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Alla ricerca dell'Atlas

In occasione del PlayStation Experience di Las Vegas, Hello Games ha diffuso nuovi video e informazioni sul suo ambizioso gioco sci-fi in sviluppo per PlayStation 4

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   12/12/2014
No Man's Sky
No Man's Sky
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Pubblicizzato come uno degli appuntamenti più particolari e interessanti dello scorso PlayStation Experience di Las Vegas, l'evento intitolato A Night Under No Man's Sky si è rivelato essere un concerto da più di un'ora dei 65dayofstatic, la band inglese che realizzerà la colonna sonora dell'ambizioso gioco fantascientifico di Hello Games, tra pezzi inediti e alcuni brani già pubblicati negli anni passati.

Alla ricerca dell'Atlas

Da Prisms a Crash Tactics, da Taipei alla nuova Supermoon, il gruppo guidato da Joe Shrewsbury ha dimostrato come il suo post-rock dalle influenze elettroniche e dal forte uso del synth sia in grado di sposarsi perfettamente con le atmosfere e i toni di No Man's Sky. Col naso all'insù, infatti, il pubblico dell'Experience teneva d'occhio i tre maxischermi alle spalle della band, facendo molta attenzione al collage di filmati già noti e sequenze di gioco inedite preparato assieme ai ragazzi di Hello Games. Attraverso due trailer pubblicati a pochi giorni di distanza, una manciata di interviste e gli spezzoni di gameplay mostrati al concerto, il team di sviluppo guidato da Sean Murray ha cautamente diffuso nuove informazioni e indizi su quello che è indubbiamente uno dei giochi più interessanti in arrivo il prossimo anno.

Dal commercio ai portali

Uno degli elementi di gioco su cui Hello Games ha voluto focalizzare l'attenzione dei nuovi filmati è stato senza dubbio quello delle stazioni commerciali. In uno dei due trailer si vede infatti il giocatore arrivare su Achaia, un pianeta innevato che agli appassionati di Star Wars avrà ricordato sicuramente i deserti ghiacciati di Hoth. Pochi istanti e si atterra in una delle piattaforme di una stazione di commercio, dove i giocatori potranno acquistare risorse, armi, potenziamenti per la tuta o intere navi. La qualità, la quantità e la varietà delle merci che sarà possibile acquistare dipenderà sia dal livello della stazione commerciale, sia dalle navi che in quel momento si troveranno nella base, e questo vuol dire che ci sarà un continuo rinnovo degli oggetti in vendita.

Alla ricerca dell'Atlas

Un caccia a cui si è interessati potrebbe spiccare il volo prima che si riesca ad acquistarlo, e a quel punto toccherà decidere se lasciar perdere o se tornare a bordo della propria nave per cominciare un inseguimento fino alla prossima stazione commerciale. Ci sono ancora molti interrogativi a riguardo: cosa sarà possibile vendere e dove? È possibile possedere più navi? E se sì, in che modo si può passare da una nave all'altra? Quello che è certo, assicurano gli sviluppatori, è che ci saranno diverse tipologie di stazioni, non sarà possibile distruggerle (sebbene si potranno danneggiare in una certa misura) e ci sarà almeno una stazione in ciascun sistema solare. La moneta di scambio nella galassia di No Man's Sky è chiamata "unità" e potrà essere raccolta facendo praticamente qualsiasi cosa. Distruggere una nave, scoprire e catalogare nuove razze aliene, trovare un nuovo pianeta, oppure raccogliere e vendere risorse: ognuna di queste azioni permette di ottenere nuove unità da reinvestire per proseguire nel proprio viaggio verso il centro della galassia. E si tratta di un viaggio estremamente lungo. Quando lo abbiamo incontrato a Colonia, in occasione della scorsa GamesCom, Murray ha sottolineato più e più volte quanto vasto fosse lo spazio esplorabile all'interno del gioco, ma nei giorni del PlayStation Experience lo sviluppatore inglese è tornato sull'argomento spiegando, in un'intervista a Game Informer, che per scoprire cosa c'è al centro della galassia (e quindi raggiungere quella che dovrebbe essere la fine del gioco) ci vorranno almeno una quarantina di ore.

Alla ricerca dell'Atlas

Sempre a patto di filare dritti e non soffermarsi ad esplorare attentamente i vari sistemi solari. C'è talmente tanto da visitare che il gioco prevede attualmente tre diversi sistemi di mappe: una che mostra l'intera galassia, con un buco nero al centro e la posizione del giocatore indicata da un piccolo punto; un'altra mostra più nel dettaglio le stelle nel sistema in cui ci si trova, permettendo di vedere i dettagli per ciascuna stella e ogni pianeta nella sua orbita; e infine un'altra ancora per il singolo pianeta, con i dettagli e le informazioni eventualmente scoperte dagli altri giocatori. Per dare una mano agli utenti nella loro traversata da un capo all'altro della mappa, Hello Games ha previsto diversi metodi di viaggio veloce. Non solo sarà possibile eseguire un salto nell'iperspazio da un sistema solare all'altro, ma gli ultimi filmati diffusi dagli sviluppatori davano un assaggio di come funzioneranno i Portali, misteriosi monoliti che rimandano visivamente a 2001: Odissea nello Spazio e che permettono di teletrasportarsi all'istante su un pianeta a caso più vicino al centro della galassia. Anche in questo caso abbiamo tante domande ancora in attesa di risposta, ma gli autori hanno già rivelato alcuni dettagli interessanti. Nascosti all'interno di misteriosi templi, i Portali si aprono solo se si dispone della giusta combinazione di armi o equipaggiamenti: presumibilmente ci saranno degli indizi, ma non sarà possibile portare la propria nave dall'altro lato, costringendo così a tornare indietro dopo aver esplorato a sufficienza e raccolto quante più risorse utili.

Nuove informazioni su No Man's Sky, tra portali, stazioni commerciali e armate robotiche

Domo arigato mr. Roboto

"Più le persone si avvicineranno al centro della galassia e più i mondi, e le creature che li abitano, appariranno alieni e strani", ci diceva Sean Murray quando lo abbiamo incontrato lo scorso agosto. Nonostante Hello Games voglia in tutti i modi evitare di rovinare la sorpresa ai giocatori, il PlayStation Experience, e in particolare le sequenze mostrate durante A Night Under No Man's Sky, ci hanno dato un assaggio di quello che ci aspetta. Anche se per pochi istanti abbiamo visto Gorogohl, un pianeta desertico la cui superficie è tempestata da monoliti, sculture di pietra e bizzarre sinusoidi formate dal terreno, mentre strane creature aliene "nuotano" nell'aria come diavoli marini nell'oceano. Un altro pianeta, dagli sviluppatori battezzato Sayall, ha poi mostrato per la prima volta uno degli enormi robot che fanno parte della forza ostile alla base della mitologia del gioco.

Alla ricerca dell'Atlas

Queste enormi macchine a metà tra un Metal Gear e un AT-ST fanno la guardia ad alcuni pianeti, attaccando il giocatore non appena questo dovesse sconvolgere l'equilibrio dell'ambiente uccidendo animali o raccogliendo risorse. Quando poi la scaletta dei 65dayofstatic arriva a Radio Protector, sui maxischermi viene mostrato uno scenario etereo, misterioso, in cui nella nebbia si intravede, per metà coperto dall'acqua, l'Atlas, l'artefatto a forma di diamante simbolo del gioco. Per quanto ne sappiamo, quella sequenza potrebbe essere stata realizzata solo per il concerto e non comparire mai nella versione finale, ma è proprio nel non sapere cosa ci attende che risiede il fascino di No Man's Sky. Sean Murray ha approfittato poi dell'intervista a Game Informer per fare un po' di chiarezza sulla componente multigiocatore, visto che in molti sembrano avere ancora le idee poco chiare a riguardo. Come già accennato qualche mese fa, No Man's Sky non sarà un MMO in cui tutti possono incontrarsi, ma si baserà su quello che lo sviluppatore descrive come una sorta di sistema di lobby aperte, in cui un numero limitato di giocatori entra ed esce in continuazione. Sarà quindi possibile vedere la posizione dei propri amici sulla mappa e incrociare altri utenti durante il proprio viaggio, e le probabilità potrebbero aumentare naturalmente man mano che ci si avvicina al centro della galassia, ma Murray ci tiene a sottolineare che si tratterà di un evento abbastanza raro. Dopotutto le dimensioni della galassia (e di ogni singolo pianeta) sono talmente grandi che le probabilità di incrociare altre persone in carne e ossa per puro caso restano minime. Hello Games vuole che trovarsi faccia a faccia con un altro giocatore diventi un momento unico, memorabile, in maniera simile a come avveniva in Journey; quella sarà anche la prima volta che l'utente realizzerà, finalmente, che aspetto ha il suo avatar. Inoltre le persone potranno comunicare tra loro, ma, a meno di ripensamenti da parte del team, potranno farlo solo attraverso un sistema di messaggi da lasciare in luoghi specifici in un modo che ricorda i vari Dark Souls.

Alla ricerca dell'Atlas

Su molti aspetti del gioco Hello Games ha voluto mantenere ancora un alone di mistero, ma chi ancora si domanda quale sia lo scopo di No Man's Sky e cosa si potrà fare durante il viaggio, probabilmente non ha ben chiare (e probabilmente non comprenderà) quali sono le intenzioni del team. La componente di combattimento, assicurano gli sviluppatori, avrà una sua rilevanza. Il giocatore potrà personalizzare la sua nave con scudi più efficaci, laser, missili a ricerca o cannoni più devastanti, un motore più potente, ma anche una stiva più grande per trasportare più risorse o un sistema di camuffamento per non farsi notare. Le armi andranno da granate al plasma a colpi d'energia, da raggi laser a scanner, mentre sulla tuta spaziale ci si potranno installare jetpack, riserve d'aria per esplorare ambienti sottomarini o scudi per resistere in luoghi radioattivi. Tutti questi saranno però semplici strumenti nelle mani dei giocatori, i quali decideranno in totale libertà come modellare la propria esperienza di gioco. Ci sarà chi andrà dritto verso il centro della galassia, curioso di visitare luoghi sempre più alieni e di scoprire il segreto attorno all'Atlas; altre persone preferiranno vestire il ruolo degli esploratori, scovando per primi nuove creature, piante, artefatti e pianeti da catalogare e battezzare; ci saranno poi i mercenari, che acquisteranno o raccoglieranno risorse a poco prezzo per poi rivenderle altrove per guadagnare più denaro; qualcuno si darà alla pirateria, distruggendo e derubando navi cargo, sfuggendo alle forze dell'ordine del sistema stellare o finendo nel mezzo di una guerra tra fazioni; ci sarà anche chi si improvviserà fotografo interstellare, scattando screenshot nei luoghi più spettacolari della galassia, oppure chi deciderà di eliminare tutti i robot guardiani o spazzare via intere specie aliene. E infine non mancherà chi, zaino in spalla, deciderà semplicemente di darsi alle escursioni spaziali, visitando luoghi affascinanti, meravigliandosi a ogni nuova scoperta e lasciando di tanto in tanto un messaggio inciso su una roccia per poter dire "C'ero anche io".

CERTEZZE

  • È qualcosa di diverso e nuovo
  • Ottime musiche dei 65dayofstatic
  • Una galassia immensa e piena di mistero

DUBBI

  • Non adatto a chi cerca un'esperienza tradizionale e più guidata