione degli enigmi spesso facile e guidata
- Tanti, troppi dialoghi
- L'inglese sarà un limite per molti