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Total Chaos, la recensione del survival horror che nasce come mod per Doom II

Una storia incredibile quella di Total Chaos, che nasce come mod total conversion di Doom II e oggi è un videogioco a sé, anche se con qualche bug di troppo.

RECENSIONE di Fabio Di Felice   —   26/11/2025
Total Chaos inizia il suo percorso come mod di Doom II
Total Chaos
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Per definire Total Chaos, questo progetto nato come una mod dell'immortale Doom II, ci viene in aiuto un'espressione in inglese. Si dice che qualcosa è "rough around the edges", ovvero ruvida, imprecisa, per descrivere ciò che manca di quel processo di rifinitura che avrebbe smussato certe asperità. Di solito, dopo quella definizione già molto puntuale, c'è un "ma". Del tipo: "Sì, è un po' grezzo, ma in fin dei conti...". Chiaramente, tutto dipende dall'entità di quella ruvidità. Quella di Total Chaos è talmente pungente, tra bug e prestazioni non all'altezza, che per quanto riguarda la versione console (lo abbiamo giocato su Xbox Series X) risulta difficile consigliarlo spassionatamente.

Partiamo dalla sua peculiare storia editoriale. Non è la prima volta che una mod viene accolta in maniera così calorosa dalla community di un videogioco, al punto da diventare un prodotto a sé stante. Lo sanno bene i giocatori di DayZ, nato come mod di Arma 2, o anche di Counter-Strike, che originariamente era una mod di Half-Life. Anche Total Chaos ha origini simili: nel 2018 era una total conversion di Doom II. Un horror che si distaccava in tutto e per tutto dal materiale d'origine, tanto da meritarsi oggi una nuova edizione che sta in piedi sulle proprie gambe e che, in questi giorni, è arrivata su PC e console.

Fort Oasis è un'isola lugubre e apparentemente abbandonata
Fort Oasis è un'isola lugubre e apparentemente abbandonata

La caratteristica che salta subito all'occhio è che, pur venendo fuori da uno degli FPS più famosi della storia, Total Chaos non è strettamente uno sparatutto in prima persona. Ne condivide alcune impostazioni, qualche caratteristica relativa soprattutto al movimento del personaggio, ma somiglia molto di più a un survival horror. Non solo nelle atmosfere, ma anche nella gestione delle scarsissime risorse e nella difficoltà degli scontri. La tensione è altissima, dovuta anche al fatto che si va spesso in giro a un passo dalla morte, cercando di sopravvivere agli orrori del corpo e della mente con cui abbiamo a che fare. Purtroppo, si cerca di sopravvivere anche agli errori: ai bug, ai glitch e al terribile framerate del videogioco.

Fort Oasis

Siamo negli anni '70: il protagonista di Total Chaos (del quale, per buona parte dell'avventura, non conosciamo il nome) lavora come guardia costiera. Non sappiamo granché del suo passato, e anche il suo presente è un'incognita. Quando riceve un messaggio radio che sembra una richiesta d'aiuto, si fionda sulla sua imbarcazione e cerca di rintracciarlo. Purtroppo, il mare è burrascoso e finisce per naufragare. Quando riapre gli occhi, si trova sull'isola di Fort Oasis. La radio riprende a funzionare e una voce misteriosa gli dice di volerlo incontrare e che, una volta insieme, potrà guidarlo verso il suo "unico desiderio". Ma Fort Oasis è un posto pericoloso: anzitutto sembra completamente deserto, e poi è un coacervo di passaggi bui, di porte chiuse e di zone apparentemente inaccessibili. Basta poco per capire che questo posto è tutt'altro che disabitato. Terribili creature lo infestano, residui della travagliata storia di Fort Oasis, ma anche della mente del nostro protagonista.

Nonostante affronti, specialmente sul lungo corso, tematiche tutt'altro che banali e leggere, la storia di Total Chaos si limita a fare da sfondo alla vicenda. Spesso si appoggia al ritrovamento di lettere, messaggi o documenti, come ritagli di giornale, vecchie fotografie o audiocassette contenenti registrazioni di conversazioni. Il tutto non prende mai più spazio e più tempo del dovuto e avviene quasi sempre sullo sfondo, mentre si combatte e si esplora. Capita raramente che l'azione venga interrotta per mostrarci un evento che avviene al di là del nostro sguardo. John Carmack, uno dei due John di Doom, amava dire che in un videogioco la trama è un po' come la storia in un film porno: ci si aspetta che ci sia, ma non è importante. Diciamo che Total Chaos non fa molto per smentirlo.

Elementi survival e gestione risorse

Il primo approccio con Total Chaos è diverso da quanto ci si potrebbe aspettare da un videogioco che si presenta come survival horror. Questo perché i movimenti del personaggio sono estremamente più reattivi rispetto a quelli pesanti e inerziali che solitamente caratterizzano i protagonisti dei titoli dell'orrore. Sarà l'eredità di un FPS puro come Doom II, ma pad alla mano si scatta a gran velocità, anche un po' a scapito dell'impianto scenico. Si attraversano cunicoli bui alla velocità della luce, e la sensazione di scivolare verso il prossimo spavento è tangibile.

Alcuni scorci dell'isola sono molto suggestivi
Alcuni scorci dell'isola sono molto suggestivi

Per esempio, il primo incontro con un mostro - che somiglia molto ai demoni Imp di Doom - scorre via senza scossoni. Si è talmente veloci che si riesce a schivarlo, perché inizialmente non abbiamo ancora alcuna arma. Poco dopo si entra in possesso di un tubo d'acciaio con cui sferrare solidi fendenti, ma che si rompe piuttosto in fretta. Total Chaos si dimostra da subito un survival intransigente: le armi si spaccano, vanno cambiate costantemente e possono anche essere costruite grazie al sistema di crafting, che permette di combinare bastoni, nastro adesivo, frammenti di vetro e tutti gli altri scarti raccolti a terra. Il protagonista soffre poi di una serie di condizioni che lo affliggono occasionalmente: la fame, che va placata mangiando ciò che si trova, oppure il panico davanti a creature particolarmente pericolose. E poi c'è il sanguinamento: quando un nemico colpisce, il nostro eroe comincia a sanguinare e subisce danni nel tempo. La condizione non si cura da sola, ma va tamponata usando bende o pastiglie.

È uno dei problemi di Total Chaos: le risorse per curare questo stato sono molto limitate, un po' come tutte quelle del gioco. Un problema concettuale reso ancora più impellente da due fattori. Il primo è che i nemici sono moltissimi, e per buona parte dell'avventura l'approccio con essi è fisico: ci si avvicina per colpirli, esponendosi ai loro attacchi. Tradotto in soldoni: si sanguina spesso. Il secondo fattore è che buona parte dei metodi di guarigione prevedono che si sviluppi un sanguinamento leggero. Gli stimpack, per esempio, sono siringhe energetiche che il nostro personaggio si inietta, ma se non si hanno bende per tamponare il sangue, si finisce per perdere in fretta l'energia curata, e diventa quasi inutile cercare di recuperare vita.

Ogni tanto bisogna usare il cervello e posare il piccone
Ogni tanto bisogna usare il cervello e posare il piccone

Fame e sanguinamento influiscono sulla stamina. I combattimenti sono furiosi, e la stamina diminuisce a ogni colpo tirato e ogni volta che si cerca di evitare un attacco del nemico. La schivata - e questo ci è piaciuto molto - può anche essere utilizzata per dare una spallata al mostro e farlo barcollare. Un'altra tecnica utile per superare gli scontri è lanciare oggetti di fortuna, come mattoni o bottiglie. I tempi di reazione, però, sono molto stretti, specialmente quando ci si trova accerchiati da tre o quattro nemici. Total Chaos è un videogioco molto difficile, e questo risulta chiaro sin da subito.

Bug, glitch e altri orrori

L'avventura prosegue alternando scontri, esplorazione e puzzle con un ritmo molto ben riuscito. A volte queste anime del videogioco si fondono, specialmente quando si affrontano certe tipologie di mostri con dinamiche uniche. Ci sono nemici che possono ucciderci con un solo colpo se ci raggiungono e camminano verso di noi solo quando distogliamo lo sguardo da loro. In questi frangenti bisogna quindi risolvere situazioni raccogliendo chiavi e aprendo porte senza mai guardare altrove. Un altro tipo di creatura è invece in grado di danneggiarci a qualsiasi distanza quando la guardiamo direttamente. Ci sono mostri che non sopportano la luce e che dobbiamo superare mantenendo accesa la flebile fiamma di un accendino, consapevoli che, una volta spenta, saremo spacciati. Alcuni degli scontri con i boss sono realizzati sfruttando il medesimo ragionamento laterale, lontano dalle dinamiche del classico FPS. Nel terzo capitolo c'è un lungo nascondino da brividi con una creatura che piange come un neonato. A tal proposito, va fatto un plauso al sonoro di Total Chaos, sempre puntuale e suggestivo, capace di fare paura soprattutto quando ci si muove nelle ambientazioni frutto della mente del protagonista.

Pur essendo tutt'altro che indimenticabile visivamente, su console Total Chaos soffre di un framerate bellerino
Pur essendo tutt'altro che indimenticabile visivamente, su console Total Chaos soffre di un framerate bellerino

Pur essendo tutto un po' grezzo e sgraziato, molto spesso le cose funzionano e le situazioni risultano ben costruite, specialmente nei momenti più d'atmosfera: i nemici piazzati ad hoc per uscire fuori al momento giusto, le visioni, le citazioni ai classici del genere come la nebbia e la radio che gracchia. È giusto ripeterlo: Total Chaos è zeppo di belle intuizioni. Il problema, però, è che il videogioco, almeno nella versione Xbox Series X, è uscito in condizioni tecniche quasi disastrose. Total Chaos soffre di costanti cali di framerate, con oscillazioni importanti che lo trascinano giù fino a una manciata di frame al secondo, pur non essendo di certo un videogioco indimenticabile dal punto di vista grafico. Anzi.

La questione più grave, però, è rappresentata dai bug. Uno in particolare ci ha costretti a ricominciare il titolo dall'inizio, arrivati alla fine del terzo capitolo. Dopo una lunga sessione senza punti di salvataggio, ne abbiamo incontrato uno, abbiamo salvato e siamo morti contro il boss trovato poco dopo. Ricaricando la partita, il videogioco ci ha riportato all'inizio del capitolo, ma con l'inventario aggiornato all'ultimo punto di salvataggio. Questo ha creato un blocco nella progressione, perché Total Chaos aveva eliminato dal livello chiavi e oggetti fondamentali per proseguire l'avventura. Non c'è stata altra soluzione se non ripartire da capo. Da quel momento abbiamo deciso di tenere più slot di salvataggio per creare delle ancore di sicurezza nel caso in cui fosse successo di nuovo.

Il banco da lavoro permette di creare armi e oggetti, ma a volte non funziona per colpa di un bug
Il banco da lavoro permette di creare armi e oggetti, ma a volte non funziona per colpa di un bug

Una volta superato quel momento alla fine del terzo capitolo, comunque, i bug non sono mancati. Fortunatamente nessuno ci ha impedito di proseguire di nuovo, ma la sensazione era di trovarci costantemente sull'orlo del disastro: sistematicamente sparivano tutti i documenti nell'inventario, il banco di lavoro per il crafting ha smesso di funzionare decine di volte, i mostri ci colpivano attraverso le pareti e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo l'impressione è stata di trovarsi davanti a una situazione che, almeno su console, va ben oltre quell'espressione bonaria con cui abbiamo aperto la recensione.

Conclusioni

Versione testata Xbox Series X
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Microsoft Store
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Total Chaos è un videogioco che nasce da un altro videogioco. È interessante studiare e osservare cosa sia rimasto di Doom II all'interno di questo survival horror, che ha delle bellissime idee, è molto longevo e possiede una componente survival spietata, anche se soffre di qualche problema nella distribuzione delle risorse. Il più grande inconveniente, però, è senza ombra di dubbio la situazione tecnica: il framerate instabile e, soprattutto, la presenza massiccia di bug che possono perfino impedire la corretta progressione nell'avventura. Noi, per esempio, siamo stati costretti a ricominciare da capo arrivati a circa metà del gioco. Gli errori sono numerosi e differenti e, in questo stato, risulta difficile consigliare Total Chaos, nonostante i suoi meriti e la genesi filologicamente interessante.

PRO

  • L'atmosfera horror è perfettamente riuscita
  • Il combattimento è furioso e restituisce una sensazione molto fisica
  • La componente survival contribuisce a creare tensione

CONTRO

  • Le risorse sono distribuite in maniera poco intelligente
  • Tecnicamente è instabile, il framerate a volte è disastroso
  • Numerosi bug, alcuni impediscono perfino di continuare la partita