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Una piccola meraviglia

Ori and the Blind Forest sorprende e ammalia anche alla GamesCom

PROVATO di Antonio Jodice   —   15/08/2014

Secondo appuntamento con Ori and the Blind Forest, qui alla GamesCom, dopo che ci aveva stupito piacevolmente all'E3 e che adesso si conferma come uno dei giochi migliori in arrivo su Xbox One e PC il prossimo autunno, mentre la versione 360 è prevista per il prossimo anno. Nato come titolo indipendente, realizzato da un team di 20 ragazzi sparsi in tutto il globo, Ori è un action "metroidvania" che vede una piccola creaturina bianca intenta a liberare una foresta da delle creature malefiche e lo fa con un set di poteri che crescono con l'andare del gioco in un mondo renderizzato a 1080p e 60 fotogrammi al secondo. Proprio questo punto è fondamentale per gli sviluppatori, la fluidità che consente un controllo pixel perfect senza alcun tipo di latenza così da far sentire il giocatore in assoluto controllo del protagonista per fargli eseguire salti e attacchi al millimetro. La grafica è sontuosa, ma lo potrete vedere dalla video anteprima di questa pagina, ed è tanto piaciuto a Microsoft da pagare per farlo diventare un titolo dei Microsoft Studios.

Ori and the Blind Forest si conferma come uno dei giochi più interessanti PC e Xbox One di quest'anno

Se durante l'E3 gli sviluppatori avevano mostrato una demo all'inizio del gioco tutta focalizzata su un normale sviluppo orizzontale delle mappe, qui alla GamesCom si sono spinti oltre con un livello da affrontare dopo circa tre ore di gioco con Ori già in grado di compiere alcune mosse speciali e nello specifico una sorta di scivolata a mezz'aria in grado di rallentare il tempo quando ci si prepara ad effettuarla. Premendo il tasto apposito vicino all'animale si forma una freccia nella cui direzione verrà effettuata la scivolata consentendogli sostanzialmente di spostarsi volando compiendone una dietro l'altra.

Una piccola meraviglia

Il talento degli sviluppatori, però, si capisce quando ci viene detto che impattando con il corpo della freccia una delle sfere di energia lanciate dalle creature che abitano la foresta queste schizzeranno nella direzione opposta della freccia stessa. Se Ori deve distruggere un pezzo d'albero per accedere a un'area segreta, deve saltarci sopra in direzione opposta mentre una sfera d'energia attraversa la croce del balzo. La sfera andrà a distruggere l'ostacolo liberando il passaggio. Sui salti che Ori deve fare per risalire l'albero vengono costruiti mille puzzle logici, fino a quelli che comprendono dei tunnel nelle pareti esterne dell'albero che servono al protagonista per teletrasportarsi dall'estrema sinistra alla destra e viceversa: più volte si devono indirizzare le frecce d'energia attraverso questi varchi per andare a colpire oggetti più in alto nell'albero, senza dimenticare di continuare a tenere d'occhio Ori stesso. La corsa in verticale proseguiva fino al raggiungimento del cuore dell'albero, pulsante e avvolto da spine, che andava liberato risolvendo due puzzle ambientali sempre con i salti e la scivolata a mezz'aria. Fatto questo, un torrente inondava l'albero costringendo Ori a una fuga a perdi fiato verso una notte coperta di stelle, passando tra salti, sporgenze mortali, pezzi di legno portati dall'acqua e tanta atmosfera. Proprio queste sequenze, emozionanti a dire poco, sostituiranno nelle intenzioni degli sviluppatori i boss, che non ci saranno. Molto meglio momenti epici con cui emozionarsi e con cui mettere alla prova le proprie capacità di giocatori che dei combattimenti banali e ricalcati su meccaniche viste e riviste. Dovesse essere tutto così, Ori and the Blind Forest sarà in grado di lasciare un segno importante nel panorama delle uscite di fine anno.

CERTEZZE

  • Realizzazione tecnica e artistica sopraffine
  • Un gameplay preciso al pixel
  • Tante, tante idee

DUBBI

  • Da valutare la longevità