Che succede quando prendi un team di sviluppo talentuoso ma indipendente e gli fornisci le risorse per creare qualcosa di importante? La risposta a questa domanda è appunto Returnal. Pubblicato su PS5 nel 2021, lo spettacolare e impegnativo sparatutto roguelike di Housemarque si pone ancora oggi come una fra le più interessanti esclusive PlayStation di nuova generazione, ma le cose sarebbero potute andare diversamente.
Lo studio finlandese, autore fino a quel momento di ottimi shooter come Resogun, Alienation e Nex Machina, era infatti giunto a dover annunciare l'abbandono di quel genere videoludico a causa degli scarsi riscontri ottenuti. Così l'intervento di Sony è stata la più classica delle sliding doors; ma talento e coraggio non sono mancati a Harry Krueger e i suoi colleghi, che hanno colto l'occasione per dimostrare il proprio valore, tanto da meritarsi poi l'ingresso nei PlayStation Studios.
È insomma una vicenda fatta di opportunità e impegno, di esperienza e un pizzico di fortuna, quella che si è consumata dietro le quinte di questo ambizioso progetto, che a distanza di quasi un paio d'anni è pronto a condurre anche i possessori della piattaforma Windows in un affascinante ma letale viaggio verso il pianeta Atropo e i misteri della mente umana: ve lo raccontiamo nella recensione di Returnal per PC.
Storia: l'eterno ritorno
La storia di Returnal è quella di Selene Vassos, un'astronauta che esplora l'universo per conto della ASTRA Corporation, ma viene colta alla sprovvista mentre insegue un segnale stranamente familiare a bordo della sua navicella, Helios, e finisce per schiantarsi sul pianeta Atropo. Impossibilitata a ripartire, la donna si rende conto ben presto che questo luogo ha qualcosa di molto strano.
Non si tratta semplicemente delle creature mostruose e letali che lo abitano, no: c'è una sorta di campo che avvolge il pianeta, intrappolando chi si trova sulla sua superficie in un loop temporale che si "riavvolge" ogni volta che il visitatore muore. Esiste un modo per fuggire? Selene non ne è sicura, ma arrendersi non è un'opzione: pistola in pugno, l'astronauta decide di scoprire la verità su Atropo e su quel segnale nell'unica maniera apparentemente possibile, ovverosia combattendo.
Il comparto narrativo di Returnal, misterioso e suggestivo, per certi versi emergente, rivela nuovi dettagli sulla protagonista e la sua epopea man mano che riusciamo a spingerci più avanti nella campagna, raccontandoli attraverso file audio lasciati dalla stessa Selene in un precedente tentativo andato male (un tema, uh, ricorrente nel titolo Housemarque) oppure nell'ambito di sequenze oniriche che somigliano molto a delle allucinazioni.
Risvegliarsi da quest'incubo sembra tuttavia impossibile: che la protagonista tenga gli occhi aperti o meno, attorno a lei il pianeta muta e si evolve, scombinando gli assetti delle sue differenti ambientazioni nel tentativo di coglierci di sorpresa ma concedendoci anche il tempo di osservare questo strano mondo, le sue terribili insidie e l'atmosfera tesa e pesante che ci accompagna a ogni passo.
Struttura: roguelike di razza
La struttura di Returnal attinge in maniera convinta al filone dei roguelike, pur presentando determinati elementi che è possibile conservare fra un tentativo e l'altro, e che dunque portano il gioco di Housemarque più precisamente nell'orbita delle produzioni roguelite: un aspetto fondamentale per donare alla progressione un senso compiuto e trarne la giusta soddisfazione.
Ogni volta che si muore bisogna ricominciare da capo, è vero, ma specifiche abilità, potenziamenti e oggetti restano a nostra disposizione, oltre alla possibilità di utilizzare il teletrasporto per raggiungere rapidamente le zone che abbiamo già esplorato, senza dunque il bisogno di abbattere nuovamente gli ostici boss che inizialmente ne bloccavano l'accesso.
Come in ogni roguelike, l'elemento della fortuna è presente e talvolta preponderante: a seconda delle armi e degli upgrade che troveremo durante una partita, questa potrà risultare più o meno complessa a prescindere dalla nostra personale capacità di far fronte alle minacce ed eliminare i tanti nemici che ci verranno mandati contro perdendo la quantità minima possibile di integrità della tuta, ovverosia la nostra energia vitale.
C'è inoltre un fattore extra rappresentato dall'esperienza e dalla familiarità con ciò che accade attorno a Selene: prima di riuscire ad arrivare al termine di questo viaggio, dovremo avere la pazienza di accantonare decine e decine di tentativi falliti, che però si riveleranno utili anche solo per insegnarci qualcosa su Atropo.
La versione PC di Returnal include inoltre fin da subito la possibilità di sospendere un ciclo per riprenderlo successivamente, che mancava al lancio su PS5 e che rende l'esperienza un po' meno crudele rispetto al debutto, nonché la Torre di Sisifo e la modalità cooperativa, che però supporta il crossplay solo fra utenti Steam ed Epic Games Store.
Gameplay: paura e delirio
Il gameplay di Returnal è assoluta frenesia: un impianto da third person shooter straordinariamente dinamico, che ci catapulta all'interno di arene sempre più difficili, circondati da nemici che proveranno a eliminarci in ogni modo e riusciranno senz'altro nel loro intento se resteremo fermi, interpretando le meccaniche sparatutto del gioco in maniera statica piuttosto che utilizzare l'approccio run & gun dai risvolti bullet hell immaginato dagli sviluppatori.
"Gira e spara, spara e gira, quel che vuoi si avvererà" nella campagna dell'esclusiva PlayStation, che utilizza anche su PC in maniera fenomenale il feedback aptico fornito dal controller DualSense e la resistenza variabile dei grilletti, quest'ultima legata in maniera fondamentale al gunplay visto che dalla pressione del trigger sinistro dipende la modalità di fuoco dell'arma equipaggiata. Se preferite la classica combo mouse e tastiera, tuttavia, non avrete alcun problema a utilizzarla.
Quanto alle armi, troveremo diverse bocche da fuoco lungo il cammino, dotate di livello e appendici differenti, e potremo specializzarci nel loro utilizzo per migliorane le statistiche e dunque l'efficacia, in combinazione con una quantità enorme di potenziamenti, parassiti (ebbene sì) e consumabili che ci doneranno un qualche tipo di vantaggio, pur destinato quasi sempre a scomparire in caso di sconfitta.
L'esperienza di Returnal, tuttavia, sarebbe poca cosa senza l'ambiente ostile che la caratterizza, fatto di creature mostruose e letali che non mancheranno di bersagliarci con i loro proiettili, riempiendo lo schermo di globi blu, rossi o verdi mentre cerchiamo di sfruttare il salto, lo scatto ed eventualmente la Spada Atropica della protagonista per schivare gli attacchi e affondare i nostri, che si tratti di breve o lunga distanza. In tal senso i cinque boss svolgono un ruolo fondamentale, con le loro diverse fasi e gli intricati pattern di attacco da memorizzare.
Realizzazione tecnica e versione PC
Sul piano tecnico Returnal segna un evidentissimo cambio di passo per Housemarque, che come detto si è trovata ad avere a che fare per la prima volta con un progetto di ampio respiro e non ha mancato il bersaglio, per restare in tema. Le atmosfere legate alle diverse ambientazioni, i chiari rimandi all'orrore cosmico di matrice lovecraftiana e il design tanto degli scenari quanto dei nemici risultano estremamente convincenti, così come l'impianto sonoro avvolgente dell'esperienza, che su PC supporta la tecnologia Dolby Atmos.
Se ricordate, la versione PS5 del gioco utilizzava alcune soluzioni inusuali in termini di risoluzione ed effettistica al fine di mantenere in maniera perlopiù stabile i 60 frame al secondo, renderizzando la grafica a 1080p effettivi che venivano poi ricostruiti a 1440p e upscalati a 2160p, ricorrendo peraltro al ray tracing solo per potenziare il sistema di illuminazione e le dinamiche tridimensionali dell'audio.
Eravamo dunque molto curiosi di capire come si sarebbe comportato il gioco su PC, e dobbiamo dire di avere ancora oggi con qualche perplessità in merito a misteriosi avvisi e glitch che sembrano collegati in particolare all'uso della RTX 3070: in partenza la scheda non viene riconosciuta dal sistema, che tuttavia presenta le opzioni standard e consente di giocare tranquillamente a 4K, con tutte le impostazioni al massimo, facendo segnare... 147 fps?
Pur nella nostra incredulità, eravamo pronti a lanciarci con entusiasmo nell'edificazione di un monumento a Climax Studios, il team che si è occupato di realizzare la conversione, quando ci è sorto un dubbio, risolto poi con le catture video: a quanto pare le opzioni dicevano 2160p, ma in realtà il gioco girava ad appena 720p. Ripristinati i valori reali, siamo tornati coi piedi per terra sul fronte delle performance, pur trovando un impianto davvero completo e scalabile.
La versione PC di Returnal consente infatti di modificare la risoluzione e la sincronia verticale, impostando un eventuale limite per il frame rate, supporta i monitor ultrawide (21:9 ma anche 32:9) ed è dotata di quattro preset principali (Epico, Max, Med e Min) che però è possibile personalizzare andando a regolare le singole voci: ottimizzazione schermo (dalla risoluzione dinamica allo scaler manuale, da DLSS a FSR, passando per VRS e NIS) e qualità di illuminazione, ombre, occlusione ambientale, ombre in ray tracing, riflessi (screen space o ray tracing), modelli, texture, nebbia volumetrica, particellari, antialiasing, profondità di campo, grana pellicola, bloom e HDR.
Ci viene insomma fornito un ampio ventaglio di possibilità per regolare di fino l'esperienza e scalarla su configurazioni differenti, andando poi a verificare il tutto tramite un ottimo benchmark interno, che divide i test in base alle situazioni che si presentano nel corso della campagna e va a indicare per ogni voce il grado di impegno di CPU e GPU, nonché ovviamente i frame al secondo totalizzati. Addirittura viene rivelata la percentuale di risoluzione effettiva rispetto all'output in presenza di tecnologie di upscaling.
Al netto di due grosse patch (una da 2 GB e una da 3 GB) rilasciate durante la nostra prova di Returnal, in assenza di driver NVIDIA ottimizzati per il gioco e con le perplessità di cui vi abbiamo parlato in apertura di paragrafo, possiamo dire che è stato fatto un gran bel lavoro di conversione, che in maniera simile a quanto detto nella recensione di Dead Space per PC si presenta come la versione migliore del titolo Housemarque, capace di spingere più convintamente su risoluzione, frame rate ed effetti a seconda dell'hardware in vostro possesso.
Nel nostro caso, con la già citata RTX 3070, un processore Intel Core i5 13500, 16 GB di RAM DDR5 e SSD, utilizzando il preset Epico bisogna optare per un 1440p con DLSS su "bilanciato" per ottenere 60 fps stabili, sebbene in alcuni momenti soggetti a un evidente stuttering. In un gioco così complesso e frenetico è necessario considerare un generoso avanzo prestazionale per far fronte alle sequenze più affollate, ma passando al preset Max sembra si riesca a giocare bene anche a 4K con DLSS su bilanciato: non male per una scheda video di fascia media dell'anno scorso.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 13500
- Scheda video: NVIDIA RTX 3070
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 11
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 6400, AMD Ryzen 5 1500X
- Scheda video: NVIDIA GTX 1060, AMD RX 580
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 60 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i7 8700, AMD Ryzen 7 2700X
- Scheda video: NVIDIA RTX 2070, AMD RX 6700 XT
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 60 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Conclusioni
Returnal si presenta come un'esperienza sparatutto di stampo roguelike assolutamente affascinante e convincente anche su PC, grazie alla presenza di tutte le funzionalità aggiunte in corso d'opera su PS5, di un'effettistica più pompata sul piano visivo ma anche e soprattutto di un ampio ventaglio di regolazioni (con tanto di benchmark interno per testarle di volta in volta) che consentono di scalare il gioco su svariate configurazioni, nei limiti del possibile, e trovare il compromesso migliore per affrontare le letali insidie di Atropo senza morire a causa di un improvviso calo di frame rate.
PRO
- Gameplay frenetico, impegnativo e spettacolare
- Scenari tanto affascinanti quanto insidiosi, grande atmosfera
- Versione PC visivamente superiore, solida e scalabile
CONTRO
- Inevitabilmente frustrante
- Il sistema procedurale ha i suoi ben noti limiti
- Qualche piccolo glitch da sistemare su PC