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I 10 filmati introduttivi che ci hanno fatto dimenticare di avere un pad in mano

Nel corso della storia, sono molti i videogiochi che hanno proposto in apertura delle sequenze interminabili che ci hanno impedito di giocare per molti minuti.

VIDEO di Diego Trovarelli   —   18/07/2022

Accendere la console... taaac. Inserire il disco... taaac. Prendere in mano il pad... taaac. Benissimo, ora non ci resta che... metterci a fare altro in attesa di giocare.

Eh già, perché nella storia videoludica sono molti i casi di lunghissimi filmati introduttivi che hanno trascurato un minuscolo dettaglio: noi vorremmo anche giocare, se non è troppo disturbo.

In questo articolo elencheremo dieci delle sequenze d'apertura che ci hanno fatto dimenticare di avere un pad in mano, e che ci hanno spinto a esclamare "Sì ma anche basta" mentre aspettavamo di prendere il pieno controllo del nostro alter ego. Come dite? Sì, anche basta infatti.

Cominciamo.

Eternal Sonata

La storia di Eternal Sonata era davvero piacevole
La storia di Eternal Sonata era davvero piacevole

Be', più che Eternal Sonata avrebbe fatto meglio a chiamarsi Eternal Assonnata. Il gioco di ruolo approdato una quindicina di anni fa su Xbox 360 prima e su Playstation 3 poi partiva con un prologo infinito, che ci costringeva ad ammirare atmosfere sognanti e paesaggi incantati girandoci i pollici.

Una storia musicale, originalissima e delicata quella del titolo targato Namco, che però stentava a prendere il via a causa di un inizio che non ne voleva proprio sapere di farci giocare.

Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

La fase iniziale di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots dura molto ma è davvero spettacolare
La fase iniziale di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots dura molto ma è davvero spettacolare

Hideo Kojima avrebbe voluto fare il regista nella vita, va bene, è risaputo, ok. Ma che c'entriamo noi? Il fatto che lui faccia di tutto per inserire filmati lunghi una quaresima in ogni gioco che firma non può essere un problema nostro. Dico bene, vero?

E invece dico male perché di tempo con il controller appoggiato sul divano se ne trascorre parecchio con le opere del papà di Big Boss. Abbiamo scelto Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots non per demeriti particolari ma perché la sequenza di apertura in Medio Oriente è davvero interminabile.

Come dici Hideo? Per qualche attimo si prende il controllo di Solid Snake per fare tre passi e sfuggire ai Gekko? Hai ragione, grazie mille per avercelo permesso. Scusa.

Yakuza 2

Alcune cinematiche in Yakuza 2 durano eoni
Alcune cinematiche in Yakuza 2 durano eoni

Chi si sorprende per la durata delle cinematiche di Yakuza probabilmente non ha mai giocato nemmeno un capitolo della serie; eppure il secondo episodio riesce nell'impresa di snervare anche il fan più scafato.

Il capitolo 1 dell'avventura è infatti introdotto da una scena di intermezzo che richiede dei giorni di ferie per essere guardata per intero, sebbene, lo ammettiamo, sia caratterizzata da situazioni adrenaliniche e momenti intensi. Al che, un utente che si crede furbo potrebbe pensare "Va be' vado a farmi un panino nel frattempo". Grosso errore.

Già perché a metà dei 23 minuti di video, quelle canaglie degli sviluppatori ci impongono di guidare Kazuma per venti metri, dico venti, fino a una tomba, in modo da far proseguire la sfilza di filmati. Ci asteniamo da qualunque altro commento perché siamo dei signori

Xenosaga Episode I: Der Wille Zur Macht

Tra prologo e titoli di testa, l'inizio di Xenosaga Episode I: Der Wille Zur Macht dura un'eternità
Tra prologo e titoli di testa, l'inizio di Xenosaga Episode I: Der Wille Zur Macht dura un'eternità

L'episodio 1 di Xenosaga è un altro esempio che in termini di indugio iniziale non le manda proprio a dire. Tra il prologo ambientato in Kenya e gli interminabili titoli di testa che scorrono 4000 anni dopo, il GDR di Monolith uscito su Playstation 2 ormai vent'anni fa è un inno all'attesa che sembrava voler fare tutto da solo, tanto da farci dubitare di esserne noi i possessori.

Nella storia raccontata dall'opera di Tetsuya Takahashi l'umanità ha abbandonato la Terra per colonizzare la galassia e vivere così nello spazio, ma noi abbiamo sempre sospettato che il motivo fosse perché non ne poteva più di questa sequenza introduttiva.

Valkyrie Profile: Lenneth

Nel prologo di Valkyrie Profile: Lenneth 'lunghezza' fa rima con 'tristezza'
Nel prologo di Valkyrie Profile: Lenneth "lunghezza" fa rima con "tristezza"

Porting per PSP dell'originale uscito su Playstation alla fine del 1999, Valkyrie Profile Lenneth è un J-RPG di stampo classico basato sulla mitologia scandinava e il suo immaginario.

Considerato ancora oggi, a distanza di anni, uno dei migliori esponenti del suo genere, Lenneth se la prende comodissima prima di ingranare, raccontandoci la triste vita della quattordicenne Platina in un prologo dai tempi biblici.

I genitori crudeli che la vogliono vendere come schiava; l'intervento dell'amico Lucian; la fuga nel bosco; la morte... il tutto condito da quel paio di secondi di pausa tra una battuta di un personaggio e l'altra che allungano la minestra fino al limite del sopportabile. Aiuto.

Shin Megami Tensei: Persona 4

Passa molto tempo prima che Shin Megami Tensei: Persona 4 ci permetta di prendere il controllo del nostro alter ego
Passa molto tempo prima che Shin Megami Tensei: Persona 4 ci permetta di prendere il controllo del nostro alter ego

Cast di personaggi fantastico, storia appassionante, gameplay stratosferico, sequenza d'apertura interminabile... Ehm, no, dimenticate l'ultima cosa. O meglio, provate a dimenticarla se ci riuscite, perché una volta che siete usciti indenni dall'introduzione di Persona 4 non sarà facile cancellarla dalla mente.

Proprio all'inizio, dopo che i suoi genitori si sono trasferiti all'estero per lavoro, il nostro protagonista viene mandato a vivere con lo zio nella ridente Inaba.

Tuttavia, passa una vita intera prima di iniziare a giocare davvero con il J-RPG di Atlus approdato poi su PsVita con la versione Golden; tempo che fortunatamente ci viene restituito in divertimento con tanto di interessi, grazie agli innumerevoli pregi di questo autentico capolavoro.

Legacy of Kain: Soul Reaver 2

Prima di ingranare Legacy of Kain: Soul Reaver 2 mette veramente alla prova la nostra pazienza
Prima di ingranare Legacy of Kain: Soul Reaver 2 mette veramente alla prova la nostra pazienza

Disponibile su PC, Dreamcast e sulla prima Playstation, Soul Reaver è stato senza ombra di dubbio una delle migliori avventure di fine anni novanta.

Il suo successore, nato anch'esso dal lavoro di Crystal Dynamics e datato 2001, prende il via subito dopo gli eventi narrati nel prequel: un confronto tra Raziel e l'arcinemico Kain, qualche schiaffone che vola tanto per gradire, e un tuffo in un varco temporale per innescare la narrazione.

Un preambolo doveroso e tutto sommato utile insomma, se non fosse che per controllare finalmente il nostro vampiresco avatar sia necessario digerire anche un colloquio con il Guardiano del Tempo, che per l'occasione sembra più logorroico di un anziano nella sala d'aspetto di un medico. E mollaci!

Okami

Okami è davvero un gioiello
Okami è davvero un gioiello

Ci sentiamo un po' in colpa a includere in questo elenco quell'opera d'arte in movimento che è Okami, ma in amore, in guerra e nelle liste di Multiplayer tutto è concesso.

Il titolo pubblicato da Capcom che ha visto per la prima volta la luce nel 2006 su PS2 ci regala una storia delicata e intensa, che spazia tra miti e leggende della tradizione shintoista e decisive lotte contro demoni e oscurità.

Un'avventura arricchita da uno stile artistico straordinariamente evocativo ma che rimane in folle per tutta la durata della sua verbosa sequenza introduttiva, caratterizzata da un minutaggio davvero scaccia-giocatori.

Vagrant Story

Vagrant Story è un GDR che anche oggi non sfigurerebbe
Vagrant Story è un GDR che anche oggi non sfigurerebbe

Vagrant Story ha rappresentato una delle più luminose esclusive Playstation ai tempi della prima, mitica scatoletta grigia; un prodotto dotato di personalità e stile, e che ha saputo mettere in campo idee molto audaci.

Si tratta di un gioco di ruolo raffinatissimo con una spruzzata di action-adventure; peccato che di azione e avventura se ne vedano però ben poche durante la fase iniziale, che si protrae per oltre venti minuti alternandosi con i titoli di testa.

Chiacchiere, chiacchiere e - indovinate un po'? - ancora chiacchiere, in mezzo alle quali ci viene concesso di menare le mani giusto contro un paio di misere guardie e un mostriciattolo alato piovuto dal cielo.

Heart of Darkness

Heart of Darkness fu un titolo che subì enormi ritardi
Heart of Darkness fu un titolo che subì enormi ritardi

In termini di mero minutaggio, il filmato di apertura di Heart of Darkness non può reggere il confronto con le altre introduzioni che abbiamo scelto: 7 minuti scarsi sono una durata che oggi non desta troppo scalpore, eppure nel 1998 era tutta un'altra storia. All'epoca dell'uscita del titolo pubblicato da Infogrames, la cinematica iniziale che seguiva i guai del vivace Andy sembrava infatti durare un'era geologica.

Prima di prendere il pieno controllo del ragazzino, impegnato nella ricerca del suo fedele amico Whiskey, ne vedevamo davvero di tutti i colori, tra scuola, un'eclissi solare e un volo con conseguenze catastrofiche. Una cutscene che ha fatto storia e che i videogiocatori di vecchia data difficilmente dimenticheranno.

Voi cosa ne pensate? Quali sono le sequenze introduttive che più vi hanno fatto penare prima di iniziare a giocare sul serio? Diteci la vostra nei commenti