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Shadow Fight Arena, la recensione: un picchiaduro a incontri che sa farsi rispettare

A tre anni dall'uscita del terzo episodio, il picchiaduro targato Nekki torna con un capitolo esclusivamente in multiplayer: la recensione di Shadow Fight Arena.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   14/11/2020

Cimentarsi con la recensione di Shadow Fight Arena dopo aver osservato, nel corso degli anni, l'evoluzione della serie targata Nekki è senz'altro un'esperienza interessante. Il picchiaduro a incontri per i dispositivi iOS e Android era infatti legato inizialmente all'espediente grafico delle "sagome", che davano un senso al nome stesso del gioco: un combattimento fra ombre.

Con il terzo episodio, uscito esattamente tre anni fa, il franchise ha però adottato un approccio differente, proponendo personaggi non solo "in chiaro" ma anche molto ben realizzati e dirottando il discorso delle ombre verso i loro eventuali poteri. In quest'ultimo capitolo lo spunto narrativo è tuttavia diverso e racconta dell'avvento di un signore oscuro, con i vari combattenti impegnati ad affrontarsi per stabilire chi dovrà sfidarlo.

Gameplay

Shadow Fight Arena 4

Se dovessimo individuare una fonte di ispirazione per il gameplay di Shadow Fight Arena probabilmente si tratterebbe di Mortal Kombat: i due titoli fanno uso di un sistema di combattimento simile, sebbene il mobile game non si azzardi neanche lontanamente a giocare la carta del sangue e delle mutilazioni, restando da questo punto di vista decisamente casto.

Di certo le meccaniche che regolano gli scontri non si appiattiscono limitando l'uso dei pulsanti e delle direzioni come accade in tanti picchiaduro gestuali, bensì fanno riferimento a un'interfaccia di tipo tradizionale, con uno stick analogico virtuale nella parte sinistra dello schermo per muovere il personaggio e parare, nonché una serie di pulsanti nella parte destra che consentono di colpire con l'eventuale arma equipaggiata, tirare calci, sparare un dardo e ricorrere al potere speciale.

Shadow Fight Arena 7

Quest'ultimo attiva una sorta di dimensione alternativa fatta appunto di ombre, assegnando alle combinazioni di direzioni e tasti mosse speciali tanto spettacolari quanto efficaci, in grado di arrecare ingenti danni all'avversario qualora questo non risponda prontamente alla manovra, disinnescandone gli effetti. C'è insomma una grande enfasi su precisione e strategia, peccato solo che gli impatti dei colpi non siano stati valorizzati di più.

Forte di un set di animazioni oltremodo ricco e curato, Shadow Fight Arena dà vita a duelli decisamente interessanti e sfaccettati, con squadre di tre personaggi e un contesto a eliminazione in stile The King of Fighters, un roster discretamente ricco ma soprattutto un'unica modalità principale che si basa esclusivamente sulle partite in multiplayer online.

Struttura

Rispetto a Shadow Fight 3, gli sviluppatori hanno capito che soffocare gli utenti fin dalle prime battute con un modello freemium limitante è una scelta controproducente, e così Shadow Fight Arena si rivela piuttosto permissivo, senza energia d'azione a determinare la nostra possibilità di giocare e con un matchmaking veloce ed efficiente, capace di trovarci un avversario nel giro di pochi secondi e di reggere il combattimento senza episodi di eccessiva latenza.

Lo sblocco di nuovi guerrieri e il potenziamento di quelli già in nostro possesso avviene sulla base delle carte raccolte, sulla falsariga di Clash Royale, mentre due diverse valute (oro e cristalli) vanno a caratterizzare il sistema delle microtransazioni. Spendere denaro reale può farci progredire più velocemente e potenziare i nostri combattenti, è vero, ma il sistema sembra abbinare con una certa attenzione gli utenti sulla base del loro livello di forza.

Realizzazione tecnica

Shadow Fight Arena 1

Sul fronte della realizzazione tecnica, Shadow Fight Arena si pone certamente come il migliore episodio della serie. I passi in avanti rispetto al terzo capitolo sono notevoli per dettaglio dei personaggi e qualità delle animazioni, ed è un peccato che gli scenari non siano più numerosi, visto che anch'essi presentano una cura eccellente e una gran quantità di elementi sullo sfondo che arricchiscono visivamente la location.

Del matchmaking e dei controlli touch abbiamo già parlato, sono entrambi ottimi, mentre l'accompagnamento sonoro purtroppo si rivela un po' limitato, con musiche che tendono a ripetersi un po' troppo spesso e non riescono in alcun modo a spiccare rispetto agli altri aspetti del gioco.

Conclusioni

Versione testata iPad
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
8.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Shadow Fight Arena si pone come una riuscita sintesi dell'esperienza maturata finora dal team cipriota, che ha saputo donare al proprio picchiaduro una grafica eccellente e una struttura a base multiplayer che si rivela fin da subito solidissima, grazie al matchmaking rapido e alla mancanza di problematiche legate alla latenza. I combattimenti sono carichi di tensione e strategia, il roster appare discretamente ricco e si gioca anche gratis senza grossi problemi; peccato solo per la resa degli impatti migliorabile: un aspetto certamente non secondario in un prodotto del genere.

PRO

  • Grafica sorprendente, molto curata
  • Matchmaking veloce e stabile
  • Bei personaggi, ognuno con il proprio repertorio

CONTRO

  • Resa degli impatti migliorabile
  • Si sente un po' la mancanza di uno story mode
  • Musiche poco incisive