Dal prossimo progetto di Hideo Kojima ai viaggi interstellari di Starfield, passando per il remake di The Last of Us o gli enormi dubbi che circondano Sonic Frontiers: i giorni passati hanno visto le discussioni online focalizzate, prevedibilmente, su nomi altisonanti e blockbuster, distogliendo però l'attenzione dall'enorme quantità di giochi indipendenti fuori dagli schemi, intriganti e ispirati che sono stati mostrati. In questo caso, vogliamo dare spazio a 5 giochi che abbiamo provato al Summer Game Fest di Los Angeles e che, siamo sicuri, meritano di finire nel vostro radar e, soprattutto, nelle vostre Wishlist di Steam.
Time Flies
Dopo gli sperimentali KIDS e PLUG & PLAY, lo sviluppatore indipendente Michael Frei torna con un altro gioco particolarmente originale. In Time Flies si controlla una mosca che deve portare a termine tutte le missioni e le sfide presenti nella sua lista dei desideri. Per farlo, tuttavia, ha poche decine di secondi prima di morire di vecchiaia e dover ricominciare tutto da capo. Si tratta di un perfetto misto tra Minit e Untitled Goose Game, in cui si esplora e si sperimenta, ma soprattutto ci si diverte a scoprire tutte le sorprese e le gag che l'autore ha inserito al suo interno.
A Little to the Left
Tra i giochi più curiosi presentati nel Day of the Devs spicca A Little to the Left, un puzzle game semplice e rilassante che propone tutta una serie di piccole attività in cui spostare e riorganizzare gli oggetti di casa seguendo determinati criteri. Ad esempio, uno dei livelli mette davanti a un mucchio di chiavi di dimensioni e forme diverse: forse vanno disposti in fila dal più piccolo al più grande? Oppure la loro forma suggerisce un diverso ordine? E così si sperimenta, si sposta "un po' più a sinistra", come suggerisce il titolo, in cerca della soluzione.
Molti livelli possono essere completati in più modi, invogliando a rigiocarli e guardarli in maniera differente, mentre alcuni puzzle sono procedurali, garantendo delle sfide giornaliere sempre diverse in aggiunta agli oltre settanta enigmi previsti. Oltre che ingegnoso e visivamente gradevole, A Little to the Left è accogliente e rilassante, perfetto dopo una giornata di stress e lavoro. O, almeno, lo sarebbe se di tanto in tanto un gatto dispettoso non mettesse a soqquadro gli oggetti nel livello.
PowerWash Simulator
Se risolvere piccoli puzzle casalinghi non è in linea con la vostra idea di "relax", PowerWash Simulator potrebbe essere un'interessante alternativa. Il gioco, attualmente disponibile in accesso anticipato, è uno "spruzzatutto" in prima persona in cui, armati di pompa ad acqua, bisogna ripulire dalla sporcizia qualsiasi cosa: da intere case ad automobili e treni, da aeroplani a vagoni della metro, fino a luna park e sonde spaziali.
Mettetevi comodi e, angoletto dopo angoletto, ripulite ogni centimetro lercio, in un'attività che non ha nulla di entusiasmante ma, fidatevi, per quel poco che abbiamo giocato si è rivelata una piccola droga. Il gioco supporta anche il multiplayer online, permettendo a un gruppetto di amici di socializzare e chiacchierare mentre puliscono un ambiente virtuale. Come dite? Sarebbe meglio pulire casa per davvero mentre si è al telefono? Non ne siamo così convinti.
Escape Academy
A Escape Academy abbiamo dedicato anche un'anteprima a parte, ma è giusto sottolineare quanto il puzzle game cooperativo di Coin Crew Games si sia dimostrato une dei giochi più interessanti tra quelli giocabili al Summer Game Fest di Los Angeles.
Pensato per essere giocato in cooperativa assieme a un'altra persona (online oppure spalla a spalla), Escape Academy ricrea alla perfezione l'esperienza tipica degli escape room: cercare indizi sparsi per le stanze, comunicare informazioni e passarsi oggetti, nel tentativo di risolvere gli enigmi prima dello scadere del tempo limite. C'è anche una storia con dei personaggi, ma quello che conta è la sinergia che si viene a creare tra i due giocatori, in un puzzle che - se rispetta le premesse - potrebbe offrire una delle migliori esperienze cooperative dell'anno.
Birth
I pochi minuti a disposizione per provare Birth al Summer Game Fest di Los Angeles non rendevano giustizia a quello che era indubbiamente uno dei giochi indie più attraenti dell'evento americano. Birth è un puzzle game che non ti dice nulla: ci si ritrova in una cittadina abitata da strane creature e si intuisce, guardando al proprio inventario, che l'obiettivo è raccogliere ossa e organi nascosti in giro per le case e per i negozi.
Magari bisogna mettere in fila degli oggetti in un certo ordine, disegnare una figura su un foglio di carta, oppure trovare un gettone che permette di utilizzare un telefono da cui si ottiene una password che apre una cassaforte. Le interazioni sono spesso sorprendenti, e la curiosità di chi gioca viene costantemente premiata non solo con oggetti collezionabili, ma anche con nuovi enigmi e nuove aree da visitare.