Lo strategico nelle sue varie forme ha già dimostrato di funzionare bene sulle piattaforme mobile, in particolare su tablet, dunque è con un certo interesse che ci approcciamo a questa recensione di Rebel Cops su iOS, sperimentato in particolare su iPad. Si tratta di uno spin-off di This is the Police, che mette in scena nuove storie su criminalità e forze dell'ordine corrotte in una forma diversa, come vero e proprio strategico a turni che può essere definito sullo stile di "XCOM", per così dire. La storia si sposta nella città di Ripton, a metà degli anni 90, quando il misterioso boss della malavita russo, Viktor Zuev, ha ormai preso il completo controllo della città, polizia inclusa, tranne un piccolo manipolo di teste calde che rifiutano la corruzione e vogliono continuare a combattere il crimine. Questa premessa consente alla storia di cambiare leggermente il punto di vista rispetto al poliziesco classico, introducendo una nota ribelle e clandestina come suggerisce in maniera piuttosto esplicita il titolo del gioco, anche se il buon spunto non riesce comunque a sollevare più di tanto una storia e un'ambientazione che per il resto si abbandonano ai cliché del genere.
In Rebel Cops dobbiamo dunque guidare il gruppetto di guerriglieri ribelli all'interno di varie missioni, cercando prima di minare il sistema di potere instaurato da Zuev a Ripton e poi di colpire direttamente il boss della malavita, in una successione piuttosto lineare di missioni a difficoltà progressiva. Il percorso è abbastanza segnato e non ammette molte divagazioni, sono presenti obiettivi secondari ma in generale si va avanti senza particolari aperture, seguendo la strada segnata dalla semplice storia fino alla fine. In questo senso, anche il paragone con XCOM regge fino a un certo punto: Rebel Cops si basa interamente sull'azione nel campo di battaglia, con le missioni a fornire il sostrato principale del gameplay e una struttura piuttosto semplificata per quanto riguarda la gestione dei personaggi. Non c'è insomma l'elemento gestionale legato alla cura della base, lo sviluppo di armi e strumenti per affrontare le missioni e una progressione profonda dei personaggi, che appaiono invece tutti piuttosto uguali non essendoci delle specializzazioni o classi previste. Non che questo rappresenti necessariamente un problema, ma come strategico si presenta sicuramente più semplificato e piatto rispetto ad altre soluzioni più complesse, anche per la mancanza di divagazioni sulla storia e di alternative nello sviluppo del gruppo di personaggi, cosa che mina in buona parte la sua rigiocabilità. Tuttavia, nel vivo dell'azione il suo meccanismo funziona molto bene, finché dura la campagna.
Poliziotti duri e puri
Nonostante la durezza dell'ambientazione, rimarcata da uno stile grafico giocato molto sui contrasti netti, in stile fumettistico, il gioco punta all'evitare gli spargimenti di sangue eccessivi, premiando un approccio più "pulito" alle missioni. In questo senso, il profilo migliore è quello che evita l'uso delle armi da fuoco il più possibile e spinge a mettere fuori combattimento i nemici in maniera non letale, portando al loro arresto piuttosto che all'eliminazione. Questo si riflette non solo nel punteggio assegnato a fine livello, ma anche nello svolgimento stesso di questo: l'avvicinamento silenzioso, lo stordimento e l'arresto rendono più efficace l'azione, mentre lo scontro a fuoco e il disseminare cadaveri in giro per l'area determinano complicazioni che rendono più difficile la conclusione trionfale dell'azione. Insomma, l'elemento stealth emerge come caratterizzante dell'intera esperienza strategica.
La meccanica è quella tipica dello strategico a turni, con un'inquadratura isometrica dall'alto e un'interfaccia che si adatta in maniera ottimale al touch screen, attraverso menù radiali che si aprono in prossimità dei personaggi selezionati, anche se le icone o gli elementi dello schermo possono risultare a volte un po' troppo piccoli per essere toccati con precisione. Ogni turno prevede una certa quantità di caselle di spostamento e delle azioni eseguibili dai protagonisti, che possono interagire con i nemici attraverso varie armi o equipaggiamenti (armi fa fuoco, stordenti, manette e altro), con gli ostaggi o con gli elementi dello scenario. La squadra comprende solitamente fino a 6 personaggi, con un tiratore scelto di supporto che può fornire indicazioni sulla presenza di nemici o tenere sotto tiro nemici particolarmente difficili da raggiungere. Le azioni possono dipendere dal contesto ma solitamente la meccanica di gioco richiede di avanzare mantenendosi coperti dietro gli elementi dello scenario, muovendosi in maniera più discreta possibile e trovando percorsi fuori dagli sguardi dei nemici, magari esplorando lo scenario circostante anche per ottenere prove e documenti che consentono di svelare qualcosa di più sul contesto narrativo. L'ingaggio e lo scontro con i nemici possono essere più o meno letali, ma come abbiamo detto il gioco premia l'arresto e la soluzione meno cruenta possibile, cosa che garantisce un maggior numero di Rebel Point utilizzabili per sbloccare dei momentanei bonus sulle azioni del team e fa aumentare la reputazione dei ribelli presso la popolazione.
L'azione di squadra è fondamentale, magari utilizzando un personaggio per tenere sotto tiro i nemici con le mani alzate e un altro per effettuare l'arresto, oppure quando un compagno avverte l'altro di essere entrato nel cono visivo dei nemici, cosa che richiede una certa tattica anche negli spostamenti, perché è consigliabile distribuire le unità almeno in coppie vicine in modo da sfruttare questo supporto reciproco. Oltre a questa caratteristica, tra gli elementi peculiari che distinguono Rebel Cops da altri giochi appartenenti allo stesso genere c'è la necessità di tenere sotto controllo la reputazione del gruppo presso gli abitanti di Ripton, cercando dunque di completare le missioni secondarie richieste da alcuni di questi e mantenendo un atteggiamento non troppo violento, e il fatto di dover gestire la squadra in condizioni di clandestinità. Questo ci costringe a far fronte a una scarsità cronica di risorse facendo un po' di economia, acquistando armi, munizioni e protezioni con grande prudenza al mercato nero.
Conclusioni
Nel suo concentrarsi soprattutto sull'azione strategica senza molti elementi di contorno, Rebel Cops trova una sua specifica identità come rappresentante del genere non necessariamente paragonabile ai vari XCOM. L'approccio stealth e possibilmente "non violento" costringe ad adottare un ritmo basso e sfruttare poco l'arsenale, rappresentando un elemento peculiare che caratterizza l'esperienza, sebbene qualche incongruenza dell'intelligenza artificiale e nella gestione di alcuni eventi scriptati ci costringa a volte a dover andare più di trial and error che non proprio di fine strategia. Al di là dell'azione, la storia non fornisce grandi stimoli, ma grazie anche alla minore concorrenza, Rebel Cops si trova comunque a discreto agio in ambito mobile, fornendo un'ottima alternativa a chi cerca un po' di strategia a turni portatile.
PRO
- Azione "non violenta" e di squadra introducono dinamiche interessanti
- Ottima direzione artistica
- Buona implementazione della reputazione
CONTRO
- Storia e ambientazione non proprio affascinanti
- Scarsa varietà di situazioni e digressioni
- Qualche problema di intelligenza artificiale