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WarioWare: Get It Together!, la recensione del folle ritorno dell'antieroe di Nintendo

Ecco la nostra recensione di WarioWare: Get It Together!, in arrivo il 10 settembre su Nintendo Switch: sarà una rinascita per la serie?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   08/09/2021

Nella nostra recensione di WarioWare: Get It Together! tenteremo di capire quanto sia valido questo nuovo episodio della serie Nintendo e quanto sia difficile crearne uno che possa risultare rilevante ai giorni nostri. Perché il lavoro svolto in collaborazione tra Intelligent Systems e Nintendo, diretto dal veterano Goro Abe, è tutt'altro che banale: nella realizzazione, ma soprattutto nelle scelte di game design.

Abbiamo ripercorso la storia del personaggio, e conseguentemente della serie WarioWare, qualche giorno fa: quando uscì il primo capitolo era il 2003, e la console dominante del mercato portatile era Game Boy Advance. Il gioco era stato sviluppato internamente (da SPD, ex R&D1) come una specie di scommessa: era stata presa una modalità secondaria di Mario Artist: Polygon Studio per 64DD (di per sé un gioco secondario), con l'intento di renderla un'opera completa e vendibile separatamente.

Questo titolo proponeva una serie di minigiochi essenziali e a un ritmo serrato: dei compiti semplici, basati sulla rapidità di comprensione ed esecuzione. Il progetto si rivelò un successo e da lì in poi la saga sarebbe apparsa su qualsiasi console Nintendo, tascabile e non. A livello commerciale, e anche a livello qualitativo, WarioWare ha toccato il suo apice su Nintendo Wii e Nintendo DS. Delle console perfette per esaltare la sua semplicità e la sua versatilità: non è un caso che WarioWare: Smooth Moves abbia accompagnato il lancio di Nintendo Wii, e abbia mostrato come pochi altri le potenzialità del Wiimote.

In sintesi, potremmo dire che la traiettoria di WarioWare sia stata opposta rispetto a quella dell'industria dei videogiochi. Ai tempi della prima uscita il suo approccio era sperimentale e coraggioso: si sarebbe addirittura rivelato anticipatorio rispetto al casual gaming (e a un certo tipo di mobile gaming mordi e fuggi). Le due traiettorie si sono unite in era Wii e DS, per poi lasciare WarioWare a brancolare nel buio: la sua identità veloce e istintiva, la sua vocazione al casual gaming, è ormai stata approfondita da tante altre compagnie e regna ormai su piattaforme diverse da quelle Nintendo (i dispositivi mobile, appunto).

La sfida principale di WarioWare: Get It Together! è proprio questa: com'è possibile oggi, nel 2021, creare un gioco che sia fedele ai concetti cardine della serie e che, allo stesso tempo, possa risultare interessante per giocatori occasionali e non? Scopriamo come Nintendo ha affrontato la questione, e se è riuscita a trovare una soluzione a questo rompicapo, nella nostra recensione; ricordandovi che il gioco sarà disponibile su Nintendo Switch, a 49,99 Euro, dal 10 settembre.

Personaggi e comandi

WarioWare: Get It Together!: l'artwork principale del gioco.
WarioWare: Get It Together!: l'artwork principale del gioco.

Sono due le vie che ha escogitato Nintendo per rendere WarioWare: Get It Together! un gioco rivelante nell'attualità. La prima è distaccare radicalmente la quantità di contenuti dall'essenzialità e dalla frenesia dell'esperienza: se in passato il menu e le modalità di WarioWare avevano assecondato la natura dei microgiochi, Get It Together! propone una grande, grandissima quantità di sfide e obbiettivi secondari: senza esagerare, e relativamente al budget utilizzato, è una sorta di Super Smash Bros. della saga (in quanto a menu, modalità e statistiche).

Ben più interessante, invece, è la scelta di game design attuata per "adattarsi alla contemporaneità". In passato WarioWare si basava su una serie veloce di microgiochi, della durata di qualche secondo, che diventavano via via più frenetici in caso di reiterato successo: bisognava capire cosa fare in pochi istanti e metterlo in pratica attraverso i pulsanti. Adesso non è più così. E la scelta fatta da Nintendo è tanto intrigante da una parte, quanto discutibile - a nostro parere - dall'altra. In sostanza, adesso non si comanda più un elemento variabile dello scenario, bensì un personaggio; e ogni personaggio ha abilità diverse. Ce ne sono di simili, ma anche di radicalmente diversi (a volte troppo diversi).

WarioWare: Get It Together!: due giocatori tentano di far avanzare un carrello.
WarioWare: Get It Together!: due giocatori tentano di far avanzare un carrello.

Questo approccio ha l'indubbio vantaggio di moltiplicare il numero dei microgiochi. In sostanza, se in passato le prove mutavano solamente in base alla difficoltà o al tempo disponibile, adesso il tutto è filtrato dal personaggio selezionato: alcuni si teletrasportano, alcuni planano, altri vanno sullo skate. Alcuni sparano in verticale, altri in orizzontale; altri ancora sparano ovunque, ma stanno fermi. Insomma, la meccanica classica ora ha una variabile in più: bisogna capire cosa fare, intuire come farlo in base al protagonista, e infine concretizzare l'intento.

La conseguenza negativa di quest'impostazione, non l'aveste già intuito, è che complica enormemente le cose. Enormemente non in senso assoluto, ma in riferimento ai giocatori occasionali: chi completa tutta la Storia ha il tempo di approfondire gradualmente i personaggi, anche attraverso un apposito (e obbligatorio) tutorial. Chi affronta per la prima volta l'esperienza con personaggi e stage già sbloccati, al contrario, si ritrova spesso impotente e confuso; ma ne parleremo meglio più tardi.

Per quanto concerne il sistema di controllo, è preciso e funzionale alla struttura di gioco. Si utilizzano solamente il Control Stick e il pulsante A (oltre a "più" e "meno" per le opzioni): un approccio sensato e semplice, che rende il gioco non solo adattabile, ma perfetto per essere esperito con un solo Joy-Con. Perfetto, appunto, per condividere l'esperienza offline.

Storia e single-player

WarioWare: Get It Together!: alcuni dei personaggi del gioco, nel filmato introduttivo.
WarioWare: Get It Together!: alcuni dei personaggi del gioco, nel filmato introduttivo.

La modalità principale del gioco, quella che nessuno potrà evitare e che serve ad apprendere le meccaniche fondamentali dell'opera, è la Storia. Anche in questo caso, e sempre con le dovute proporzioni, la Storia ha un valore simile a quella di Super Smash Bros. Ultimate: illustra ai giocatori le basi dell'opera e allo stesso tempo permette di sbloccare i personaggi e i livelli da approfondire in seguito.

La trama è piuttosto stravagante, coerentemente all'estetica della produzione: Wario e la sua (bullizzata) compagnia hanno creato un nuovo videogioco. Quando stanno per iniziarlo, pur ritenendolo completo, quest'ultimo si rivela talmente pieno di bug da risucchiarli al suo interno: in sostanza, si controllano dei personaggi di un videogioco che sono finiti loro stessi dentro a un videogioco. E devono estirpare i vari bug, che nel frattempo hanno rapito molti membri della compagnia, superando delle prove tematiche (culinarie, culturali, sportive, nintendocentriche e via dicendo). La Storia non è particolarmente lunga da terminare, parliamo di qualche ora, ma come detto è funzionale a padroneggiare tutte le meccaniche del titolo e, allo stesso tempo, a sbloccare la maggior parte dei contenuti nascosti.

WarioWare: Get It Together!: qui bisogna coalizzarsi per non far cadere il gelato!
WarioWare: Get It Together!: qui bisogna coalizzarsi per non far cadere il gelato!

Conclusa la Storia, rimane ancora molto da giocare. Ci sono delle missioni (su PlayStation si chiamerebbero Trofei) da portare a compimento, che sembrano inserite per far impazzire i giocatori ossessivi e completisti (bisogna massimizzare il livello di ogni personaggio, ad esempio, spendendo le monete guadagnate per fargli dei regali). C'è la Wariopedia, in cui è possibile affrontare ogni singolo microgioco sbloccato durante la Storia, apprezzandone così le tante mutazioni in base a difficoltà e personaggio.

Infine c'è la modalità Gran Varietà, votata principalmente al multiplayer, e - soprattutto - la Coppa Wario: una sezione che, di settimana in settimana, proporrà delle nuove sfide (stando all'unica attualmente presente, delle sfide piuttosto complicate). Perché in fondo WarioWare è questo: una volta presa dimestichezza col titolo, e stavolta ci vorrà molto più del solito, è divertente continuare a giocare per migliorare i propri record. Così da non sbagliare, con nessun personaggio, a ritmi sempre più serrati. La Coppa Wario è giocabile da chiunque abbia una connessione a internet, ma partecipare al ranking online richiederà un abbonamento a Nintendo Switch Online.

Multiplayer, accessibilità e aspetto

WarioWare: Get It Together!: la streghetta Ashley guarda sospettosa il robot cantante Mike.
WarioWare: Get It Together!: la streghetta Ashley guarda sospettosa il robot cantante Mike.

Il gioco si focalizza molto sul multiplayer, in particolare sulla condivisione dell'esperienza offline. Come dicevamo prima, WarioWare: Get It Together! utilizza solamente - durante i microgiochi - il Control Stick e il pulsante A. Un sistema di controllo estremamente semplice e intuitivo, perfetto per giocare con due singoli Joy-Con.

L'intera Storia, e di conseguenza l'intera Wariopedia, è affrontabile in multiplayer a due giocatori; in certi casi potranno affidarsi a un solo personaggio a testa, in altri dovranno comporre team da tre a cinque elementi.

Il Gran Varietà è una modalità inserita soprattutto per il multiplayer: al suo interno contiene vari minigiochi, o collezioni di microgiochi da affrontare in competizione (in questo caso, fino a quattro utenti). Alcuni sono estensioni di sfide incontrate durante la Storia, ad esempio il microgioco dei palleggi, che prosegue - supponiamo, noi siamo arrivati a cento - fin quando la sfera non cade a terra. Altri presentano dei modi particolari di affrontare gli stessi microgiochi: ad esempio, una serie potenzialmente infinita di sfide che termina soltanto allo scoccare dei cinque errori.

WarioWare: Get It Together!: a volte convivono stili grafici radicalmente diversi.
WarioWare: Get It Together!: a volte convivono stili grafici radicalmente diversi.

In ognuna delle tante circostanze descritte in questo paragrafo, bisogna sempre tenere a mente la questione personaggi: ne abbiamo parlato a inizio articolo, lo ribadiamo adesso. Da una parte i tanti protagonisti, e i loro differenti poteri, ampliano le variabili dell'esperienza, rendendola più sfaccettata e completa; dall'altra, inevitabilmente, la complicano parecchio.

L'accessibilità ne viene minata, tanto quanto ne viene esaltata la complessità. Anche a un giocatore esperto che non abbia affrontato la Storia, e che non conosca personaggi e relative abilità, servirà del tempo per prendere confidenza col sistema di gioco; comprensibilmente, un giocatore occasionale si troverà letteralmente spaesato. Spaesato dalla velocità delle sfide, dalla loro frenesia, ma soprattutto dall'illusorio senso di impotenza: in un titolo che si fonda sul ritmo, inserire un'altra variabile tra "capire cosa fare" e "farlo", e cioè "capire come farlo in base al personaggio", è una grande modifica in termini di game design. Anzi, una grandissima modifica.

WarioWare: Get It Together!: forse non c'è immagine migliore per comunicare quanto sia kitsch questo gioco.
WarioWare: Get It Together!: forse non c'è immagine migliore per comunicare quanto sia kitsch questo gioco.

L'aspetto, come sempre, è smaccatamente kitsch. E abbiamo il sospetto che, quantomeno in epoca Wii/DS, lo stile visivo del gioco gli abbia impedito di deflagrare a livello commerciale. Non importa, perché è una delle caratteristiche chiave dell'opera e, ben più importante, è in linea con la natura stramba e frenetica del game design. WarioWare: Get It Together!, fedelmente ai predecessori, accosta senza alcuna vergogna, in maniera consapevole e decisa, stili grafici enormemente diversi. Personaggi morbidi realizzati in grafica vettoriale, illustrazioni realistiche sullo sfondo, elementi di gioco poligonali; riproduzioni fedeli di classici Nintendo, statue credibili in proporzioni sensate, personaggi deformi disegnati male, templi, pezzi d'aglio, dentifrici realistici, catini cartoon e potremmo andare avanti per altre dieci righe. L'effetto complessivo è caratteristico e ben realizzato rispetto agli intenti.

Il sonoro accompagna fedelmente l'aspetto visivo e il ritmo di gioco, offrendo un mix di ingredienti tutt'altro che rilassanti; come, del resto, non è rilassante WarioWare: Get It Together!. Va citato il doppiaggio in italiano, non affatto scontato in una produzione del genere: ogni personaggio ha la sua voce, ed è indubbiamente una nota di merito, capace di affascinare chiunque, dall'appassionato al bambino che si approccia per la prima volta alla saga. Si rivela più apprezzabile nelle esclamazioni che nei filmati che segmentano la Storia, ma non possiamo certo lamentarci.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Multiplayer.it
8.0
Lettori (18)
7.5
Il tuo voto

Se nel 2003 la saga di WarioWare si è rivelata anticipatoria rispetto alla direzione che avrebbe intrapreso l'industria, in particolare quella mobile, in era Wii/DS si è trovata "al momento giusto nel posto giusto". Passato quel periodo, e subendo l'invasione dei dispositivi smart, ha dovuto reinventarsi non tradendo le proprie origini: c'è riuscita appieno solo ora, con WarioWare: Get It Together!. Forse il miglior episodio in assoluto per gli appassionati della saga: complesso, ricco di modalità e statistiche, con ampie possibilità di approfondire l'esperienza, nonché di confrontare online i propri record. Un risultato ottenuto a scapito dell'accessibilità: il fatto che l'interazione sia veicolata da un personaggio, e che ogni personaggio abbia abilità diverse (a volte molto diverse), altera in modo sostanziale il nucleo dell'opera, e complica l'esperienza ai giocatori occasionali, che si troveranno addirittura spaesati e impotenti. Considerando il focus sul multiplayer offline, e la natura arcade del gioco, non può essere considerato un semplice dettaglio; chiarito questo, ci troviamo di fronte al capitolo di WarioWare forse più completo, e ricco, mai realizzato.

PRO

  • Controlli semplici ed intuitivi
  • Circa duecento microgiochi, ognuno con molte variabili
  • Tante modalità
  • Ranking online per confrontare i propri punteggi

CONTRO

  • Scarsamente accessibile per i neofiti
  • Alcuni personaggi sono fin troppo diversi dagli altri
  • Se non amate gli arcade, potrebbe risultare ripetitivo