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Ritorno al passato

Con Might & Magic X Legacy, Ubisoft riesuma una vecchia gloria: lo abbiamo provato in anteprima

PROVATO di Umberto Moioli   —   25/03/2013

Gli ultimi anni, soprattutto grazie alla diffusione della distribuzione digitale, sono stati segnati da un'interminabile sequela di vecchie glorie o nuove proprietà intellettuali ispirate a classici del passato. Anche nel genere dei giochi di ruolo, accanto alle produzioni più grandi e ambiziose, è stato tutto un fiorire di titoli sperimentali, spesso impegnati a rivedere meccaniche e tematiche tipiche delle origini del genere.

Ritorno al passato

Ubisoft intende cavalcare quest'onda riprendendo in mano l'originale Might & Magic, il cui primo capitolo risale addirittura al 1986. Might & Magix X Legacy, in uscita entro l'anno esclusivamente su PC, ci porta nei dintorni della città di Karthal, un luogo dove fazioni e gilde si stanno combattendo senza esclusione di colpi per ottenere il controllo della regione circostante. La demo che il publisher transalpino ha portato al PAX East di Boston era estremamente breve e priva di molti contenuti ancora in lavorazione, ma ci ha comunque dato modo di verificare i progressi su questo attesissimo ritorno al passato.

Senza compromessi

Might & Magic X Legacy non riparte dagli ultimissimi capitoli della serie, ma fa un salto carpiato indietro fino al quarto e quinto episodio, riproponendo la classica mappa a griglia e quindi il caratteristico sistema di movimento "su binari". Chiunque avesse giocato Legend of Grimrock, recentissimo successo indipendente di cui è in lavorazione un seguito, sa più o meno di cosa stiamo parlando. Rispetto all'indie finnico, che si è fortissimamente ispirato a Dungeon Master, Legacy si rifà alle avventure originali di Might & Magic, ponendo quindi maggior attenzione sulla componente esplorativa, narrativa e sugli ambienti aperti.

Ritorno al passato

La nostra demo iniziava proprio alla luce del sole, con una guardia che ci incaricava di cercare una dolce fanciulla sperduta chissà dove nei pressi di una grotta. Il party di quattro personaggi che controlliamo è totalmente personalizzabile, a partire dalla razza dei componenti che acquisiranno nel tempo esperienza e quindi nuove abilità. Le dodici classi inserite sono state rivelate solo in parte ma, dal poco che sappiamo, sono anch'esse nel nome della tradizione. Il Ranger, ad esempio, è prevedibilmente un ottimo damage dealer dalla distanza, veste armature leggere ed è anche capace di alcune magie di supporto. Il Freemage invece è una sorta di coltellino svizzero quando si tratta di scuole di magia, padroneggiandole tutte in maniera però superficiale. Dal poco visto, Ubisoft non sta lesinando sui menù e le opzioni per personalizzare al massimo il party, quindi si prospetta un'esperienza piuttosto hardcore. Anche il sistema di combattimento resta rigorosamente a turni, dotato di importanti elementi strategici. La versione dimostrativa era completabile senza penare troppo, ma ci hanno garantito che quella finale non si risparmierà sulla complessità degli incontri e dei puzzle.

Ritorno al passato

La grafica attraverso cui verrà messa in scena la penisola di Agyn, scenario dell'avventura e porzione di Ashan mai mostrata prima, è interamente tridimensionale e nel complesso piuttosto spoglia, ma lo stile sembra fedele a quello delle precedenti uscite del franchise. Non abbiamo avuto modo di vederlo in azione, ma lo scorrere del tempo verrà segnato da un ciclo giorno-notte a cui corrisponderanno differenti eventi e incontri. Insomma c'è tutto quello che serve per portare a buon fine questa operazione nostalgia, magari avvicinando alla serie qualche giocatore più giovane in cerca di emozioni forti. Ancora non sappiamo il prezzo ma, considerando la distribuzione esclusivamente online, ci aspettiamo venga chiesto un esborso economico contenuto. Un successo commerciale potrebbe voler dire il ritorno in pianta stabile di una saga dimenticata da oramai troppo tempo.

CERTEZZE

  • Vecchia scuola
  • Sembra che la formula originale non venga "banalizzata"

DUBBI

  • Non sarà semplice andare oltre al tributo e innovare