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S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy, giocare a Stalker non è mai stato così facile

Per la prima volta e a pochi mesi di distanza dall'arrivo del suo atteso seguito, Stalker sbarca su console con la S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy.

RECENSIONE di Francesco Serino   —   19/03/2024
S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy, giocare a Stalker non è mai stato così facile
S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy
S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy
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Che paura tornare a giocare a Stalker per la recensione di S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy uscita a sorpresa su PlayStation 4 e Xbox One (ma inspiegabilmente non su PC) qualche giorno fa. I tre titoli di GSC Game World sono dei cult, ma certo non per la loro rifinitura: possiamo addirittura definirli grezzi, non a caso Stalker è da sempre tra i massimi esponenti del cosiddetto filone eurojank (basso budget, ma grandi idee). Solitamente questi giochi tendono ad invecchiare precocemente per via della loro instabilità di fondo e un aspetto tecnico altrettanto traballante; non a caso su PC per giocare a Stalker è straconsigliato l'uso di un abnorme pacchetto di mod. Ci spaventava quindi l'idea di ritrovarci davanti a un mito in disarmo e fuori tempo massimo, sensazioni provate con gli Shenmue, e invece...

Un passo avanti

In quanto ad atmosfera, i tre Stalker non sono invecchiati di un solo giorno
In quanto ad atmosfera, i tre Stalker non sono invecchiati di un solo giorno

La delusione non c'è stata. Il gioco è diverso da come lo avevamo oramai idealizzato nella nostra mente, ma è Stalker ed è un'esperienza come nessun'altra. Ci stiamo riferendo soprattutto a Shadow of Chernobyl, il primo della trilogia, quello che ci fece aspettare dieci anni prima di poterlo finalmente installare nei nostri hard disk con la sua pletora di bug. Il gioco è molto più piccolo e serrato dell'esperienza catartica che ricordavamo: si spara molto, e i lunghi viaggi nelle notti di Pripyat oggi appaiono molto meno lunghi e misteriosi.

Ciò nonostante, l'atmosfera è rimasta incredibilmente intatta, come il fascino di questa sorta di guerra simulata tra giocatore e IA che offre ritmi e ingaggi decisamente unici ancora oggi. Del resto fu proprio la promessa di offrire un ecosistema vivo a far drizzare le orecchie agli appassionati e a ficcare GSC Games in un vicolo cieco lungo quasi un decennio. E con le sue scorciatoie tecniche più o meno pesanti, alla fine questo sforzo ha ripagato e continua ad impressionare a distanza di tutti questi anni.

Sopravvivere

L'interfaccia grafica è stata riadattata al pad più che discretamente
L'interfaccia grafica è stata riadattata al pad più che discretamente

Sopravvivere nella Zona non è affatto facile, inoltre una missione può fallire o risolversi a nostro favore anche in nostra assenza poiché bestie e singoli personaggi continueranno a ricoprire il loro ruolo sempre più liberamente, man mano che andremo avanti nel gioco. Le anomalie sono ovunque e spesso non così appariscenti, facile finirci dentro in combattimento; lo zaino è grande, ma il peso trasportabile è risibile quindi è necessario scegliere cosa portarsi dietro o sfruttare un ripostiglio segreto, da trovare e ricordare, esattamente come farebbe un vero Stalker. I proiettili hanno una balistica realistica, le armi si possono inceppare e l'equipaggiamento tende a degradarsi nel tempo. Fortunatamente le meccaniche survival non sono così opprimenti, a meno che non optiate per le difficoltà più alte, e rappresentano solo uno dei tanti aspetti di cui tenere conto nei tre Stalker.

Tutto migliora gradualmente addentrandoci nella trilogia: grafica, ambientazione, qualità delle missioni. I due seguiti non hanno fatto solo buone scelte ma restano, ognuno a suo modo, fondamentali tasselli di una trilogia ora più che mai accessibile. Lato gameplay c'è solo una cosa che dà veramente fastidio: il feedback dei colpi sui nemici è totalmente sbagliato, un problema che la serie si porta dietro da sempre e che ha danneggiato moltissimi altri action che, come Stalker, hanno puntato a una progressione da gioco di ruolo.

Le prime ore le passerete a chiedervi se avrete colpito o meno l'obiettivo, fortunatamente le cose migliorano strada facendo grazie ad armi più performanti e all'abitudine. Aspettatevi comunque un gioco più simile ad Arma che a Call of Duty, quindi se non siete abituati dovrete farci occhio e mano. Ma dannazione se ne vale la pena.

Salva che passa

Certe creature fanno ancora discretamente paura
Certe creature fanno ancora discretamente paura

La prima cosa che però dovrete imparare a fare per godervi S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy è salvare, sempre, prima di ogni piccola decisione. Si muore tanto e in tanti modi diversi: proiettili, mine, radiazioni, mutanti, anomalie, attacchi psichici, ritrovandosi senza fiato e sopraffatti dagli eventi e sì, a volte anche per qualche bug. La vita è dura nella zona ma voi ne diventerete sempre più i dominatori, sempre più degli esperti che sapranno dove riposarsi, leggere i cambiamenti nel cielo, quale sentiero è più sicuro di altri, professionisti che conoscono le scorciatoie migliori e hanno ovunque nascondigli dove nascondere le proprie cose. Nei tre giochi dovrete anche fare delle scelte: con chi allearsi, chi tradire, chi aiutare ma soprattutto decidere voi stessi cos'è davvero la Zona: una trappola o un rifugio, una benedizione o una maledizione?

Old e Next

Più vi spingerete all'interno della Zona, più vedrete cose incredibili
Più vi spingerete all'interno della Zona, più vedrete cose incredibili

Abbiamo provato la S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy su Xbox Series X grazie alla retrocompatibilità e il gioco scorre senza intoppi a sessanta frame al secondo, con qualche incertezza riscontrata soltanto durante le esplosioni. Per il resto i comandi funzionano più che bene anche con il pad, i 4K e i 16:9 sono una benedizione e lo è anche avvalersi di tutto questo senza dover trafficare con giga di mod. Graficamente i tre giochi sono inevitabilmente invecchiati, ma non così tanto quanto temevamo, inoltre gli effetti di luce degli ultimi due capitoli (soprattutto del terzo) fanno ancora la loro figura. La resa è pressoché identica all'originale, fedeltà che diventa un problema soltanto nel sonoro che soffre di una terribile equalizzazione ed effetti di qualità decisamente inferiore rispetto al comparto grafico.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (33)
8.2
Il tuo voto

I tre Stalker sono giochi figli del loro tempo, un tempo che persino i più giovani hanno iniziato a rimpiangere desiderando esperienze meno guidate, ben più precarie di quelle moderne. E allora eccovi accontentati. Stalker non è perfetto, non lo è mai stato e non lo è nemmeno in questa S.T.A.L.K.E.R. Legends of the Zone Trilogy, ma è un gioco dal carattere unico e un'atmosfera impareggiabile. Se siete alla ricerca di un classico da scoprire o riscoprire, questo potrebbe fare al caso vostro.

PRO

  • Atmosfera unica
  • Ti senti un vero Stalker
  • IA dinamica capace di prodezze

CONTRO

  • Non tutti amano non avere il pieno controllo degli eventi
  • Il feedback dei colpi è traumatico
  • Il cra cra dei corvi registrato a mille decibel