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Ai confini degli indie

Abbiamo giocato la prima demo di un ambizioso jRPG indipendente

PROVATO di Christian Colli   —   25/02/2015
Edge of Eternity
Edge of Eternity
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Ai confini degli indie

Edge of Eternity è uno di quei progetti Kickstarter che verrebbe voglia di appoggiare fin da subito, salvo poi scoprire che c'è qualcosa di strano non appena si comincia a scavare un po' più a fondo. Il team francese Midgar Studio si presenta con un obiettivo ambizioso e un nome importante: riportare in scena i jRPG vecchia scuola con un pizzico di attualità, insieme al prezioso contributo di Yasunori Mitsuda, lo straordinario compositore delle colonne sonore di capolavori come Xenogears e Chrono Trigger. È tutto molto interessante ma, come dicevamo, provate a scavare un po' più a fondo: scoprirete che questa non è la prima volta che Edge of Eternity tenta la via del crowdfunding. Ci aveva già provato un paio di anni fa, con un team di giovani sviluppatori molto più numeroso, una presentazione artistica diversa e una campagna da duecentomila dollari che non si è realizzata. Oggi, invece, ci riprova con soltanto quattro sviluppatori, un concept artist coreano "in prestito" e un contributo imprecisato di Yasunori Mitsuda, che dovrebbe partecipare al progetto nel caso raggiungesse lo stretch goal dei 140.000 dollari... partendo da una base di 44.000 e, quindi, appena un quarto rispetto a quanto richiesto in passato. Insomma, strano forte. Meglio provare la demo per capire meglio come stanno le cose...

Edge of Eternity è pieno di promesse, ma c'è anche qualcosa che non quadra

Daryon, abitante di Heryon

La demo, in realtà, non è altro che una build progettata appositamente per dare un'idea di come sarà il gioco, e non rappresenta effettivamente uno scorcio del prodotto finale. Essa ci catapulta subito nel mondo di Heryon senza una premessa o un briciolo di storia, per la quale bisogna rivolgersi al sito ufficiale del progetto. Tuttavia bisogna dire che in poche righe il team di Midgar Studio ha catturato la nostra attenzione: la breve sinossi è abbastanza interessante e ci racconta di un mondo fantasy, Heryon appunto, diviso nei tre pacifici regni di Junor, Astria e Dehostra.

Ai confini degli indie
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Un bel giorno però, Junor viene attaccato da un'astronave che lo distrugge quasi completamente, costringendo i suoi profughi a formare un'alleanza militare, il Consortium, per respingere l'invasione aliena. Abbattuta l'astronave, le forze di Heryon riescono a intrappolare il nemico al suo interno, ma non a impedirgli di scatenare un'arma biologica sul pianeta che comincia subito a trasformare gli esseri viventi in macchine, facendoli impazzire. La nostra storia comincia trent'anni dopo: Heryon è ora controllato dal Consortium, dispoticamente autoproclamatosi protettore del pianeta, e chiunque usi la tecnologia è considerato un fuorilegge. Ecco perché il protagonista di Edge of Eternity, Daryon, è in fuga, anche se non conosciamo i motivi che l'hanno spinto a violare la legge. I personaggi tratteggiati brevemente sulla pagina del progetto ci sono apparsi piuttosto anonimi, col protagonista che assomiglia parecchio al protagonista di Y's, Adol Christin, e gli altri che ricordano vari personaggi di altri jRPG del passato. Nella demo è possibile controllare solo Daryon e Selen, una giovane che suona il flauto per lanciare magie, e che recluteremo al secondo step di quello che è una specie di tutorial. Midgar Studio, insomma, sembra voler colpire direttamente al cuore i veterani del genere jRPG, tra omaggi e citazioni un po' forzate: lanciata la demo, infatti, ci viene chiesto se vogliamo combattere nella modalità Active Time Battle di Final Fantasy o in quella passiva di Grandia, menzionando direttamente i due famosi franchise. In realtà, però, Edge of Eternity non si ispira soltanto a Grandia e a Final Fantasy, ma a tanti altri jRPG passati e presenti. Lo stile semi-realistico ci ha ricordato quello degli ultimi titoli Square Enix e della trilogia di XenoSaga, per esempio, mentre l'impostazione del gameplay sembra pescare a piene mani nell'ultima fatica di Monolith Soft, Xenoblade Chronicles, che come probabilmente saprete è sulla bocca di tutti da già qualche anno. Nonostante ambisca a resuscitare un genere sempre più di nicchia, insomma, Edge of Eternity parrebbe non voler osare troppo, limitandosi a riciclare qualche idea vincente in un miscuglio che fin da subito ci ha lasciati un po' perplessi.

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Un po' questo, un po' quello

L'idea di base è quella di un videogioco di ruolo open world in cui è possibile girovagare a piacimento, seguendo una storia, certo, ma anche risolvendo i problemi dei personaggi che incontreremo sul cammino. Nonostante l'impostazione e la vastità dello scenario proposto in demo - limitato da pareti trasparenti griffate "work in progress" - l'impossibilità di saltare e la linearità del paesaggio soffocano parecchio la libertà d'azione, ma Midgar Studio promette fin da ora dei metodi alternativi per viaggiare, per esempio a dorso dei Nekaroo, praticamente dei giganteschi manekineko con tanto di campanella al collo.

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Il paesaggio è popolato da una manciata di creature che deambulano aggressivamente intorno ad alberi e collinette: abbiamo affrontato dei porcellini infuriati e dei raccapriccianti serpenti alati, combattendo sia in modalità attiva sia in modalità passiva. A onor del vero, però, cambia poco: l'Active Time Battle System funziona esattamente come in Final Fantasy, coi turni di eroi e nemici scanditi attraverso degli indicatori. Quando un indicatore si riempie, il personaggio può eseguire i nostri ordini in tempo reale, ma lo stesso vale per i nemici controllati dall'intelligenza artificiale. L'alternativa è più ragionata: è possibile decidere in santa pace l'azione di un certo personaggio durante il suo turno, studiando l'ordine di quelli successivi. Daryon combatte a mani nude e dispone di un paio di abilità di potenziamento e di attacco, mentre Selen lotta impugnando il suo flauto e può suonare alcune magie offensive e curative. La voce "Summon", nel menù, è ancora bloccata, e ci è sembrata messa lì tanto per vezzeggiare i puristi dei jRPG. Purtroppo, però, i combattimenti appaiono fin da subito incredibilmente derivativi, appesantiti peraltro dalla necessità di premere il tasto giusto al momento di un attacco standard per massimizzare i danni inferti, un po' come in Legend of Dragoon. Interessante, piuttosto, il fatto che ad aumentare di livello non siano propriamente i personaggi, ma le loro armi che, a quanto pare, si potranno potenziare per personalizzare le abilità e le statistiche di chi le utilizza. Come molte altre feature del gioco - compreso il crafting, rilegato per ora a uno stretch goal - anche quella è bloccata, ma intanto la demo ci ha permesso di dare un'occhiata al sistema di quest che prende le distanze dalla progressione tipica dei jRPG per ispirarsi ai giochi di ruolo occidentali. A un certo punto, infatti, abbiamo visitato una fattoria e il contadino ci ha commissionato l'uccisione di alcuni nemici e la raccolta di alcuni frutti, semplici fetch quest che, una volta completate, ci hanno ricompensato in punti esperienza e oggetti consumabili. Nel frattempo la fattoria è andata a fuoco, invasa dalle forze del Consortium, e a quel punto ci siamo ritrovati ad affrontare soldati in grado di usare la magia come Selen.

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Conclusa la demo...

È difficile esprimersi sul comparto tecnico di una demo in versione alfa di un gioco indipendente come Edge of Eternity, ma bisogna dire che se non ci ha colpito la direzione artistica, tremendamente banale, lo ha fatto invece la leggerezza del motore e la bellezza di alcuni scorci, premiati dal ciclo giorno, notte, dagli effetti atmosferici e dalla sconfinata distanza visiva. Insomma, non si può dire che lo sviluppatore francese non si sia impegnato nella programmazione di questa versione dimostrativa, nonostante ci sia parecchio da aggiustare, a cominciare dalle animazioni legnosissime dei modelli poligonali e dagli errori grammaticali un po' imbarazzanti. Discorso un po' a parte per il paio di brani musicali proposti nella demo, che cercano di scimmiottare, senza riuscirci, lo stile di Matsuda con risultati un po' stranianti. La situazione di Edge of Eternity, insomma, è un po' particolare. La demo promette un titolo parecchio generico ma comunque discretamente curato, indirizzato specialmente agli appassionati del genere jRPG, ma che purtroppo sembra voler strafare nel proporre le meccaniche e le caratteristiche di alcuni titoli famosi per conquistare il cuore dei loro fan. Basterà a farli contribuire?

CERTEZZE

  • Gli sviluppatori sembrano dei veri fan del genere jRPG
  • Le musiche di Yasunori Mitsuda sono una garanzia...

DUBBI

  • ...ma riusciranno a raggiungere lo stretch goal per reclutarlo?
  • È una minestra di vari jRPG che potrebbe risultare indigesta