Come le giacche con le spalline negli anni '80, la macarena o il twerking, anche i giochi survival sono una di quelle mode del momento in cui, ancora prima di rendersene conto, si finisce per rimanere sommersi in centinaia di imitazioni, omaggi, cloni e scopiazzature. Non sappiamo come mai negli ultimi tempi questo genere abbia preso particolarmente piede, probabilmente un istinto primordiale ci rende divertente ripartire ogni volta da zero con pochissime risorse cercando piano piano di accumulare il materiale necessario per costruirci una capanna. Fatto sta che ormai Steam è invaso da titoli survival che offrono più o meno tutti la stessa meccanica di gioco. Armati di tanta pazienza, ci siamo tuffati anche in Savage Lands.
Savage Lands è l'ennesimo titolo survival... o c'è qualcosa di più?
Crea, costruisci e sopravvivi
Di solito in un survival si nasce con le sole mutande, vicino alla costa e bisogna immediatamente cercare il necessario per creare i primi utensili con i quali ottenere legname, rocce, pelli e altri oggetti utili nell'immediato, come il cibo, l'acqua e un riparo. Sotto questo punto di vista Savage Lands non si discosta un millimetro dal solco tracciato dai suoi predecessori e ci fa aprire gli occhi sulla spiaggia di un'isola dal clima particolarmente rigido, dominata da una torre sulla quale ogni tanto fa bella mostra di sé un drago. In alto a destra tre barre colorate identificano il nostro stato fisico. Quella blu riguarda la nostra temperatura, quella rossa la salute e quella gialla l'energia e la fame. Memori delle esperienze avute con altri giochi di questo tipo, setacciamo la sabbia intorno a noi in cerca di qualcosa di interessante e troviamo alcune rocce e della pietra focaia, un ottimo inizio... no?
No, per niente. Il sistema di crafting di Savage Lands ha nella legna l'unità fondamentale minima per creare gli oggetti più semplici. Il problema è che per ottenere la legna avremo bisogno dell'accetta e, ovviamente, per farla ci vuole del legno e, purtroppo, scopriamo subito che non basta una pietra per buttare giù gli alberi. Per ovviare a questo problema possiamo costruire un'accetta di selce, molto più semplice e meno resistente, però dovremo trovare la suddetta selce e degli arbusti più piccoli, che sono un po' più rari rispetto agli alberi normali e intanto cominceremo a raffreddarci. Trovata l'accetta avremo bisogno di altre rocce per poter costruire un fuoco, fondamentale per non morire assiderati, sperando di trovare alcune rocce lungo la spiaggia. La soluzione migliore però sarà senza dubbio quella di fabbricarsi anche un martello, così da poter ottenere selce, rocce e altri minerali utili dagli enormi massi sparsi per l'isola. Ovviamente per avere un martello dovete prima avere i tendini di un animale, solo che cacciare i cervi con un accetta è un procedimento lungo e ricco di inseguimenti (e intanto farà ancora più freddo). Ma visto che in Savage Lands il terreno è sempre identico, ma la posizione degli oggetti no, potremmo anche avere il colpo di fortuna di nascere vicino a un'accetta già pronta e ad alcune provviste. In questo caso è lecito abbandonarsi a esultanze calcistiche non solo perché l'evento è raro, ma perché ci saremo risparmiati il tedio di dover scandagliare i boschi alla ricerca degli arbusti. Volendo infatti all'inizio del gioco potremo decidere se utilizzare un mondo generato precedentemente o usarne uno nuovo in cui, come già detto, tutto rimarrà immutato, tranne ciò che troveremo per terra.
Morte e noia
Una volta acceso un fuoco e capito che non moriremo nella prima mezz'ora potremo dedicarci alla ricerca di cibo, che potremmo inizialmente ottenere dalle noci presenti su alcuni alberi, e di un rifugio sicuro. L'unica isola attualmente disponibile in Savage Lands sembra il copia e incolla di una piccola porzione di Skyrim, ma con una grafica decisamente inferiore.
Qua e là è possibile trovare piccoli villaggi diroccati in cui recuperare qualche oggetto utile o alcuni scheletri palesemente afflitti da scoliosi, che cercheranno di ucciderci e dai quali potremo ricavare i preziosissimi teschi. La morte in Savage Lands infatti non è qualcosa di definitivo: certo, perderemo tutto, ma volendo potremo recuperare tutti gli oggetti dal nostro cadavere, appositamente segnalato sullo schermo, un po' come in World of Warcraft. Per evitare di rinascere in una delle posizioni casuali sulla costa, potremo creare dei "pali per il respawn" fatti con tre teschi e un bastone che potremo piantare dove preferiamo e che da qual momento saranno il nostro punto di (ri)partenza, in cui ammassare ciò che non ci serve in quel preciso istante. Dopo i primi emozionanti minuti in cui la morte sembrerà sempre dietro l'angolo, Savage Lands ha la brutta tendenza a precipitare in un abisso di noia e mancanza di stimoli. L'esplorazione è mortificata dal fatto che lo scenario è tutto tremendamente identico, la narrazione è semplicemente assente e l'unica cosa interessante può essere assemblare un'armatura e cercare di sfidare il drago, ma per farlo dovremo ammassare così tante risorse in un ambiente così tanto noioso, che questa nobile impresa perde di ogni attrattiva. Gli unici brividi possono arrivare da eventuali creature maligne che potremo incontrare durante il nostro cammino, come lupi, pantere o uno spaventoso gigante fatto di ossa e arbusti, ma visto che la mappa è sempre uguale, presto capiremo più o meno qual è la posizione di ogni villaggio e ogni creatura.
Stupidità articifiali
A tutti ciò si aggiunge una realizzazione tecnica decisamente non impeccabile. Le animazioni sono brutte e scoordinate, qua e là non è strano trovare pendii che stranamente non possiamo scalare, anche se non sono particolarmente ripidi, mentre cadendo da altezze assurde non si subisce alcun danno e ogni tanto un fastidioso bug ci impedisce di vedere gli oggetti nel nostro inventario.
Brutte notizie anche per quanto riguarda il sistema di combattimento e l'intelligenza artificiale: nel mondo di Savage Lands non esiste la parata, quindi l'unico modo per schivare gli attacchi nemici è muoversi in cerchio, sperando che il sistema di collisioni totalmente casuale non decida che il nostro avversario ci ha comunque colpito (ci è capitato di subire danni mentre eravamo alle spalle di uno scheletro). Il sistema di danni è sproporzionato, quindi anche un semplice cane è in grado di ucciderci se non siamo corazzati come cavalieri medievali e, dulcis in fundo, l'intelligenza artificiale del gioco è praticamente assente. Per colpire di sorpresa un nemico basta arrivare alle sue spalle a qualunque velocità, senza preoccuparsi dei rumori, se invece vogliamo sparire dalla vista del nostro inseguitore basta salire su una roccia o chiudere la porta della capanna, stando attenti a non rimanere vicino a quest'ultima, altrimenti saremo colpiti come per magia. Volendo è possibile anche giocare online in server PvP e PvE, ma per il momento non ci sono molti giocatori, il lag è abbastanza pesante e non c'è un vero e proprio sistema di condivisione delle risorse, quindi la collaborazione tra giocatori non è particolarmente incentivata. Savage Lands, ad oggi, sembra un prodotto decisamente indietro rispetto alla concorrenza. Il suo sistema di crafting è banale e a volte sbilanciato, le routine comportamentali dei nemici sono inutili, il mondo di gioco è vuoto e abbastanza rozzo nella sua presentazione e in generale il gioco non offre molte cose da fare. L'idea di uno Skyrim survival generato in maniera procedurale è affascinante, ma c'è ancora molto da lavorare.
Conclusioni
PRO
- Inizialmente divertente
- L'idea di uno Skyrim survival non è male
CONTRO
- Tecnicamente rozzo
- Intelligenza artificiale assente
- Meccaniche banali
- Abbastanza noioso