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La realtà virtuale è ormai pronta per decollare

Una breve demo per toccare con mano la realtà virtuale

PROVATO di Tommaso Valentini   —   08/04/2017

Sono oltre vent'anni che Ace Combat porta sulle nostre console le migliori dogfight arcade. Dal 1995 ad oggi, quando la serie ancora era sotto il vessillo Air Combat, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tantissima ma il feeling di gioco è rimasto pressoché invariato. Certo, ci sono state tonnellate di aggiornamenti grafici, migliorie e rifinizioni al gameplay e soprattutto abbiamo vissuto storie sempre più complesse e appassionanti, fino all'apoteosi avvenuta con Ace Combat 4 e Ace Combat Zero. È stata un'evoluzione lenta ma costante che ha tentato persino di rinnovare completamente la formula quando nel 2011 uscì Assault Horizon, nel tentativo di avvicinare un pubblico più giovane strizzando l'occhio agli shooter moderni. I vertici Namco hanno pensato però che abbandonare in modo così netto la tradizione non facesse bene e dopo quell'esperimento (riuscito secondo molti ma deludente sotto altri aspetti) ci fu il ritorno ad un modo in intendere e giocare Ace Combat molto più classico. Con Ace Combat 7: Skies Unknown i nostalgici dovrebbero avere tutto ciò che hanno sempre desiderato, con i ragazzi di Project Aces che non hanno tuttavia perso l'occasione per sperimentare ancora una volta qualcosa di completamente nuovo: stiamo ovviamente parlando della realtà virtuale.

Un vero peccato che la VR non sia sfruttata per dare vita a un gioco completo di questo livello

Goose non ti dimenticheremo!

La realtà virtuale viene inserita in Ace Combat 7: Skies Unknown come elemento parallelo al gameplay classico, in modo che l'esperienza di gioco, per i vecchi fan, non venga in alcun modo alterata. Durante l'evento Sony dedicato alla VR tenutosi a milano nei giorni scorsi ci è stato quindi possibile sperimentare una breve missione di una manciata di minuti indossando il caschetto. Niente di realmente innovativo da questo punto di vista: un paio di nemici sono entrati nello spazio aereo a noi assegnato e il nostro compito era quello di abbatterli prima dello scadere del tempo, niente di più e niente di meno. Nonostante la linearità della missione e il pochissimo tempo a nostra disposizione questo piccolo assaggio di realtà virtuale ha invece dimostrato chiaramente come potrebbe essere il futuro degli Ace Combat e a cosa si potrebbe ambire con un titolo completamente dedicato. Buone insomma le prime sensazioni, che iniziano non appena il nostro pilota sale a bordo del suo caccia. Imbarcati su una portaerei ci viene chiesto di accendere i motori e di mandarli a tutta forza così da poter decollare velocemente. Inutile dire che prima di obbedire a qualsivoglia ordine ci siamo messi a osservare per bene la cabina, ad ammirare i riflessi del sole battente sul cupolino e a guardare con piacevole sorpresa una realizzazione tecnica tutt'altro che arretrata. Nonostante tutto questo, un po' di cose ci hanno fatto storcere comunque il naso. Con il casco indosso le dimensioni del corpo del pilota, in questo caso gambe e braccia, contavano davvero molto per il nostro cervello che da subito non li ha riconosciuti come propri, essendo stranamente minute. Da qui il primo senso di disorientamento, passato fortunatamente rapidamente non appena abbiamo distolto lo sguardo concentrandoci su altri elementi. Un altro dettaglio che non abbiamo gradito ma a cui purtroppo è impossibile prescindere è il sistema di controllo affidato al pad, che poco ci azzecca con la cloche realizzata invece in digitale. Le braccia non sono nella posizione esatta e soprattutto sono immobili, in una posizione abbastanza innaturale che potrebbero portare chi soffre di sickness a patirne durante il gameplay. Lo sappiamo, sono dettagli di poco conto quando si vola, ma in questa prima fase di decollo è piuttosto naturale iniziare a guardarsi in giro e questi elementi saltano subito all'occhio vista la possibilità di ruotare liberamente la telecamera.

La realtà virtuale è ormai pronta per decollare

Accesi i motori e lanciati verso il bordo della portaerei tutto è sparito in un istante, impegnati com'eravamo invece a guardare la plancia di bordo piena di pulsanti illuminati e una strumentazione che, con lo stesso discorso fatto per Gran Turismo Sport, sostituisce quell'interfaccia posticcia che spesso viene proposta in giochi di questo genere. Non appena ci siamo staccati dal suolo abbiamo perso completamente il senso critico, tanto ci ha saputo catturare l'esperienza di volo. Il livello di dettaglio di Ace Combat 7 è davvero sorprendente una volta in aria e il panorama sotto di voi sarà la cosa che più distoglierà l'attenzione dal vostro obiettivo. Ci siamo presi la libertà di ignorare volutamente i bersagli per andare in picchiata verso le isole sottostanti, volare a pelo d'acqua e poi risalire in verticale verso le nuvole, che in questa nuova iterazione della serie rappresentano una feature importantissima, capace di mettere addirittura a dura prova i programmatori. La cosa più impressionante di questa esperienza in realtà virtuale è indubbiamente il nuovo modo di seguire con lo sguardo i bersagli, anticipando con la testa il movimento da far eseguire successivamente al caccia. Con il vecchio sistema di gioco la visuale doveva restare obbligatoriamente fissa al centro del cupolino, costringendoci a continui giri della morte per non perdere di vista il nemico. In questo caso basta invece ruotare la testa per vedere da che parte ha virato l'obiettivo per intercettarlo in modo più efficace o guardarsi alle spalle per vedere se abbiamo un nemico che si avvicina pericolosamente alla nostra coda. Il radar rimane ovviamente comodo e pur sempre fruibile ma troviamo che con questa libertà offerta dalla libertà della camera sia l'intero gioco a giovarne. Diventa leggermente più complesso riuscire a tenere il nemico all'interno del reticolo di mira per i mitragliatori, cosi come centrarlo con il missili, ma probabilmente una volta fatta l'abitudine potrebbe non essere più un problema. Ace Combat 7 rappresenta dunque l'ennesimo assaggio di un qualcosa che in futuro può funzionare egregiamente come produzione a sé stante, così come ha già dimostrato EVE Valkirie, d'altronde. Non ci resta che sperare che Sony o altri sviluppatori indipendenti prendano queste buone idee e ci costruiscano attorno titoli studiati per alzare gli standard attuali. Attendiamo fiduciosi un roseo futuro per i simulatori di volo.

CERTEZZE

  • Panorami impressionanti
  • Il senso di libertà è incredibile

DUBBI

  • Nessun accorgimento per evitare la sickness
  • Purtroppo sarà solo una modalità parallela al gioco principale