Se si pensa a quanto Microsoft stia spingendo per promuovere l'avanzamento tecnologico di Xbox One X, è quasi ironico che una delle esclusive più interessanti dell'imminente console più potente sul mercato sia Cuphead, un gioco che dimostra come spesso e volentieri uno stile artistico ricercato e originale valga più della complessità poligonale, e di come una manciata di animaletti disegnati con una matita e un foglio possano avere più carisma rispetto a personaggi fotorealistici. Previsto (almeno inizialmente) su PC e Xbox One, Cuphead ha visto però una gestazione parecchio complicata, tra diversi posticipi, cambi di rotta e problemi organizzativi nel corso degli anni. L'odissea dei fratelli Chad e Jared Moldenhauer sta però per giungere finalmente al termine, e quando manca appena un mese all'uscita del gioco, ne abbiamo potuto provare una versione quasi definitiva alla Gamescom di Colonia.
Fin dall'annuncio, il biglietto da visita di Cuphead è sempre stato il suo incantevole stile artistico, disegnato, acquerellato e animato per sembrare un cartone degli anni Trenta. I vari Betty Boop, Popeye e le prime apparizioni di Mickey Mouse. C'è addirittura un filtro che riproduce l'effetto di un vecchio VHS rovinato, mentre l'azione è accompagnata da calzanti musiche jazz. È allo stesso tempo nostalgico eppure estremamente originale: nessun altro videogioco aveva provato prima un'unione del genere. Di sicuro non in maniera così riuscita. Il focus di Cuphead è sempre stato sullo scontro coi boss, ma gli ultimi rinvii sono serviti al team di sviluppo per arricchire il gioco e accontentare quelli che si aspettavano livelli a scorrimento un po' più tradizionali tra un boss e l'altro. Tutti questi scenari sono accessibili attraverso una mappa in stile Super Mario World, che si apre e si espande via via che si completano i livelli. Qui e là nella mappa sono sparsi personaggi non giocanti spesso ispirati a icone o cartoni del passato (un peperone che si dondola su un muretto è un chiaro riferimento ad Humpty Dumpty, per esempio). C'è anche un piccolo negozio ambulante, nel quale spendere le monete accumulate per acquistare nuove abilità e tipologie di sparo.
Sfortunatamente, durante la nostra mezzora di prova, proprio i livelli a scorrimento ci sono sembrati quelli meno interessanti di tutto il pacchetto. Anche se il giocatore è in grado di eseguire delle parry ed effettuare scatti a mezz'aria, il platforming si dimostra molto rudimentale soprattutto a causa di un design dei livelli troppo poco elaborato. Nemici piovono costantemente dal cielo, arrivano da destra e sinistra senza sosta, costringendo ad avanzare di continuo e sparare in qualsiasi direzione fino alla fine del livello. A causa del ritmo serrato, questi scenari possono dare del filo da torcere, ma ci sono sembrati nettamente meno stimolanti e riusciti se confrontati con le numerose boss battle. In quel caso ogni nemico è un'opera d'arte (e un'incredibile spina nel fianco): abbiamo affrontato giganteschi ortaggi piagnucoloni, rane pugili e streghe volanti, tutti nemici splendidamente animati e ricchi di personalità. Anche in cooperativa, Cuphead mantiene un tasso di sfida estremamente elevato, ma l'impressione è che tutte le (numerose) volte che si muore è sempre a causa di un movimento troppo avventato, di una disattenzione o di un'ingenuità da parte di chi gioca. Ad ogni Game Over un grafico indica quanto mancava a finire il livello o a battere il boss di turno, e vedere in maniera così chiara i propri progressi è uno stimolo ulteriore a tentare un'altra partita e migliorare. Cuphead brilla proprio in queste battaglie tra Davide e Golia. È come vedere Mickey Mouse contro Pete, Popeye contro Bluto. Ci si diverte, si impreca e si migliora, mentre si rimane estasiati dallo stile del gioco e si batte il piede a tempo al ritmo della musica.
Cuphead ha insomma tutto il potenziale per essere uno dei titoli più originali e caratteristici di quest'anno, ma la speranza è che i momenti più alti del gioco non vengano sciupati dai più anonimi livelli a scorrimento.
CERTEZZE
- Stilisticamente da applausi
- Boss sempre diversi, impegnativi e sorprendenti
- Livello di sfida elevato ma mai frustrante
DUBBI
- I livelli a scorrimento sembrano quelli meno interessanti
- Da valutare la quantità di contenuti