Si è chiusa una GDC 2016 che a prima vista è sembrata piuttosto monotematica, con la sua concentrazione ossessiva sull'argomento realtà virtuale, ma che in verità ha riservato anche diverse sfaccettature interessanti e variegate. Per sua natura, la Games Developer Conference è un evento un po' più riservato e meno in vista rispetto ad altri ben più visibili come l'E3 o la GamesCom, essendo dedicato originariamente al solo ambito degli addetti ai lavori, ma per chi segue i videogiochi a tutto tondo rappresenta comunque un appuntamento annuale di grande importanza per indagare i trend e gli elementi caratterizzanti del mercato videoludico, in particolare per quanto riguarda il prossimo futuro.
La "word cloud" creata da Jesper Juul di Ludologist in base ai tweet su #GDC2016 nei giorni di fiera, riportata qua sotto, sintetizza perfettamente gli argomenti principali della conferenza di quest'anno, con un "VR" che risulta grande quasi quanto "Game", a dimostrazione di quale sia stato l'argomento imperante per il 2016 alla conferenza. Tuttavia non c'è stata solo realtà virtuale e diverse discussioni interessanti, tra il sito Multiplayer.it e la pagina Facebook, sono emerse anche da elementi apparentemente più marginali, che hanno trovato spazio in una fiera atipica come la GDC e che evidentemente forniscono buoni spunti di discussione. Tra questi prendiamo in considerazione il panel dedicato all'emulazione e a un sua auspicabile valorizzazione dal punto di vista "storiografico", la controversa visione del mondo islamico nei prodotti dell'industria videoludica, il ritorno di Obsidian sulle scene con il suo nuovo titolo, gli approfondimenti su Platinum Games e gli immancabili Awards, che come ogni premiazione che si rispetti hanno fatto discutere, anche se sono risultati tutto sommato alquanto condivisi in termini globali.
Passiamo in rassegna i principali argomenti di discussione della recente GDC 2016
La nuova realtà dei videogiochi
Si è parlato tanto in questi giorni, forse anche troppo, della Realtà Virtuale, con il prossimo lancio dei tre principali concorrenti in ambito videoludico: PlayStation VR, HTC Vive e Oculus Rift. Complice una certa latitanza di argomenti sul fronte hardware e con una Nintendo praticamente assente, nonostante sia quella che ha in cantiere le novità maggiori per i prossimi mesi, la GDC 2016 ha dato il via libera alla sperimentazione videoludica in ambito virtuale e i risultati sono stati vari. Particolarmente foriero di spunti è stato l'articolo sul panel dello sviluppatore e docente Jesse Schell sul Futuro della Realtà Virtuale, nel quale sono stati esaminati i possibili scenari e le conseguenze di un'evoluzione logica della tecnologia in tale ambito, dal punto di vista del gameplay, della narrazione e delle interazioni sociali.
Bisogna notare un approccio piuttosto prudente da parte degli utenti, come dimostra il primo commento di Brickwall "Credo che questa tecnologia abbia bisogno di un periodo di rodaggio, per valutare oltre ai possibili problemi psicofisici derivanti da un uso prolungato o scorretto di questi dispositivi, ma anche per dare tempo agli sviluppatori di creare titoli che giustifichino una spesa del genere". Si arriva poi a posizioni apertamente diffidenti e contrarie alla tecnologia, come l'intervento di The Best Italian Ever "Nulla sostituirà mai la praticità del pad. Nel 2050 giocheremo ancora con il pad alle console" e di Marbell "Mi pare molto alienante. Così come il cinema 3D ha dimostrato di essere superfluo rispetto a quello tradizionale, spero che anche il VR nei videogiochi passi di moda". Ovviamente non mancano anche commenti che dimostrano la grande curiosità nei confronti di questa tecnologia e anche l'entusiasmo, specialmente quando la discussione sulla realtà virtuale si sposta dall'ambito più astratto a quello applicato, nella prova dei videogiochi veri e propri. Ecco che anche un titolo ancora sperimentale come Paranormal Activity, provato in occasione della GDC, scatena la voglia di realtà virtuale, che in ambito horror sembra poter dare una marcia in più ai videogiochi: "Giocare a giochi come Alien oppure Outlast o un p.t con il VR, dovrebbe essere una delle esperienze videoludiche più belle di sempre! A rischio infarto però!" ha detto johnlemon1966, con Thomas.Wayne.90 a ribadire "l'idea horror + vr se ben sviluppata potrebbe dare delle belle sorprese". Ovviamente, non potevano mancare i riferimenti a Pierpaolo e alla sua idiosincrasia con gli horror: "Questo è tutto materiale per Pierpaolo!", tanto per citarne uno (SnakEanteR)
In difesa dell'emulazione
I numerosi panel della GDC 2016, essendo dedicati a persone che i videogiochi li vedono per la maggior parte del tempo dall'altra parte della barricata, offrono anche lo spunto per indagare alcuni aspetti che rimangono solitamente ai margini, o completamente al di fuori del rutilante mondo dell'industry e del mercato. Un grande interesse tra i lettori è stato suscitato dall'articolo Emulatori: non chiamatela pirateria, dedicato all'intervento di Franck Cifaldi all'evento di San Francisco. In tale occasione sono stati indagati i rapporti conflittuali tra questa pratica di videogiocare e la legislazione sul copyright, affrontando però l'argomento da un punto di vista diverso e prettamente "storiografico".
Con l'avanzamento tecnologico e l'obsolescenza della tecnologia diventa effettivamente impossibile giocare i titoli del passato sulle macchine moderne e l'unico modo per accedervi è dunque dedicarsi a un costoso retrogaming con tanto di acquisto di hardware dedicato di non facile reperibilità. L'idea di Cifaldi è dunque di vedere la tecnica dell'emulazione come un sistema per preservare il software nel tempo rendendolo sempre facilmente accessibile a prescindere da piattaforme e supporti. Sendoh87 ha scritto "Se il gioco non è più in vendita, magari anche da vent'anni, io non faccio del male a nessuno e l'emulazione non può essere considerata pirateria secondo me, stop. Se però ho intenzione di fare il furbo e aspettare appositamente che il gioco e la console apposita escano fuori dalla produzione, per poi giocarci il giorno dopo gratis, il discorso è un po' diverso", e dello stesso avviso sono stati anche diversi altri lettori, ma sembra che l'argomento sia particolarmente sentito dai videogiocatori. "Il problema dell'emulazione è che ora esiste solo in forma "illegale" nel senso che chi detiene i diritti su quell'opera non ha autorizzato l'emulazione e tanto meno ne ricava un guadagno, ma è un peccato demonizzare l'emulazione in toto perchè tanti validi titoli si riescono a giocare oggi solo così", ha aggiunto super_suppaman, dunque la soluzione più condivisa sembra essere quella della creazione di una sorta di digital delivery dedicato ai titoli in emulazione, in modo da poter pagare correttamente i diritti d'autore per possedere la ROM e il software per farla funzionare: "visto che l'emulazione non comporta un gran lavoro da parte degli sviluppatori non vedo perchè non creare uno store alla steam con licenze in regola e tutto quanto specializzato in retro-gaming di giochi emulati, aiuterebbe anche a conservare una memoria storica delle vecchie produzioni" ha aggiunto il medesimo utente.
Parliamo di giochi
C'è stato comunque anche spazio per i videogiochi nel senso più classico del termine, in particolare con la presentazione del nuovo progetto di Obsidian, l'approfondimento su Platinum Games e la prima prova su Sniper Elite 4. I rispettivi articoli hanno dimostrato che alla fine questi sono gli argomenti che piacciono di più agli utenti, considerando la quantità di commenti e interventi, d'altra parte su questo si basa la community.
In La nuova, vecchia Obsidian si parla dunque di Tyranny, il nuovo titolo in lavorazione presso il team in questione presentato per la prima volta in occasione della GDC 2016, un nuovo RPG di stampo classico sviluppato sulla base dell'engine di Pillars of Eternity. Il "nuovo, vecchio corso" di Obsidian si dimostra ancora decisamente apprezzato dai giocatori che evidentemente amano i giochi di ruolo old school: "Mi attizza a bomba: tra torment e questo un altro 2016 ghiotto di old school" ha detto I'm your father mentre in molti professano la loro fiducia incondizionata a Obsidian, anche se c'è chi si domanda "L'unico mio dubbio riguarda il recente abbandono del Dio Nostro Avellone... in un contesto così,la sua scrittura sarebbe stata da brivido" come NateJunior. Grande interesse è stato dimostrato anche per I segreti di Platinum Games, articolo basato sul panel del team nipponico e incentrato sul particolare modus operandi di Platinum e sul suo particolare stile, tutto focalizzato sull'azione e sul gameplay prima di tutto. "I Platinum Games per qualsiasi appassionato di action sono delle divinità" è il commento di Bael e "Platinum Games, l'unica software house che continua a scommettere su un genere oramai dimenticato da tutti, l'hack n slash" da parte di Elle Lawliet dimostrano il culto che caratterizza questa software house, mentre c'è chi si lancia in confronti importanti, come Sendoh87: "Sono convinto che una serie acclamata come quella di God of War a livello di gameplay, rispetto a giochi come Bayonetta o MG Rising (e non parlo del gioco in generale ma del gameplay), non sia nulla di eccezionale". Una certa attesa circonda anche Sniper Elite 4, altro titolo presentato proprio durante la GDC 2016, visti i commenti positivi all'articolo Un Cecchino all'italiana che dimostrano come la formula di Rebellion sia azzeccata, in particolare se associata all'ambientazione storica italiana: "Io avendo finiti tutti i capitoli precedenti,questo non posso non comprarlo...poi è ambientato in Italia ancora meglio!" ha sintetizzato GHOST-PLAYER.
Tributi e riconoscimenti
Chiudiamo la rassegna con i GDC Award e con lo speciale saluto riservato in occasione della fiera a Satoru Iwata, ex-presidente di Nintendo recentemente scomparso prima del tempo. Le premiazioni hanno incoronato The Witcher 3 come gioco dell'anno, ovvero il premio più importante e ambito tra i riconoscimenti previsti, anche se tutte le categorie, in particolare alla GDC, coprono una certa importanza. Oltre al celebre RPG di CD Projekt RED award importanti sono stati assegnati anche a Rocket League per il Best Design, a Ori and the Blind Forest per Best Visual Art e Best Debut al relativo team Moon Studios e un'importante premio alla "carriera" per Todd Howard di Bethesda, che nel tweet riportato qua sotto si prende anche dei sentiti complimenti direttamente da parte di Phil Spencer, il capo di Xbox. Le scelte sono risultate piuttosto condivise anche dai lettori, come sintetizza bene 513023 con un "Gioco del decennio, direi", commento particolarmente apprezzato, o quello di Davidowsky che introduce anche un'interessante confronto con un altro titolo di grosso calibro: "Li condivido tutti a pieno, e sopratutto nessun premio per Fallout 4", anche se c'è stata qualche voce critica sul gioco, in particolare per quanto riguarda il sistema di combattimento. "Secondo me TW3 è "solamente" un buon gioco, con una narrativa eccezionale ma con un combat system noioso e ripetitivo", ha affermato Elmeco, per esempio. Infine, è giusto concludere questo excursus sulla GDC 2016 con quello che è stato sicuramente il momento più commovente dell'evento, ovvero il saluto a Satoru Iwata, con un bel tributo animato dedicato al grande ex-presidente di Nintendo. "Toccante, non c'è altro da dire. Se non grazie Satoru!" Ha commentato wanderer84 con LeonGuerrero a supporto: "mamma le lacrime. Iwata, secondo me, era la reincarnazione dell'anima pura di ogni gamer: fantasia, sogni, innocenza, idee... Era un po' il meglio di ognuno di noi..."