Nel mondo del giornalismo videoludico ci si conosce un po' tutti, e capita spesso che si scambino opinioni su un gioco appena visto o aspettative su titoli in uscita. Di rado le osservazioni sono identiche: c'è sempre l'inguaribile ottimista, quello che non si sbilancia troppo per paura di spararla grossa e quello secondo cui tutto farà inevitabilmente pena e il mondo esploderà tra circa sette giorni. Con Uncharted 4 il commento generale dopo le varie dimostrazioni invece è stato praticamente solo uno: "ooooh, aaaah, che bello". Difficile pronunciare frasi più elaborate di quella sopracitata davanti a tanta magnificenza grafica, dopotutto. Il lavoro di Naughty Dog ha un impatto visivo strabiliante, e fino ad oggi ha sempre colpito duramente le mascelle dei presenti con un livello di dettaglio che molti ritenevano impensabile sulla console di mamma Sony. Ma cosa succede quando i Naughty Dog devono applicare tanto ben di dio a una mappa più estesa e liberamente esplorabile di quelle finora mostrate? Lo abbiamo scoperto durante un bell'evento organizzato in quel di Milano, dove abbiamo potuto assaporare un po' di interessanti novità di questo nuovo capitolo. Per la cronaca, un "ooooh, aaaah, che bello" ci è uscito anche stavolta, ma fortunatamente è accompagnato da tante informazioni fresche che potreste voler scoprire.
In Uncharted 4 troverete mappe più grosse, jeep, e un bel po' di sano stealth: ecco il nostro provato
L'oro del re dei pirati
Tra gli ospiti della location allestita per l'evento c'era Arne Meyer, direttore delle comunicazioni di Naughty Dog pronto a descrivere minuziosamente le basi storiche su cui il team di sviluppo ha costruito la trama di questo capitolo.
Al solito i fondamentali sono presi dalla realtà e riguardano le avventure di Henry Every, personaggio leggendario divenuto uno dei bucanieri più conosciuti del pianeta dopo un ammutinamento sulla nave dove era solito navigare, la Fancy. Every è conosciuto per aver attaccato volutamente la flotta dell'impero indiano, e aver raccolto dalla sua ammiraglia un bottino che oggi avrebbe il valore di circa 400 milioni di dollari. Si tratta semplicemente del tesoro più imponente mai raccolto da un pirata, una cifra che complicò non poco i rapporti tra Impero Britannico e India, portando le due potenze a organizzare la prima caccia all'uomo globale della storia. Henry e i suoi erano uomini duri, questo è certo, ma davanti a un tale dispiego di forze dovettero comunque abbandonare la carriera piratesca e fuggire, lasciando il loro bottino chissà dove. Ed è proprio qui che parte tutto, con il fratello di Nathan, Sam, che si rifà vivo dopo anni con la possibile posizione del tesoro, e fin troppa gente desiderosa di ucciderlo - per un uomo che tutti credevano morto fino a qualche ora prima. Drake e fratellone decidono dunque di affrontare un difficile viaggio alla ricerca di ricchezze inenarrabili, in compagnia dell'immancabile Sully e inseguiti da altri due cacciatori di tesori molto agguerriti, chiamati Rafe e Nadine. Più che sufficiente come sostegno per dar vita a un altro episodio ricco di peripezie e colpi di scena imprevedibili.
Ma 'ndo vai se il verricello non ce l'hai
La fase di gioco che abbiamo provato era ambientata in Madagascar e la sua strutturazione ci ha immediatamente sorpreso. Non ci siamo infatti trovati di fronte a una sezione lineare o a uno scenario di quelli a cui i precedenti capitoli ci avevano abituato, bensì a una grossa location da perlustrare a bordo di una jeep. I Naughty Dog, per variare l'esperienza, hanno pensato bene di inserire varie zone di grandi dimensioni, navigabili a bordo di veicoli e piene zeppe di segreti.
L'idea ricorda per certi versi la struttura applicata dai Crystal Dynamics al loro Rise of the Tomb Raider, ma molte delle basi sono diverse: la jeep, ad esempio, è centrale per l'esperienza, e l'esplorazione è in larga parte costruita attorno a una precisa fisica del mezzo, che si controlla magnificamente su strade sterrate ma balla di brutto in salita e nel fango. La sensazione è notevolmente realistica a tratti, e porta il giocatore a dover aguzzare l'ingegno per reindirizzare la jeep verso degli spiazzi rocciosi dove il grip delle ruote è sufficiente ad avanzare. Per favorire il coinvolgimento, peraltro, non ci sono evidenti segnali da seguire, solo rade tracce di mezzi passati in precedenza che permettono di cogliere con facilità qual è il sentiero giusto da seguire per raggiungere la zona successiva. È senza ombra di dubbio una bella novità, che mette l'utente dinnanzi a luoghi splendidi dove non mancano rovine e caverne e lo spinge a cercare artefatti e indizi mentre avanza, ma contemporaneamente le mappe non risultano mai così dilatate da far diventare il titolo una sorta di "open world": il modo di procedere è chiaro, e il vagare di Drake e dei suoi compagni viene sempre limitato da ostacoli naturali ben visibili o da passaggi obbligati. Noi in particolare abbiamo apprezzato l'intelligente uso del verricello, sfruttato per superare una salita troppo scoscesa prima, e per risolvere un semplice ma piacevole enigma in seguito.
Silenzio, si spara!
Le novità comunque non si sono limitate alla presenza di una 4X4 da guidare nella fanghiglia: anche le sparatorie hanno subito modifiche sostanziali in questo nuovo Uncharted.
In primis lo stealth è diventato molto più significativo, anche in virtù della maggior dimensione della mappe. Si tratta di un'evoluzione naturale del sistema di Uncharted, che si sposa benissimo con le capacità di scalata di Drake e viene supportata da avamposti pieni di guardie e da un rimaneggiamento completo dell'intelligenza artificiale. La "zona calda" testata nella demo era una rovina tenuta sotto controllo dai mercenari di Nadine, ove abbiamo abbandonato la jeep in lontananza e deciso di avvicinarci ai nemici quatti quatti, tentando di sfruttare al meglio il fattore sorpresa. Un nuovo indicatore romboidale sulle teste dei soldati mostra con chiarezza il loro livello di attenzione, cambiando colore quando si viene scoperti o anche solo notati; mentre il movimento silenzioso è automatico e si attiva nel momento in cui si accede a una zona rischiosa, disattivandosi alla partenza di un eventuale scontro a fuoco. Le sparatorie si sono pertanto fatte molto più tattiche, tanto da aver portato i Naughty Dog ad inserire una meccanica che permette di "marchiare" gli avversari dalla distanza per aver sotto controllo i loro movimenti. Nel nostro caso la soluzione migliore ci è parsa quella di eliminare tutti i soldati nella parte laterale delle rovine, per poi raggiungere silenziosamente un cecchino in cima a una torre e fare una strage da quella posizione di vantaggio; ci siamo tuttavia stupiti parecchio davanti alla varietà di approcci offerti dalla mappa: una carica esplosiva presente in uno degli edifici permetteva di far saltare in aria un gruppo di nemici senza difficoltà, a patto di scatenare il panico, mentre per un approccio più aggressivo una serie di appigli garantivano spostamenti rapidi con il rampino tra i casolari, e barili di olio sorprese "focose" per le guardie meno brillanti.
Più intelligenti, ma sempre invisibili
I miglioramenti all'intelligenza artificiale sono fondamentali per rinfrescare ulteriormente l'esperienza, ed è evidente come i Naughty Dog abbiano imparato molte lezioni da The Last of Us. Il pathing delle guardie è stato complicato sensibilmente per rendere gli scontri nelle nuove mappe più variegati e imprevedibili, e anche se i loro movimenti prima di venir scoperti non raggiungono la varietà di quelli visti nel capolavoro della casa per PlayStation 3, quando le sparatorie cominciano è indubbio che si spostino più rapidamente e con maggior sicurezza rispetto al passato.
L'unico appunto riguarda un'altra eredità di The Last of Us, e una non proprio positiva: l'intelligenza artificiale degli alleati è infatti piuttosto efficiente, e Sam e Sully si adoperano non poco per facilitare la vita di Nathan quando la situazione si fa pericolosa... eppure capita spesso che si muovano tra gli edifici senza curarsi delle guardie, con queste che non li notano minimamente. È la stessa "rottura dell'immersione" provocata dall'invisibilità di Ellie nelle sezioni stealth di The Last of Us, qua ulteriormente accentuata dalla presenza di ben due compagni. La scelta è chiaramente voluta per non rendere la presenza di aiutanti frustrante, ma viste le minori limitazioni di potenza di PlayStation 4 ci sarebbe piaciuto un intervento più marcato su tale aspetto. Poco da dire invece sul resto del comparto tecnico. Graficamente il titolo di Naughty Dog è uno spettacolo per gli occhi, il livello di dettaglio dei modelli impressionante, gli elementi a schermo moltissimi, le animazioni eccezionali e la fluidità impeccabile. Per supportare una draw distance maggiore sono stati chiaramente fatti dei sacrifici sulla qualità degli oggetti e delle texture in lontananza, ma l'impatto visivo resta glorioso, con tracce lasciate sul fango estremamente realistiche, vegetazione dotata di una fisica propria e svariati dettagli che dimostrano un livello altissimo di cura (tra cui una serie di animazioni variabili dedicate alla sola capacità di Drake di salire a bordo della jeep da più lati). Spaventoso anche il sonoro, con doppiaggi di qualità in lingua italiana, e scambi di battute che variano in base alla situazione in cui ci si trova.
CERTEZZE
- Tecnicamente glorioso
- Molte interessanti novità al sistema
- Miglioramenti all'intelligenza artificiale e mappe più estese
DUBBI
- Qualche incertezza nell'intelligenza artificiale alleata