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Le console di nuova generazione alla GDC 2018

PlayStation 5 e la nuova Xbox non erano alla GDC 2018, eppure c'erano eccome

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   27/03/2018

Un giorno, forse, matureremo come settore e riscriveremo la storia dei videogiochi partendo dai tool di sviluppo, più che dalle varie generazioni di macchine da gioco; perché se è vero che hardware e software si sviluppano di pari passo, lo è altrettanto il fatto che il software debba sempre in qualche modo anticipare l'hardware e, quando un certo hardware è ormai disponibile da tempo, debba continuare a evolversi per rifinirne l'uso. Per questo, quando del nuovo hardware è in procinto di arrivare sul mercato, è inevitabile che sia preceduto dalla presentazione di software al quale è impossibile non mostrare la sua natura "nuova", ossia evidenziare di essere slegato dal processo di rifinitura di cui parlavamo sopra, e di puntare a qualcosa di inedito, ancora non visibile alle masse, ma comunque esistente all'interno di un circuito di relazioni professionali, cui sono ammesse solo poche persone all'interno dell'industria.

Era il biennio 2012 / 2013 quando Epic Games iniziò a presentare l'Unreal Engine 4 agli sviluppatori, nel corso di vari eventi a porte chiuse organizzati in tutto il mondo. Chi scrive ebbe modo di partecipare a uno di questi, in un'area riservata della Paris Games Week, dove furono presentate nel dettaglio tutte le novità dell'engine. Tra queste spiccavano delle tecnologie che le macchine da gioco allora sul mercato, Xbox 360 e PlayStation 3, non sarebbero mai state in grado di gestire, come lo streaming avanzato dei dati e dei nuovi effetti grafici. A chi erano rivolte? Sicuramente al mondo PC, dove lo sviluppo dell'hardware è sempre stato più rapido rispetto al mondo console, ma la risposta non era sufficiente, perché tante innovazioni implementate tutte insieme non potevano rivolgersi a una singola piattaforma e non erano certo considerabili come delle semplici rifiniture avanzate. Del resto non ci volle molto per scoprire che alcuni degli sviluppatori presenti all'incontro stavano già lavorando a dei progetti dalle specifiche non meglio definite, per delle macchine da gioco non ancora presentate. L'aria che si respirava era chiara: stavamo tutti parlando di PlayStation 4 e Xbox One, senza che le due console fossero state ancora presentate. Parafrasando: ciò di cui si parlò allora è ciò con cui giochiamo oggi.

Che cos'è il Ray Tracing?

Tratto da Wikipedia: "Il Ray tracing è una tecnica generale di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso fatto dalla luce, seguendone i raggi attraverso l'interazione con le superfici. È usato nella modellazione di sistemi ottici, come lenti per fotocamere, microscopi, telescopi e binocoli. Il termine viene utilizzato anche per un preciso algoritmo di Rendering nel campo della Computer grafica 3D, in cui le visualizzazioni delle scene, modellate matematicamente, vengono prodotte usando una tecnica che segue i raggi partendo dal punto di vista della telecamera piuttosto che dalle sorgenti di luce. Produce risultati simili al ray casting ed allo scanline rendering, ma semplifica alcuni effetti ottici avanzati, ad esempio un'accurata simulazione della riflessione e della rifrazione, restando abbastanza efficiente da permetterne l'uso in caso si voglia ottenere un risultato di alta qualità." Per maggiori approfondimenti, vi rimandiamo alla fonte.

Le console di nuova generazione alla GDC 2018

Alla GDC 2018 è successa esattamente la stessa cosa. Ora, voci vogliono che la nuova PlayStation fosse già in giro per le segrete stanze, sotto forma di schede tecniche e presentazioni in Power Point. Del resto sappiamo che alcuni sviluppatori hanno già ricevuto i kit di sviluppo, quindi la cosa non stupisce più di tanto.

Comunque lasciamo perdere voci e sussurri e cerchiamo di andare più sul concreto, anche perché in verità le console di nuova generazione erano lì in bella vista, sotto gli occhi di tutti. Dove? Le hanno mostrate AMD e Nvidia, che non producono console, ma chip per console e schede video sì. Le ha sfoggiate anche Microsoft, nonostante non abbia tirato fuori dal cilindro del nuovo hardware. Di fatto le abbiamo potute ammirare in azione, almeno in prospettiva, nelle presentazioni delle varie soluzioni software, sotto forma di librerie dedicate, per il raytracing in tempo reale, tecnologia impensabile da adottare nel mondo dei videogiochi fino a pochi anni fa e che durante la GDC 2018 si è concretizzata in modo per molti inatteso. Ora, il raytracing in tempo reale è molto esoso in termini di potenza di calcolo richiesta e immaginiamo che sarà introdotto con una certa gradualità nel mondo dei videogiochi. Magari prima sarà usato per l'illuminazione globale e le riflessioni, quindi per tutto il resto. L'unica certezza in tal senso è che PlayStation 4 e Xbox One, lisce, Pro e o X che siano, non possono semplicemente farcela a gestirlo. Anche un PC di fascia alta faticherebbe enormemente. Quindi è scontato chiedersi a chi siano rivolte le nuove DirectX Raytracing, le RTX di Nvidia e le Radeon Rays di AMD.

La risposta è ovvia: a un hardware che esiste, ma che ancora non è visibile, sia esso una nuova linea di schede video o sia una nuova console. Da questa ovvietà possiamo desumere dell'altro: per iniziare a implementare il raytracing in tempo reale ci vuole una potenza di calcolo di almeno 12-14 TFLOPS (il doppio e più di quella di Xbox One X, la console attualmente più potente sul mercato), che possiamo quindi considerare come l'obiettivo minimo cui devono puntare PlayStation 5 e la nuova Xbox. Vi sembrano tanti? In realtà non sono minimamente sufficienti per avere il raytracing completo, che probabilmente sarà possibile o con le prossime console di metà generazione (le eredi concettuali di PlayStation 4 Pro e Xbox One X) o, addirittura, con PlayStation 6 e concorrenti. Probabilmente vedremo il tutto implementato gradualmente prima su PC, ma se vogliamo assumere il classico punto di vista delle generazioni hardware, la progressione sarà inevitabilmente quella indicata... il che ci fa capire che alla GDC 2018 non abbiamo visto solo PlayStation 5, ma anche un pezzetto della 6. Basta saper guardare, insomma.