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Fallout: Project Brazil

Abbiamo provato la prima parte di Project Brazil, un vero e proprio capitolo amatoriale della serie post-nucleare che fa da ponte tra Fallout 2 e Fallout: New Vegas

SPECIALE di Mattia Armani   —   28/06/2013

Project Brazil è un'ambiziosa modifica per Fallout: New Vegas. Un progetto massiccio che promette di regalarci, nel vero senso della parola, un nuovo Fallout con una trama complessa, bivi, fazioni e un'enorme mappa da esplorare. E nella super modifica del Project Brazil Team c'è proprio tutto, dalla cinica presentazione in stile cartoon, elemento tipico della serie, al fatidico zoom-out sulla città distrutta che ci porta, passando per la mitica introduzione doppiata da Ron Perlman, al prologo giocabile che integra scelte e customizzazione del personaggio all'interno dei primi frangenti di trama. Non mancano, inoltre, tonnellate di terminali che consentono di controllare torrette e scoprire informazioni o, addirittura, di giocare alla versione alpha di un'avventura testuale, con tanto di inventario, chiamata Cybercore. Davvero niente male per una produzione amatoriale, anche se per ora tutto questo è limitato al primo episodio, di una serie di tre, che include solo tre ore di gioco.

Fallout: Project Brazil

Un'introduzione, in sostanza, ma ricca di contenuti e già sufficiente per soppesare il potenziale del progetto. Project Brazil è ambientato nel 2260 e fa da ponte tra Fallout 2 e Fallout: New Vegas. I due titoli sono infatti collegati, a differenza di Fallout 3 che segue tutt'altra linea narrativa. Torniamo, insomma, in California e questa volta ci troviamo tra le colline di San Bernardino. Nel Vault 18 la vita scorre tranquilla e gli abitanti del rifugio antiatomico sono riusciti a organizzare persino un torneo di football. Niente sport estremi, a differenza di quanto accade in superficie, per una comunità civile che è sempre riuscita a evitare guerre e crisi. Ma l'orribile realtà esterna si è già infiltrata nel Vault nella forma di un membro dell'Enclave in incognito. Rivelata la spia la situazione degenera in una sommossa, come accade puntualmente quando la pericolosa organizzazione cerca di orientare gli eventi in base alle proprie, deliranti visioni. Ed è a questo punto che il giocatore si trova di fronte al primo bivio importante, e questo accade all'interno di un contesto già influenzato dalle scelte, apparentemente meno rilevanti, compiute precedentemente. Un'articolazione sorprendente, anche per un prodotto commerciale, che mostra una capacità narrativa di ottimo livello. Evitiamo, ovviamente, di rivelare dettagli, vista l'importanza del libero arbitrio nella fruizione dell'esperienza, ma possiamo dire che tutto comincia con una partita di football e con un infortunio che può avere conseguenze inaspettate.

War. War never changes

La scelta di New Vegas come base del progetto, nonostante Fallout 3 abbia venduto un numero maggiore di copie anche su PC, è stata in gran parte dettata dall'ambientazione. Project Brazil, come abbiamo anticipato, è ambientato nella West Coast e sfrutta gli asset del titolo Obsidian di cui è in qualche modo prequel. Ma, nonostante il desiderio di raccontare qualcosa che sia sensato nell'universo di Fallout, gli sviluppatori, come abbiamo anticipato, hanno optato per una zona completamente inedita, quella di San Bernardino, in modo da evitare sovrapposizioni e incastri potenzialmente scomodi. Ci sono, comunque, altri vantaggi legati a New Vegas tra i quali spiccano un complesso sistema di modifica delle armi, la possibilità per gli sviluppatori di attribuire a personaggi e creature specifiche resistenze ai danni e una serie di mosse speciali S.P.A.V., ovvero colpi mirati a specifiche parti dell'avversario, anche per le armi da corpo a corpo.

Fallout: Project Brazil

Vista la natura non ufficiale del progetto non è detto che Bethesda tenga conto di quanto narrato dagli sviluppatori indipendenti in questo capitolo, anche se Brandon Lee, figura rappresentativa del progetto, se lo augura. In ogni caso i dialoghi e l'inventiva degli sviluppatori trascendono considerazioni di questo tipo, visto il valore dell'opera anche come entità a sé stante. Le tre ore di gioco di questa prima parte del titolo sono un concentrato di battute, di doppisensi e citazioni, con i dialoghi che rivestono un ruolo fondamentale anche in relazione al gameplay. Le statistiche di gioco sono state sfruttate come nei vecchi Fallout e vanno a determinare in modo radicale l'esito di tutte le azioni e non solo del combattimento. Tra queste azioni la più frequente, sempre che non decidiate di fare i killer, è il dialogo che offre molte risposte extra a un personaggio dotato di un buon intelletto. Ma non è detto che una persona intelligente sappia automaticamente gestire una platea e per questo gli sviluppatori hanno introdotto la skill "orazione" che determina proprio la capacità di parlare a più persone per ammaliarle o convincerle di qualcosa. Un'aggiunta che, al pari dei bivi e delle feature specifiche di New Vegas, sottolinea l'apprezzamento, da parte degli sviluppatori, per la componente ruolistica.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7
  • Processore: Intel Core-i7 920
  • Memoria: 6GB RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 570

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7/Vista/XP
  • Processore: Dual Core 2.0GHz
  • Memoria: 2GB RAM
  • Hard Disk: 10GB
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 6, ATI 1300XT

Una mod di qualità professionale per Fallout: New Vegas, un nuovo mondo da esplorare

Una partenza in grande stile

Project Brazil, in definitiva, è un progetto interessante e imponente. Le tonnellate di dialoghi, i numerosi scritti, le quest originali, la possibilità di scelta e un design più che discreto del mondo di gioco vanno a costruire un'esperienza coinvolgente e dalla qualità impressionante se consideriamo che nasce in modo amatoriale. La qualità delle voci, a dire il vero, non è sempre professionale, anche se lo sforzo e il risultato sono complessivamente di alto livello.

Fallout: Project Brazil

Purtroppo, nonostante la lunga attesa, il primo dei tre episodi che andranno a costituire l'esperienza completa dura solo 3 ore. L'esplorazione della mappa ne prende 7 ma per avere fazioni e gameplay più libero sarà necessario aspettare il secondo episodio, chiamato "Second Installment" che, secondo le poche informazioni lasciate trapelare dal team di sviluppo, coinvolgerà il giocatore in una situazione di tensione tra la New California Republic, la pericolosa gang dei Survivalist e una vecchia conoscenza, ovvero i rimasugli dell'armata di mutanti un tempo controllata dal campione di deformità Richard Grey. Purtroppo la seconda parte del titolo, che oltre a essere più libera sarà anche più ampia e corposa, non ha ancora una data ma gli sviluppatori hanno già rivelato la misura del progetto completo. A lavori conclusi, Project Brazil potrà vantare una mappa di misura comparabile a quella del mondo di Fallout 3 e dialoghi per 5.000 righe di testo doppiate da oltre venti attori. La speranza, ovviamente, è che tutte gli episodi abbiano la qualità più che convincente del "First Installment" e le basi per essere ottimisti ci sono tutte.