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Run and gun anni Trenta nell'ultima demo di Cuphead

Alla Gamescom 2017 abbiamo provato una versione pressoché definitiva dello stilosissimo run and gun per PC e Xbox One

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   25/08/2017

Se si pensa a quanto Microsoft stia spingendo per promuovere l'avanzamento tecnologico di Xbox One X, è quasi ironico che una delle esclusive più interessanti dell'imminente console più potente sul mercato sia Cuphead, un gioco che dimostra come spesso e volentieri uno stile artistico ricercato e originale valga più della complessità poligonale, e di come una manciata di animaletti disegnati con una matita e un foglio possano avere più carisma rispetto a personaggi fotorealistici. Previsto (almeno inizialmente) su PC e Xbox One, Cuphead ha visto però una gestazione parecchio complicata, tra diversi posticipi, cambi di rotta e problemi organizzativi nel corso degli anni. L'odissea dei fratelli Chad e Jared Moldenhauer sta però per giungere finalmente al termine, e quando manca appena un mese all'uscita del gioco, ne abbiamo potuto provare una versione quasi definitiva alla Gamescom di Colonia.

Run and gun anni Trenta nell'ultima demo di Cuphead

Fin dall'annuncio, il biglietto da visita di Cuphead è sempre stato il suo incantevole stile artistico, disegnato, acquerellato e animato per sembrare un cartone degli anni Trenta. I vari Betty Boop, Popeye e le prime apparizioni di Mickey Mouse. C'è addirittura un filtro che riproduce l'effetto di un vecchio VHS rovinato, mentre l'azione è accompagnata da calzanti musiche jazz. È allo stesso tempo nostalgico eppure estremamente originale: nessun altro videogioco aveva provato prima un'unione del genere. Di sicuro non in maniera così riuscita. Il focus di Cuphead è sempre stato sullo scontro coi boss, ma gli ultimi rinvii sono serviti al team di sviluppo per arricchire il gioco e accontentare quelli che si aspettavano livelli a scorrimento un po' più tradizionali tra un boss e l'altro. Tutti questi scenari sono accessibili attraverso una mappa in stile Super Mario World, che si apre e si espande via via che si completano i livelli. Qui e là nella mappa sono sparsi personaggi non giocanti spesso ispirati a icone o cartoni del passato (un peperone che si dondola su un muretto è un chiaro riferimento ad Humpty Dumpty, per esempio). C'è anche un piccolo negozio ambulante, nel quale spendere le monete accumulate per acquistare nuove abilità e tipologie di sparo.

Run and gun anni Trenta nell'ultima demo di Cuphead

Sfortunatamente, durante la nostra mezzora di prova, proprio i livelli a scorrimento ci sono sembrati quelli meno interessanti di tutto il pacchetto. Anche se il giocatore è in grado di eseguire delle parry ed effettuare scatti a mezz'aria, il platforming si dimostra molto rudimentale soprattutto a causa di un design dei livelli troppo poco elaborato. Nemici piovono costantemente dal cielo, arrivano da destra e sinistra senza sosta, costringendo ad avanzare di continuo e sparare in qualsiasi direzione fino alla fine del livello. A causa del ritmo serrato, questi scenari possono dare del filo da torcere, ma ci sono sembrati nettamente meno stimolanti e riusciti se confrontati con le numerose boss battle. In quel caso ogni nemico è un'opera d'arte (e un'incredibile spina nel fianco): abbiamo affrontato giganteschi ortaggi piagnucoloni, rane pugili e streghe volanti, tutti nemici splendidamente animati e ricchi di personalità. Anche in cooperativa, Cuphead mantiene un tasso di sfida estremamente elevato, ma l'impressione è che tutte le (numerose) volte che si muore è sempre a causa di un movimento troppo avventato, di una disattenzione o di un'ingenuità da parte di chi gioca. Ad ogni Game Over un grafico indica quanto mancava a finire il livello o a battere il boss di turno, e vedere in maniera così chiara i propri progressi è uno stimolo ulteriore a tentare un'altra partita e migliorare. Cuphead brilla proprio in queste battaglie tra Davide e Golia. È come vedere Mickey Mouse contro Pete, Popeye contro Bluto. Ci si diverte, si impreca e si migliora, mentre si rimane estasiati dallo stile del gioco e si batte il piede a tempo al ritmo della musica.

Run and gun anni Trenta nell'ultima demo di Cuphead

Cuphead ha insomma tutto il potenziale per essere uno dei titoli più originali e caratteristici di quest'anno, ma la speranza è che i momenti più alti del gioco non vengano sciupati dai più anonimi livelli a scorrimento.

CERTEZZE

  • Stilisticamente da applausi
  • Boss sempre diversi, impegnativi e sorprendenti
  • Livello di sfida elevato ma mai frustrante

DUBBI

  • I livelli a scorrimento sembrano quelli meno interessanti
  • Da valutare la quantità di contenuti