Del piacevole (e fangoso) contesto nel quale i ragazzi di Wargaming.net ci hanno invitato per celebrare la patch 8.0 di World of Tanks ne abbiamo già parlato qui, e ora è arrivato il momento di un resoconto dedicato alla parte più "seria" dell'evento. Una conferenza stampa appositamente organizzata ci ha permesso di saperne di più sulla direzione in cui si sta muovendo la compagnia, che si avvia nel 2013 a compiere il quindicesimo anno d'età.
8.0 e dintorni
Viktor Kisliy, CEO di Wargaming.net, non è il tipico amministratore delegato. Niente giacca e cravatta, niente viso lampadato. Senza sapere di chi si tratti, lo si potrebbe facilmente scambiare per uno dei ragazzi del reparto PR. Eppure, dietro ai modi conviviali, c'è in realtà un personaggio estremamente interessante e capace, molto consapevole del delicato contesto in cui la sua compagnia si muove, e decisamente intenzionato ad evitare l'effetto bolla di sapone.
I free to play possono sembrare facili da gestire, ma non è affatto così. World of Tanks sta vivendo di un gioco d'equilibri su più fronti, da una parte cercando di trovare la giusta misura tra gratificazione del giocatore e spinta all'acquisto, dall'altra tra accessibilità del gioco, credibilità storica e spendibilità in ambito E-Sport. Soprattutto quest'ultima sta dando molto lavoro da fare ai programmatori della compagnia, al punto che ormai ogni piccola aggiunta al gioco richiede mesi di ribilanciamento dei contenuti prima di poter essere confermata. Proprio questo è stato il caso della tanto sospirata patch 8.0, la cui principale aggiunta al gameplay è una simulazione della fisica che permette ora collisioni credibili tra i carri, la possibilità di spingersi a vicenda giù dai pendii e un comportamento più realistico dei cingolati sul terreno. A questo si aggiungono inoltre le basi tecniche per l'account unico, molto importante per favorire l'ingresso sul mercato dei prossimi due giochi della compagnia, World of Warplanes e World of Warships. Non solo un login unico per tutti e tre i giochi, ma anche la possibilità di trasferire l'esperienza guadagnata in uno per sbloccare pezzi in un altro, molto importante soprattutto al lancio dei nuovi titoli (quello di Warplanes dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno, salvo ritardi).
A proposito dei due nuovi giochi in uscita, si è parlato anche di rischio di "cannibalizzazione" all'interno della vasta community. I ragazzi di Wargaming non sembrano molto preoccupati dalla cosa, e Kisliy ha persino citato Steve Jobs: "se non cannibalizzi te stesso, lo farà qualcun altro". In altre parole, ai ragazzi di Wargaming non preoccupa un eventuale spostamento in massa da Tanks a Warplanes (e, un domani, a Warships), purché la community rimanga fedele ai prodotti della compagnia, e l'account unico conferma queste ampie vedute.
Si è poi parlato dell'aggiunta dei tank inglesi, e di cosa abbiano di così speciale. Di certo, i britannici hanno praticamente inventato il concetto di carro armato, e sono stati spesso all'avanguardia nella sua evoluzione. Kisliy ha descritto i carri inglesi come "l'incontro tra la precisione tedesca e la mobilità americana", evidenziandone la versatilità. Inoltre, permettono di montare gli stabilizzatori verticali per i cannoni prima del solito, già al Tier 7, guadagnando precisione durante il movimento. Presentano anche una penetrazione dell'armatura migliore rispetto a quella di altri tank, oltre ad una velocità media notevole, sia di crociera, sia per quanto riguarda i tempi di ricarica.
Per quanto riguarda il lavoro che ha preceduto la loro integrazione, circa dieci persone hanno lavorato a tempo pieno facendo ricerche sia presso musei e sulla carta, sia affidandosi a un military advisor.
Q&A e prova diretta
Abbiamo posto qualche domanda a Kisliy, concentrandoci soprattutto su Warships, al momento il gioco meno conosciuto dei tre. In particolare, abbiamo chiesto se i controlli e il gameplay in generale si riveleranno molto più complicati rispetto a quelli di Tanks e Warplanes, data la necessità di controllare a turno le molte postazioni di fuoco a disposizione delle navi da guerra. La risposta è stata naturalmente affermativa, sebbene l'intenzione di Wargaming sia sempre quella di favorire il più possibile l'accessibilità dei suoi prodotti. Le portaerei ad esempio, avranno una sorta di intelligenza artificiale dedicata esclusivamente agli aerei, che potranno essere lanciati manualmente ma si controlleranno da sé una volta in aria.
Per quanto riguarda invece la dimensione delle mappe giocabili, questa si manterrà grosso modo sui livelli di Tanks e Warplanes, quindi generosa, sebbene con qualche concessione alla realtà. Non mancheranno comunque tratti di terra affiorata, come isole, atolli e costiere. Quanto alla nostra prova diretta, i tank inglesi, alcuni tra i migliori del mondo in senso assoluto, appaiono come un'aggiunta molto gradita al gioco, e in un certo senso "dovuta". Abbiamo provato diversi pesi medi e massimi, scoprendo come si pongano sostanzialmente nel mezzo, ossia unendo maneggevolezza e buona resistenza al fuoco nemico. La 8.0 ha introdotto inoltre le mimetiche adattive, dedicate ai vari ambienti, permettendo di equipaggiare automaticamente la verniciatura adeguata al contesto, con bonus diretti all'invisibilità. L'aggiunta di una simulazione della fisica ha giovato molto ai quegli inevitabili momenti in cui il combattimento dalla distanza lascia il passo a scontri più intimi, permettendo al giocatore di sviluppare nuove tattiche di "speronamento", o di sfruttare il territorio circostante a proprio favore. Dal punto di vista puramente grafico, i passi avanti quanto a qualità delle texture e dell'illuminazione dinamica si notano, sebbene non costituiscano una rivoluzione visiva. In compenso, le prestazioni sono generalmente migliorate, garantendo una manciata di FPS in più anche su sistemi non troppo aggiornati.
Anche dal punto di vista del sonoro si notano diversi upgrade, con effetti più realistici per la maggior parte dei tank. Nel complesso, si tratta senza dubbio dell'update più corposo mai dedicato a World of Tanks, uno in grado di cambiare radicalmente alcune abitudini di gioco, e la maggior parte per il meglio. Wargaming.net continua con le sue solide politiche: da una parte, continuare ad espandere la community di World of Tanks, farne un gioco altamente competitivo, e mantenere il bilanciamento tra coloro che scelgono di investirci denaro vero (tra il 20 e il 30% degli utenti complessivi) e i free player, senza rovinare l'esperienza per nessuno. Dall'altra, lavorare sull'aspetto E-Sport, portando a termine il lancio della lega dedicata e inserendo in tutti gli aspetti di gioco il supporto necessario. Tutto questo, senza dimenticare il lavoro di sviluppo e rifinitura di Warplanes e Warships, per poi integrarli nel contesto. Progetti a lungo termine che fanno intuire come Wargaming.net sia una compagnia molto consapevole del mercato in cui si muove, e che il suo enorme successo non sia certo dovuto a semplici fortune o coincidenze. Se qualcuno si stesse chiedendo quale sia il passo successivo rilasciato anche Warships, si metta il cuore in pace. Il quarto gioco firmato Wargaming non esiste ancora nemmeno sulla carta, e lo stesso Kisliy ha confermato come "le scelte possibili sono molte, ma ci muoveremo con moltissima cautela".