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25 anni di Multiplayer.it visti da chi ha la stessa età

Festeggiamo i 25 anni di Multiplayer.it attraverso gli occhi di qualcuno che ci è nato e cresciuto assieme.

25 anni di Multiplayer.it visti da chi ha la stessa età
SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   17/02/2024

Venticinque anni or sono nasceva la rivoluzione, una fucina culturale che, di lì a poco, sarebbe spaziata tra i media, parlandone in modo attento e preciso, scanzonato e accademico; un vero portento. Stiamo, ovviamente, parlando di me. Poi, sì, nasceva anche Multiplayer.it, ma a chi interessa, dopotutto? Ebbene sì, ho l'età del sito sul quale sto scrivendo in questo momento. Un vecchietto, praticamente. La mia avventura sulle pagine di Multiplayer.it è nata quattro anni fa (anniversario di Death Stranding, tra l'altro, ma ci arriveremo a breve), però il mio legame con il sito nasce molto prima, quando ero un lettore qualunque, uno dei tanti membri di questa vibrante community. Abbiamo pensato, quindi, potesse essere non dico interessante, ma perlomeno simpatico ripercorrere la storia del sito attraverso la mia storia. Un attacco di egocentrismo? Probabile. Dopo anni passati a parlare in plurale maiestatis, ogni occasione è buona per cambiare registro.

Quella che segue, quindi, è la mia storia, ma anche la nostra storia: 25 anni di Multiplayer.it attraverso gli occhi di chi ne condivide gli anni su questa terra.

Un ragazzino scopre un nuovo mondo

Multiplayer.it: 2013, la redazione guarda la conferenza Microsoft
Multiplayer.it: 2013, la redazione guarda la conferenza Microsoft

Dovete sapere che sono stato un ragazzino molto attivo, ma anche molto pigro. Di studiare non ne ho mai avuta voglia, perché la vedevo come una cosa su cui non avevo margine di decisione: dovevo farlo e basta, pena dovere ricominciare tutto da capo. Quindi, con la mia carriera scolastica segnata dalla mediocrità più mediocre che vi potreste aspettare da un giovane scolaro poco brillante, decisi l'indirizzo del mio liceo in base a un solo fattore: la vicinanza da casa. Non pensavo agli amici che mi ero creato, ai legami che avevo costruito, a quello che avrei voluto fare in futuro. Nulla di tutto ciò. L'unica cosa che importava era andare a scuola, "soffrire" e tornare a casa il più velocemente possibile per dedicarmi alle mie passioni.

Ma quali passioni può avere un quattordicenne? Le mie erano giocare, guardare la televisione e dormire, il tutto fatto con la più assoluta superficialità. Siamo già a 148 parole e ancora non hai iniziato a parlare di Multiplayer? Un secondo! A ogni storia serve un cappello introduttivo, altrimenti non ci si capisce un accidente. Ecco, allora.

Era il 22 maggio 2013 e mio cugino, molto più grande di me, mi disse che stavano per presentare la nuova Xbox. Io, nel mio piccolo, ero mediamente interessato, perché non era proprio da me schierarmi per quella o quell'altra bandiera: a me interessava giocare. Però, spinto dalla curiosità, decisi di seguire l'annuncio in diretta. Così, mi misi al computer di famiglia e cliccai sul link che mi aveva passato. Questo portava a un sito web di cui non avevo mai sentito parlare (perché, di leggere, neanche a parlarne): Multiplayer.it.

Dato che la mia memoria fa cilecca e non ricordo nemmeno se fosse una vera e propria diretta o un video registrato (non è quella che vedete nell'immagine qui sopra), non so farvi un resoconto accurato di quanto vidi. So solo che mi trovai davanti un trio di giornalisti inusuali, che scherzavano, si esaltavano e gioivano per qualcosa che li appassionava profondamente. Sembra una cosa banale, ma per un quattordicenne mezzo rincitrullito che ancora non ha capito cosa vuole fare nella vita oltre "niente" è stato come assistere alla creazione dell'universo (forse una similitudine un po' eccessiva, ma rende l'idea). Da quel momento, non mi persi neanche un annuncio seguito da quel manipolo singolare. Divennero, in un periodo in cui dovetti iniziare socialmente tutto da zero, un'appendice delle mie giornate, accompagnandomi sempre più e facendo scoppiare in me una scintilla: e se, anche io, potessi vivere di ciò che mi piace?

La preparazione dell’allievo

Multiplayer.it: le live con la redazione
Multiplayer.it: le live con la redazione

Qualcosa cambiò in me. Dal mediocre ragazzino uscito dalle medie in modo medio, divenni il primo della classe. Mi autoconvinsi di essere all'altezza del sogno che mi ero prestabilito di raggiungere: diventare un critico di videogiochi. Nella mia tesata di adolescente, questo si traduceva in ricevere giochi gratis in anteprima e venire pagato per provarli (ah, se solo potessi avvisare quel ragazzino che è un pelo più complicato di così). A ogni modo, dalle spoglie dello studente che scriveva temi a malapena sufficienti, sbocciò uno "scrittore" (tra mille virgolette, ovviamente) capace di mettere insieme pensieri quantomeno interessanti.

Ma, in qualche modo, sapevo che avere buoni vuoti a scuola non era abbastanza: dovevo fare colpo sui miei idoli (senza spinta iperbolica, era idolatria pura la mia; per fortuna ho sempre potuto contare sulla mia introversione, che ha messo un freno alle mie pulsioni da fan sfegatato). Così, iniziai a scrivere di videogiochi su blog personali persi nell'etere, ormai. Ne sbucava fuori uno nuovo man mano che la mia passione si propagava su altri media, toccando un po' tutto il mondo dell'intrattenimento. Nel frattempo, alimentavo il mio sogno passando i pomeriggi a guardare e leggere quanto più potevo dalle pagine di Multiplayer.

GeeKerZ

Multiplayer.it: GeeKerZ, la web serie sulla redazione
Multiplayer.it: GeeKerZ, la web serie sulla redazione

Poi, il terrore: GeeKerZ, la web serie del sito. In quel momento, ho provato per la prima volta timore, perché veniva mostrata una redazione molto gerarchica, piena di astio e risentimento (o, almeno, questo è ciò che aveva percepito il me poco più che quattordicenne). Mi iniziai a chiedere se non fosse effettivamente così lavorare per Multiplayer. Ma è difficile sradicare un sogno. Quindi, esattamente come mi ero spaventato, tornai in me e continuai a seguire le vicissitudini della realtà ternana.

Pausa Caffè

Multiplayer.it: una Pausa Caffè come tante
Multiplayer.it: una Pausa Caffè come tante

La Pausa Caffè fu l'inizio della mia conoscenza della redazione e delle sue personalità. Tutti nella stessa stanzetta, ognuno alla propria scrivania, decorata con le passioni personali accumulate in anni di press kit e fiere, a parlare del più e del meno (anche se il "meno" aveva spesso la meglio).

La Pausa Caffè fu anche la prima e ultima volta che scrissi un commento in chat, non ricordo neanche in merito a cosa. Tutto ciò che mi è rimasto è Matteo Santicchia che legge il mio intervento in diretta e io che, euforico, mi fiondo in cucina, dove mia sorella era intenta a cucinare qualche dolce dalla dubbia qualità, per dirle che avevano letto il mio commento (e per ricevere, giustamente, un "e al popolo?" come risposta). Anche solo a scriverlo mi vengono i brividi, ma non per l'emozione. Però, per quel ragazzino lì, era come aver conversato amabilmente con Orson Welles.

Notti insonni

Multiplayer.it: l'idiozia della settimana dei fratelli Palmisano
Multiplayer.it: l'idiozia della settimana dei fratelli Palmisano

Man mano che crescevo, scoprivo sempre più retroscena riguardo la redazione. E loro crescevano con me. Oltre alle conferenze (che ho sempre seguito come un rito dal quale non ci si poteva tirare indietro, nonostante gli esami e gli impegni le mattine seguenti alle lunghissime maratone), arrivarono gli A pranzo con, che hanno accompagnato il mio ritorno a casa per anni e di cui l'avventura inaspettata di Antonio Fucito e Marco Perri su Resident Evil HD rimarrà sempre nel mio cuore.

E, nel mentre, scoprivo piccole rubriche video che, per un motivo o per l'altro, non avevano mai incrociato il mio cammino. Fu così che incappai ne l'idiozia della settimana con Andrea e Fabio Palmisano, che divorai nel giro di un pomeriggio e continuai a seguire con costanza fino alla sua conclusione. Ma il magnum opus lo trovai, quasi per caso, una domenica mattina.

Te lo dice Multiplayer

Multiplayer.it: il Te lo dice ha cambiato le carte in tavola
Multiplayer.it: il Te lo dice ha cambiato le carte in tavola

Era una giornata abbastanza piatta, così aprii Multiplayer tanto per, ma non ero pronto a quanto trovai, perso tra notizie di console war e MMO che ricevevano l'ennesimo aggiornamento: il Te lo dice. Era una rubrica che andava avanti da tempo, ma che, in un modo o nell'altro, passò sempre sotto i miei radar. C'erano Pierpaolo Greco e Antonio Fucito, che avevo già imparato a conoscere negli anni. Ma poi, a completare il trio, c'era anche qualcuno che non avevo mai visto. Un tipo strano, eccentrico, all'apparenza più erudito nei confronti della vita (era evidente che vagasse su questa terra da molto più tempo degli altri; anche se scoprii che, alla fin fine, non era neanche tanto in più, era solo il tempo che trovava particolare piacere nello scolpire la sua persona più delle altre). Fu così, ragazzi, che conobbi Alessio Pianesani.

Quanto ho riso quella mattina solo le mura del salotto dei miei genitori possono dirlo. Non pensavo, in tutta sincerità, che mi potessi appassionare ancora di più al sito. Ma mi sbagliavo di grosso.

Pierpa e Piane: il duo delle meraviglie

Multiplayer.it: Pierpa e Piane alle prese con Alien Isolation
Multiplayer.it: Pierpa e Piane alle prese con Alien Isolation

Quando iniziarono gli A pranzo con Pierpa e Piane, lì si presentò la vera voglia di farcela. Volevo a tutti i costi poter dire di lavorare in quell'ambiente, assieme a quelle persone. Poter passare per il corridoio dalla cucina alla mia scrivania e sentire, così, come se fosse normale, un "accelera!" o un "mamma mia, che campione!", tra tutta la miriade di imprecazioni e urla che hanno reso iconico il duo.

Per anni, non ho perso neanche un appuntamento con le loro dirette, ridendo, tifando e spaventandomi come se fossi lì con loro. Tanti i momenti iconici: la maratona serale per finire Alien: Isolation dopo mesi di sofferenza condivisa, l'ascesa del Supercampione, le mirabolanti imprese del Figlio dell'Umanità, le risorse sprecate su Resident Evil, gli svariati "soffi al cuore" e altri sintomi che avrebbero fatto impallidire ogni medico, gli spaventi e le "mani morte", le avventure in VR, gli abili approcci di Super Seducer, un po' più di recente la sconfitta in fotofinish su Fall Guys. Tanti, troppi da ricordare, facenti parte di un'iconografia che non interesserà a nessuno a parte un ristretto circolo di invasati (tra i quali rientro a pieno diritto).

Multiplayer.it: Il Cortocircuito ha segnato un'epoca
Multiplayer.it: Il Cortocircuito ha segnato un'epoca

E le settimane continuavano in loro compagnia, trovandovi sempre più spazio, anche grazie all'introduzione di un nuovo format: Il Cortocircuito. Al duo si aggiunse Francesco Serino, creando un trio esplosivo difficile da domare. Ora anche quel viaggio si è concluso (per il momento). E io, nel frattempo, sono maturato a tal punto da riuscire a raggiungere il mio sogno e ad afferrarlo.

I sogni si avverano?

Multiplayer.it: Mago Vesuvio è un mio collega!
Multiplayer.it: Mago Vesuvio è un mio collega!

È la prima settimana di novembre, quella del lancio di Death Stranding. Dopo tempo passato a cercare lavoretti giornalistici da poter svolgere in concomitanza con gli impegni universitari, incappo su una notizia: Multiplayer, la testata che seguivo da tanto, che mi aveva iniziato a questo percorso ma che, con gli anni, avevo un po' perso di vista a livello editoriale, cercava collaboratori che potessero scrivere guide per i videogiochi. Erano anni che lo facevo altrove, quindi dissi "perché no?", anche se ero sicuro che non mi avrebbero mai preso.

Ma la mattina dell'11 novembre 2019, mi sveglio con una mail sul mio telefono. È Umberto Moioli che mi comunica che Multiplayer sarebbe molto felice di poter collaborare con me. Potete immaginare la mia reazione. Sono balzato giù dal letto e ho praticamente volato fino a raggiungere mia sorella, che si stava preparando per la giornata. Le ho dato subito la notizia. Ma notai uno strano sorriso sulla sua faccia, quello del "è bellissimo, ma è successo questo". Quella stessa mattina, praticamente allo stesso orario dell'arrivo della mail da parte di Multiplayer, mia nonna paterna si era spenta. Come comportarsi? Ero felice, felicissimo, perché ero alle porte del mio sogno, ma mi sembrava inopportuno essere felice in quel momento di lutto. Non sapevo come comportarmi. Poi ho pensato a quello che avrebbe voluto mia nonna per me. E, sicuramente, non avrebbe voluto che mi perdessi d'animo per un addio. Così, da una morte, iniziò la mia vita.

Multiplayer.it: ad altri venticinque di questi anni!
Multiplayer.it: ad altri venticinque di questi anni!

Oggi sono quattro anni che collaboro con Multiplayer, scrivendo di cose che mai mi sarei sognato di poter pubblicare su un sito tanto importante. Il ragazzino che cercava un lavoro dove ricevere videogiochi gratis non esiste più. O, meglio, si è evoluto. Ha scoperto il cinema, l'arte. Ha ritrovato la voglia di essere curioso e scoprire quanto più possibile della strana specie che è l'uomo, facendo riemergere quel bambino che leggeva i libroni di astronomia e storia con la mamma prima di andare a dormire.

Oggi, scrivo. E scrivo di ciò che mi piace, come piace a me. Non ci sono guinzagli, non ci sono freni. La redazione "dell'orrore" della web serie non è altro che frutto di fantasia, perché quello che ho trovato è solo ciò che ho intravisto quella prima volta, guardandoli: passione sfrenata, divertimento smisurato e tanta, tanta voglia di esaltarsi per ciò che molti definirebbero "inutile", ma che, per noi, fa parte di una vita intera. Tanti auguri Multiplayer! Spero riuscirai a ispirare tante altre persone negli anni a venire, allo stesso modo di come hai fatto con me.