Annunciato con un teaser qualche settimana fa, Need for Speed è stato uno dei protagonisti assoluti della conferenza EA di questo E3 2015, lasciando letteralmente senza fiato il pubblico con una veste grafica davvero sontuosa, ottenuta grazie allo sfruttamento del performante motore Frostbite 3. È dunque con grande curiosità che ci siamo avvicinati alla presentazione a porte chiuse del gioco per cercare di capire se dietro allo sfavillante comparto visivo c'è un titolo capace di far ripartire la serie con il piede giusto: ecco dunque le nostre impressioni frutto anche di una breve sessione di gioco...
Need for Speed sembra avere tutte le carte in regola per far ripartire alla grande la serie
Bello di notte
Per quanto i comunicati ufficiali di EA ci tengano a sottolineare che Need for Speed è un reboot puro che non prende le mosse da nessun altro capitolo uscito finora, è evidente che le basi di partenza siano quelle dell'amatissimo Need for Speed Underground: con il prodotto uscito nel 2003, questo nuovo racing game condivide lo scenario esclusivamente notturno legato al mondo delle corse clandestine e soprattutto un'impronta tuning decisamente marcata.
Abbiamo potuto toccare con mano (seppur molto brevemente) quanto mostrato durante la conferenza EA, con una semplice interfaccia che ci ha consentito con pochi input di accedere alle varie componenti dell'automobile che è possibile modificare: cerchioni, spoiler, tubi di scarico, fari eccetera eccetera, con in più la possibilità di adottare kit predefiniti che in un unica soluzione cambiavano radicalmente l'aspetto della vettura. Tutto appare estremamente immediato e funzionale, ma la demo ci ha consentito di scalfire soltanto la superficie di un sistema che permette sì di sbizzarrirsi dal punto di vista estetico ma anche di andare ad agire sulla performance del veicolo. Tanto per cominciare, si può scegliere fra due distinti modelli di guida denominati drift e grip, con il primo maggiormente orientato alle derapate e il secondo più vicino ai Need for Speed di stampo più classico: non solo, ma abbiamo potuto vedere di sfuggita un menu che comprendeva tutta una serie di slider grazie ai quali gestire la messa a punto della vettura, con buona pace dei patiti del tuning che dovrebbero poter trovare qui pane per i loro denti. Anche fuori dal garage, però, Need for Speed non sembra mancare di spunti interessanti, mettendo a disposizione dei giocatori uno scenario open world come quello di Ventura Bay, una città fittizia ispirata a Los Angeles che gli sviluppatori promettono sarà grande il doppio rispetto alla mappa di Need for Speed Rivals: all'interno di questa ambientazione ci si potrà muovere liberamente scegliendo fra la moltitudine di eventi che appaiono sulla mappa (gare, time attack, sfide e via discorrendo), con il passaggio da una fase all'altra che avviene senza schermate di caricamento. Ghost Games vuole ovviare alla tradizionale dispersività di una simile impostazione con un meccanismo che elargisce punti all'utente praticamente per ogni cosa che fa: il tutto suddiviso all'interno di cinque categorie (Speed, Style, Build, Crew e Outlaw) che saranno legate a doppio filo con la componente narrativa del gioco che però è ancora del tutto avvolta nel mistero.
Un altro aspetto destinato a mantenere viva l'attenzione è quello garantito dal sistema AllDrive, che nelle intenzioni degli sviluppatori porterà a un'ideale commistione tra single e multiplayer: un massimo di otto giocatori potranno guidare nella stessa sessione di gioco, decidendo di volta in volta se affrontare gli eventi da soli o in compagnia e soprattutto se avere nei confronti degli altri partecipanti un atteggiamento neutro o aggressivo, da attuarsi ad esempio mettendo i bastoni tra le ruote di un utente impegnato a fuggire da un inseguimento con la polizia. Di tutte queste interessanti caratteristiche di Need for Speed abbiamo potuto purtroppo saggiare ben poco, dato che la demo presente in fiera era limitata a dieci minuti scarsi di gameplay in compagnia di altri sette utenti: non ce la sentiamo dunque di entrare nel merito delle singole componenti ludiche, ma possiamo dare un'opinione preliminare su un modello di guida che ci è sembrato divertente ma forse fin troppo arcade, specialmente nella gestione delle derapate. Rimandiamo ovviamente valutazioni più approfondite ad una prossima occasione che magari ci consentirà anche di lavorare un po' sui settaggi della vettura, mentre chiudiamo con una considerazione dovuta sull'aspetto grafico del prodotto: provato su PlayStation 4, Need for Speed non raggiunge ovviamente le vette di spettacolarità mostrate dal filmato della conferenza (che verosimilmente girava su un PC di fascia alta), ma mette in campo comunque una cosmesi notevole, forte di modelli di auto dettagliatissimi, effetti di luce abbondanti e un frame rate che non ha mostrato il fianco ad alcun rallentamento.
CERTEZZE
- Veste grafica notevole
- L'open world sembra ben costruito
- Tuning per tutti i gusti
DUBBI
- Modello di guida forse un po' leggero