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I progetti di Kojima e della sua nuova software house

Analizziamo la situazione cercando di fare qualche ipotesi sul futuro di Kojima Productions

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   17/12/2015

Il 2015 sarà ricordato anche per le vicende che hanno coinvolto Kojima e Konami. Se il nome del game designer non fosse così importante per l'industria e non ci fosse stato un suo titolo in uscita molto atteso (Metal Gear Solid V: The Phantom Pain) è probabile che di tutta la faccenda non avremmo saputo niente e si sarebbe risolta come la classica lite tra azienda e dipendente, in cui alla fine ognuno va per la sua strada.

I progetti di Kojima e della sua nuova software house

Ovviamente però non stiamo parlando di un dipendente qualunque e tra la rimozione del nome di Kojima dal materiale pubblicitario del gioco, la cancellazione di Silent Hills, progetto che lo vedeva impegnato con Guillermo del Toro e che aveva destato un immenso interesse grazie alla demo teaser P.T., e le molte voci che si sono accavallate per raccontare pezzetti di questa triste storia, si è formato un ampio partito di difensori di Hideo, interessati a conoscerne il futuro. Infine il 15 e il 16 dicembre la telenovela è finita: scaduto il contratto che lo legava a Konami, Kojima se n'è andato e ha fondato un nuovo studio di sviluppo, chiamato come il vecchio, ma con un nuovo logo: Kojima Productions. Contemporaneamente ha annunciato di aver stretto un accordo con Sony per l'esclusiva console del suo prossimo titolo, che però uscirà anche su PC. Insomma, com'era prevedibile il game designer giapponese continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, ossia videogiochi. In effetti la notizia sarebbe stata davvero tale se avesse deciso di dedicarsi allo studio della sessualità dei cammelli, ma è anche vero che trattandosi di un personaggio di primo piano dell'industria è normale che se ne seguano le mosse da vicino, anche quelle più scontate. E poi quella di ieri è stata la conclusione di un lungo romanzo che ha appassionato tutto l'ambiente, quindi è stato giusto dedicargli spazio. Tolte di torno le polemiche, rimane da capire l'impossibile: quale sarà il primo progetto di Kojima Productions.

Cerchiamo di capire quale sarà il futuro di Hideo Kojima e del suo nuovo studio di sviluppo

Analizziamo le informazioni a nostra disposizione

In una delle notizie riportate nell'altro paragrafo è stato ribadito l'ovvio: Kojima e i suoi non lavoreranno a un nuovo Metal Gear o a Silent Hills. Di nostro lo davamo abbastanza per assodato, visto come si sono chiusi i rapporti con Konami, e sinceramente pensiamo che sia anche l'ora che gli si dia la possibilità di sperimentare qualcosa di diverso, invece di volerlo vedere legato per tutta l'esistenza a una singola serie.

I progetti di Kojima e della sua nuova software house

I primi indizi, se così li vogliamo chiamare, dei progetti di Kojima Productions secondo alcuni sono arrivati dalla spiegazione che il designer ha dato su Twitter del logo della società.

"Rappresenta un cavaliere medievale, ma anche una tuta spaziale. Esprime la volontà di puntare a un nuovo mondo con le ultime tecnologie e uno spirito da pionieri".

Un elmo e un casco spaziale hanno fatto subito pensare a un qualche titolo per visori VR. Magari sarà così, ma per ora si tratta di una traccia davvero flebile da seguire, anche perché non si sta tenendo conto di un fattore determinante: i tempi. Kojima Productions è nata, letteralmente, ieri. Probabilmente conta già qualche profugo dal vecchio studio, ma se ne esaminiamo il sito ufficiale non possiamo non notare un fatto essenziale, poco sottolineato dalla stampa: ci sono decine di posizioni lavorative aperte (ventitré per la precisione), tra le quali alcune fondamentali come il Lead Programmer e molte riguardanti la parte artistica. La software house è anche alla ricerca di un concept artist, che per molti non significherà niente, ma che ci dice chiaramente che il nuovo progetto è ancora in pre-produzione. Insomma, attualmente lo possiamo immaginare allo stato di concept design, ossia di una serie di idee, non sappiamo quanto rifinite, che possono condurre davvero in ogni direzione.

I progetti di Kojima e della sua nuova software house

Nel balletto di congratulazioni di rito e pacche sulle spalle seguito all'annuncio (ogni industria ha le sue forme di sesso orale), è sfuggito anche un altro piccolo dettaglio, centrato solo da Thomas Puha di Remedy.

"Congratulazioni a Kojima e ai suoi collaboratori. Sono curioso di sapere quale engine utilizzeranno, probabilmente qualcosa di proprietario di Sony. (...) Creare una tecnologia da zero richiederebbe due o tre anni, laddove invece cominciare i lavori su di un motore già pronto potrebbe richiedere anche meno di un anno."

Ecco, allo stato attuale Hideo Kojima e i suoi hanno lavorato su un solo motore: il FOX Engine. Peccato che sia di proprietà di Konami e che quindi non potranno usarlo per il nuovo progetto. Per sviluppare un motore grafico moderno ci vuole tempo e gente. I tre anni indicati da Puha sono realistici, forse addirittura sottostimati rispetto agli attuali standard di mercato. È quindi probabile che Kojima Productions si rivolgerà a un framework di terze parti. Il fatto che negli annunci lavorativi per il lato programmazione si faccia riferimento al solo C++ ci fa capire che probabilmente non c'è ancora una decisione definitiva in tal senso, visto che si tratta di un linguaggio standard utilizzabile con tutti i maggiori motori commerciali (Unreal Engine 4, CryEngine 3, Unity ED 5 e così via), e probabilmente anche con quelli proprietari di Sony. Insomma, immaginare tempi brevi per il nuovo gioco di Kojima è un po' da sempliciotti. Se tutto andrà come deve, ci vorranno almeno due anni e mezzo, tre prima di vedere qualcosa di finito, e si tratta di una stima molto ottimista per un tripla A costruito da zero.

Il gioco delle ipotesi

Insomma, con i dati a nostra disposizione possiamo solo provare a immaginare quale potrebbe essere il primo progetto di Kojima Productions. Si tratta di un mero gioco delle possibilità che non ha dietro nessuna pretesa di concretezza. Ad esempio il volersi allontanare dalla sua serie simbolo, ossia quella Metal Gear, significherà anche il cambio completo di scenario?

I progetti di Kojima e della sua nuova software house

Magari Kojima e i suoi potrebbero riprendere alcune idee di Silent Hills e svilupparci intorno un altro titolo horror, genere che ben si adatterebbe ai visori per la realtà virtuale come PlayStation VR e Oculus Rift, favoleggiati negli interessi dello studio. Nel caso, sarebbe coinvolto anche Guillermo del Toro? Oppure ormai una collaborazione tra i due è improbabile? C'è anche da dire che Kojima si è portato dietro uno degli artisti cui dobbiamo il design dei personaggi e dei mech della serie Metal Gear, quindi potrebbe volerlo sfruttare con qualcosa che sia nelle sue corde. Uno stealth o uno sparatutto militaristico ambientato magari in un vicino futuro alternativo? Non sarebbe male, anche se entrerebbe in concorrenza diretta con se stesso. E se invece Kojima volesse dare sfogo alla sua passione per la regia cinematografica e decidesse di lavorare a un'avventura episodica sullo stile di quelle di Telltale o di Life is Strange? Sarebbe il genere perfetto per lui e gli permetterebbe di creare qualcosa in tempi più brevi di un titolo dal sistema di gioco più complesso. In questo modo potrebbe anche riprendere temi che gli sono cari, come quelli che aveva affrontato in The Snatcher a inizio carriera, o quelli della serie Zone of the Enders. Ovviamente le nostre sono speculazioni sul nulla e Kojima Productions potrebbe affrontare qualcosa di completamente diverso da quanto fatto in passato. Comunque, qualsiasi sia il suo futuro, è bello sapere che la prossima volta che ne parleremo sarà in riferimento a un videogioco e non a qualche polemica. Per il resto, come al solito, non ci resta che aspettare.