32

L'evoluzione del male di Wolfenstein II: The New Colossus

Stanchi di ammazzare nazisti? Noi no, e l'ultimo lavoro di Machine Games ha riacceso la nostra voglia di fucilate virtuali come non mai

PROVATO di Aligi Comandini   —   27/07/2017

Wolfenstein: The New Order è un manuale del bel revival. In un'epoca dove gli sparatutto unicamente single player sono rari come diamanti e il recupero di marchi noti fa (comprensibilmente) tremare i fan nel 90% dei casi, i Machine Games hanno dissotterrato il precursore degli sparatutto e sono riusciti a tramutarlo in uno sparatutto frenetico e avvincente, oltre che sostenuto da una narrativa inaspettatamente d'impatto. Un background distopico di livello come quello di The New Order non poteva però venir lasciato a sé stesso, dunque Bethesda ha pensato bene di puntare su un bel seguito per mantenere viva la serie: The New Colossus è il suo nome, alle redini c'è lo stesso team, e da quel che si è visto sembra voler mantenere gran parte delle basi poste dal predecessore. Noi siamo volati recentemente a Londra, dove abbiamo potuto testare per quasi due ore due interi livelli del gioco. Del primo, quello introduttivo, vi abbiamo già parlato nella nostra anteprima dell'E3, dunque eviteremo di dilungarci troppo sulle sue caratteristiche; il fulcro del pezzo di oggi sarà il secondo: una missione ambientata a Roswell che ci ha svelato sia la nuova direzione narrativa intrapresa che le novità meccaniche. Fan degli sparatutto, è il caso di leggere i paragrafi successivi, perché vi aspetta più di una bella sorpresa.

La morte non basta

Per chi non lo sapesse, The New Colossus parte dopo la conclusione di The New Order, e per evitare spoiler ci limiteremo a precisare che il buon B. J. Blazkowicz inizia la sua nuova avventura in forma tutt'altro che smagliante... la fase introduttiva su una sedia a rotelle, però, è utile per rendersi conto di come sia mutato il tono della storia, una cosa che si nota specialmente bene nelle fasi successive: là dove il primo capitolo aveva infatti una narrazione cruda e a tratti estremamente dark, solo parzialmente stemperata da personaggi e momenti davvero eccessivi, The New Colossus abbraccia la sua esuberanza con comprimari ancor più fuori di testa, momenti da film d'azione anni '90 e sezioni troppo assurde per venir prese sul serio.

L'evoluzione del male di Wolfenstein II: The New Colossus

L'orrore di un futuro alternativo dove i nazisti hanno vinto è ancora lì, ma è evidente che la volontà di offrire un'esperienza spassosa ha preso il sopravvento, una scelta che in tutta sincerità appoggiamo pienamente. L'introduzione al livello di Roswell è un chiaro esempio di questa nuova filosofia: ci si ritrova nella cittadina americana durante una parata nazista e si osserva la normalità di azioni mostruose in una società alternativa che culturalmente non può appartenerci; poco dopo però si incontra il "contatto" della resistenza, e dopo una scena alla Bastardi Senza Gloria (le influenze tarantiniane permangono) si scopre di avere a che fare con un fanatico degli ufo con problemi di controllo della rabbia. Ora, di personaggi simili il gioco è pieno, ed è facile perdersi nel turbinio di sangue e assurdità quando tra i propri aiutanti non mancano i fenomeni da baraccone. Se poi si pensa che il "cattivo" primario a inizio gioco sembra essere la già nota Frau Engel - un'antagonista a dir poco caricaturale nella sua cattiveria - diventa davvero facile fare due più due.

Più nazisti, più bersagli

A Roswell non si trovano comunque solo pazzi complottisti e ufficiali nazisti con il pallino dei frullati: una volta raggiunta la base segreta del nemico tramite un passaggio segreto, Blazkowicz ha avuto modo di dar sfogo a tutta la sua potenza, permettendoci di analizzare per bene le meccaniche di The New Colossus. Ed è il caso di partire dalla "super tuta", perché il protagonista riacquista l'uso delle gambe proprio grazie all'avanzatissimo esoscheletro Da'At Yichud già apparso in The New Order, che gli permette di spostarsi ad una velocità persino superiore rispetto al passato (lo stacco è leggero, ma la corsa è più rapida) e di utilizzare vari poteri che donano interessanti vantaggi in combattimento. Nella demo da noi provata queste abilità purtroppo erano state azzerate, quindi abbiamo dovuto affrontare le sparatorie in modo classico, ma nel gioco finito sarà interessante constatare quali sorprese ha in serbo la tuta meccanica del buon B.J. per il giocatore.

L'evoluzione del male di Wolfenstein II: The New Colossus

Per quanto riguarda le armi e la loro risposta, invece, le variazioni sono minime, e vengono mantenute sia la diversificazione delle bocche da fuoco che l'immenso senso di potenza dato da alcune di esse (tutte le armi da noi provate erano ancora utilizzabili in coppia, per raddoppiare il danno a discapito della precisione). Questo non significa però che non ci siano nuovi arrivi: il freschissimo Dieselkraftwerk, ad esempio, si è rivelato essere uno sfiziosissimo e atipico lanciagranate, con proiettili capaci di dare fuoco ad aree estese e di eliminare in pochissimo tempo anche gli avversari più tenaci. Alle tecniche dell'esoscheletro si aggiungono inoltre personalizzazioni delle armi appena citate, che possono venir modificate con nuovi mirini, proiettili alternativi più dannosi, caricatori più ampi e altre meraviglie: i pezzi extra non sono molti, ma se si considera il numero non indifferente di strumenti di morte - e la loro efficacia - risultano comunque più che soddisfacenti.

Killer intelligenti

Il ritmo del gioco, insomma, è aumentato, così come le armi si sono fatte più potenti. Per accompagnare tutto questo e aumentare ulteriormente l'adrenalina i Machine Games hanno quindi deciso di mettere in campo una limitazione ancor più marcata della salute, correlata direttamente alla convalescenza di Blazkowicz a inizio gioco. In pratica il protagonista può mantenere un massimo di 50 punti vita stabili: qualunque medikit aggiuntivo carica la sua salute solo temporaneamente e il degrado di questa "super carica" è estremamente veloce, quindi il ritrovamento di pezzi di armatura per migliorare le difese diventa fondamentale (c'è una rigenerazione automatica, ma si limita ad una decina di punti vita). Non bastasse, i nemici si sono incattiviti moltissimo, e risultano non solo più furbi ma anche estremamente più veloci, al punto da esser riusciti più volte a coglierci di sorpresa o ad aggirarci anche alle difficoltà minori.

L'evoluzione del male di Wolfenstein II: The New Colossus

Parlando di difficoltà, i settaggi selezionabili sono parecchi, eppure al momento non sono stati bilanciati quindi è difficile capire esattamente fino a che punto sarà impegnativo il titolo; vedere i nazisti eliminare trappole ambientali per raggiungerci, o nascondersi in copertura per prendere Blazko alle spalle appena abbassata la guardia, ci ha però fatto ben sperare, dimostrando sensibili migliorie nell'intelligenza artificiale avversaria. Chiaramente il titolo è sempre affrontabile anche con un approccio stealth, ma è difficile consigliarlo quando lo shooting è di così alto livello. Pochi videogame vantano la potenza e la fisicità delle armi di Wolfenstein II: The New Colossus, e seppur le esecuzioni siano incredibilmente spettacolari e sanguinolente non è abbastanza per portare l'approccio silenzioso allo stesso livello. Che sia ancora presente è ad ogni modo positivo, così come ottimo è il fatto che siano tornate le coperture distruttibili, capaci di aggiungere un po' di tattica alle spettacolari sparatorie che abbiamo affrontato. Poco da dire invece sul comparto tecnico: abbiamo giocato The New Colossus su PC, dove tutto girava con una fluidità impeccabile. Con l'id Tech 6 ci sono stati dei buoni passi avanti, sia a livello di dettaglio generale che di effetti (alcuni particellari sono davvero splendidi) e l'unico elemento che ci ha infastidito sono stati dei bug secondari, che hanno portato alcuni cadaveri nemici a sparire attraverso le pareti. Nulla di grave insomma, per un gioco che già nella versione da noi testata ci è parso solidissimo.

Vero, Wolfenstein II: The New Colossus è notevolmente vicino al suo predecessore, al punto da apparire a tratti più una sua versione riveduta e corretta che non un seguito vero e proprio. La scelta di rendere la narrativa ancor più fuori di testa, le abilità dell'esoscheletro e le varie migliorie a meccaniche, intelligenza artificiale e comparto tecnico, sono tuttavia più che sufficienti per esaltarci, specie se si considera la granitica base di partenza.

CERTEZZE

  • Potenza e diversificazione delle armi restano eccezionali, con nuove e interessanti bocche da fuoco
  • La tuta potenziata dovrebbe offrire svariati nuovi trucchi in battaglia
  • Narrativa eccessiva, ben ritmata ed esaltante
  • Migliorie all'intelligenza artificiale

DUBBI

  • Le evoluzioni rispetto al predecessore non sono molte
  • Qualche bug nella versione da noi testata