96

She-Hulk: Attorney at Law, la recensione dei primi 4 episodi su Disney+

Abbiamo visto in anteprima i primi 4 episodi di She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie Marvel Studios incentrata sulla verde Jennifer Walters.

RECENSIONE di Christian Colli   —   17/08/2022

Chiariamo subito una cosa e non pensiamoci più: no, She-Hulk non è stata creata per seguire una fantomatica moda delle quote rosa anche nel Marvel Cinematic Universe. Forse non tutti sanno che questa eroina è stata ideata da Stan Lee in prima persona nel lontano 1980 e per motivi completamente diversi: dato il successo de L'incredibile Hulk televisivo interpretato da Lou Ferrigno e quello de La donna bionica - che a sua volta era uno spin-off de L'uomo da sei milioni di dollari - la Marvel Comics temeva che a qualcuno venisse l'idea di un Hulk al femminile. Così era corsa ai ripari, creando ufficialmente il personaggio per detenerne gli eventuali diritti.

Detto questo, dovete aspettarvi una massiccia dose di girlpower e #metoo in She-Hulk: Attorney at Law? Assolutamente sì, metteteci la firma fin da ora e non lamentatevi poi che non ve l'avevamo detto. Solo che ogni riferimento alla sfera femminile è perfettamente contestualizzato, mai stucchevole e totalmente condivisibile. In più, quella che sta arrivando su Disney+ è una delle miniserie più fresche, divertenti e strampalate che Marvel Studios abbia prodotto.

Vi spieghiamo perché nella nostra recensione dei primi quattro episodi di She-Hulk: Attorney at Law.

Una Hulk in carriera

She-Hulk: Attorney at Law, una scena del primo episodio
She-Hulk: Attorney at Law, una scena del primo episodio

"AllyMc Beal coi muscoli": così l'aveva definita Dan Slott, proponendo il rilancio della testata - che navigava da sempre in cattive acque - ai vertici di Marvel Comics. L'idea di spingere sulla carriera lavorativa dell'avvocato Jennifer Walters, piuttosto che sulle sue avventure come Avenger, convinse la casa editrice a fare questo tentativo, dando inizio a una delle interpretazioni più esilaranti del personaggio, che già da diversi anni aveva indossato i panni di una specie di Deadpool al femminile, sfondando ripetutamente la quarta parete per rivolgersi ai lettori e commentare il suo stesso fumetto.

La run di Dan Slott ha ispirato tantissimo la nuova serie TV, che dedica il primo episodio alle origini del personaggio con la partecipazione straordinaria di Mark Ruffalo. Jennifer, la cugina di Bruce Banner, ottiene i suoi... poteri, chiamiamoli così, più o meno alla stessa maniera, cioè con una trasfusione (involontaria) di sangue contaminato. La versione televisiva sostituisce l'attentato mafioso delle origini fumettistiche con un altro tipo di agguato che si ricollega alle passate avventure cinematografiche di Hulk.

She-Hulk: Attorney at Law è, infatti, radicatissima nel Marvel Cinematic Universe. Per rispondere a chi lamentava un certo distacco nelle ultime produzioni Marvel Studios - basti pensare a Moon Knight - questa è forse la serie TV che più si ricollega ai film dopo WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier. Non ci sono solo tantissimi riferimenti alle avventure dei vari Avengers, ma anche dei piccoli spiragli sul futuro del Marvel Cinematic Universe, e in particolare di Hulk. A chi sperava in una trasposizione cinematografica di Planet Hulk diciamo questo: sembrerebbe essere nell'aria.

Il film più menzionato, per assurdo, è L'incredibile Hulk del 2008, seconda pellicola nel Marvel Cinematic Universe quando ancora nemmeno si chiamava così e a interpretare Bruce Banner c'era Edward Norton. Il film che gli stessi Marvel Studios sembravano aver dimenticato torna di prepotenza con una marea di citazioni, ma la cosa era nell'aria da quando Destin Daniel Cretton aveva infilato di straforo l'Abominio nel suo Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli. Tim Roth torna a interpretare Emil Blonsky, l'irriverente ex militare che se n'è stato chiuso in galera per anni e che ora chiede la libertà vigilata, ragion per cui gli serve un bravo avvocato.

She-Hulk: Attorney at Law, Tim Roth torna a interpretare Emil 'Abominio' Blonsky
She-Hulk: Attorney at Law, Tim Roth torna a interpretare Emil "Abominio" Blonsky

Superato l'episodio pilota in cui Jennifer diventa una Hulk e si addestra a usare i suoi nuovi poteri insieme al più famoso cugino, She-Hulk: Attorney at Law diventa una specie di assurda iterazione di Law & Order quando la protagonista viene precettata da un importante studio legale per seguire i casi incentrati su superpoteri e super criminali. La serie TV è meno esagerata rispetto alle pagine del fumetto di Dan Slott, ma ripropone bene o male gli stessi comprimari, a cominciare da Mallory Book e Holden Holliway, interpretati rispettivamente da Renée Elise Goldsberry e Steve Coulter.

La differenza sta in un importante rovesciamento: se nel fumetto la GLK&H imponeva che Jennifer tenesse lontana il suo alter ego dallo studio legale, nella serie TV è invece imperativo che la nostra rappresenti lo studio sotto forma di She-Hulk. La contrapposizione tra i meriti autentici di Jennifer e quelli che gli conferisce l'opinione pubblica è centrale al suo personaggio e definisce alcuni temi sociali importanti, rappresentati con discrezione, ma determinazione, in episodi da 30 minuti scarsi che fanno di She-Hulk: Attorney at Law una specie di rom-com procedurale in salsa Marvel.

Guest star ed effetti speciali

She-Hulk: Attorney at Law, Tatiana Maslany è perfetta nel ruolo di Jennifer Walters
She-Hulk: Attorney at Law, Tatiana Maslany è perfetta nel ruolo di Jennifer Walters

Tatiana Maslany è fantastica: l'attrice, pluripremiata e meglio nota per la sua partecipazione alla serie televisiva Orphan Black, incarna perfettamente il dualismo di She-Hulk. Impacciata ma autoironica in forma umana, Tatiana Maslany interpreta Jennifer con un'espressività unica, che si riflette poi nel suo alter ego in computer grafica. In questo senso, i Marvel Studios hanno migliorato tantissimo la CGI che tante critiche aveva sollevato alla pubblicazione dei primi trailer.

I volti di She-Hulk e di Hulk sono quasi sempre all'altezza delle pellicole cinematografiche, ma di traverso, se si guarda davvero con molta attenzione, si intravede qualche debolezza nei modelli 3D dei loro corpi e nel motion capture. Non sono sbavature sconvolgenti e la serie sicuramente dimostra quanto vicini siano i Marvel Studios a riproporre la qualità dei film anche sul piccolo schermo.

She-Hulk: Attorney at Law, i volti in CGI sono migliorati tantissimo rispetto ai trailer
She-Hulk: Attorney at Law, i volti in CGI sono migliorati tantissimo rispetto ai trailer

Ma che Disney abbia creduto davvero tanto in questa nuova produzione televisiva si capisce dalle sue ambizioni e dal budget. Le guest star si sprecano: in quattro episodi abbiamo avuto Mark Ruffalo, Tim Roth e Benedict Wong. Quest'ultimo sta diventando un po' la mascotte di questa Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, con una presenza frequente che spazia dai film alla TV, e sulla quale la stessa Jennifer scherza, rivolgendosi agli spettatori in una scena della serie. Fortunatamente Wong, soprattutto ora che è Stregone Supremo, è sempre una garanzia ogni volta che entra in scena.

In questo senso, She-Hulk: Attorney at Law non sacrifica mai queste comparsate, ma anzi le cavalca con un tempismo comico che deve tantissimo alla regia di Kat Coiro, che già in passato ha diretto vari episodi di Brooklyn Nine-Nine, Modern Family e Shameless, e che quindi ha una certa dimestichezza col genere dramedy.

She-Hulk: Attorney at Law, Jameela Jamil è la super influencer Titania
She-Hulk: Attorney at Law, Jameela Jamil è la super influencer Titania

Tra arringhe, casi strampalati, maghi sedicenti, squinzie svanite e appuntamenti disastrosi, She-Hulk: Attorney at Law intrattiene a piccole dosi, senza mai esigere più tempo del dovuto e delineando un filo conduttore che in questi primi quattro episodi è appena accennato da un agguato della bislacca Squadra Distruttrice. Le scazzottate, pur presenti, sono ridotte al minimo, e la regia non si preoccupa particolarmente di lavorare su una coreografia acrobatica o spettacolare. Magari per quella dovremo aspettare Daredevil.

Vedremo se nei prossimi episodi la presenza più marcata della super influencer Titania, interpretata da Jamila Jamil, riproporrà le bizzarre dinamiche dei fumetti. Per il momento abbiano ben poche riserve su questo nuovo format Marvel Studios, ma speriamo che i prossimi episodi lavorino meglio sui comprimari - come Nikki e Pug, appena abbozzati - e mantengano lo stesso tono irriverente dei primi quattro episodi, senza sconfinare in derive da cinecomic più prevedibili.

Conclusioni

I primi quattro episodi di She-Hulk: Attorney at Law ci hanno divertito tantissimo, perché questo sono: intrattenimento puro. I Marvel Studios continuano a proporre una gran varietà di contenuti per tutti i gusti, ma la nuova serie TV è davvero un approccio unico al cinecomic, come lo era stato, del resto, il fumetto di Dan Slott che l'ha ispirata. Siamo abbastanza sicuri che questa Hulk al femminile, migliore praticamente in tutto rispetto al noto cugino, determinata, ironica e irresistibile, farà schiumare di rabbia misogini e odiatori da social. In attesa dei restanti episodi, questo è sicuramente un altro pregio da non sottovalutare.

PRO

  • È praticamente la figlia di Ally McBeal e L'incredibile Hulk
  • Il format unico, pieno di guest star e riferimenti al MCU

CONTRO

  • La computer grafica non convince sempre al 100%
  • Bisogna ancora lavorare sui comprimari più importanti